Fanfic su artisti musicali > EXO
Segui la storia  |       
Autore: sweetangel95    01/07/2013    5 recensioni
Una storia ispirata a MAMA. Al video. Alla storia. Alla canzone.
"Dobbiamo trovarli, prima che sia troppo tardi!"
"No. Non possiamo. Non è ancora arrivato il momento..."
"E invece lo faremo! Non possiamo continuare ad andare avanti così! Accadrà una catastrofe se non fermiamo tutto questo!"
"Accadrà una catastrofe se non teniamo fede al nostro patto! Andrà tutto in frantumi..."
------------------------------------------------------------------------------------------
"Il tempo sfugge. L'oscurità avanza..."
Riusciranno a sconfiggere l'oscurità?
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
turn back







For You















"Ricordi quando scappavamo di nascosto per andare a giocare nel giardino della signora Wang?"


"Si, ci facevamo sempre beccare, perchè qualcuno si metteva a urlare per gli 'insetti cannibali' che volevano mangiarlo." 


"Poi ci intruffolavamo nella casa della signora Wang e allora sì che erano guai!"


"Perchè, sempre qualcuno, si mangiava tutti i biscotti appena sfornati."


"E ogni volta che ci riportavano qui, ci mettevano in castigo togliendoci la cena..."


"Giusto. Stavo quasi dimenticando che mi devi ancora offrire... mmh quanti pasti?"


"Argh! Perchè non mi sto mai zitto!" si schiaffeggiò mentalmente.


"Fermo! Se fossi in te non mi muoverei..."


"P-Perchè?"


"Mi sembra di aver intravvisto... Si. Omioddio! Hai uno scarafaggio sulla spalla!"
LuHan vide il suo caro amico sbiancare come un foglio di carta.


"KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! DOV'È ?? TOGLIMELO DI DOSSO!" iniziò a sventolarsi, saltellando e girando su se stesso "AIUTOOOOO! MI MANGIA! MI MANGIA! MI MANGIA!"


LuHan inizià a ridere di gusto, davanti a quello spettacolo tanto raro quanto impagabile"Lo dicevo che non ti era passata la fobia per gli insetti!" si piegò in due dalle risa "E urli come una ragazzina!"


"Bastardo. Perderai la mascella per questo."


"Dopo la tua faccia, ne vale proprio la pena!" Sentì i polmoni richiedere aria e la pancia protestare per le forti contrazioni.


"Che ci posso fare se quegli esseri infimi sono così... neri, schifosi, disgustosi e... Brr "
E ChanYeol rabbrividì per davvero al ricordo di quelle creature poco amabili che lo svegliavano di notte nei letti dell'orfanotrofio.


L'orfanotrofio alla periferia di BeiJing in cui era cresciuto insieme a LuHan, JiaQi, Zhang YiXing e un altro bambino di cui avevano perso le tracce...


Tutti e tre orfani, ChanYeol, LuHan e YiXing erano come fratelli indivisibili, gli altri bambini li guardavano male e li tenevano a distanza, spargendo pettegolezzi e voci sui loro capelli: ChanYeol aveva una folta chioma dorata, LuHan aveva i capelli color miele mentre YiXing era castano, anomalie per dei bambini orientali.


Mostri. Demoni. Creature del male. Si erano ritrovati affibbiati dei soprannomi più disparati. Erano ritenuti maledetti, vittime di sortilegi e incantesimi oscuri. Avevano tutti paura di loro. I pregiudizi tra i bambini erano forti, ma di sicuro non nascevano da loro, dietro c'era l'angoscia e la ripulsione degli adulti.


L'unica persona che li avvicinava era JiaQi, una bambina pura e innocente. Non credeva nei pregiudizi, nè tanto meno alle voci che giravano sul loro conto. Vedeva il bene in tutto, non riusciva a vedere il male nemmeno nell'oscurità della notte, o nella signora Li, la strega che dirigeva l'istituto, di cui avevano paura tutti i bambini; i suoi occhi riuscivano a filtrare tutto ciò che catturavano attraverso una luce benevola.


