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Autore: radioactive    01/07/2013    2 recensioni
Ⅰ. first kiss ~ crème brûlée: Se credeva che vedere Isabelle in cucina fosse il caos, ora si ritrovò a pregare l’Angelo che quei due non cucinassero mai assieme. | 904 parole |
Ⅱ. loving kiss ~ meringa e frutti rossi: Voleva desiderarlo per non dimenticare cosa si provasse nel farlo. | accenno angst ● 808 parole |
Ⅲ. passionate kiss ~ tiramisù: Il Nephilim dovette ammettere che aveva ragione: Magnus non era uno che di cui ci si scorda tanto facilmente, Magnus non aveva fatto nessuna festa “l’altra notte” e, cosa più importante di tutte, Magnus non aveva un letto – ma un materasso buttato a terra con coperte indecenti sopra di questo. | 1.188 parole |
Ⅳ. flirty kiss ~ gâteau au chocolat: Per una volta, qualcuno si stava prendendo cura di lui, ed Alec era felice che questo qualcuno fosse Magnus. | 1.181 parole |
Ⅴ. stolen kiss ~ tarte aux pommex: A ballare assieme furono Magnus e Clary, la rossa ridacchiava divertendosi come una matta e Alec la immaginò da piccola mentre ballava con i piedini sui quelli di Luke, volteggiando nel suo bell’abitino rosa confetto. | 643 parole | ◇
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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E' dolce quello che tu mi dici,

ma più dolce è il bacio che ho rubato alla tua bocca.

| cit. Heinrich Heine |

 

 

 

|| CAPITOLO first kiss ~ crème brûlée.

 

 

Ad Alec piaceva pensare che Magnus non facesse esperimenti mondani, quando il Cacciatore usciva. Semplicemente perché il Lightwood era allergico al malumore, nel senso che se questo lo colpiva era ben difficile farlo andare via – e ciò dava a Simon un’argomentazione in più per sostenere quanto diceva la sua tesi: Alec era stato, senza dubbio, in una delle sue vite precedenti, madre vedova di tre figli che gestiva una fattoria ed aveva una mula malata e delle galline starnazzanti da far fuggire il cane – nella fantasia di Simon era fuggito veramente, lasciando la povera Alexandra ancora più sola e disperata di quanto non lo fosse.

Quella mattina Alec si era imposto di svegliarsi prima, non che si fosse sempre svegliato tardissimo, le abitudini di uno Shadowhunter sono quello che sono, ma l’influenza di Magnus faceva male, almeno sotto quest’aspetto – e dopo essersi alzato sarebbe andato a fare colazione al Taki con gli altri e poi agli allenamenti all’Istituto. Aveva annunciato il suo programma allo stregone già la sera prima, nonostante questo si dilettasse in tutt’altro che all’ascoltare Alec (per esempio cercava di distrarlo con baci e carezze), e, giusto per mettere i puntini sulle i, gli aveva lasciato un bigliettino mal scritto attaccato all’armadio, infastidito perché si era beccato il post-it marroncino e si confondeva con il legno.

Il Cacciatore non poteva minimamente sapere che Magnus quella mattina si sarebbe svegliato di ottimo umore e avrebbe dato sfogo alla sua fantasia più sfrenata come cuoco, riducendo la cucina in un’esplosione di tonalità del marrone e del giallo, lasciando che il Presidente Miao leccasse avidamente il latte caduto a terra. Alexander vagò con gli occhi spalancati e la pelle sbiancata per la sorpresa in tutto l’angolo cottura: vedeva un tegame sul fuoco, il forno aperto da cui proveniva ancora un tiepido calore, il cartone del latte ammaccato vicino a quello della panna, il primo gocciolava ancora e ciò che cadeva sul pavimento lo beveva il gatto, e ancora un recipiente di vetro sporco, un cucchiaio di legno, un baccello di vaniglia di cui si sentiva ancora lo spettro del suo profumo alleggiare timidamente nell’aria e i gusci di ben otto uova spaccati a metà sparsi sul piano cottura.

Se credeva che vedere Isabelle in cucina fosse il caos, ora si ritrovò a pregare l’Angelo che quei due non cucinassero mai assieme.

«In nome di Raziel…» mormorò flebilmente, credendo di svenire. Si appoggiò alla parete guardando con evidente resa la scena, non si preoccupava nemmeno più di trarre in salvo il gatto, dato che ormai non c’era più nulla di cui salvarlo. Continuò allora il suo tour in quel campo di battaglia, scoprendo Magnus seduto sulla sedia davanti ad un tegame alto con dentro sei pirofiline, intento a guardare come il fuoco azzurro scatenato dalla sua magia caramellasse lo zucchero che aveva cosparso sopra il dolce, quando questo aveva ormai preso una sfumatura tra il marrone e l’oro, le fiamme si spensero in uno schiocco di dita soddisfatto, allora lo stregone alzò lo sguardo e si tirò in piedi, attraversando la stanza con evidente euforia pronto ad abbracciare il fidanzato.

