'Say somethin', if you're feeling the vibe!...' Mi svegliai di soprassalto, non capivo nulla, ero completamente intontita. Erano le 5:35 del mattino e non ero abituata a svegliarmi così presto. Poi mi ricordai il motivo di questa sveglia precoce: dovevo andare a Miami. Saltai giù dal letto, mi misi addosso gli abiti che avevo scelto la sera prima, mi truccai e finii di prepararmi. Erano le 6:20, tra 15 minuti mi doveva passare a prendere Dave, la guardia del corpo di Austin. Allora feci mente locale delle cose messe in valigia, quando mi resi conto che avevo tutto, scesi le scale, giù c'erano i miei che mi aspettavano. Appoggiai la valigiona al muro e mia mamma corse e mi abbracciò, quasi non piangeva, mi fece tutte le sue raccomandazioni e mi stampò un bacio in fronte. Io risposi: "okay mamma, non sono più una bambina, ho 17 anni ormai..." allora lei mi guardò e si asciugò una lacrima, mi strinse e mi lasciò. Andai da mio padre, che non era molto d'accordo che io saltassi le ultime 3 settimane di scuola per partire con il mio ragazzo con destinazione Miami in una casona tutti soli soletti. Allora io gli spiegai che non eravamo soli, c'era Dave e la mamma di Austin, lui mi guardò e mi disse: "ok, ma non fare sciocchezze" allora mi strinse e subito dopo sentimmo un clacson fuori dalla finestra, era Dave, mi stava aspettando. Mio padre prese la valigia, mi accompagnò fino alla macchina e io salii, salutando tutti dal finestrino. Partimmo, c'era un silenzio imbarazzante, ma poi si fece coraggio: "sei pronta?" chiese, "io? Sì, non potrei essere più pronta di così." lui allora ribattè: "sai, non è facile stare con una pop-star..." e io: "lo so, ma io lo amo, e sono pronta." Dopo questa conversazione moolto tirata, cadde un silenzio profondo e io mi addormentai. Venni svegliata da un bacio, era Austin che mi prese in braccio e mi portò all'aereo, mentre Dave portava i bagagli. Ci sedemmo vicini sull'aereo e parlammo a lungo di cosa avremmo fatto a Miami, di come sarebbe stato il video, di come avremmo passato i week-end... mi piaceva parlare con lui, era il mio migliore amico, il mio ragazzo, era il mio tutto. Mi abbracciò e io mi appoggiai a lui, mi addormentai e mi svegliai solo all'arrivo. C'era un gran casino: tutte le fans fuori dall'aereo che urlavano come matte con cartelloni ovunque... su uno c'era scritto: "FUCK ME AUSTIN" e io stavo per prendere quella bimbaminchia e ucciderla. Però poi arrivò un bodyguard e la fece allontanare. Strinsi il braccio di Austin perchè stavo cominciando a dare i numeri, ma lui mi tranquillizzò: fermò tutto, i bodyguards, disse alle mahomies di smettere di urlare e di abbassare i cartelloni, mi prese, mi guardò, mi strinse e mi baciò... un bacio fantastico, davanti a tutti, le mahomies erano incredule, i bodyguards avevano un sorrisetto malizioso stampato in faccia e io ero più stupita di loro. "S-sicuro?" chiesi io con un filo di voce a Austin staccandomi un attimo da lui, ma lui non rispose e continuò a baciarmi. Ovviamente, era troppo bello per essere vero, infatti arrivarono delle macchinone piene zeppe di giornalisti che scesero correndo e scattarono centinaia di foto, i flash mi abbagliavano, ero confusa, non sentii più il braccio di Austin, mi girai e lo vidi scappare con Dave che lo proteggeva dalle domande, dalle foto e dai giornalisti, Austin si girò verso di me e mi fece segno di correre verso John, un altro bodyguard, allora io cominciai a camminare scansando tutti i giornalisti e le fans e raggiunsi John, che mi prese in braccio e mi portò alla Range Rover rossa di Austin, dove erano già arrivati Dave e il mio ragazzo. Salimmo e partimmo.