Like his grandfather
-
Piantala James! – strillò per l’ennesima volta Albus, nella speranza di far
terminare le prese in giro del fratello maggiore.
Harry si
grattò la testa infastidito: da un paio d’ore il chiasso provocato dai suoi
figli gli impediva di concentrarsi nel lavoro e lui doveva assolutamente
consegnare alcuni documenti l’indomani.
Con un
sospiro si alzò dalla sua scrivania e si diresse verso la sala; luogo da cui
proveniva il litigio.
- Se tu
fossi così sicuro di finire in Grifondoro, allora non te la prenderesti tanto…
- disse James con un ghigno.
- Neppure
tu mi sembravi così sicuro, un anno fa. - I due fratelli si voltarono per vedere il
padre, che aveva appena parlato.
- Basta
litigare – disse Harry spiccio. – James, non dovevi finire di preparare il
baule per Hogwarts? Ti ricordo che domani inizia la scuola… -
-
Veramente l’ho già prep… - Ma a James bastò un’occhiata eloquente del padre per
non azzardarsi a concludere la frase. – Ok, d’accordo. –
Vedendolo
salire di corsa le scale, Harry non poté fare a meno di pensare che, oltre al
nome, suo figlio aveva qualcos’altro in comune con il nonno. Tentò di non farsi
vedere da Albus mentre sorrideva.
Passando
vicino alla porta dello studio del padre, l’attenzione di James fu attirata da
un pezzo di pergamena innocentemente appoggiato sulla scrivania. Si avvicinò e
lo prese in mano, contemplandolo.
E se fosse…?
Qualcosa
gli diceva che non era un pezzo di pergamena qualsiasi e che quell’anno, a
Hogwarts, lui non avrebbe avuto buone intenzioni…
Fine