Alice era accucciata sul divano, appoggiata a Frank. Indossava un maglione del ragazzo, come era di suo solito fare, e dei pantaloni da tuta color grigio topo. Aveva in mano una tazza di cioccolata calda, fumante. Fuori era buio e pioveva. Era una brutta stagione quella. Il ragazzo stava leggendo l’Amleto, un libro di uno scrittore babbano, un certo William Shakespeare. Ormai conosceva a memoria tutti i suoi libri.
« Mi manca... » disse lei sospirando. Frank chiuse il libro e lo appoggiò sulla gamba, tenendo un dito tra le pagine per non perdere il segno. 
« Manca anche a me, Lice. » le rispose « Ma lo sai anche tu che con mia madre è più al sicuro che qui, con noi. » 
« Lo so, ma è da due settimane che non lo vedo e mi manca. Mi manca la sua risata e mi manca tenerlo in braccio, accudirlo e mi mancano anche i suoi piccoli ruttini dopo aver mangiato » 
Risero. 
« Mancano anche a me tutte queste cose. Mi manca sopratutto vederti con lui. Quando lui è con tu sei... raggiante, molto più del solito. »  La ragazza annuii, e bevve un altro po' di cioccolata. Suo marito le baciò la fronte, cercando di confortarla, per quel che poteva. 
« Promettimi una cosa. » intervenne lei, ad un tratto, spostando lo sguardo verso di lui. 
« Qualsiasi cosa. » rispose lui.
« Promettimi che quando tutto questo finirà, che Tu-Sai-Chi sarà eliminato, noi potremmo tornare ad essere una bella famiglia, sai come quelle nei film che fanno vedere alla tv babbana. Che andremo a vivere in qualche posto sperduto, lontano da tutto e da tutti, per vivere tranquilli. Che non ci lasceremo mai, che invecchieremo insieme. Me lo prometti, Frankie? »
Il ragazzo sorrise e strinse a se la sua compagna. 
« Sì, te lo prometto. » 
« Grazie »
Alice lo baciò dolcemente, gli sorrise e si alzò. Frank le prese la mano e prima di lasciarla andare. 
« Tornerà tutto come prima, Lice, ne sono sicuro. » le disse. Lei gli sorrise nuovamente e annuii. Si diresse verso la cucina, per lavare il bicchiere ormai vuoto dalla cioccolata. Afferrò la bacchetta dalla fondina creata apposta nei pantaloni e, con un semplice tocco, fece si che la tazza si lavasse da sola. Ripose la bacchetta, si appoggiò al lavandino e incrociò le braccia al petto. Spostò lo sguardo sul frigorifero e osservò le foto attaccateci sopra. Nelle foto c'erano lei, Frank e il piccolo Neville in ospedale, proprio il giorno in cui era nato. Alice guardava Neville con le lacrime agli occhi e Frank era seduto affianco a lei, su una sedia, e sorrideva alla sua famiglia. In un'altra foto c'erano loro due in una piccola locanda insieme a Benjy Fenwick, il migliore amico di Frank, e Amelia Bones. Era stata scattata un paio di anni prima. Controllò la tazza nel lavandino. Era lavata perfettamente, la prese e la ripose nell'apposito scaffale. In quel momento si sentì un forte colpo dalla sala, come di una pedata alla porta. 
« Frank? » disse. 
Nessuna risposta. I colpi alla porta continuarono sempre più insistenti. 
« Frank?! » disse di nuovo, quasi gridando. 
Non sentendolo corse nel salotto. Lo vide con la bacchetta alla mano e con un dito sulle labbra, segno di fare silenzio. Lei si avvicinò a lui e gli prese la mano proprio nel momento in cui la porta veniva spalancata. Tre figure incappucciate erano al di fuori della soglia. La prima, colei che aveva tirato i calci alla porta, entrò nella casa emettendo una risata impossibile da non riconoscere. 
« Black! » 
La donna rise di nuovo, di gusto questa volta e, più velocemente di quanto Alice potesse immaginare, le puntò la bacchetta addosso e gridò. 
« CRUCIO! » 





ANGOLO DELLA SCRITTRICE.
Questa one-shot l'avevo scritta tempo fa, ma ora ho deciso di risistemarla e caricarla. Frank e Alice sono la mia OTP e i miei personaggi preferiti della saga insieme a Neville, quindi in futuro leggerete molte storie su di loro nel mio profilo.
Comunque, spero che vi sia piaciuta, fatemi sapere. c:
Lynx.