I quattro formarono un gruppetto inseparabile: erano come una famiglia; ma l'equilibrio precario di quella piccola e felice famiglia fu presto spezzato da un arrivo inaspettato.


Quando LuHan compì 10 anni, un bambino dai capelli argentati fece la comparsa nella loro vita. Era distaccato e taciturno, per cui conquistò ancora di più l'antipatia degli altri bambini dell'orfanotrofio. Fu LuHan ad accoglierlo nel loro gruppetto. Aveva quattro anni in meno di lui, era piccolo e smarrito, si sentiva in dovere di prendersi cura di lui: nessuno meritava di rimanere solo in quel mondo crudele.


"Mi ricordo ancora come se n'è andato."


"A chi ti riferisci?"


"Lo sai bene a chi mi riferisco."


"..."


"Ha distrutto tutto."


"Non è vero."


"Ma ha portato via la nostra felicità."


"Era impaurito... dovresti capirlo: era ancora così piccolo..."


"L'essere ancora piccolo non giustifica quello che ha fatto!" seguì una breve pausa, nella quale dolore e  rabbia gli riempirono gli occhi lucidi  "E non avrebbero portato via YiXing..."


"Ha avuto le sue ragioni. Non è cattivo!"


"LuHan! La vuoi smettere di vivere nella menzogna e di difenderlo? È stato freddo e insensibile come una lapide di marmo ed è sparito nel nulla!"


"Lo troverò. Ti darò delle spiegazioni e tu la smetterai di essere così scontroso nei suoi confronti."


"Tu non andrai da nessuna parte! Non hai motivo di cercarlo! Ha deciso di uscire dalla nostra vita, per cui rispettiamo la sua decisione e lasciamolo all'inferno."


"All'inferno?"


"Ok, ovunque si trovi! Ma non ha più niente a che fare con noi!"


"E invece ha a che fare eccome... con me " lo disse più a se stesso che al suo amico. "Io... lo devo trovare."



"Ti ha dato di volta al cervollo? Dopo tutto quello che ti ha fatto!"


"Non puoi capire."


"Non ho bisogno di capire. E mi dispiace, ma non ti permetterò di partire, non ti permetterò di compiere un errore del genere!"


"Stanne fuori ChanYeol. Tu non c'entri!"


"C'entro eccome! Siamo una famiglia!"


"Allora non mi ostacolare, altrimenti mi costringi a  fare cose di cui mi pentirei..."


"E cosa dovrei fare? Stare qui a guardare con le mani in mano mentre perdo un altro membro della mia famiglia? No, caro, tu non parti!"


"Mi dispiace... Ma devo." era più deciso e determinato di quanto ChanYeol avesse immaginato. Dopotutto doveva aspettarselo: era LuHan. Se si fissava un obbiettivo, nulla avrebbe potuto farlo desistere dal raggiungerlo.


"Perchè...?"


"Non lo so... Ma sento che in qualche modo siamo legati... È qualcosa di pù grande... di me, di te e di lui."


"Quindi è così... JiaQi ed io non contiamo nulla per te..."


"Cosa..? Certo che contate!"


"Ma ti perderemo lo stesso. Non l'hai negato..."


"Scusa... ma non è come pensi!"




Riiiiiing Riiiiiing  Riiiiiing


"Pronto?"


"JiaQi! Dove sei? Ho parlato col professor Hu: LuHan parte con l'aereo delle 8! Sbrigati, ti passo a prendere tra 10 minuti!"


"Ah, ChanYeol! Ecco... Non mi sento molto bene... Tu vai, ti raggiungerò più tardi in aereoporto!"


"Cos'hai? Non stai bene?"


