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Autore: drewsliveliness    02/07/2013    1 recensioni
Secondo uno scrittore la vita può essere considerata vera, solo quando durante quest’ultima hai vissuto un sogno. Il mio l’ho vissuto ed è finito quando lui se ne è andato. Il mio sogno è finito quando Justin, il mio migliore amico, mi aveva lasciata sola.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kiss


Justin



La mattina mi svegliai con calma, non c'era scuola, quindi mi concessi qualche ora di sonno in più, anche se non sono proprio il ragazzo abituato ad alzarsi tardi, inoltre, Chaz voleva parlarmi. Quando la luce divenne insopportabile mi alzai e per scacciare la stanchezza mi fiondai sotto la doccia senza nemmeno aspettare che l'acqua arrivasse ad una temperatura calda.
Esco dalla doccia con solo un asciugamano legato intorno alla vita e prendo il mio telefono. Sullo schermo risalta l’avviso di un messaggio da Claire e due chiamate perse da..Aaron Davis? Non vedevo, o sentivo quel ragazzo da quasi due anni. Se fosse successo qualcosa a Grace? Dopo credo lo richiamerò.
1 messaggio non letti da: Claire
Da: Claire
Ho scelto la data per partire tesoro, partiremo tra tre giorni. Ci sentiamo più tardi amore :)
 
Improvvisata direi. Mi avvicino all’armadio e ne tiro fuori la prima cosa che mi capita sott’occhio. Corsi giù in cucina e trovai mia madre ancora in pigiama con una tazza di caffè fumante in mano.
-Mamma, esco- le dico per poi avvicinarmi alla porta. Vengo fermato dalla voce assonnata di mia madre.
-Ma sono le otto del mattino- mi dice, per poi sbadigliare.
-Lo so, torno per pranzo- le rispondo per poi aprire la porta e uscire. Mentre mi avvicino alla macchina vedo mia madre che mi guarda da fuori la porta.
-Justin, non dimenticarti del saggio di ginnastica artistica di Jazzy, lo sai che ci tiene tanto alla tua presenza- me ne ero proprio dimenticato. Jazzy è la mia sorellina, ha sedici anni e la ginnastica artistica è la sua più grande passione.
Dieci minuti e sono davanti casa di Chaz, che mi aspetta nel retro di quest’ultima. Mi avvicino e lo vedo che palleggia con il pallone da basket.
-Alla buon’ora- mi dice Chaz sbuffando, lanciandomi il pallone.
-Mi sarei potuto alzare un’ora più tardi quindi non lamentarti- dico per poi lanciare il pallone nel canestro appeso al muro.
-Comunque, ricordi quando il mese scorso mi hai chiesto notizie riguardo la tua Grace?- dice, pronunciando le ultime tre parole con voce effeminata. Gli avevo chiesto qualcosa di Grace, vero. Ok, potrei sembrare uno stalker in questo momento, ma volevo solo sapere se stesse bene e Chaz sa tutto di tutti, forse è lui il vero stalker qui.
-Non fare il cretino, dai parla- dico inizialmente ridacchiando per i miei pensieri ma poi tornando serio.
-Aaron Davis e lei si sono lasciati poco dopo la tua partenza,è partito per il Brasile, ma a quanto pare lui continuava a parlare con lei anche se distante, è tornato lì da non molto e a quanto pare, sta ristringendo i rapporti- dice passandomi di nuovo la palla.
-Quindi.. se ci dovessimo incontrare durante il viaggio con Claire, credi mi manderebbe a fanculo o diciamo.. mi perdonerebbe?- dico con poca speranza visto che la risposta è ovvia.
-Non credo ti manderebbe a fanculo, non credo nemmeno ti vorrà parlare-inizia a ridere, che bastardo.-il rapporto tra voi era molto più stretto, Aaron non era legato a lei quanto a te- continua.
Ha ragione, perché dovrebbe perdonarmi, io ero il suo tutto come lei lo era per me. Ero il suo migliore amico, ero l’unico di cui si fidava e.. sono il suo primo bacio.
 


