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Autore: Wherewearetour    02/07/2013    0 recensioni
-Volevo dirti se ti andava di prendere un gelato, insieme. Così ci conosciamo. Che ne dici?- il suo braccio si era alzato e la sua mano era finita dietro la nuca. Si vedeva che fosse imbarazzato e che ci stesse provando con me. Risi. -Allora? Che ne dici?-mi chiese ancora impacciato. -Dico che sei arrivato troppo tardi. Mi dispiace ma sono già impegnata, in tutti e due i sensi- gli feci l'occhiolino e me ne andai lasciandolo lì, solo e spiazzato. Ma prima di andarmene definitivamente dal parco, mi fermai un attimo senza girami. Presi dalla borsa la scatoletta con lo specchietto e il fard, e, facendo finta di specchiarmi, lo spiai. Vidi che era fermo con la testa bassa e ogni tanto emetteva piccoli sbuffi.
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-Mi manchi Allie- disse dal telefono. Presi la valigia e dopo averla levata dal carrello che la teneva, mi girai e iniziai a camminare sorreggendo il telefono tra spalla e collo. Non risposi alla sua affermazione ma continuai a cercare. Sospirò frustrato da quella situazione e continuò -Come va al college?- chiese -E' bello qui, ma non ci vado più- dissi -Cosa? Perchè? Dove sei ora?- chiese preoccupato -girati- dissi sorridendo.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                           You found me.



I miei passi erano sempre più lunghi e anche la strada sembrava non finire più. Il ticchettio dei miei stivali marroni cuoio rimbombava in testa e il mal di testa si accennava velocemente. Le strade erano silenziose finchè non arrivai ad un parco da cui si potevano sentire le urla dei bambini e le voci delle madri che chiacchieravano. Decisi di entrare nel parco e fare una specie di scorciatoia. L'erba verde si abbassava e si rialzava subito al mio passaggio. Camminai sempre più veloce e successe tutto ad un tratto. Mi ritrovai con il sedere a terra e sopra avevo un ragazzo che pesava. Il ragazzo sopra di me non si spostava ma continuava a fissarmi. -Scusami, ti potresti levare?- chiesi acidamente. Fece una piccola risata e si tirò su scuotendo la testa. Mi alzai lentamente e notai che il mio paio di jeans si era rotto all'altezza delle ginocchia. Sbuffai e mi piegai per vedere se il ginocchio fosse sbucciato. Abbassai lo sguardo e notai una piccola goccia di sangue scendere lungo la mia gamba. Quando alzai lo sguardo vidi che il ragazzo di prima m fissava. -Io, scusami non volevo venirti addosso. Stavo giocando a basket e ho rincorso la palla e...-lo fermai con la mano. -Lascia stare. Però sta più attento- sputai in modo acido le ultime parole. Con la mano presi la borsa che era a terra e frugai per cercare i fazzoletti. Trovati! Li aprì, ne estrassi uno e cercai di pulire il sangue. Il ragazzo soffermò lo sguardo sul mio ginocchio e borbottò un 'merda' ma non me ne preoccupai. -Oddio, davvero mi dispiace tanto, non volevo- si mise una mano nei capelli e tornò a guardarmi. -Si si, come vuoi- non diedi importanza alle sue parole e mi tirai su. Ora potevo avere una visione del ragazzo. La sua pelle era scura, aveva capelli neri tirati in un ciuffo che stava cadendo per via del sudore. I suoi occhi erano marroni, un marrone molto scuro. Si accennava anche un pò la baba nera Sicuramente non poteva essere un ragazzo londinese. La sua faccia era piena di goccioline che continuavano a scendere lungo la sua pelle. Portava una cannottiera grigia con un numero stampato sopra rosso: 12. Portava anche dei pantaloncini rossi con delle striscie grigie ai lati e delle semplici scarpe da ginnastica. -Davvero scusa ancora- tentò di nuovo. -Si va bene ho capito!- alzai gli occhi al cielo e tornai a guardarlo. Lo osservai ancora meglio. Il suo viso era familiare. Mi sembrava di averlo già visto da qualche parte. -Tu sei Allison vero?- mi chiese strizzando leggermente gli occhi. -Si, sono io, e tu sei Zayn, Malik giusto?