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Autore: dadless    01/07/2013    9 recensioni
Ecco il continuo di "Kiss me underneath the mistletoe".
Dalla storia:
La guardo negli occhi -Li odio, Emma. Li odio profondamente, perché non ci permettono di amarci- dico accarezzando la sua guancia.
Lei scuote la testa, ridendo amaramente.
-Che succede?- chiedo confuso.
Fissa i suoi occhi nei miei -Sai, è già orribile che qualcuno possa odiare dei bambini indifesi, ma è ancora peggio che un padre odi i propri figli- conclude.
Sgrano gli occhi, incredulo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Does "Forever" exist? Yes.'
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Prendo la bottiglietta d'acqua e ne bevo un piccolo sorso, prima di riappoggiarla sulla cattedra. Afferro la penna, pronto a scrivere.

-Entrate!- ordina Karine al mio fianco.

Il portone bianco lucido di fronte alla nostra cattedra si spalanca, facendo entrare una ventina di ragazze dai quindici ai vent'anni.

Questa in realtà non è la prima selezione, ma proprio l'ultima e l'unica alla quale io sono presente. Infatti, durante tutta questa settimana, Karine ha dovuto valutare le centinaia di ballerine che si sono presentate per sostituire Marie in questi prossimi mesi del tour. Secondo lei, se fossi stato presente fin dall'inizio, le avrei distratte solamente, quindi preferisce che io scelga una ballerina tra quelle che lei già ritiene degne di danzare nei concerti.

Ogni ragazza è diversa dall'altra.

Ci sono ballerine con pantaloni e maglietta larga con un berretto sproporzionato alle loro teste, probabilmente ballerine di hip hop, come ci sono anche ballerine con il tutù, ovvero ballerine di danza classica.

Sarà molto difficile scegliere.

Cerco, tra le ragazze scelte da Karine, una chioma nera e degli occhi azzurri. Spero proprio che sia riuscita a superare le prime selezioni, nonostante io non l'abbia mai vista ballare. Vago con lo sguardo, fino a soffermarmi su una ragazza dai capelli scuri legati in una crocchia disordinata. Quando si gira verso di me, facendo incontrare i nostri occhi, sorrido. Lei alza timidamente la mano come per salutarmi. Beh, sono felice che sia qui.

Karine si alza in piedi e inizia a battere le mani.

-Forza, alla sbarra- dice in tono autoritario per poi sedersi nuovamente.

Lei può sembrare severa, ma in realtà è solo una coreografa che svolge correttamente il suo lavoro, ed io l'ammiro per questo.

Le ragazze si dirigono velocemente verso la sbarra beige, mettendosi in posizione, mentre Karine ordina loro i passi da eseguire. Io non ascolto nemmeno le sue parole, anche perché tanto non ho idea di cosa significhino, ma mi soffermo su ogni ragazza. Noto che alcune sono veramente agitate, come le ballerine di hip hop, molto probabilmente perché non si trovano a loro agio a compiere questi passi di danza classica. Altre ancora muovono le braccia e le gambe in modo molto naturale.

Karine cerca un contatto visivo con i miei occhi, come per chiedermi se mi basti ciò che ho visto.

Annuisco.

-Bene, può bastare- annuncia -Ora ballate tutte insieme la coreografia che abbiamo provato questa settimana- conclude mentre le ragazze si sistemano nella sala mettendosi in posizione.

Karine si alza per accendere lo stereo e far partire una mia canzone che risuona nell'aria.

Le osservo attentamente, notando che adesso quasi tutte le ballerine si sono rilassate, nonostante commettano qualche piccolo errore.

Quando torna a regnare il silenzio, io e Scooter applaudiamo per incoraggiarle e loro sorridono riconoscenti. Mi piacerebbe sapere quante tra loro siano mie fan.

Beh, una di sicuro.

Karine concede alle ragazze qualche minuto di pausa, per poi iniziare a scrivere sul foglio le sue prime impressioni, così come stiamo facendo io e il mio manager.

Sono tutte molto brave, sarà difficile.

-Adesso passiamo alle esibizioni singole. Quando vi chiamo, venite qui, vi presentate e poi iniziate a ballare la coreografia che avete portato, va bene?- alle parole di Karine, loro annuiscono.

