Timeless
 

Questa è una storia senza tempo...

"Harry devi dirlo" lo minaccia Louis con la sua spada di cartone e un cipiglio serio che proprio non si addice alla personalità del bambino.

Gli occhioni verdi di Harry si spalancano spaventati, è più piccolo di Louis e in questo momento lo sente anche fin troppo bene.

"Dillo Harry" sorride Louis ritraendo la spada e gonfiando il petto "Dillo mio bimbo sperduto" recita puntando la sua arma di cartone verso il cielo limpido "E voleremo insieme sull'isola che non c'è, sconfiggeremo Uncino e ruberemo la sua Jolly Roger. Voleremo su Londra e tutti ci invidieranno" continua con gli occhi brillanti e la mente lontana da tutto, proiettata nel sogno che lo assilla ogni notte "e saremo bambini per sempre Harry, niente scuola, giocheremo tutto il giorno, solo io e te, per sempre!" aggiunge entusiasta sedendosi accanto al bambino riccio che lo guarda ammaliato e si lascia conquistare da quelle parole che hanno ormai conquistato il cuore di tutti e due. 

"Tutto ció che devi fare è crederci, devi dirlo" Louis sorride di nuovo prima di scompigliare i capelli di Harry.

"Io credo nelle fate, lo giuro!" esclama il più piccolo saltando "lo giuro!" aggiunge emozionato.

Louis sorride, non importa che Harry sia più piccolo e a volte troppo distratto, è il suo migliore amico e cosa più importante crede nelle fate, ne ha appena salvata una dalla morte certa.

"Bravissimo Harry!" Louis scatta in piedi "e adesso...seconda stella a destra e poi dritti fino al mattino!" urla prima di afferrare il polso minuto del riccio e correre con la spada in aria trascinandoselo dietro.

 

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Sono le 23,50 del 23 Dicembre e in 10 minuti Louis Tomlinson compirà 18 anni, quella che secondo la legge è l'età della maturità per Louis non è altro che uno stupido numero e l'ennesimo anno da scontare a scuola. A casa sua, insieme alla sua famiglia, c'è anche il suo migliore amico, Harry. Se ne stanno in camera del maggiore sbracati sul letto, un pacco di patatine e le solite chiacchiere. "Quando tutti saranno tornati dalle vacanze organizzeró una festa fichissima, Haz, dovrai aiutarmi!" trilla contento il castano girandosi verso il suo migliore amico. Harry ha lo sguardo puntato sulle sue mani e non è mai stato così silenzioso. I ricci coprono la fronte e parte degli occhi nascondendoli a Louis. "Ehi Haz, che succede?" Lo richiama il maggiore.

Harry alza lo sguardo e "si, la festa fichissima, ok" accenna un sorriso ma Louis lo conosce troppo bene per cascarci, così "Ehi" lo richiama "Cosa c'è che non va?" gli chiede.

"Niente, è una cosa idiota" il riccio scuote la testa.

"Ora parli" lo minaccia il maggiore "o sai cosa succede" dice avvicinandosi ai fianchi di Harry e prima che il riccio possa accorgersene Louis gli sta facendo il solletico. Le mani esperte di Louis sanno dove colpire, quali nervi pizzicare e indugiano sempre più del dovuto a carezzare i fianchi morbidi e la pelle candida del riccio. Conosce il corpo e le reazioni di Harry in modo imbarazzante, in quel modo che gli ha sempre fatto sentire le farfalle nello stomaco.

Quando "Ok, te lo dico!" ride senza controllo Harry, Louis decide di fermarsi.

"Stavo solo pensando a quando da piccoli giocavamo in giardino e tu eri Peter Pan e io uno dei bimbi sperduti" sorride lievemente Harry guardando il maggiore che "non è stupido!" dice.

"E per la cronaca, eri l'unico bambino sperduto, siamo sempre stati solo io e te" afferma Louis convinto.

"Stai per compiere 18 anni, non sarai più Peter Pan" sussurra Harry con tono triste "e io ho paura di vederti crescere perché quando lo farai tu dovró farlo anche io" aggiunge sconsolato.

Louis scuote la testa e "Non dirlo Harry, noi non cresceremo mai!" dice imitando la voce del loro cartone animato preferito. Harry sorride lievemente e si lascia abbracciare.

"Saró sempre il tuo Peter, mio caro bimbo sperduto" sussurra sui suoi capelli.

"Lo sapevo" sorride il riccio "Per questo ti ho portato una cosa, è una sciocchezza.." Harry si allontana e tira fuori dallo zaino un cappello che Louis conosce benissimo. Lo indossava da piccolo, quando giocavano sull'isola che non c'è, era stata Anne a cucirgli una piuma rossa all'estremità e Louis l'aveva amato da pazzi.

Mancano due minuti alla mezzanotte quando Harry si sporge per poggiare sui capelli chiari di Louis il cappello verde e ritrovarsi, inaspettatamente, con i visi a pochi centimetri, il respiro l'uno dell'altro sulle guance e gli occhi incatenati. Lo stomaco di Harry si rivolta quando "Harry" lo richiama il maggiore con il fiato corto "Cos'è un bacio?" gli chiede innocente ma con le mani che tremano. E tanto l'hanno sempre saputo tutti e due che sarebbe andata così.

È mezzanotte e Louis ha 18 anni e le labbra di Harry sulle sue per la prima di innumerevoli volte a suggellare quella promessa che risuona ancora tra quelle mura "noi non cresceremo mai, Harry, io saró sempre il tuo Peter Pan" e così fu, non nei loro corpi ma nel loro cuore.

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Anche prima di iniziare a vedere Peter Pan per l'ennesima volta sapevo che sarebbe uscita una cosa del genere #hopeless
Spero vi sia piaciuta, un bacio!