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Autore: Dira    15/01/2008    14 recensioni
"Era buffo;Silente non aveva fatto altro che ripeterci che l’amore sarebbe dovuto essere la nostra forza,l’arma che ci avrebbe portato alla vittoria,che ci avrebbe resi più forti di qualsiasi magia nera, ma il mio amore per Hermione si era più volte rivelato un punto debole,la cosa che fra tutte,mi dava più alla testa, che mi aveva spinto a fare cazzate di proporzioni ippogrifiche. Niente,neanche la Maledizione Imperius, avrebbe potuto mettermi contro Harry, se il timore che lei potesse preferirlo non mi avesse logorato il cuore e le mente,perché non c’era in me un desiderio più intenso e doloroso che averla."
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Missing moment da I Doni della Morte :in due parti,da collocarsi a cavallo fra il capitolo “La cerva d’argento” e “Xenophilius LoveGood”; protagonisti Ron ed Hermione

Missing moment da  I Doni della Morte :in due parti,da collocarsi a cavallo fra il capitolo “La cerva d’argento” e “Xenophilius LoveGood”; protagonisti Ron ed Hermione.

 

Una storia può essere raccontata da diverse parti: quella di Harry la  conosciamo già, e così ho voluto provare a dar voce a questi due personaggi ,in un momento particolare del loro rapporto, sperando di essere riuscita a “scriverli” così come li ho letti per quasi 10 anni, e cercando di lenire la nostalgia che comincia già a farsi sentire.

 

Ovviamente ,per chi non avesse ancora letto o finito di leggere il settimo libro,contiene sostanziali spoilers.

 

 

The Other Side of the Story

(Ron)

 

Freddo.

Così tanto freddo che mi sentivo la pelle del viso tesa come vetro:se avessi provato a cambiare espressione probabilmente sarebbe andata in frantumi.

E di loro,nessuna traccia. Eppure ,dovevano essere lì,lo sapevo ,mi ci aveva portato il Deluminatore.

Il Deluminatore di Silente, e scusate se è poco.

Doveva funzionare.

 

Mi guardai intorno ancora una volta,nella foresta innevata;era troppo sperare che Harry uscisse per un giro di ricognizione?

Probabilmente sì,perché Hermione aveva sicuramente intensificato le sue misure preventive,dato che non c’ero io a smorzare un po’la cosa.

 

Già.

Io. Non. C’ero.

Il solito idiota.

 

Affondai le mani, in tasca accarezzando con le dita la stoffa del nastro per capelli che avevo rubato a Hermione,una sera che se lo era dimenticato in bagno, a Grimmauld Place.

Era rosso,molto lungo e lei se lo avvolgeva intorno alla coda di cavallo stretto stretto,per tenerla bene su.

 

Fred e George mi avrebbero preso in giro fino alla morte sapendo che avevo fatto una cosa simile.

Un nastro….ma per favore. Diverso se avessi avuto il coraggio di arraffare un paio di mutandine.

 

Be’ ,Hermione non avrebbe mai dimenticato le sue mutandine in bagno,sapendo che dopo era il turno di uno di noi.

E meno male,perché  se malauguratamente le avesse viste Harry per primo ,avrei dovuto ucciderlo,e poi come ci si liberava dell’Oscuro Buffone?

 Non che se fossi arrivato io per primo le avrei prese ,eh,sia ben chiaro,senza contare che Hermione mi avrebbe fatto saltare la testa con uno di quegli  incantesimi che conosce solo lei.

Ma a parte questo.

 

Dopo il “furto” ,per giorni ho temuto che se ne uscisse con un Ragazzi,avete visto il mio nastro rosso,quello che uso per legare i capelli? Credo di averlo lasciato in bagno…,perché mi sarebbero andate a fuoco le orecchie, la faccia e tutto il resto,e così tutti e due avrebbero saputo che lo tenevo con me,e sarebbe stato assurdamente imbarazzante.

 

Ma lei fece come se non se ne fosse accorta,e da allora in poi fra i  suoi ricci faceva capolino un altro nastro,questa volta verde.

 

Mi chiedevo se in effetti non ci avesse fatto caso,o se sospettasse che l’avessi io e ,chissà ,magari le faceva anche piacere.

 

C’era anche la possibilità che le facesse senso,in effetti.

Voglio dire, cosa avrei potuto farci con il suo nastro?Certo,non legarmici i capelli.