Afferra una cartellina viola, dalla quale estrae dei fogli. Li esamina qualche secondo prima di chiamare una ragazza. Lei si presenta velocemente per poi iniziate a ballare. È molto brava, anche se leggermente insicura.

-Quanti anni hai?- chiede Karine alzando un sopracciglio.

-Sedici- balbetta lei.

Mi mordo pensieroso il labbro inferiore.

-Non pensi sia ancora presto per te lasciare la tua famiglia per girare il mondo?- le chiedo gentilmente.

-Beh, è il mio sogno- risponde.

Annuisco.

-Penso tu abbia ancora molto da imparare- conclude secca Karine.

Noto l'espressione delusa sul volto della ragazza.

-Potresti partecipare ai provini tra qualche anno, magari. Per adesso finisci la scuola e continua a migliorarti- dico cercando di rassicurarla. Lei sorride e, dopo aver preso le sue cose, esce dalla sala. Sospiro -Ragazze, so che è il vostro sogno, ma non ce la sentiamo di allontanarvi dalle vostre famiglie se siete troppo giovani, cercate di capirci. Avrete di sicuro altre opportunità in futuro, forse anche migliori di questa, quindi è meglio che prima terminiate la scuola e stiate con la vostra famiglia e i vostri amici- dico nel tentativo di prepararle a un possibile rifiuto -Non smettete di credere nel vostro sogno, capito?- chiedo e tutte annuiscono.

Alcune ragazze si alzano dal pavimento per poi uscire, probabilmente convinte dalle mie parole.

-Bravo, Justin- mi sussurra Scooter.

Sorrido lievemente.

Valutiamo altre ballerine, fino ad arrivare all'ultima. Sorrido quando si posiziona davanti a me, in mezzo alla sala da ballo.

-Come ti chiami?- chiede Karine.

-Charlotte Reed- risponde sistemandosi meglio i capelli neri.

Le sorrido e lei ricambia.

-Quanti anni hai?- continua Karine.

-Quasi diciannove- risponde, mentre Scooter e Karine annuiscono.

-Bene, Charlotte, puoi iniziare- dice la coreografa avviando la canzone.

Guardo attentamente Charlie. È bravissima. Ho fatto bene a proporle di presentarsi alle audizioni. Quando le ho parlato al bar, non ci poteva quasi credere e temeva che non sarebbe riuscita a ballare. Beh, fortunatamente sta danzando benissimo e sembra quasi che per lei in questo momento ci sia solo la musica, proprio come quando io canto e mi sento come se fossi in un altro mondo, il mio mondo.

Quando termina la sua coreografia, sorrido, seguito da Scooter e Karine.

È stata spettacolare.

-Bene, adesso decideremo, voi intanto andate pure a cambiarvi- dico afferrando i miei fogli.

Le ragazze escono per entrare negli spogliatoi.

 

-Allora?- chiedo per iniziare il discorso.

-Io penso di sapere chi meriti il posto- annuncia Scooter.

-Mmh... Anche io- dice Karine osservando i suoi fogli.

Mi guardano negli occhi ed io annuisco, per poi sorridere.

 

Le ballerine rientrano nella sala da ballo e si dispongono in fila davanti a noi.

-Siete state tutte bravissime, complimenti!- inizio -Ma una tra voi si è contraddistinta dalle altre per l'incredibile talento- annuncio e riesco a sentire la loro agitazione. -La ragazza che verrà con me in tour è...- cerco di creare un po' di suspense, ma sapendo come sia fastidiosa in momenti come questo, mi affretto ad annunciare chi abbiamo scelto -Charlie Reed!- concludo provocando le sue grida di gioia.

Io, Scooter e Karine ci alziamo per stringerle la mano, ma arrivato il mio turno, mi abbraccia -Grazie, Justin- mi sussurra.

Le accarezzo la schiena.

Le altre ragazze lasciano l'edificio dopo averle fatto i complimenti.

-Ora devi festeggiare- dico sorridendo.

-Festeggi con me?- mi chiede speranzosa.

Annuisco.

Salutiamo Scooter e Karine per poi uscire dall'edificio.

-Dai, ti offro un gelato, va bene?- le chiedo una volta in strada.

