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Autore: redeagle86    15/01/2008    1 recensioni
Vera e Drew, costreti su un'isola deserta...sarà l'occasione per aprire i loro cuori?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA TEMPESTA

 

 

Costretti su un isola deserta a causa di una tempesta,

Vera e Drew avranno finalmente l’occasione per aprire i loro cuori

 

 

 

Capitolo I°

Dispersi!

 

-Come sarebbe a dire che mia sorella non è stata ancora ritrovata?!!!- gridò un ragazzo con un paio di occhiali rotondi, scaraventandosi quasi addosso all’agente Jenny.

-Calmati, Max!- lo trattenne un giovane dalla chioma castana, prendendolo per le spalle.

-Agente, manca soltanto Vera?- domandò il terzo, con un Pikachu sulla spalla.

-All’appello mancano lei e Drew. La nave soccorso li sta ancora cercando…potrebbero essere finiti su un’isola dell’arcipelago, oppure…

-No, mia sorella non è morta!!! Ha capito?! Dovete continuare a cercarla!!!

-Stiamo facendo il possibile, ragazzi. Purtroppo la tempesta ha gettato al largo parecchi detriti e controllare tutta la zona richiede tempo- spiegò la donna. –E tra qualche ora sarà notte e dovremo sospendere le ricerche.

-Voi non sospendete niente finché Vera non sarà qui sana e salva!!!

-Max, vuoi calmarti?! Reagire così non aiuta di certo Vera!

-Tu…tu non puoi capire, Brock!!- esclamò Max, correndo fuori dal centro Pokemon.

Il ventiduenne fece per seguirlo, ma il compagno lo trattenne.

-Ash…

-Ci vado io. Proverò a parlargli: so cosa si prova quando qualcuno a cui tieni è in pericolo…

 

Il rumore del mare…era così forte…

Vera aprì lentamente gli occhi, per poi richiuderli immediatamente, accecata dalla luce che le puntava diretta sul viso. Sentiva qualcosa di morbido sotto di lei, a giudicare dalla consistenza sembrava sabbia, era su una spiaggia. Il mare le accarezzava le gambe con le sue onde tranquille.

Ma dove era finita? E soprattutto, come ci era finita? Aveva un ricordo confuso…la nave su cui stavano viaggiando era stata sorpresa dalla tempesta…si era distrutta…e poi…la voce di Drew che pronunciava il suo nome…

Si mise a sedere, ancora un po’ intontita e confusa, e si guardò intorno con aria persa. Era sola su un’isola sconosciuta? Nessun altro si era salvato oltre a lei?

Improvvisamente le sue iridi blu scorsero una figura distesa sul bagnasciuga. Traballando la ragazza la raggiunse, riconoscendola a pochi passi di distanza: era Drew.

Avvicinandosi, notò lo squarcio che apriva il sopracciglio destro dell’amico: probabilmente aveva sbattuto contro uno scoglio o un detrito mentre veniva trasportato dalla corrente. Poteva essere…

No, non era possibile…

-Drew…Drew…ti prego, rispondi, Drew!

Non poteva essere morto, non…

Vera iniziò a piangere come una bambina, a dispetto dei suoi diciotto anni: non poteva accettare l’idea che lui fosse…

-Ve…Vera…- sussurrò il ragazzo, immerso in uno stato di incoscienza. –Vera…

-Drew- rispose la giovane. –Sono qui, Drew, non preoccuparti. Sia ringraziato il cielo…sei vivo…

Il coetaneo socchiuse gli occhi, per poi spalancarli sull’amica, che gli sorrideva fra le lacrime.

-Vera…- mormorò, sedendosi sulla sabbia. Si sentiva frastornato e, portandosi una mano al viso per scostare i capelli, la ritrasse macchiata di rosso. –Ma cosa…

-Lascia- ribatté la ragazza, prendendo un fazzoletto dalla tasca dei pantaloncini. –Ti brucerà un po’.

-Sopporterò il dolore.