- risposi io con un tono retorico. -In persona- mi fece l'occhiolino e sbuffai. Sapeva il mio nome perchè suo padre è un grande amico del mio, ed essendo tutti e due produttori musicali, per le cene importanti dovevamo esserci per forza. Quindi lo vedevo sempre a queste cene, ma non ci ho mai parlato. Dell'altro, conoscevamo solo il nome. Niente di più. Devo ammetterlo, quando lo vedevo non smettevo di fissarlo, era davvero bello. Io avevo capelli lunghi e marroni. Occhi celesti, statura giusta e fisico con le curve giuste. Mi persi nei miei piccoli pensiere tanto che non mi accorsi che mi stava fissando da circa cinque minuti. Ma che voleva? Alzai un sopracciglio e dopo secondi di sienzio presi io la parola. -Be'? Che c'è da guardare?- rise leggermente abbasando la testa e scuotendola. La rialzò e continuò a fissarmi. Aveva proprio dei bellissimi occhi. -Niente, è che sei bella- sbuffai di nuovo ed alzai gli occhi al cielo. -Si come no. Bene, io devo andare. A mai più- feci per andarmene ma mi prese la mano. Una piccola scossa mi attraversò e prontamente levai la sua presa dalla mia.  Mi girai a guardarlo con aria scocciata. -Eddai Zayn, vieni o no?- mi girai e i suoi amici ci stavano guardando. -Si ecco, ora arrivo. Voi iniziate- gli rispose guardandoli. Annuirono e continuarono a giocare. -Cosa c'è ora. Vado di fretta, sbrigati- cosa strana, non avevamo mai parlato ed ora mi tratteneva? -Volevo dirti se ti andava di prendere un gelato, insieme. Così ci conosciamo. Che ne dici?- il suo braccio si era alzato e la sua mano era finita dietro la nuca. Si vedeva che fosse imbarazzato e che ci stesse provando con me. Risi e mi guardò accigliato. -Allora? Che ne dici?-mi chiese ancora impacciato. Scossi a testa. -Dico che sei arrivato troppo tardi. Mi dispiace ma sono già impegnata, in tutti e due i sensi- gli feci l'occhiolino e me ne andai lasciandolo lì, solo e spiazzato. Ma prima di andarmene definitivamente dal parco, mi fermai un attimo senza girami. Presi dalla borsa la scatoletta con lo specchietto e il fard, e, facendo finta di specchiarmi, lo spiai. Vidi che era fermo con la testa bassa e ogni tanto emetteva piccoli sbuffi. Un pò mi dispiaceva per averlo trattato male, ma non era giornata. Avevo appena litigato con il mio fidanzato Josh e come sempre aveva iniziato ad urlare. Ero uscita dalla sua casa sbattendo la porta.  Mi faceva sempre arrabbiare. Dovevamo sempre litigare per le cose anche più stupido Ma sicuramente dopo mi avrebbe chiamato e sarei andata di nuovo a casa sua a fare si sa cosa.
 Dovevo chiamare Niall.
 Aumentai il passo ed uscii dal parco mentre nella mi borsa cercavo il cellulare. Lo sbloccai e cercai nella rubrica il nome del mio migliore amico. La chiamata partì e stetti circa cinque minuti ad aspettare che rispondesse. Dopo il decino squillo chiusi il cellulare sbuffando. L'avrei richiamato stasera. Pochi minuti dopo arrivai a casa e la prima cosa che feci fu fiondarmi in cucina a prendere una pasticca per il mal di testa. La testa di mia madre spuntò dalla porta spaventandomi. Sussultai ed un pò d'acqua cadde per terra. Mi portai le mani al petto e mia madre rise leggermente. -Mi hai fatto prendere un colpo- le dissi togliendo le mani dal petto e portandole alla testa massaggiandola. -Scusa tesoro, non volevo. Stai bene?- rispose e il suo sorriso scomparve lasciando un'espressione preoccupata. Mia madre è una donna intraprendente, gentile e molto umile. Una donna semplice ma di gran classe. Aveva i capelli biondi e gli occhi celesti. In pratica la mia fotocopia, solo con i capelli biondi. Una donna che con un semplice straccio addosso fa ancora colpo sugli uomini. Una donna che ha amato e ama ancora mio padre. Una donna con un corpo incredibile. Una donna che ti da consigli sempre giusti. Una donna a cui non si può nascondere nulla. Una donna a cui io da grande vorrei assomigliare ma forse, le assomiglio già troppo. -Mi gira un pò la testa, vado in camera a riposarmi ok?- prima che aprisse la bocca le diedi un bacio in fronte e me ne andai salendo le scale arrivando in camera mia. Aprì la porta e mi buttai sul letto, ancora con il cappotto. Respirai profondamente fino a quando non mi addormentai.