-E me lo chiedi pure?- domanda spalancando gli occhi.

Ridacchio.

Durante il tragitto scherziamo tra di noi. È una ragazza molto simpatica e dolce.

-Che gusto?- le chiedo davanti al chiosco di gelati.

Lei ci pensa un po'. -Nocciola- sceglie poi.

Io annuisco, per poi rivolgermi al gelataio -Un gelato alla nocciola e uno alla stracciatella, per favore- dico porgendogli una banconota.

L'uomo sorride per poi darmi i due cornetti e il resto.

-Grazie- diciamo in coro io e la mora.

Iniziamo a camminare, mangiando i nostri gelati, fino a ritrovarci di fronte al solito parco.

Sembra quasi una persecuzione.

Sospiro pensieroso per poi seguire Charlie verso una panchina di fronte agli scivoli, dove ci sediamo solitamente io e Jazzy.

-Che succede?- mi chiede curiosa, forse notando la mia espressione.

Fingo un sorriso -No, niente, non preoccuparti- rispondo semplicemente.

-È molto bello qui- considera guardandosi intorno.

Annuisco -Già, ci vengo praticamente tutti i pomeriggi con Jazzy- dico distrattamente.

Le si illuminano gli occhi -La conoscerò prima o poi?- mi chiede speranzosa.

Ridacchio -Certo. Ha deciso che verrà con me in tour per le prossime tappe, perché ha ormai finito la scuola- rispondo.

Mi guardo intorno in cerca di quella ragazza e i suoi figli.

Dopo pochi secondi la trovo e noto che mi sta guardando.

Alzo la mano per salutarla e sorrido, ma lei non ricambia, anzi, sembra triste oggi.

Mi viene quasi spontaneo alzarmi per chiederle cosa le succede, ma resto seduto pensando che Charlie potrebbe in qualche modo offendersi.

Sento la mora dagli occhi azzurri ridacchiare.

-Perché ridi?- le chiedo sorridendo.

-Sei tutto sporco- commenta tra una risata e l'altra.

Oh, che figura...

Prendo il fazzoletto che mi ha dato il gelataio e cerco di pulirmi.

Sento lo sguardo dell'amica di Jazzy addosso, ma stranamente non mi infastidisce per niente.

Charlie appoggia la mano sulla mia.

-Fermo, faccio io- prende il fazzoletto e mi strofina lievemente il viso.

Sorrido timidamente.

Lo sguardo di Charlie è sempre più vicino al mio e non capisco le sue intenzioni finché non chiude gli occhi.

Deglutisco rumorosamente.

Beh, pensavo che questo fosse tipico dei ragazzi. Insomma, non credevo che anche le ragazze potessero usare la scusa del gelato per baciare qualcuno. In ogni caso, io non l'ho mai fatto.

Appoggia le labbra accanto alle mie, sfiorando leggermente l'angolo della mia bocca.

Spalanco gli occhi.

No, io non posso fare una cosa del genere.

Io amo Emma.

L'amica di Jazzy ha un'espressione di delusione dipinta sul volto. Forse mia sorella le ha parlato di me ed Emma e quindi le sembra strano che io sia qui con Charlie.

Appoggio le mani sulle spalle della ballerina e l'allontano.

-No, scusa, non è ciò che voglio- le spiego.

-Scusami tu, non so cosa mi sia successo. Tu hai Nicole ed io...- lascia la frase incompleta.

Davvero pensa che sia per Nicole? Beh, non è proprio così...

Mi alzo dalla panchina per poi iniziare a correre.

Sento Charlie gridare il mio nome, probabilmente si sente in colpa.

Ma lei che colpa può avere, se io amo solo e unicamente la mia piccola Emma?

 

 

 

 

 

 

EHI!

Eh, questa era l’idea di Justin… e la cara Charlie ne approfitta.

Ma Justin l’allontana sotto lo sguardo deluso della “”””””””misteriosa“””””””” amica di Jazzy…

Spero veramente che vi sia piaciuto il capitolo e vi ringrazio per aver inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate, per aver recensito e anche solo letto, vi adoro!

Non manca molto all’incontro con Emma, se vi va, potete dirmi come ve lo immaginate, anche se io l’ho già scritto.

Un abbraccio coccoloso,

Morena

  
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