*Flashback*
-Justin Drew Bieber, apri subito questa porta- urla, da quella che posso riconoscere, Grace. Ridendo mi avvicino alla porta, per poi aprire quest’ultima e ritrovarmi davanti Grace in estasi.
-Come mai tanto entusiasmo, piccola Grace?- dico continuando a sorridere.
-Ricordi Aaron Davis?- mi fermo a pensare e poi annuisco.
-Mi ha invitata a uscire,stasera, diamine- dice per poi “esplodere” in un magnifico sorriso.
-Dolcezza, è magnifico- dico per poi stringerla a me.
-Adoro quando mi abbracci all’improvviso- mi dice mentre appoggia la testa sul mio petto.
-Un motivo in più per farlo più spesso, allora- la sento sorridere sul mio petto e le bacio la testa.
-Devi venire con me, mi devi aiutare a scegliere cosa mettere- dice sfoggiando un altro sorriso e sciogliendo l’abbraccio.
-Devo ancora capire perché chiedi consiglio a me se non ne capisco niente-dico, ottenendo, una sua risata.
-Perché mi fido del tuo giudizio, dai- mi dice, tirandomi e trascinandomi verso casa sua, che è vicino la mia.
 
 
Arrivata in camera sua Grace aveva già indossato non so quanti vestiti e oramai iniziava a perdere le speranze, io la aspetto seduto sul suo letto.
-Porca miseria, non me ne piace nessuno- urla nervosa Grace dal bagno.
-Ti stanno tutti benissimo, sei tu che sei indecisa-dico sorridendo.
-Ok, questo è l’ultimo, non ne posso più di provare vestiti- dice prima di uscire dalla porta.
Rimango a bocca aperta, un vestito bellissimo che la rende ancora più bella.
-Sei mozzafiato, Grace-dico prima di sorriderle
-Grazie, Justin, non so cosa farei senza di te- dice prima di buttarsisu di me e abbracciarmi, facendomi così stendere sul letto con lei sopra di me.
-Uguale per me, ti voglio bene, piccola Grace- le dico continuando a stringerla, lei non è di molto più piccola, però mi piace chiamarla così, mi ha sempre detto che le trasmetto sicurezza così.
-Anche io ti voglio bene-dice per poi alzare lo sguardo incrociando il mio e distendersi vicino a me. Entrambi guardiamo il soffitto e io rompo il silenzio.
-Ti ha detto dove ti porta?- le chiedo girando la testa per poterla guardare.
-No, ha detto che era una sorpresa- dice per poi girare anche lei la testa e incrociare il mio sguardo.
-Per me ti porta dai nonni- ironizzo per poi iniziare a ridere
-Ceerto, immagino sua nonna “vuoi un po’ di torta, cara?”- dice pronunciando le ultime parole con una voce che credo voglia intendere “da nonna”. Inizio a ridere alla sua affermazione e passiamo così il pomeriggio, scherzando e ridendo
 
Dopo quasi due ore passate ridendo sulle probabili somiglianze del suo appuntamento a quelli di “Disaster Date” torna seria per un momento.
-E se mi..bacia?- dice insicura.
-Chi? La nonna?-ironizzo.
-Idiota- ridacchia –Aaron- continua. Rimango perplesso, perché me lo chiede?
-Perché tanto preoccupata?- le dico, appoggiandomi sul gomito per poterla guardare negli occhi.
-E’ imbarazzante-dice per poi prendere il cuscino e metterlo davanti la faccia, quasi per nascondersi.
-Dai, non può essere più imbarazzante di quando Taylor Andson mi ha detto di essere lesbica al nostro primo appuntamento-  dico ridacchiando al pensiero di quella serata.
-Ok, quasi quanto quello, beh.. non ce la faccio a dirlo- dice nascondendo di nuovo la faccia con il cuscino.
-A me puoi dire tutto, non devi essere imbarazzata, io ti dico sempre tutto perché so che di te mi posso fida--
-Non so baciare, non ho mai baciato niente e nessuno- mi interrompe. Non so che dire e dalla mia bocca esce solo un “ooh” sussurrato.
-Vedi? E’ imbarazzante, se prova a baciarmi che gli dico? “scusa Aaron vorrei baciarti ma non sono capace”? quasi lo chiamo e gli dico che—
-Niente domande ok? Segui me- la interrompo per poi avvicinare le mie labbra alle sue. Con insicurezza poggio le mie labbra sulle sue. All’inizio lei sta ferma ma poi segue i miei movimenti e segue questo dolce bacio. Non so perché lo sto facendo, dio, perché l’ho fatto? Se poi non vorrà più parlarmi, perché imbarazzata? Dio che coglione. Le sue labbra non si muovono più insicure sulle mie, lei si gira mettendosi su di me e io mi siedo in modo che sia a cavalcioni su di me.Le sue mani si intrecciano nei miei capelli e rimango sorpreso per via di quel gesto inaspettato. Sfioro le sue labbra con la lingua, come per chiederle il permesso, che non tarda ad arrivare e lei mette le sue mani ai lati del mio viso. Ora le nostre labbra si muovono in perfetta sincronia. Si stacca un attimo per riprendere fiato ma si riavvicina per baciarmi di nuovo. Le do un altro bacio prima di allontanarmi leggermente e mordermi il labbro. Entrambi abbiamo il fiatone, lei poggia la sua fronte sulla mia e ci guardiamo negli occhi.
-Forse non era a me che volevi dare il tuo primo bacio ma—
-Sssh- vengo interrotto da lei che poi poggia la testa sulla mia spalla.
-Non mi potrei mai pentire di averlo dato a te, tu sei il mio migliore amico-mi confortano queste sue parole, speravo,infatti, che le cose tra noi non cambiassero dopo questo. Passiamo ancora un po’ di tempo così, mentre stringo la mia migliore amica.
*Fine flashback*