Lo passò delicatamente sul viso di Drew, cercando di lavare al meglio la ferita. Era un taglio profondo, ma perlomeno aveva smesso di sanguinare. Il coordinatore trattenne a fatica una smorfia di dolore: sentiva il volto bruciargli, ma non emise un lamento.
-Servirebbero dei punti...- commentò la bruna.

-Forse- si limitò a dire l’altro.

L’allenatrice continuò a medicarlo, in silenzio.

Se solo ripensava all’angoscia che aveva provato credendolo morto…

Le lacrime presero a scendere dai suoi occhi, scorrendole lungo le guance, andando poi a cadere sul dorso della mano del ragazzo che, accorgendosene, sollevò lo sguardo incontrando quello di lei.
-E' solo un graffio- fece, confuso dall'inaspettata reazione della compagna. Ma le sue parole non bastarono a calmarla.

Vera sembrava decisa a consumare tutte le sue lacrime. Pensava all’incedente, agli altri coordinatori, ai suoi amici che erano sicuramente in pensiero per lei…a suo fratello…

-Non piangere- le sussurrò, scostandole dolcemente i capelli dal viso e interrompendo quel flusso di pensieri neri che causavano la sua disperazione.
La ragazza arrossì. Quel contatto così ravvicinato le fece quasi fermare il respiro.

E Drew non si limitò a questo: mosso da qualcosa che stupiva lui per primo, le passò un braccio attorno alle spalle, attirandola a sé. Vera si ritrovò con la testa sul suo petto, ad ascoltare il tranquillo battito del suo cuore, mentre il giovane le carezzava il capo cercando di chetarla.

-Vedrai che andrà tutto bene- le disse quando smise di piangere. –Ci troveranno presto.

-Pensi che gli altri ce l’abbiano fatta?

-Sì. La costa non era distante e credo che siano riusciti a raggiungerla. Io ho preso un albero in testa e la corrente mi ha trascinato qui.

Non aggiunse il motivo per cui si trovava proprio nella traiettoria dell’albero, ma un leggero velo di rosso colorò le sue guance. Era sul ponte con lei quand’era cominciata la tempesta…il vento aveva fatto ondeggiare paurosamente la nave e d’istinto aveva preso la mano della diciottenne per tentare di portarsi al riparo. Ma un colpo più forte aveva scaraventato Vera oltre il parapetto e nel momento in cui Drew stava saltando per salvarla, l’albero maestro si era spezzato e una virata lo aveva mandato a colpire il giovane in pieno viso.

-Le nuvole non promettono niente di buono- cominciò, guardando il cielo. –Conviene cercarsi un riparo, anche perché fra poco farà buio e i soccorsi interromperanno la ricerca.

Le tese una mano, aiutandola ad alzarsi.

 

-Max! Max!

Il sedicenne non rispose ai richiami dell’amico: poggiato alla ringhiera del balcone fissava il mare, quella maledetta distesa d’acqua che si era presa sua sorella.

-Max…sapevo di trovarti qui- intervenne Ash, raggiungendolo. –Brock non voleva…

-Non importa, Ash. Ho sbagliato anch’io.

-La troveranno, vedrai.

-Io e lei litighiamo spesso…ma è il nostro modo di volerci bene…- singhiozzò Max. –Senza di lei non sarei mai arrivato fin qui, sarei tornato a casa già da un bel po’…se le succedesse qualcosa io…io…non so che farei…

-Vera è una ragazza forte. E sono sicuro che sta bene.

-Pensi sia insieme a Drew?

-Non lo so, Max. Ma se lo sono, fra un po’ li sentiremo litigare come due tigri.

La battuta strappò un sorriso al ragazzino, sottraendolo per un istante alle sue preoccupazioni. Ash aveva il dono di trasmettere la sua incrollabile positività al resto del gruppo e mai come in quel momento Max gliene fu grato.

-Presto sarà di nuovo qui con noi. È una promessa solenne.

 

  
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