 

Ma no,no,davvero non sarebbe stato il caso che le facesse senso.

Non lo avevo preso per quello.

Andiamo, non avevo mica bisogno di uno stupido nastro…insomma,non ne avevo mai avuto uno prima  ,ma questo non mi aveva impedito di…beh’, quello.

E poi,diciamoci la verità,se proprio avessi voluto qualcosa per quello,avrei tentato di trafugare le mutandine,no?

 

 Ehm.

 

Comunque. Lo avevo visto lì,abbandonato,e c’era ancora qualche capello attorcigliato sopra, e non so. Lo volevo.

 

Non stavamo insieme,ma mi piaceva pensare che fosse normale che tenessi in tasca il suo nastro per capelli ,così come lo sarebbe stato se lei mi avesse chiesto in regalo la mia maglietta dei Cannoni e l’avesse usata per dormire.

 

Era una piccola cosa che mi ricordava che eravamo più-che-amici, che il rapporto che lei aveva con me era diverso da quello che aveva con Harry. Che ero io quello speciale,per lei.

 

Lo tenevo sempre in tasca, insieme allo Spegnino e al braccialetto che mi aveva dato Ginny come portafortuna.

 

Anche in quel momento,solo nella foresta innevata ,sentire sotto le dita la stoffa del  nastro di Hermione mi diede conforto,ma ,allo stesso tempo,pensai che sarei impazzito se non avessi potuto vederla subito. 

 

Da quando ci conoscevamo non avevo mai passato così tanto tempo senza vederla.

Non vederla era diverso e molto più brutto che non parlarle. A Hogwarts ,anche se non ci parlavamo, eravamo costretti a incontrarci dovunque :a lezione ,in Sala comune,in Sala grande.

Lei continuava  a far parte della mia quotidianità e avrei potuto comunque sbirciare furtivamente il suo tema per Trasfigurazione ,quando avevo tredici anni ,o sbirciare furtivamente le sue gambe, quando di anni ne avevo sedici.

 

Ma non la vedevo da settimane e se la cosa di per se sarebbe bastata a mandarmi al manicomio,le circostanze non aiutavano. Ma come avevo potuto lasciarli?Ne avevo fatte di cazzate nella mia vita,ma mai, mai ,grosse quanto questa.

Certo,la mia storia con Lavanda ci andava vicino ,anzi forse era anche peggio ,perchè non avevo alcun medaglione a incasinarmi la mente e avevo agito nel pieno delle mie ,evidentemente scarse, facoltà intellettive.

 

Comunque, avrei dovuto smetterla di dare la colpa a quel dannato medaglione. Dopo tutto lo avevano portato anche Harry e Hermione ,ma ,a parte essere l’una un po’ più rompiscatole e l’altro  un po’ più ombroso del solito, non  avevano  dato di matto.

 

Quel coso aveva una malefica influenza su di me;riportava a galla tutte le mie paure e le mie insicurezze.

Il fatto che non sapessi giocare a Quidditch poi così bene,che non avessi soldi,che fossi troppo impulsivo,poco attento,poco brillante a scuola,che fossi poco attraente ,che in fondo,non lo fossi affatto: troppo alto,troppo rosso,troppe lentiggini. Erano le stesse cose che mi buttavano giù di solito,solo che mentre avevo addosso l’Horcrux mi apparivano amplificate per milioni di volte.

 

Era buffo;Silente non aveva fatto altro che ripeterci che l’amore sarebbe dovuto essere  la nostra forza,l’arma che ci avrebbe portato alla vittoria,che ci avrebbe resi più forti di qualsiasi magia nera, ma il mio amore per Hermione si era più volte rivelato un punto debole,la cosa che fra tutte,mi dava più alla testa, che mi aveva spinto a fare cazzate di proporzioni ippogrifiche.

Niente,neanche la Maledizione Imperius, avrebbe potuto mettermi contro Harry, se il timore che lei potesse preferirlo non mi avesse logorato il cuore e le mente,perché non c’era in me un desiderio più intenso e doloroso che averla.

 

Come appari agli occhi di lei?ghignava maligna una voce nel mio cuore,Come potresti mai competere con lui?continuava,e ad ogni parola sentivo la rabbia e il rancore divorarmi sempre più.

Harry era il campione di Quidditch, era il migliore in Difesa contro le Arti Oscure( e ci mancava pure), milioni di ragazzine gli sbavavano dietro. Era il Prescelto.