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Il mio sonno durò per circa un'ora fino a quando mi alzai di scatto. Stetti sul letto a pensare con gli occhi aperti per cinque minuti, riprendendomi dalla dormita. Quando decisi di alzarmi, mi avviai in bagno dopo aver preso dall'armadio pantaloni nuovi e una maglietta. Poi andai in cucina a prendermi un bicchiere d'acqua e poi mi avviai al divano per gurdare un pò di TV. Non trovai niente di interssante, così decisi di uscire a ed andare a leggere un libro al parco. Mi alzai dal divano, presi il libro su comodino, mi misi un giacchetto presi la borsa ed uscì chiudendo casa con le chiavi. Le misi subito in borsa per non perderle. Scesi gli scalini subito sotto la porta, avanzai verso il parco. Non ci voleva tanto ad arrivare al parco. Circa dieci minuti a piedi. Arrivata mi sedetti subito su una panchina che si presentava davanti ad una altalena dove tanti e piccoli bambini si divertivano a giocare correndo e urlando ancora non consapevoli di cosa sarebbe successo negli anni successivi. Mentre le mamme guardavano i propri figli con uno sguardo fiero, pensando a cosa fare per renderli felici oltre a dargli tutto l'affetto del mondo. Le mamme, sono coloro che ti aiutano sempre, che ti dicono cosa fare anche nei momenti in cui sei tu che hai sbagliato. Sono sempre loro che ti prendono nei momenti in cui stai cadendo, sono loro che ti rendono felici, sono loro che non ti abbandonano mai, sono loro che ti donano sempre affetto, sono loro che ti salvano. Io sono fortunata ad avere una madre come la mia. Non ho mai litigato con lei, se non per cose stupide. Mi è sempre piacuto stare al parco e guardare i bambini ridere e correre. Quando ero piccola con il mio migliore amico venivo qui e mi ricordo ancora tutto delle nostre giornate. Ricordo tutte le volte che tornavamo a casa sporchi di terra, quando giocavamo a palla solo io e lui, e quando scrivevamo i nostri nomi sugli alberi. Ma lui si trasferì, fu un brutto colpo per me, era il mio migliore amico e ci stetti malissimo. Non lo vedo da circa cinque anni, e mi manca ancora tantissimo. Finito di pensare a tutto questo mi misi a leggere. La lettutura fu però interrotta da un pallone che prese il libro e me lo buttò a terra. Alzai subito la testa per vedere cosa, o meglio chi mi avesse buttato a terra il mio amato libro. Vidi una bambina alta più o meno cinquanta centimetri, aveva dei capelli boccolosi lunghi e rossi. Aveva gli occhi a cerbiatto color verde prato, le labbra erano screpolate per il freddo ed indossava dei leggins neri e il giacchetto bianco mi impediva di vedere la maglietta che indossasse. Mi ricordava qualcuno. Mi guardava con occhi dolci e dopo averle rivolto un sorriso mi decisi a parlare. -Ciao piccola, come ti chiami?- le chiesi prendendole la palla e porgendogliela. Lei mi sorrie timidamente e parlò -Mi chiamo Gemma- disse nascondendo la testa dentro il cappotto. -Bene Gemma, quanti anni hai?- le chiesi sempre sorridendo. Lei alzò la testa e fece una specie di quattro con le sue piccole dita. Sorrisi dolcemente a quella vista. Stavo per parlare di nuovo ma una voce calda e roca chiamò il nome della bambina. Gemma si girò e vidi un ragazzo più o meno della mia stessa età. Aveva capelli ricci e scuri, tra il marrone e il nero, occhi uguali a Gemma, verde prato. Era vestito con un semplice jeans chiaro, una maglietta blu a maniche lunghe  e dell convers bianche. Nel suo viso apparve un'espressione di solievo, molto probabilmente