«Pasticcino!»

«Magnus…» quella di Alec era un’evidente richiesta di ascolto, tuttavia ignorata, posò una mano sulla maglietta color cioccolato che lo stregone indossava nel tentativo di allontanarselo (che – notò poi Alec, aveva anche una scritta sul petto a caratteri cubitali color crema che diceva “mangiami”, e sotto questa maglietta aveva dei jeans dorati e piedi scalzi), mentre questo, chinandosi in avanti, gli solleticava il collo con i capelli lunghi raccolti in uno chignon poco ortodosso, ma efficace.

«Ti ho preparato una cosa»

«Magnus, il gatto sta bevendo del latte caduto per terra. E che hai combinato qui? Stavi dando fuoco al cibo!, solo Isabelle fa queste cose» Era riuscito ad allontanarlo abbastanza da alzare lo sguardo e fronteggiare i suoi occhi verde-oro.

«Ti ricordi quando siamo andati in Francia e ti ho fatto assaggiare quel dolce? Quello di cui non riuscivi a pronunciare il nome… te l’ho rifatto, la vampira che abita qua sopra1, quella con i capelli rossi, ricordi?, ha trovato la ricetta e mi ha chiesto di provarla prima di mettersi ai fornelli»

«Ti ha chiesto di dare fuoco al cibo?»

Magnus ridacchiò come un bambino, si allontanò e prese una porzione di quelle già pronte con lo zucchero caramellato, fece comparire un cucchiaio nell’altra mano e infine porse la posata al Cacciatore, «assaggialo».

E Alec, lo fece, prese una cucchiaiata di quella crème brûlée e la mangiò, lasciando che il suo sapore mandasse in tilt le papille gustative da quanto fosse dolce e, effettivamente, delizioso. «E’ buono» constatò poi, prendendosene un’altra cucchiata, in quel momento Magnus fece uno scatto in avanti, alzandogli il mento e incrociando le labbra alle sue, con sorprendente maestria riuscì a farsi strada nella bocca di Alec per rubargli quella porzione. Quando si staccò i suoi occhi brillavano e Alec potè rivedersi in questi, arrossì: ne era certo.

«Anche tu lo sei, Alec», da qualche parte un telefono squillava e Magnus abbandonò la sua postazione per andare a rispondere. Alec si ritrovò solo, in una cucina che poteva essere stata usata da Isabelle, con un Presidente Miao che, stanco di bere, si era appollaiato su una sedia sotto il tavolo.

E tra tutte le cose che poteva pensare, solo una si fece largo nella sua mente: era il primo bacio che si scambiavano, lui e Magnus, in quella giornata.

 

 

 

 

Note d’Autrice ◊ «viviamo e respiriamo parole»

 

Perché sono qui, non lo so. Ma che cosa ho fatto, questo lo so.

E’ un progetto un po’ strano, partito tutto da un errore di pronuncia quando, invece di dire “Magnum”, è stato detto “Magnus” – ed essendo la pubblicità dei 5 kisses ed io essendo una grande sognatrice e perditempo, non potevo non pensare “ma se sono i Magnum 5 kisses, perché non possono essere i Magnus 5 kisses?”, e dopo aver abbandonato l’idea, in un momento di inlucidità mentale, eccomi a metterlo per scritto.

Come funziona? Funziona che si procede scrivendo una one-shot per ogni kisses del Magnum (potete trovarli qui), cercando di stare a tema sia con il titolo del gelato stesso (che è quello del capitolo) sia con il suo sapore principale (l’altra metà del titolo, sempre dato dalla Magnum). Ovviamente saranno tutti diversi, altrimenti sarebbe ripetitivo e controproducente(?). Ho cercato di scrivere toccando tutti i sapori del gelato, in un modo o nell’altro, cercando di rendere più corposo il tutto.

1-    Piccolo omaggio ad un OC, vi prego di non farci caso più di tanto! Sono perfettamente consapevole che un vampiro non ha bisogno di mangiare, ma il suddetto PG si diverte a farlo, e puntualmente fallisce.

2-    Anche io sono del partito che Magnus non sia una cima in cucina, ma questo non significhi che ogni tanto non faccia qualcosa di buono, e poi non c’è scritto da nessuna parte che non abbia fatto comparire quelle porzioni di crème brûlée, vedetela come volete(?), sappiate solo che nei siti di cucina questa ricetta è catalogata come facile.

3-    Ho cambiato il titolo della fan fiction e con quello la grafica generale che riprende tutte le altre storie che ho scritto, spero non vi disturbi~

Non saranno shot molto lunghe, ma spero possano strapparvi almeno un piccolo sorriso! ;)

 

radioactive,

 

   
 
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