"No! N-Non è niente, s-solo un po' di mal di pancia, nulla di grave! Riposo un attimo, mi prendo una tisana e starò meglio, vedrai. Tranquillo, tu vai." quel ragazzo sarebbe stato capace di precipitarsi a casa sua e di portarla in ospedale nel giro di dieci minuti.


"Ok. Allora ti aspetto all'aereoporto! Sbrigati a venire! Non possiamo lasciarlo partire."


"Si. Ciao." chiuse velocemente la chiamata.


"Lo sapevo, il professor Hu non sa mai tenere la bocca chiusa!"


"LuHan... Sei sicuro di non volerlo nemmeno salutare?"


"Non ce n'è bisogno."


"Il giorno del tuo compleanno... Lui voleva solo proteggerti. E io sono daccordo con lui: non dovresti partire!"


"JiaQi, Non ti ho fatto venire con me per sentirmi la solita storia"


"Scusa, ma non posso accettare che lui influenzi ancora la tua vita in questo modo, non dopo tutto quello che ha fatto."


"..." Cercava di concentrarsi sulla strada, sui veicoli che lo precedevano.


"Sei ingiusto. Non puoi darti la colpa per quello che ha fatto lui! È ingiusto nei contronti tuoi, miei, di ChanYeol e di Yi-"


"Smettila. Mi pare che ne abbiamo già discusso."


"E non ho cambiato il mio parere."


"Peccato. Speravo che almeno tu potessi capirmi."


"Capire? Come posso capire? Dopo quello che ha fatto! Dopo che ci ha separati! Dopo che ha rovinato la nostra vita, la nostra famiglia... Come puoi essere ancora così determinato nel volerlo perdonare?"


"Non sono determinato, semplicemente l'ho già fatto. L'ho già perdonato, tempo fa, quando se n'è andato." strinse leggermente la presa delle mani sul volante, come segno di un dolore emerso da ferite profonde non ancora rimarginate.


"Perchè?"


"Perchè conosco la verità. Una verità inconfessabile." parlò inebriato dal dolore, senza una totale padronanza della propria coscienza. Pronunciò quelle parole che non avrebbe mai dovuto pronunciare, rivelando l'esistenza di quel segreto proibito.




"SeHun! Perchè l' hai fatto?" era furioso.


"Gege..."


"Perchè?! Perchè hai spinto YiXing?" era straziante. Il dolce fatellino che amava tanto, che proteggeva con tutte le forze, aveva distrutto la persona a lui più cara e vicina.


"Per te."


"Mi stai prendendo in giro?"


"Perchè sei mio."


"Che?"


"Sono tornato solo per te. Per riprenderti."

Si avvicinò lentamente, congiunse le mani con quelle del più grande, incastrandole in un dolce intreccio di dita.


"Nel tuo cuore scorre la mia energia. Tu mi appartieni. Come io appartengo a te. Siamo un'unica entità."



Alzò gli occhi per scrutare quelli del più grande, a una decina di centimetri più in alto. Il suo sguardo scioccato  era perso nel nulla, scrutava l'aria umida e vaporosa che lo separava dal viso magro e pallido del più piccolo.


Una strana energia iniziò ad invadergli il corpo, salendo dalle viscere più profonde. Bruciava, come zanne di fuoco, lo divoravano dall'interno. Sentì tutti gli organi contorcersi, le cellule del corpo esplodere, la testa scoppiare. Si contorse dal dolore, scottava, faceva male.


Un tocco leggero, delicato, soffice e fresco come una brezza d'estate, e tutto si placò. Il fuoco che dapprima gli sconvolgeva l'intero corpo, si concentrò sulle sue labbra. Un bacio a stampo.


"Ma c-cosa fai?!?" Lo spinse via, confuso dall'azione del più piccolo.



"Shh.."

Si alzò in punta di piedi, attirandolo di nuovo verso di sè per le mani ancora congiunte, e catturò nuovamente le labbra del più grande in un bacio, questa volta più profondo e penetrante, toccando una parte della sua coscienza fino ad allora sconosciuta.