per aver trovato la bambina. Si inginocchio vicino a lei e le sussurrò un "non ti allontanare più, intesi?", aspettò che la bambina annuì per poi rivolgersi a me. Portò una mano nei capelli non sapendo cosa dire, ma dopo la sua bocca si aprì in un sorriso che fece comparire ai lati, due favolose fossette. -Emm...grazie- disse un pò impacciato. Soffocai una risata e scossi la testa. -Non ho fatto nulla- alzai le spalle e lo fissai negli occhi. Perchè mi sembrava di averlo già visto? Mi ricordava qualcuno di familiare. Chiusi gli occhi a due fessure per ricordare meglio ma nulla. -Che c'è?- chiese preoccupato visto che lo stavo fissando inquetantemente. -Oh, scusa. Mi ricordi qualcuno- dissi arrossendo di qualche grado. Lui scosse la testa -strano- disse solo. Strano? cosa vuol dire strano? -strano?- ripetei con una faccia confusa -Si, perchè anche tu mi ricordi qualcuno- anche io gli ricor...aspetta! se io lo conosco e lui mi conosce...chi è? non feci in tempo a rispondere che disse -bene, grazie ancora. Ci si vede- e con un cenno si stava allontanando. Riflettiamo: occhi verdi, ricci, fossette...non ricord...HARRY! o mio dio Harry il mio migliore amico da quando me ne sono nata, il mio tutto. Mi alzai di scatto e lo chiamai -HARRY!- urlai per farmi sentire e lui si girò di scatto. Aveva gli occhi lucidi, possibile che mi avesse riconosciuto? -ALLISON!- si, mi aveva riconosciuto. Corsi verso di lui buttando a terra che avevo raccoto quando se ne stava andando, e lo strinsi fortissimo a me. -O mio dio Harry, che ci fai qui?- disse trattenendo le lacrime e stringerlo sempre più forte a me, come se potesse scappare. -Sono tornato Al, sono tornato- mi disse staccandosi da me. Potei notare i suoi occhi lucidi da cui era cascata una lacrima, così, gliel'asciugai passando un dito sulla su morbida e chiara guancia. -Io..io..sono così felice di vederti- gli dissi abbracciandolo di nuovo. -Anche io Al, ho passato tutti i giorni a pensarti e non si quanto mi sei mancata- rispose staccandosi da me e guardarmi negli occhi. -Da quanto sei qui?- gli chiesi girandomi e mettere il libro, che avevo raccolto, nella borsa. Quando ebbi finito mi rigirai verso di lui facendo scivolare i lunghi capelli marroni lungo la spalla destra. -Oh, abbastanza tempo da trovare già quattro amici, comprare casa e sistemarla.- mi disse abbozzando un sorriso. Così tanto tempo e non ci siamo visti? impossibile. -E in tutto questo tempo non ci siamo incontrati? strano.- dissi alzando le spalle e iniziando a giocare con delle ciocche di capelli. Alzò le spalle anche lui e mi strinse di nuovo cogliendomi alla sprovvista e facendomi inciampare, saltargli addosso, riusciendo però, a non cadere. Scoppiammo in una risata senza fine. Gli si formarono le fossette che da piccola tanto amavo. Gliele toccai passandoci un dito sopra e strizzandole. Scosse e abbassò la testa sempre ridendo. -Che ne dici di andare a prendere un caffè?- gli chiesi. -Umm? per me va bene, solo che devo accompagnare mi cugina Gemma a casa.- si portò una mano sulla nuca. -Se vuoi ti accompagno e poi andiamo insieme al bar- gli dissi stringendo la borsa nella spalla. Annui regalandomi un sorriso e ci incamminammo a casa della piccola Gemma. Non ci mettemmo molto ad arrivare. Durante il viaggio io ed Harry parlavamo ogni tanto, mentre Gemma era molto silenziosa. Arrivammo a casa in una manciata di minuti. Salutai la piccola semplicemente con un bacio sulla guancia mentre Harry l'abbracciò e lei ricambiò con molto affetto.