Harry non avrebbe mai fatto ad una ragazza,quello che avevo fatto io a Hermione con Lavanda.

Lo sapevo io,e lo sapeva anche Hermione.

Per quanto ancora farà finta di non accorgersene?

 

Digrignai i denti per il freddo e per quei brutti pensieri,che , nonostante non avessi più dovuto portare il medaglione,continuavano a pesarmi sul cuore come se ce lo avessi al collo.

 

Avevo fame. Era incredibile forse,in un momento con quello,ma ero sicuro di non stare equivocando la morsa allo stomaco, sempre più insistente.

A fatica,per via della mani intorpidite,tirai fuori dallo zaino un fagotto,contenente qualcosa che avevo preso in fretta e furia dalla cucina del villino prima di partire.

 

Non era male la cucina di Fleur,mi ritrovai a pensare mentre mangiavo quel…qualunque cosa fosse.

Un po’ esotica forse. Non che avessi avuto modo di notarlo molto mentre stavo da loro perché non avevo toccato quasi nulla;mi si chiudeva lo stomaco al pensiero che Hermione e Harry stessero mangiando funghi selvatici,o che non stessero mangiando affatto.

In quei momenti avrei voluto avere davanti pesce scotto o radici amare,pur di sentire i capelli di Hermione sfiorarmi il braccio ,appena, mentre si chinava per mettermi il piatto davanti.

 

Pensavo che, se  avessi mai più avuto la fortuna che Hermione cucinasse per me, avrei mangiato qualsiasi cosa,senza battere ciglio.

 

Non mangiavo dunque,e non dormivo neanche.

Poi,Bill mi affrontò.

 

Povero vecchio Bill;era una delle poche persone con cui mi sentivo veramente a mio agio,con cui non mi preoccupavo di apparire diverso da quello che ero.

Era la stessa cosa anche con Harry comunque,e con Hermione,certo,prima che scoprissi di volerla così intensamente da temere qualsiasi passo falso;fosse servito a evitarli ,almeno  sarebbe valsa la pena di tanto stress.

 

Comunque,se c’era qualcuno con cui avrei potuto confidarmi e forse avere un po’ di sollievo,quello era Bill,senza meno.

 

Una notte  mentre mi aggiravo per casa come uno spettro maldestro,non riuscendo a prendere sonno, Bill si alzò e mi costrinse a sedermi sul divano del salottino,mentre lui mi si parò di fronte su una sedia:mi sentivo come un imputato al cospetto del Wizengamot.

 

“Allora Ron,cosa c’è che ti tormenta?”

 

Non risposi:inizialmente avevo intenzione di raccogliermi in un decoroso silenzio,e chissà che non mi fosse venuto sonno a furia di sentirlo parlare.

 

“Temi che non stia…che non stiano bene?”

 

Bill non aveva intenzione di demordere; capiva che avevo bisogno di una scossa,e me la diede,eccome.

 

“Ti senti in colpa?Vorresti non essertene mai andato?Credi che potrebbero avere bisogno di te?”Tacque ,e credo se stesse ponderando se sferrare il colpo di grazia.

 

Decise di sferrarlo,infine:“Andiamo,Ron,puoi essere sincero con tuo fratello…Cos’è che temi davvero? Che stando da soli per tutto questo tempo comincino a sentire qualcosa di più?Che lei capisca come, in fondo,ne sia sempre stata innamorata?Che lui si accorga di quanto è speciale?Che,nelle notti fredde,possa abbracciarla,baciarla,toccarla magari,….è questo che ti fa più paura?

 

Si ,era questo.

 

Allora,anche Bill aveva capito che ero terrorizzato che Hermione capisse quanto Harry fosse assurdamente migliore di me. Più bello. Più intelligente. Più coraggioso.

Più alto. AhAh!Questo più spettava a me. Magra consolazione ,comunque.

Quanto a Harry, non mi sembrava che fosse attratto da Hermione,o perlomeno,non credevo lo sapesse,ancora.

 

Come non innamorarsi di una ragazza, una donna,che ha condiviso con te ogni genere di esperienza e segreti,che ti è sempre stata leale, che ha rischiato le vita per te,che ha sempre la cosa giusta da dire,che è talmente prepotente , talmente assillante,ma che in fondo ha sempre ragione.

 Come non perdere la testa per una ragazza,una donna,con due occhi così grandi ,scuri,e la vita sottile.

