RanMasa
Gli aveva sorriso nel modo più innocente che potesse fare, quel ragazzo, porgendogli un pacchetto turchese con un fiocco verde. “Un regalo per te senpai! L’ho fatto io stesso!”
Il rosa lo prese tra le mani un po’ titubante, per così dire “sconvolto” dal comportamento del più piccolo, e non appena compì quel gesto l’altro sparì dalla sua vista di corsa urlando un “Spero ti piaccia!”
Osservava quella maglietta bianca da un po’ troppo ormai. Arrivato a casa aprire quella scatola fu la prima cosa che fece, trovandovi dentro quell’indumento.
Certamente non si aspettava che questa prendesse vita e cominciasse a ballare il tip tap, oppure che ad un certo punto diventasse invisibile come il mantello di Harry Potter, no certo che no...
Solo una cosa voleva capire: perché un gesto simile da parte di Masaki?
Non erano mai andati d’accordo loro due e ora questo. C’era di sicuro il tranello. La prese tra le mani e la sollevò, rimirandola in controluce.
Certo… Era bella, sia la maglietta che la grafia di Masaki. Quel suo tocco curvilineo e allo stesso tempo frettoloso di scrivere non era affatto male.
L’azzurro però sarà stato sicuramente un caso. Non l’avrà scelto apposta il colore dei suoi occhi, vero? Una volta posta in controluce la maglia bianca, Kirino notò qualcosa sul retro…
Un’altra scritta? Girò la maglia e… Questo spiegava decisamente tutto.
“Ti prometto che imparerò a capirti sempre…”
…ogni tanto ci vuole una bella bugia!