Anime & Manga > Princess Tutù
Segui la storia  |       
Autore: hurricane venus    02/07/2013    1 recensioni
Un principe senza cuore, un cavaliere che non è in grado di proteggere le persone che ama, una ragazza che non sa chi è e infine una papera che diventa principessa. Il loro destino è unito e i fili che li legano sono controllati da un'entità oscura e nera come la notte. Riusciranno ha prendere in mano le redini del gioco e così controllare la loro vita ?
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fakir si risvegliò nel proprio letto, senza sapere come c’era finito. Si guardò attorno e notò subito di avere tutte le ferite bendate e medicate, i vestiti erano stati cambiati con altri puliti. – Ma chi sarà stato a curarmi ?- poi il suo sguardo fu attirato da una ragazza dai capelli rossi, che stava dormendo appoggiata al letto di Fakir. Sul suo viso si dipinse con dolce sorriso, – Che dolce…- quando si rese conto di quello che aveva detto divenne tutto rosso, “Cosa sto dicendo ?!” La ragazza si mosse nel sonno conquistando di nuovo la sua attenzione.  Si, era davvero dolce, ma girò sulla sua anima che non l’avrebbe mai detto a nessuno ! Ahiru si svegliò e lo guardo sorridente.
–Ti sei svegliato, come ti senti ?- chiese ancora mezza addormentata, lui sorrise senza sapere il perché, semplicemente era felice che lei gli fosse stata accanto tutto il tempo. - Bene, grazie per esserti presa cura di me.- Ahiru divenne del colore dei suoi capelli, - N-non c’è di che, è stato…un piacere !- sorrise nervosa, il sorriso del moro l’aveva sorpresa e gli aveva fatto perdere un battito cardiaco. Mytho non le faceva quell’ effetto: la faceva sentire bene, tranquilla e al sicuro.
Ahiru si alzò in piedi, - Bene ora io vado, tu devi riposarti, verrò dopo scuola a vedere come stai.- non voleva lasciarlo da solo, aveva paura che si sarebbe potuto sentire male e avrebbe avuto bisogno d’aiuto. Ma appena si rese conto di quello che aveva pensato arrossì ancora di più. – Va bene, ti aspetterò.- Ahiru uscì dalla casa del giovane e si diresse verso la scuola, con un enorme sorriso stampato in faccia. Mytho si era alzato con un po’ di mal di testa, ma non se era preoccupato. Dopo quello che aveva passato si disse che fosse normale. Si cambiò e uscì per andare in classe, Rue lo stava guardando dalla finestra della sua camera quando attraversò il cortile centrale. Il ragazzo si teneva una mano sulla testa, come se gli facesse male. – Molto bene, il piano sta funzionando. Dobbiamo solo aspettare.- il suo volto si riempì di un grande sorriso che avrebbe messo paura persino a un leone. Rue era molto più furba e preparata di quanto si potesse pensare.
Ahiru entrò in classe e andò dalle sue amiche, Sonia e Melany, che l’aspettavano alla sbarra, – Allora, Ahiru, cosa hai fatto durante il  weekend?- chiese curiosa Sonia, lei sorrise nervosa, non avendo la più pallide idea di cosa rispondere. - Niente di speciale mi sono esercitata e ho fatto qualche passeggiata, voi ?-  - Io sono andata a fare una gita con i miei genitori. - - Anche io ! E’ stato molto divertente !- al suono della parola “genitori” ad Ahiru venne in mente Fakir. “Chissà cosa starà facendo ?” e volse il suo sguardo fuori dalla vetrata della stanza, osservando il cielo azzurro come i suoi occhi e le fronde degli alberi che si muovevano per il vento leggero.
Fakir si alzò dal letto, non aveva voglia di stare a far niente tutto il giorno, quindi scese in cucina a mangiare qualcosa. Scese le scale molto lentamente, aveva bende da per tutto, e gli faceva male ogni singolo muscolo del suo corpo. Quando entrò in cucina vide sul tavolo un vaso con dentro vari pezzi di legno bruciati e cenere. - Questi devono essere i resti del corpo di quella ragazza che mi ha salvato e che era amica di Ahiru. – li guardò a lungo senza dire niente, - Non sono messi malissimo, forse potrei…- prese i pezzi nel miglior stato e andò nel laboratorio di suo padre. Chiudendosi lì dentro per parecchie ore.

