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Autore: Heart_ShapedBox    01/07/2013    2 recensioni
Cosa può succedere quando, per caso, ci si trova ad una festa di compleanno di cui si conosce soltanto la festeggiata? Fu così che iniziò l'avventura di Sara. Qualcuno di voi, cari lettori, si aspetterebbe che in questa storia i due protagonisti, un ragazzo ed un ragazza, si incontrino ad una festa e si innamorino entrambi al primo sguardo. In effetti no, questa è un'avventura diversa dalle altre, dove non tutto va come dovrebbe andare ma, invece, il tempo se la prende comoda e Cupido decide di aspettare a scoccare la seconda freccia...
*CARI LETTORI, non spaventatevi se troverete tanti capitoli da leggere, sono molto corti e potrete sempre leggere il tutto con calma, quando ne avrete voglia, io non ho nessuna fretta e non darò mai e poi mai degli obblighi a chi legge; ma vi prego di non rinunciare a dare un occhiata alle storie, soltanto perché hanno un "tot. numero di capitoli", perché, a parer mio, è una stupidaggine. Siete daccordo? :)*
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 9 – Mercato
 
<< Lei è fatta così; se è stronza è stronza e non c’è niente da fare. Anzi, se ti ribelli e le rispondi male rischi che vada a spifferare tutto ai quattro venti o potrebbe persino inventarsi altre falsità come la tua presunta dichiarazione su lettera >> rifletté.
Era domenica pomeriggio, io e la mia compagna di classe, Livia, stavamo facendo un giro al mercato, scambiando due chiacchiere prima di tornare sui libri:
<< Si, ma allora cosa devo fare? Subire come un cane bastonato? >> replicai.
<< Finché la situazione non si evolve e tu ed Alessandro non iniziate a conoscervi davvero, e qui intendo dal vivo, temo proprio che dovrà essere così >>.
<< Mi stai dicendo che dovrei parlargli realmente? >> strabuzzai gli occhi incredula.
<< Hai capito bene >> rispose lei in tutta calma.
<< Sei fuori di testa? A scuola e, per di più, davanti ai suoi amici? >>.
<< Tu ti fai troppi problemi Sara >> dichiarò Livia.
<< Vorrei vedere te a fare la “bambolina” che viene presa in giro continuamente! >>.
<< Non diranno niente i suoi amici, secondo me >> così dicendo si avvicinò ad un paio di orecchini giallo fluorescente e, provandoseli, mi chiese se le stavano bene.
<< Comprali, sono fantastici addosso a te >> risposi, tanto li avrebbe presi comunque.
Livia era una ragazza dalla pelle chiara e gli occhi verdi; quando qualcuno la vedeva però la prima cosa che notava erano i suoi capelli: biondi e perfettamente lisci. Sembravano quasi bellissimi fili di paglia dorata. In più era alta e snella, il modello perfetto per ogni ragazzo; non a caso per lei era tutto un fidanzarsi.
Io ero completamente il contrario: pelle abbastanza scura, occhi marroni (quasi neri) e capelli castani, mossi. Per quanto riguarda l’altezza ero poco più bassa della mia amica, no, ma che dico? Molto più bassa di Livia. Sapendo che lei era 1.77 ed io 1.63, beh, c’era una bella differenza. Lei andava in palestra quattro giorni la settimana per correre su un tappetino e fare qualche piegamento, io invece preferivo andare a fare un giro la domenica mattina insieme a Marta, una nostra compagna, e magari fare anche una bella corsetta, sempre all’aria aperta.
Nel tempo restante facevo pattinaggio sul ghiaccio lunedì, mercoledì e venerdì, impegnativo soprattutto perché frequentare il Liceo Linguistico non è un affare semplice, specialmente con la valanga di compiti che ci affibbiano già al primo anno. Quindi okay, con i pesti che mi procuravo sulle gambe forse non ero proprio il massimo, o almeno, non come Livia. Si potrebbe, a questo punto, pensare che io sia una persona tranquilla, precisa e viziata, come tutte le ballerine e le pattinatrici; se per “tranquilla” intendete il mio comportamento del sabato pomeriggio e se gli aggettivi “precisa e viziata” sono quelli che usate per definire una ragazza che vorrebbe fare la dj, che conosce a memoria i titoli delle canzoni, degli artisti e dei loro album, beh si, allora va bene.
<< Adesso però cerchiamo qualcosa per te: sono quasi le sei, tra poco torniamo a casa, e ancora non hai comprato niente mentre io qui sembro.. >>.
<< Una borsa ambulante? >> proposi.
<< Si, esatto >> assentì.
<< Concordo >>.
Probabilmente “comprare qualcosa” per Livia significa acquistare un intero negozio, perché è questo che fece e, siccome non mi decidevo a scegliere niente, per poco non fu lei a prendere la roba per conto mio. Esclamazioni come “guarda questo!” o “lo devi assolutamente avere!” erano non frequenti, di più.
Si fecero le sei e noi facemmo per avviarci verso il punto di ritrovo in cui avevamo fissato con la madre di Livia quando, voltandomi, ebbi la spiacevole sorpresa di trovarmi una persona poco gradita proprio dietro le spalle:
<< Ehi Sara, che coincidenza! Anche tu a far compere? >> mi domandò Alessia.
<< Già >> risposi secca.
<< E sei sola? >> indagò attorno a me con lo sguardo.
<< No, c’è con me una mia amica >> Livia si riavvicinò proprio in quel momento.
<< Ah peccato; credevo che Alessandro ti avesse chiesto di uscire, dopo quella dolcissima dichiarazione! >> ammise, con un sorrisetto diabolico stampato in faccia.
<< So che sei stata tu, Alessia, non mentire e spiegami invece perché lo hai fatto >>.
<< Uffa, ancora con questa storia? >> si lamentò, quasi annoiata.
<< E tu ancora con queste bugie? >> ribattei, con i nervi a fior di pelle.
<< L’ho fatto per il tuo bene, perché sapevo che da sola non saresti mai riuscita a fare il primo passo >> si vantò.
<< Chi ti dice che io avrei voluto farlo? >>.
<< Naturalmente avevi quell’intenzione, è normale >>.
Aveva ancora quel sorriso maligno in viso e mancava poco che sarei esplosa.
<< Se hai bisogno di una mano però ricordati che ci sono sempre io >> mi fece l’occhiolino, dopodiché, prese un block notes dalla borsa e si mise a scrivere.
<< Ho forse chiesto il tuo aiuto? >> ovviamente la mia era una domanda retorica.
<< Questo è il suo numero di cellulare >> mi porse il foglietto con insistenza ed io lo afferrai tanto per non averla più tra i piedi << Figurati >> disse poi.
<< Non mi pare di averti ringraziata, Alessia >>.
<< Non devi, un aiuto si da sempre alle amiche! >> esclamò eccitata.
– Certo, perché io e lei siamo amiche – pensai, ma non espressi il mio parere ad alta voce, per evitare altri battibecchi, me ne andai piuttosto, salutando come una persona civile saluta un’altra persona (un po’ meno civile).
Finalmente in macchina, Livia mi chiese il biglietto e lo studiò attentamente:
<< E’ davvero il numero di Alessandro? >>.
Non risposi e rimasi con lo sguardo fisso fuori dal finestrino.
<< Perché se lo è sul serio, ti è stata utile stavolta >>.
<< Con quel tipo di persone mi saltano i nervi a fior di pelle e tu mi dici pure che ci è stata utile? >> esclamai, quasi arrabbiata << Le stai dando ragione! >>.
<< Non le sto dando ragione! Sto soltanto dicendo che se questo è davvero il numero di Alessandro adesso potrai messaggiare con lui e persino chiamarlo quando vuoi >>.
<< Cosa che non farò mai >>.
<< Fa’ come ti pare >>.
Arrivai a casa mezz’ora dopo ed accesi facebook, trovando Marco in linea che mi salutò come al nostro solito fare:

 
Marco Pini
Ciao zia! =D
Sara Guastini
Ciao zio! =D
Marco Pini
Allora? Che hai fatto di bello oggi? ;)
Sara Guastini
Sono stata al mercato con Livia *-*
Marco Pini
C’eri anche te? No dai! Perché non me lo hai detto?
Sara Guastini
E perché avrei dovuto dirtelo? o.O
Marco Pini
Perché mi stavo annoiando a morte con mia mamma che provava un vestito di qua, una gonna di là, invece con voi due mi sarei divertito molto di più! =P
Sara Guastini
Dubito fortemente che Livia ti avrebbe voluto..
Marco Pini
Giusto, dimenticavo che non mi sopporta. Il perché tu lo sai? =(
Sara Guastini
Ehm, ad essere sincera no. Devo chiederglielo?
Marco Pini
No, stavo scherzando, non me ne frega niente!
Sara Guastini
Sapevo che avresti risposto così =3 Ihihih
Marco Pini
Sono troppo prevedibile per te, devo inventarmi qualcosa di nuovo >.<
Sara Guastini
Non riuscirai mai a liberarti di me, sappi che sarò sempre nei paraggi ad indovinare quello che pensi =) Con Pamela come va?
Marco Pini
Per ora bene e si spera che continui così. L’altro giorno siamo usciti insieme e, siccome fa buio presto, siamo anche riusciti a vedere il tramonto mano nella mano <3
Sara Guastini
Che romanticone che sei ;)
Marco Pini
Si, ma tu? Quando ti fidanzi?
Sara Guastini
Io? Lo sai che non sono tipa da ragazzi..
Marco Pini
Ah no? E allora quello che è venuto diviso da noi non ha niente a che fare con te?
Sara Guastini
Chi? Alessandro?
Marco Pini
Ahn vedi che il nome lo sai? ;)
Sara Guastini
E’ solo un mio conoscente.. niente di che
Marco Pini
Guarda che a me puoi dirlo, non lo dico a nessuno! =)
Sara Guastini
Lo so, non a caso sei il mio migliore amico
Marco Pini
Allora perché non mi confessi che ti piace dato che lo guardavi continuamente e che lui aveva la faccia simile a una pizza dopo che ha sentito il tuo nome?
Sara Guastini
Ops.. xD
Marco Pini
Io -  so - tutto, Sary! Non ti sei ancora abituata?
Sara Guastini
Quando mi chiedi di queste cose no.. /*
Marco Pini

Beh, ti conviene abituarti. Avanti, com’è iniziata la vostra storia? ^-^
 
Gli raccontai tutto, dalla prima all’ultima impressione che avevo avuto. A Marco dissi del suo sorriso, del modo in cui mi aveva colpito, della lettera che aveva scritto Alessia, del nostro incontro di quel pomeriggio e delle conversazioni tra me ed Alessandro.

 
Sara Guastini
E con questo è tutto.
Marco Pini
Molto interessante questo racconto =)
Sara Guastini
Che devo fare adesso?
Marco Pini
Ci devi parlare, e anche tanto! Senza assillarlo troppo magari, e facendolo ridere con le tue battutine ironiche fuori luogo, come fai con me xD
Sara Guastini
Wow.. quindi il miglior trucco è essere se stessi?
Marco Pini
Esatto zia
Sara Guastini
Ricevuto zio.
Marco Pini
Usciamo martedì pomeriggio? Voglio portarti in un posto fantastico!
Sara Guastini
Va bene, ci sto. 
  
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