19-04-1990 *Seoul*


Aprii la porta dell'appartamento, richiudendomela subito dietro dopo essere entrato, passai le dita sul muro, tastando la superficie ruvida e fredda, in cerca dell'interrutore della luce. L'oscurità si ritrasse sotto l'apparente l'uminosità della lampadina a neon. Le 12:05. Il ticchettio dell'orologio sulla parete in fondo intaccava il silenzio ovattato della stanza.


Mi buttai sul divano e accesi la TV per il quotidiano resoconto che facevo sull'inutilità dei programmi che trasmettevano a quell'ora della notte, non che di giorno facessero di meglio. Avevo fame, ma ero troppo stanco, o pigro, o forse entrambe le condizioni, per andare a prendere qualcosa dal frigorifero che vibrava rumorosamente nell'angolo della cucina ed ero cosciente del fatto che non ci avrei comunque trovato niente da mettere sotto i denti: non ricordavo nemmeno quando era stata l'ultima volta che avevo fatto la spesa. Così rimasi lì, sepolto nella polvere del divano a imbambolarmi davanti quello schermo mezzo scassinato.



"Svegliati!"


Aprii gli occhi di scatto e mi ritrovai per terra, ai piedi del divano su cui giacevo comodamente, o almeno era più comodo di quelle piastrelle dure e gelide, un attimo prima. Sentivo tutto il corpo indolenzito, dovevo essere caduto mentre mi ero appisolato un attimo... molto probabilmente mi ero di nuovo perso la pubblicità delle spazzole per i tappeti.


"Svegliati! Sbrigati! Sta arrivando!"


Di nuovo quella voce. Mi aveva seguito per tutto il tragitto verso casa... dovevo essere impazzito. Come potevo sentire delle voci nella testa quando non c'era nessuno nei paraggi? Poteva benissimo essere uno scherzo di cattivo - pessimo - gusto di qualche imbecille che non aveva nulla da fare, ovviamente non ho perso tempo a domandarmi chi fosse quell'imbecille, ma ora addirittura in casa? Basta. Era troppo.


"SeHun! Ti prego! Svegliati, torna indietro! Non c'è più tempo!"


SeHun... Come faceva a conoscere il mio nome? O almeno quello pareva essere il mio nome: era passato così tanto tempo dall'ultima volta che qualcuno lo aveva pronunciato che mi pareva quasi straniero... E perchè mi chiedeva di svegliarmi? Cosa voleva dire che non c'era più tempo? Non c'era più tempo per cosa?


Ci fu un blackout, cadde tutto nell'oscurità più assoluta, ma un'improvvisa sfera di luce bianca comparve dal nulla. Era grande come una palla da baseball, ma era così luminosa e tiepida, quasi accecante e riscaldante, mi trasmetteva un senso di familiarità e nostalgia...


"C-chi sei? O c-cosa sei?"
Qualcosa mi diceva che quella era la fonte della voce, o almeno doveva esserci un collegamento tra quei due fenomeni talmente strani da potersi definire anormali...


"SeHun."


Una luce, un flash, un'immagine, qualcosa balenò nella mia mente... un volto.


"L-luHan..."


"Si, sono io. Finalmente, ti sei svegliato."
La sua voce, dolce e allegra, quanto mi era mancata.


"Cosa ci fai qui?"


"Non lo so... Qualcosa mi ha portato qui, come una forza magnetica, mi ha attratto fin qui..."


No, c'era qualcosa che non quadrava. Quella sfera... non poteva essere una semplice sfera di cristallo, una di quelle che LuHan manovrava abilmente con la forza del pensiero per trasmettere messaggi o informazioni... era diversa. Emanava una luce carica di energia...


"Cosa diamine è successo?"


"Cosa vuoi dire?"


"Tu... LuHan... No. Non puoi essere tu... Cosa ti hanno fatto? Perchè ti sei trasformato in una sfera di energia? Chi è stato?"