***
-Allora? che mi racconti?- eravamo dentro Starbucks, ci eravamo accomdati in un tavolo per due davanti alla grande vetrina della caffetteria. Ci avevamo messo poco tempo ad arrivare lì, e in quel tempo non avevamo smesso di parlare neanche un attimo. Davanti ai nostri occhi c'erano due caffè macchiati con due maffin: uno al cioccolato fondente e uno al carmello. -Bè, sono felicemente fidanzata con un ragazzo che si chiama Josh, anche se ultimamente le cose tra me e lui non vanno benissimo. La mia vita sociale va a grandi vele e a scuola sono la più brava dell'istiuto- dissi felice e anche un pò triste. Mi guardò con uno sguardo che più che assicurante stava a significare 'dopo mi spieghi'. -Tu invece?- continuai il discorso -Sono felice di averti ritrovata e di essere tornato. Mi sono fatto degli amici, si chiamano: Zayn, Liam, Louis e Niall- prese un pezzo di muffin e lo portò alla bocca mentre io mi stavo strozzando con il caffè. Mi gurdò preoccupato e si alzò venendomi vicino  a picchiettare con una mano sulla mia schiena per farmi riprendere. Feci un grande respiro quando ebbi finito di tossire. -Scusa- dissi passando un fazzoletto sulla bocca per pulirmi. -Hai detto: Zayn, Liam, Louis e Niall?- ripresi accartocciando il fazzoletto in un pugno. -Si perchè? li conosci?- chiese alzando le sopracciglia. -Oh, si. Uno di loro è il mio migliore amico, un altro è il figlio del migliore amico di mio padre e gli altri due, bè, li conosco.- dissi stringendomi nelle spalle. Non gli potevo dire che uno di loro la mattina mi aveva letteralmente buttato a terra e ci aveva provato con me, ma io gli avevo dato filo da torcere. Spalancò gli occhi e mi ricopiò nel pulirsi la bocca e nell'accartocciare il fazzoletto. -Ah, non lo sapevo- rispose semplicemente. -Chi è di loro quattro il tuo migliore amico?- continuò con uno sguardo dispiaciuto. -Oltre te, Niall. Lo conosco dal liceo- risposi provocandogli una risata. Girai lo sguardo alla vetrina per vedere la gente che passava. Mi è sempre piciuto sapere cosa facesse la gente. Li vedevo sempre di fretta e mi chiedevo sempre dove corressero. Ci sono che corrono disperate, altre che camminano tranquillmente parlando al telefono o altre ancora che si disperano per aver perso l'autobus o il Taxi. -Al?- Harry mi distrasse dai pensieri regalandomi un sorriso dolce. -Mi hanno chimato i ragazzi e mi hanno chiesto se volevo andare da loro, vuoi venire anche tu?- In tutto il tempo che guardavmo fuori non mi sono accorta che alla persona che è distante da me quasi mezzo metro, ha avuto una conversazione al telefono? pazzesco! -Mmm...certo va bene- risposi anche io con un sorriso. Ci alzammo con calma lasciando quelle scomode sedie di ferro duro, per dirigerci alla cassa. Lui si offrì di pagare ed io accettai dopo un pò di capricci. Varcata la soglia del negozio, mi prese la mano e la strinse forte a se. Lo guaedai sorridendo e gli regalai un bacio sulla  guancia destra. Ero felice, ero felice di aver trovato il mio migliore amico, ero felice di averlo ritrovato. Ma non ero tanto felice di andare in una casa dove c'era un ragazzo che mi aveva corteggiato e che io avevo letteralmente rifiutato.
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LOOK AT ME:
Saaaaaalve gente! :) questa è la mia prima ff. Come vi sembra? Vi piasa? me la lasciate un piccola recensione?
Grazie mille se lo fate xx
  
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