 In una delle grandi sale da ballo dell’accademia, Mytho stava ballando un pas de deux con Rue; l’insegnate li guardava compiaciuto, erano sempre stati la miglior coppia della scuola, ma oggi avevano una complicità particolare, ne era veramente impressionato. Quando finirono di ballare ci fu un grande applauso, tutti erano rimasti incantati e senza parole d’innanzi a tanta bravura.  Un forte dolore perforò la testa del giovane dai capelli bianchi, il quale prese la testa nelle mani, chiudendola in una stretta mortale. Il professore si avvicinò preoccupato.
– Mytho, stai bene ?- - Forse è meglio se lo porto in infermeria.- - Hai ragione Rue, lo lascio nelle tue mani.- disse sollevato l’uomo. Rue prese per il braccio Mytho, che si lasciò portare fuori dalla ragazza, senza replicare. Quando furono arrivati in un logo dove nessuno poteva vederli, Rue si mise davanti a lui, guardandolo con occhi compiaciuti e scintillanti, – Non ti preoccupare tra poco il dolore finirà.- solo dopo pochi secondi che disse quelle parole, Mytho smise di tenersi la testa e si raddrizzò, quello che vide Rue la fece sorridere: gli occhi ambrati del giovane avevano preso un colorito viola, come se un ombra di fosse instaurata dentro di lui. – Come ti senti ?- - In piena forma, mia principessa.- la sua risata fu talmente forte che i lampadari di cristallo tremarono e un brivido di terrore salì sulla schiene di ogni persona che udì la sua risata.