 

Be’,lei era tutte queste cose anche per me,e io non avevo resistito.

 

Come avrebbero potuto resistersi?

 

“Ron…”sussurrò Bill,e capii che si era accorto che stavo piangendo.

 

Senza guardarlo,dissi: “Perché dovrebbe volermi,Bill?Non le ho fatto altro che male.

Quando eravamo bambini , lei era dolcissima ,e io ero un idiota insensibile….io….non le ho parlato per settimane per amore del mio stupido topo, un topo ,Bill,ti rendi conto?E  l’anno scorso lei mi invita a una festa,e io quasi scoppio di gioia ,ma poi Ginny come al solito parla a vanvera,e io che faccio?Limono la prima che è disponibile  a farsi limonare da me,e non è che ci fosse la fila,e lo vedo che lei ci soffre e ci soffro anche io,ma non la smetto,devo quasi rimanerci secco perché mi parli di nuovo. E adesso?Probabilmente ha paura,ha freddo,ha fame,forse è in pericolo, e io non sono con lei.”

 

Tutto questo lo avevo detto quasi senza prendere aria. Tirai su col naso,e ripresi.

“Odio il modo in cui si guardano .….sin da quando eravamo a scuola,ogni volta che  scopriamo qualcosa,i loro occhi si incontrano,sempre. Lei lo considera alla sua altezza.”

 

Dovevo fermarmi,o avrei cominciato a raccontare a Bill di come, quando avevo quel medaglione addosso,sentivo quella voce sussurrare,ed era come se mi venisse da dentro,e diceva Lo vedi come lo guarda,come lo tocca,come si preoccupa per lui?

A volte era la voce di Hermione e diceva Oh,sembri molto più appetitoso di Tiger e Goyle,Harry.

Non sei mai stato così interessante come ora, e nemmeno così attraente, a dirtela tutta.

Harry…tu sei un mago bravissimo,lo sai?

 

Bill si alzò e pensai che stesse tornandosene in camera. Invece dopo un attimo sentì il divano abbassarsi sotto il suo peso.

 

“Ti sei dimenticato di dire che russi,” fece, “ora,non so se questo influisca sul durante,ma certo avrà il suo peso sul dopo…un altro punto a tuo sfavore,temo.”

 

“Per Merlino,Bill!Falla finita.” Il pensiero di Harry e Hermione durante era semplicemente orribile.

 

Bill scoppiò a ridere e mi arruffò i capelli.

 

“Ron, perché lasci che la paura di perderla ti impedisca di essere felice?Lei ti ricambia, e tu lo sai.

Ma se continui a respingerla così,prima o poi crederà di essere lei quella non corrisposta,e potrebbe davvero preferirti qualcun’ altro. Non necessariamente Harry ,comunque.

Merlino,non è mica l’unico ragazzo al mondo…mi sembra di parlare con Ginny!”

 

Be’,quello fece ridere anche me. Solo un pochino però.

 

“Le ho chiesto di venire con me.”

 

Bill stava ancora ridacchiando quando lo dissi. “E ti ha detto di no” fece ,di nuovo serio.

 

“Già”. Ha scelto lui.

 

Bill tacque,per un tempo spaventosamente lungo,e temetti che su questo non trovasse niente di rassicurante da dire.

 

 “Cosa avresti pensato se avesse accettato di abbandonare il vostro migliore amico in gravi difficoltà e pericoli,venendo meno alla parola data,per assecondare le tue paranoie?”

 

Avrei provveduto a schiantarla perché visto che non poteva essere lei, era sicuramente un Mangiamorte travestito.

 

“Ron?”

 

Grugnii,in risposta. Bill  le stava  centrando tutte.

 

“È  una ragazza come poche ,Ron. Intelligente e,se posso permettermi,decisamente graziosa.

Tre fratelli su sette per ora,hanno beccato bene.”

 

“Due su sette”lo corressi.

 

“Be’,io non me intendo,ma qualcosa mi fa credere che anche Harry sia decisamente grazioso,oltre che intelligente.”

 

Ok,questo mi fece ridere un bel po’.

 

“Ed è innamorato di Ginny. Ed Hermione è innamorata di te.”

 

Questo invece mi fece venire da piangere,di nuovo.

 

Mi avrebbe perdonato?