"SeHun, calmati, non serve a nulla agitarsi e non è il momento. Hai qualcosa di più importante da fare ora."













"Ma la vuoi smettere di inseguirmi?"


"No."


"..."


"..."


"Si può sapere cosa vuoi?"


"Ti devo parlare."


"Io non ho niente da dirti!"


"Ma prima eri tanto interessato..."


"Perchè pensavo fossi un'altra persona! Ma a quanto pare mi sbagliavo."


"A chi ti riferisci? A  questo mondo c'è qualcuno che può essere paragonato alla mia bellez- cioè, alla mia stregua?"


"Ti credevo più taciturno... Comunque no, è solo un bastardo dai capelli argentati."


"Capelli argentati? E chi sarebbe? Comunque... hai ammesso la superiorità della mia bellezza."


"Già. Un individuo particolare. No! Aspetta, non l'ho fatto!"


"Mah... mica tanto. Dopotutto tu ce li hai dorati, anche se sinceramente non possono lontanamente competere con la perfezione della mia chioma divina."


Quel tipo aveva tutta una faccia con su scritto a caratteri cubitali indelebili "Sono bello!" che razza di caso clinico! Il suo LuHan ge era molto più bello e perfetto!
LuHan!


"Accidenti a te! Sono in ritardo! Se quel fottuto aereo parte senza di me, comincerai a rimpiangere i tuoi stupidi capelli!" riprese a correre tra le auto in coda, con la massima velocità di cui era capace.


"Ehi! I miei capelli non si toccano! Ereo? Che cos'è?" e quell'individuo strano non ne voleva sapere di lasciarlo solo.


"Come che cos'è? Non hai mai visto un aereo?" chiese esasperato.


"Sono appena atterrato su questo mondo... Ci sono tante cose interessanti che mi devi far conoscere!"


"Che?"


"Se sei di fretta posso darti un passaggio! Dimmi dove devi andare."


"All'aereoporto. Ma ormai non credo che ce la farem- Cosa stai facendo?!? Mettimi giù!!!"


L'aveva sollevato per le spalle e si stava pericolosamente alzando... in volo? No, non era possibile. Ma sentiva l'asfalto dissolversi sotto le scarpe e... stava fluttuando nell'aria, sopra a migliaia di auto in coda. Si. Era decisamente in volo. BeiJing si estendeva con tutti i suoi monumenti davanti ai suoi occhi, per chilometri e chilometri. Era davvero una città stupenda.


"Wow."


"È spettacolare vero? L'ho pensato anche io quando sono arrivato." sentì una voce vicinissima al suo orecchio.


"No, aspetta. Ma cosa? Che mi stai facendo? Perchè non ho i piedi perterra?"


"Ti sto dando un passaggio. E non dimenarti così, che se cadi ti... Come non detto."


"GYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!"


Sto precipitando. Cazzo sto precipitando!  Muoio! Mi sfracello le budella! Quel bastardo, giuro che se muoio -opzione in questo momento molto plausibile-, lo perseguito da spettro maligno per il resto della sua fottuta esistenza e lo faccio cagare sotto ogni santa notte! E ora muoio. Cazzo. Addio mondo. Muoio.


Tre figure affiorarono dai meandri più profondi e ben protetti della sua memoria. Gentili, dolci e familiari, gli trasmettevano calore ed amore. Erano bellisime, ma erano tanto tristi e solitari... Non poteva morire così, aveva ancora tanto da fare; avevano bisogno di lui, non poteva abbandonarli.


LuHan! No! Non posso morie! Lo devo fermare! Non morirò senza averlo prima salvato!


Per un attimo sentì una forza sconosciuta penetrarlo e gli parve di poter contrastare il destino e i pessimi scherzi che gli aveva riservato. Come una forza superiore, mistica, un'ente alieno, impercettibile alla sua mente umana, quel qualcosa esplose dentro di lui ed ebbe la strana, ma alquanto verosimile percezione di un qualcuno rispondere al suo desiderio di vivere.


