E' dolce quello che tu mi dici,
ma più dolce è il bacio che ho
rubato alla tua bocca.
| cit. Heinrich Heine |
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CAPITOLO Ⅰ▪
first
kiss ~ crème brûlée. ―
Ad Alec piaceva pensare che Magnus
non facesse esperimenti mondani, quando
il Cacciatore usciva. Semplicemente perché il Lightwood
era allergico al malumore, nel senso che se questo lo colpiva era ben difficile
farlo andare via – e ciò dava a Simon un’argomentazione in più per sostenere
quanto diceva la sua tesi: Alec era stato, senza dubbio, in una delle sue vite
precedenti, madre vedova di tre figli che gestiva una fattoria ed aveva una
mula malata e delle galline starnazzanti da far fuggire il cane – nella
fantasia di Simon era fuggito veramente, lasciando la povera Alexandra ancora più sola e disperata di
quanto non lo fosse.
Quella mattina Alec si era imposto di
svegliarsi prima, non che si fosse sempre svegliato tardissimo, le abitudini di
uno Shadowhunter sono quello che sono, ma l’influenza
di Magnus faceva male, almeno sotto quest’aspetto – e dopo essersi alzato
sarebbe andato a fare colazione al Taki con gli altri
e poi agli allenamenti all’Istituto. Aveva annunciato il suo programma allo
stregone già la sera prima, nonostante questo si dilettasse in tutt’altro che all’ascoltare
Alec (per esempio cercava di distrarlo con baci e carezze), e, giusto per
mettere i puntini sulle i, gli aveva lasciato un bigliettino mal scritto
attaccato all’armadio, infastidito perché si era beccato il post-it marroncino
e si confondeva con il legno.
Il Cacciatore non poteva minimamente
sapere che Magnus quella mattina si sarebbe svegliato di ottimo umore e avrebbe dato sfogo alla sua fantasia più sfrenata
come cuoco, riducendo la cucina in un’esplosione di tonalità del marrone e del
giallo, lasciando che il Presidente Miao leccasse avidamente il latte caduto a
terra. Alexander vagò con gli occhi spalancati e la pelle sbiancata per la
sorpresa in tutto l’angolo cottura: vedeva un tegame sul fuoco, il forno aperto
da cui proveniva ancora un tiepido calore, il cartone del latte ammaccato
vicino a quello della panna, il primo gocciolava ancora e ciò che cadeva sul
pavimento lo beveva il gatto, e ancora un recipiente di vetro sporco, un
cucchiaio di legno, un baccello di vaniglia di cui si sentiva ancora lo spettro
del suo profumo alleggiare timidamente nell’aria e i gusci di ben otto uova
spaccati a metà sparsi sul piano cottura.
Se credeva che vedere Isabelle in
cucina fosse il caos, ora si ritrovò a pregare l’Angelo che quei due non
cucinassero mai assieme.
«In
nome di Raziel…» mormorò flebilmente, credendo di
svenire. Si appoggiò alla parete guardando con evidente resa la scena, non si
preoccupava nemmeno più di trarre in salvo il gatto, dato che ormai non c’era
più nulla di cui salvarlo. Continuò allora il suo tour in quel campo di
battaglia, scoprendo Magnus seduto sulla sedia davanti ad un tegame alto con
dentro sei pirofiline, intento a guardare come il
fuoco azzurro scatenato dalla sua magia caramellasse lo zucchero che aveva
cosparso sopra il dolce, quando questo aveva ormai preso una sfumatura tra il
marrone e l’oro, le fiamme si spensero in uno schiocco di dita soddisfatto,
allora lo stregone alzò lo sguardo e si tirò in piedi, attraversando la stanza
con evidente euforia pronto ad abbracciare il fidanzato.
«Pasticcino!»
«Magnus…» quella di Alec era
un’evidente richiesta di ascolto, tuttavia ignorata, posò una mano sulla
maglietta color cioccolato che lo stregone indossava nel tentativo di
allontanarselo (che – notò poi Alec, aveva anche una scritta sul petto a
caratteri cubitali color crema che diceva “mangiami”, e sotto questa maglietta
aveva dei jeans dorati e piedi scalzi), mentre questo, chinandosi in avanti,
gli solleticava il collo con i capelli lunghi raccolti in uno chignon poco ortodosso,
ma efficace.