 

Questo pensiero mi tormentava senza tregua,da quando me ne ero andato,perché in fondo avevo  desiderato tornare, da subito.

 

Ancora una volta,digrignai i denti e scossi la testa ,cercando di scacciare quel tarlo dalla mente e concentrarmi sul mio scopo. Volsi lo sguardo fra gli alberi,sperando con intensità quasi dolorosa di scorgere qualsiasi cosa che potesse condurmi da loro.

 

Il lago gelato emanava una luce spettrale,rendendo la foresta più lugubre di quanto non fosse già.

Pensai che,se fosse servito a farmi perdonare da Hermione,a fare in modo che si fidasse di nuovo di me,mi ci sarei anche buttato dentro.

 

Non riuscivo ancora a capacitarmi di come avesse fatto a perdonarmi l’anno passato,di come avesse potuto accontentarsi di scuse smozzicate,mormorate con le orecchie in fiamme.

 

Mi sentì di nuova avvampare al pensiero della sua figuretta esile,ingobbita del peso di libri sulle spalle,in piedi accanto al mio letto in infermeria. La divisa perfettamente a posto,i capelli raccolti,le mani  incerte, ora a lisciare le pieghe della gonna,ora fra i capelli che tanto in ordine non erano più.

 “Ti ho…ecco,io ti ho portato gli appunti per le lezioni che stai perdendo.”

“Fantastico. Grazie.”

Gli occhi scuri puntati nei miei ,come non accadeva da tanto,lucidi e tristi.

“Mi dispiace” sussurrai.

“Lo so” annuì,e poi straordinariamente sorrise. Un sorriso vero,uno dei suoi. “Deve averti fatto veramente male quel veleno….fantastici i miei appunti?Beh….”

 

Mi chiesi se sarebbe stata in grado di perdonarmi con tanta grazia anche stavolta.

 

La mattina di Natale a Shell Cottage,l’avevo passata chiuso nella mia stanza al buio,spremendomi le meningi per trovare un modo di mettermi in contatto con loro,per tornare da loro.

 E non potevo impedire alla mia mente di immaginare Hermione corrermi fra le braccia ,in lacrime,e stringerla forte,fino a farle mancare il fiato.

Immaginavo di dare una pacca sulla spalla a Harry ,e di sedermi con loro a raccontare tutte le cose che avevo scoperto,e a sentirli raccontare cosa avevano fatto in mia assenza. Li immaginavo mostrarmi il medaglione in pezzi,e li vedevo ,Harry eccitato e trionfante e Hermione seria e compita,mentre mi spiegavano come lo avevano distrutto.

 

In realtà sapevo che non avrei meritato una simile accoglienza,anzi temevo che mi avrebbero cacciato di nuovo indietro. C’era in ballo in qualcosa di grosso e nella catena non servivano anelli deboli,quale io avevo dimostrato di essere.

 

Però sapevo anche che ,se me ne avessero dato la possibilità,avrei fatto qualsiasi cosa per fare ammenda. Qualsiasi. Pregavo di avere l’occasione di fare qualcosa di così grande che andasse oltre il mio exploit(cognata francese).Qualcosa che li convincesse che ero sempre io. Che ricordasse loro che facevo parte del team.

 

Rabbrividii,per il freddo e non solo.

 

Ma se Hermione,durante tutto quel tempo, avesse smesso di provare dei sentimenti per me,non avrei potuto fare niente.

Ed era questo il mio timore più grande.

 

Anche se fosse stata piena di rabbia,di dolore,persino se mi avesse odiato,avrei potuto riconquistarla.

Sapevo di non averle dato nessuna ragione per fidarsi di me,ma l’avrei fatto,avrei rimediato.

Avrei aspettato per tutto il tempo che avesse deciso di prendersi,anche tutta la vita se necessario.

Senza farle pressione, solo standole accanto e facendo di tutto perché tornasse a volermi. Perchè capisse quanto la volevo.

 

Oh,ma se il mio comportamento avesse ucciso qualsiasi cosa lei avesse provato per me,allora l’avrei persa per sempre.

 

Strinsi convulsamente il suo nastro,e probabilmente mi sarei di nuovo messo a piangere come un bambino,se non avessi sentito un fruscio e scorto quello che mi sembrava essere un Patronus a forma di cervo.

 

 

_______________________________

 

Prossimo capitolo: Hermione’s P.O.V .

 

Nel frattempo….me lo lasciate un commentuccio ;) ?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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