Ma la forza gravitazionale gli giocava brutti scherzi: precipitava contro l'attrito dell'aria e si sentiva risucchiato verso il suolo. Chiuse gli occhi pregando non si sa quale divinità. Non era mai stato molto religioso, ma era sicuro che la sincerità avrebbe smosso Buddah-Dio-Allah, o chiunque ci fosse stato lassù, indipendentemente dalla sua fede, e nessuna sincerità avrebbe mai potuto battere quella della sua preghiera davanti al precipizio verso la fine dei suoi giorni.


Mi sto per schiantare. Mi schianto! Mi sto schiantando! Cazzo. Sono fregato!


Qualcosa tagliò l'aria sotto di lui e venne trascinato oltre, verso l'alto. Ma non era il pazzoide di prima: non lo teneva per le spalle, era qualcuno sotto di lui. Aprì cautamente gli occhi e si ritrovò  sopra un manto di piume dorate che rilasciavano scintille di fuoco. Ma cos..? Vide davanti a sè una magnifica scia di piume dorate, giganti e fluenti, che tracciava l'aria, bruciandola, con sottilissime polveri auree che per magia si trasformavano in incandescenti lingue di fuoco. La creatura mistica spiccò il volo verso l'alto, portandolo lontano, molto lontano.













"Quindi... Secondo te qual è la causa della sua amnesia?"


"BaekHyun, non sono sicuro che sia un'amnesia, nè se sia curabile..."


"Deve essere un'amnesia!" lo interruppe il più basso "D.O..."


"Lo so, ma non posso mentire... non voglio dare false speranze, non ne abbiamo bisogno in questo momento. Dobbiamo essere forti e considerare tutte le possibilità più brutte. Non voglio essere pessimista, ma non posso nemmeno essere positivista, dobbiamo guardare in faccia la realtà BaekHyun, ci aspetta una grande sfida, sarà molto dura e pericolosa e la strada è ancora molto lunga... non possiamo permetterci di sbagliare."


"Si, lo so anche io... Scusami..." si passò una mano tra le ciocche castane che ricadevano scomposte sul volto, in un atto frustrato e impotente "Sei riuscito a trovarne la possibile causa?"


"Credo di si... Ha perso la memoria -che come ben sai è inglobata nella fonte vitale-, probabilmente durante l'ultimo attacco la massa oscura gli ha lesionato la fonte e, non essendo più intatta, nonostante l'energia vitale che che ha ricevuto dall'Albero, non è riuscito a rigenerarsi completamente. Il corpo fisico si è completamente ristabilito, riacquistando tutte le forze, ma la sua anima è stata privata di qualcosa -la memoria appunto- e non è più come prima... ora è come se fosse un guscio vuoto, manca il centro, il nucleo che dovrebbe controllare tutto."


"E... e i suoi poteri?" non sapeva perchè, ma aveva paura della risposta.


Il più grande fece un lungo sospiro.


"Non lo so. Potrebbero essere ancora inglobati dentro di lui, dato che sono l'essenza della fonte vitale e non sono tanto facili da distruggere, ma c'è anche la possibilità che non riesca più ad usarli. Avendo perso la memoria, la capacità di rievocarli e controllarli potrebbe essere svanita con essa, in questo caso il suo corpo non sarebbe altro che una custodia; la custodia di un potere immenso e bramato..."


"Questo vuol dire che..."


"Vuol dire che è in pericolo. Dobbiamo tenerlo al sicuro e prottegerlo, nelle condizioni in cui si trova, ora come ora sarebbe la preda perfetta per l'Oscurità. Potrebbe benissimo disintegrarlo e risucchiargli tutti i poteri senza il minimo sforzo."


"E non c'è un modo per rimarginare la spaccatura della fonte?"


"Un modo credo che ci sia... dovremo ritrovarlo." 


  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: sweetangel95