Solo io e Grace sappiamo del bacio. Quella sera Davis la baciò ma lei non mi volle raccontare niente, forse imbarazzata, ma come biasimarla?
-Ehi, bell’addormentato. Stavi pensando alla tua dolce Claire?- idiota. Proprio fuori strada.
-Stamattina ho trovato due chiamate perse da Davis- dico.
-Beh, prova a richiamarlo, non è tanto presto- mi risponde.
Ha ragione, non è tanto pre- che cosa? Guardo l’orario: 13:54.
-Porca puttana-impreco mentre corro verso la macchina con Chaz che mi urla dietro.
 
 
Arrivo a casa velocemente, la macchina di mia madre è sul vialetto.. è già tornata. Busso e viene ad aprirmi mia madre.
-Mamma, dov’è Jazzy?-alzo, lo sguardo e incontro quello di mia sorella, distrutta, seduta sulle scale, però appena mi vede corre verso la sua camera. La rincorro ma quando arrivo ha già chiuso la porta a chiave.
-Jazzy, apri ti prego, mi dispiace- le dico sbattendo leggermente il pugno sulla porta.
 
-Non ti importa più di niente. Ora il centro della tua vita sono gli amici e uscire, della tua famiglia non ti importa più niente vero? Stamattina volevo solo il tuo supporto, volevo avere vicino mio fratello che mi dice “Andrà tutto bene, ce la farai”, invece non c’eri- la sento singhiozzare. Io mi siedo per terra e appoggio la schiena sulla porta rimanendo in silenzio, non sapendo come replicare.
 
-Mi hai lasciata sola in un momento in cui ti avrei voluto vicino, così hai fatto con Grace, vero? L’hai lasciata da sola, sei spregevole. A te importa solo di essere figo e popolare, non ci pensi agli altri. Sai, prima che venissimo qui eri il fratello perfetto, dolce, tenero con me che sono tua sorella e sono più piccola, invece ora non sei più niente di tutto questo-  non so che dirle, ha ragione faccio schifo. Rimango fermo mentre si avvicina mia madre con sguardo preoccupato.
-Devi lasciarle tempo, ci teneva a quella gara- mi dice.
-Faccio schifo come fratello, come amico, forse anche come figlio- dico, mi sento frustrato.
-Non è vero, io sono orgogliosa di te, ti voglio bene, non dubitarne mai- dice cercando di consolarmi, ma come potrei? Sento singhiozzare mia sorella, che sta piangendo a causa mia.
Non mi è mai mancata tanto Grace, all’arrivo a New Orleans ho bisogno di incontrarla, non resisto più senza di lei.
 

 


OCCHI A ME.
Scusate per il ritardo, avrei voluto aggiornare più in fretta ma ero bloccata. Alloooora, chi se lo aspettava? Alcune di voi mi hanno mandato messaggi chiedendomi del bacio, ma nessuna si aspettava che questo bacio esistesse da tempo MUAHAHAHHA ok no. Lol domani aggiorno e anche dopodomani e così via fino a venerdì, perché sabato devo partire e mancherò per due settimane, ciao belleee<3
  
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