«Ti ho preparato una cosa»
«Magnus, il gatto sta bevendo del
latte caduto per terra. E che hai combinato qui? Stavi dando fuoco al cibo!,
solo Isabelle fa queste cose» Era riuscito ad allontanarlo abbastanza da alzare
lo sguardo e fronteggiare i suoi occhi verde-oro.
«Ti ricordi quando siamo andati in
Francia e ti ho fatto assaggiare quel dolce? Quello di cui non riuscivi a
pronunciare il nome… te l’ho rifatto, la vampira che
abita qua sopra1, quella con i capelli rossi, ricordi?, ha trovato
la ricetta e mi ha chiesto di provarla prima di mettersi ai fornelli»
«Ti ha chiesto di dare fuoco al
cibo?»
Magnus ridacchiò come un bambino, si
allontanò e prese una porzione di quelle già pronte con lo zucchero
caramellato, fece comparire un cucchiaio nell’altra mano e infine porse la
posata al Cacciatore, «assaggialo».
E Alec, lo fece, prese una
cucchiaiata di quella crème brûlée e la mangiò,
lasciando che il suo sapore mandasse in tilt le papille gustative da quanto
fosse dolce e, effettivamente, delizioso. «E’ buono» constatò poi,
prendendosene un’altra cucchiata, in quel momento
Magnus fece uno scatto in avanti, alzandogli il mento e incrociando le labbra
alle sue, con sorprendente maestria riuscì a farsi strada nella bocca di Alec
per rubargli quella porzione. Quando si staccò i suoi occhi brillavano e Alec potè rivedersi in questi, arrossì: ne era certo.
«Anche tu lo sei, Alec», da qualche
parte un telefono squillava e Magnus abbandonò la sua postazione per andare a
rispondere. Alec si ritrovò solo, in una cucina che poteva essere stata usata
da Isabelle, con un Presidente Miao che, stanco di bere, si era appollaiato su
una sedia sotto il tavolo.
E tra tutte le cose che poteva
pensare, solo una si fece largo nella sua mente: era il primo bacio che si
scambiavano, lui e Magnus, in quella giornata.
Note d’Autrice ◊ «viviamo e respiriamo parole»
Perché sono qui, non lo so. Ma che
cosa ho fatto, questo lo so.
E’ un progetto un po’ strano, partito
tutto da un errore di pronuncia quando, invece di dire “Magnum”, è stato detto
“Magnus” – ed essendo la pubblicità dei 5 kisses ed
io essendo una grande sognatrice e perditempo, non potevo non pensare “ma se
sono i Magnum 5 kisses, perché non possono essere i
Magnus 5 kisses?”, e dopo aver abbandonato
l’idea, in un momento di inlucidità mentale,
eccomi a metterlo per scritto.
Come funziona? Funziona che si
procede scrivendo una one-shot per ogni kisses del Magnum (potete trovarli qui), cercando di stare
a tema sia con il titolo del gelato stesso (che è quello del capitolo) sia con
il suo sapore principale (l’altra metà del titolo, sempre dato dalla Magnum).
Ovviamente saranno tutti diversi, altrimenti sarebbe ripetitivo e
controproducente(?). Ho cercato di scrivere toccando tutti i sapori del gelato,
in un modo o nell’altro, cercando di rendere più corposo il tutto.
1-
Piccolo
omaggio ad un OC, vi prego di non farci caso più di tanto! Sono perfettamente
consapevole che un vampiro non ha bisogno di mangiare, ma il suddetto PG si
diverte a farlo, e puntualmente fallisce.
2-
Anche
io sono del partito che Magnus non sia una cima in cucina, ma questo non
significhi che ogni tanto non faccia qualcosa di buono, e poi non c’è scritto
da nessuna parte che non abbia fatto comparire
quelle porzioni di crème brûlée, vedetela come
volete(?), sappiate solo che nei siti di cucina questa ricetta è catalogata
come facile.
3-
Ho
cambiato il titolo della fan fiction e con quello la grafica generale che
riprende tutte le altre storie che ho scritto, spero non vi disturbi~
Non saranno shot
molto lunghe, ma spero possano strapparvi almeno un piccolo sorriso! ;)
radioactive,