 Ahiru, finito le lezioni, corse in città per andare da Fakir, ma quando bussò nessuno le rispose. Così decise di entrare, preoccupata che gli fosse successo qualcosa. – C’è nessuno ?- sentì il suono di un tamburello, ma non riuscì a capire da dove provenisse. Poi una ragazzina con i capelli verdi e la pelle chiara si avvicino con un tamburello e delle bacchette in mano. – Chi sei ?- la ragazzina le ricordava molto Edel, - Io sono Ahiru, e tu piccolina ?- - Uzura !!- e batté forte il tamburello, sorridendo e canticchiando. Fakir uscì da una stanza e si avvicinò alle ragazze. – Ahiru, ti presento Uzura.- - E’ per caso la tua sorellina ?- lui si chiese dove vedeva la somiglianza per fare un’affermazione del genere, ma lasciò stare, – No, è una marionetta proprio come Edel, l’ho creata dai pezzi che sono rimasti di lei. – Ahiru guardò meglio la piccolina, e si accorse che era uguale a Edel !
– Ma come hai fatto !!??- Ahiru era incredula, non sapeva come spiegarsi come una cosa del genere potesse succedere.  – Bè…io…ecco…come dire…- “Accidenti !  Non ho pensato a come spiegargli come ho fatto, ormai dovrò dirle la verità…”  - Vieni, siediti.- il ragazzo era diventato particolarmente serio, Ahiru si preoccupò, ma fece come gli fu detto.
- Ti devo confessare una cosa molto importante che riguarda il mio passato…- lei annuì, il volto del ragazzo era serio e triste, come non lo aveva mai visto. – Quando ero piccolo mi piaceva molto scrivere storie, mi resi conto che quello che scrivevo diventava realtà, all’inizio apparivano semplici oggetti dove prima non c’erano; ma poi anche le azioni diventavano reali. Un giorno la città fu invasa da uno stormo di corvi, portavano il terrore e il caos dovunque e vivere era diventato praticamente impossibile. Decisi quindi di scrivere una storia per fargli andare via, ma qualcosa andò storto: i corvi attaccarono la mia casa e miei genitori morirono per proteggermi. Dall’ora non ho più scritto nulla, per paura di ferire ancora qualcuno. - Ahiru aveva cominciato a piangere senza essersene accorta, Fakir la guardò sorpreso, era la prima volta che ne parlava con qualcuno, e lei aveva ascoltato senza dirgli niente di sciocco e scontato come : “Mi dispiace tanto !” “Posso capire quello che provi !” oppure anche peggio “Col tempo passerà.”
- Scusami, sono una vera sciocca, non capisco perché mi sia messa a piangere…- si asciugò frettolosamente le lacrime. - …comunque sappi una cosa, potrai sempre contare su di me  d’ora in poi !- Fakir sorrise alle parole della ragazza che gli sedeva di fronte, - Però, quando ho visto i pezzi di legno bruciati, ho pensato che forse avrei potuto, grazie alla mia capacità, ricostruire Edel o qualcosa di simile…- la ragazza si alzò e si avvicinò al ragazzo e l’abbracciò. Fakir rimase di sasso, non sapeva cosa fare o casa dire, il suo volto divenne bordeaux e il suo battito si fece più veloce. – Grazie, hai scritto una storia anche se ti eri ripromesso di non farlo mai più, grazie davvero. – la ragazza si staccò, Fakir si perse negl’occhi azzurri di lei, la stessa cosa fu per la ragazza che si perse negl’occhi verdi del giovane. In quel momento venne in mente un’idea alla ragazza, rompendo quel momento magico. - Ma si !! Tu puoi scrivere la storia di Mytho in modo che non finisca tragicamente ! E’ geniale !- 
Il ragazzo ci mise un po’ a capire cosa aveva appena detto la ragazza, - Cosaaaaaaaaaa !!!!!!!!!!- - Ma si ! Con il tuo potere puoi scrivere la storia di Mytho facendo si che nessuno muoia !- - NO !- una risposta secca e coincisa, lo sguardo cupo che aveva sempre avuto ritornò sul volto del giovane, - Ma perché ?- chiese cauta la ragazza. - E’ troppo rischioso, è già successo una volta che facessi del male alle persone che amo, non sono in grado di proteggerle, e questo mi fa soffrire. Se provassi a scrivere la storia di Mytho peggiorerei soltanto le cose !- Ahiru capì che non era giusto forzarlo di fare qualcosa che non voleva e che lo facesse soffrire, avrebbero trovato un altro modo. –Va bene. Hai ragione, cambieremo il corso della storia con le nostre sole forze, che ne dici ?- “Come, si è già arresa ?” – i, grazie.- Uzura cominciò a suonare il tamburello come una matta, attirando l’attenzione dei due giovani. –Un nuovo amore, un nuovo amore !- i due ragazzi divennero bordeaux, - Ma cosa dici ?!!- gridarono in coro, la ragazza si fermò e li guardò. –Niente amore ?-  

-Bella mossa Rue, chi l’avrebbe mai detto ! Ahah !- Drosselmeyer stava seduto sulla sua seggiola a dondolo. Guardava gli specchi soddisfatto, - Non manca molto al gran finale, e allora ci sarà da divertirsi !!!-

 Rue era nella sua stanza insieme a Mytho. I ragazzi erano seduti sul letto, lei con la testa sulle ginocchia del suo principe che le accarezzava delicatamente i capelli color dell’ebano. Ad un certo punto un corvo entrò dalla finestra aperta, i suoi occhi avevano un colore molto particolare: erano rossi e con varie sfumature nere. –Hai compiuto la tua missione ?- una voce profonda, cupa e nera come la notte più scura riempì la stanza.
–Si, padre. Il sangue di corvo sta facendo effetto. Quando riavrà ottenuto tutti i pezzi del cuore sarà finalmente mio, vero ?- -Ma certo bambina, Mytho sarà il tuo principe per sempre.- la ragazza sorrise e fece un piccolo inchino. –Ricordati, non ostacolare troppo la nostra piccola Princess Tutù, solo così potrò essere di nuovo libero !- -Come desideri padre.- il corvo volò via lasciando i due giovani dove avevano interrotto. “ Non puoi fare più niente Tutù ! Ormai lui è solo mio !”

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Princess Tutù / Vai alla pagina dell'autore: hurricane venus