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Autore: nothingharreh    01/07/2013    12 recensioni
Senza pensarci le parole mi uscirono di bocca, senza una pausa di riflessione.
"Chi sei?"
"Sono Harry." la sua voce risultņ pił profonda e roca di quello che avevo sentito mentre ero distesa a terra su quella strada che ora non attraverserņ mai pił.
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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"Ma ci sei?"
 
 
 
Quelle parole eccheggiarono nella mia mente, ero completamente assorta nei miei pensieri e i miei occhi parevano fissi in un punto vuoto della stanza. 
 
 
"Abigail, cagami oh."
 
 
Rimasi a guardarlo con una faccia perplessa, non riuscivo a elaborare nella mia mente le sue parole. I miei pensieri mi facevano scoppiare e la voglia di lasciarlo lą senza una risposta era grande, volevo solo scappare, da tutto.
 
 
"Si, ci sono Louis."
 
"Finalmente." La sua voce mi diceva che stava iniziando ad agitarsi.
 
Aveva uno sguardo terribilmente serio ed i suoi occhi mi penetravano come degli spilli, non capivo il fatto del suo viso cosģ di cattivo umore. Fino a quel momento nemmeno lo avevo ascoltato.
 
"Stasera vieni? Semmai ci vediamo a casa mia."
 
"Va bene."
 
Lo guardai sorridendo e per fortuna i suoi occhi iniziarono a 
brillare, quando fa cosģ significa che ha l'anima in pace, per fortuna. 
Si alzó di scatto dopo avermi sorriso, prendendo la sua giacca e uscendo dalla porta della mia camera, lo seguii con gli occhi fino a quando arrivó alla mia porta. A quel punto mi alzai raggiungendo la porta.
 
 
"Dove stai andando?" chiesi inseguendolo per le scale.
"Vado da Liam."
"Perchč?"
"Devo avvertirlo che usciamo stasera, semmai gli chiedo se viene."
 
 
Dopo quella frase mi fermai al penultimo scalino e lo lasciai uscire dal portone. 
Ad un tratto sentii la voce di mia madre da dietro il portone.
 
 
"Ciao Louis, ci vediamo."
 
 
Il rumore delle chiavi che sbloccavano la serratura mi fece venire i brividi: mia madre non stava mai a casa, durante la giornata non la vedevo mai e stavo sempre a casa da sola. Per la prima volta la vidi attraversare quel portone in pieno pomeriggio.
 
 
"Ciao tesoro."
"Che vuoi mamma?"
"Volevo passare il pomeriggio con la mia bambina."
"Scusa ora esco."
 
 
Tornai al piano superiore lasciandola all'ingresso da sola, se mi fosse capitato mesi fa tutto ció avrei accettato volentieri la sua offerta di uscire, ma ora no. 
Mi infilai una maglietta grigia al volo e i leggins che poche ore prima avevo comprato con Whitney, scesi velocemente le scale ed uscii.
 
 
                                                     *             *           *
 
La musica risuonava nelle mie orecchie spaccandomi quasi i timpani, ma preferivo diventare sorda che sentire la voce di mia madre risuonarmi nella testa in continuazione. La sera stava calando in fretta e mi accorsi solo successivamente che erano passate ben quattro ore da quando ero uscita di casa e l'ora successiva avrei dovuto incontrare Louis e probabilmente anche Liam. 
 
 
Le strade diventavano sempre pił deserte e io iniziavo a sentirmi terribilmente sola in mezzo a quell'oscuritą, ogni tanto mi voltavo a osservare chi avevo dietro, ma non vedevo nessuno.
Ad un un certo punto una mano premč sulla mia schiena facendomi cadere sull'asfalto della strada, mi alzai in fretta guardandomi attorno ma non c'era nessuno. Dopo essermi alzata e tornata sul marciapiede  fui spintonata di nuovo addosso ad un lampione che mi provocó un forte dolore sulla fronte.
 
 
Sfuocai gli occhi cercando di vedere chi avevo davanti a me, ma non ci riuscivo, vedevo un'ombra pił alta e grossa di me che si avvicinó.

"Non urlare."
 
 la sua voce era potente.
Iniziai a respirare a fatica, cercai di emettere un suono dalle mie labbra ma appena ci provai lui mi procuró un taglio sul viso.
 
 Avevo paura, come non ne avevo mai provata prima.
Mi strappó i leggins lasciando alcuni spezzoni sulle mie gambe. Iniziai a tremare dalla forte ansia, dalla paura, avevo un miscuglio di emozione che mi facevano scoppiare il cuore. 
Nel secondo tentativo di chiamare aiuto mi procuró il secondo taglio sulla coscia sinistra, pił profondo.
 
 
"Se riprovi ad urlare indovina un po' dove affonderó il mio coltello."
 
 
Lo guardai inorridita e d'impulso gli sputai in faccia.
Lui mi guardó male indicandomi il coltello sul viso, ma poco dopo cambió idea tirandomi uno schiaffo sul viso facendo sbattere la mia testa a terra. 
Il sangue sul mio viso colava sempre pił velocemente, ormai mi ero arresa. Sapevo che nessuno sarebbe venuto a salvarmi.
Mi dispiace per tutti gli errori, l'ho ricontrollata molte volte, spero vi piaccia. Questo č solo l'inizio quindi spero che leggiate in molte, grazie a Eva la mia principessa che mi ha dato qualche dritta. Al prossimo capitolooo.
   
 
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