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Autore: mistressjane    02/07/2013    2 recensioni
Ok in questa storia Harry Ron e Hermione sono al sesto anno, Voldemort non esiste e il loro professore di difesa contro le arti oscure è Gilderoy Allock. durante una sua lezione un suo incantesimo non va come dovrebbe e cosa succederà quando lui e cinque studenti verranno catapultati indietro nel tempo? esattamente in britannia nel 117 d.C.? Come cambieranno le loro vite e soprattutto quella di Hermione? riusciranno a tornare a casa? beh, per scoprirlo dovete leggere la storia!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Draco Malfoy, Gilderoy Allock, Harry Potter, Hermione Granger, Neville Paciock
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ciao a tutti! Questa storia è un’idea folle e non so da quale angolo della mia altrettanto folle mente sia uscita…

Prima di iniziare ho un paio di avvisi:

primo io non possiedo niente… J.K. Rowling possiede i personaggi di H.P.

Secondo: compaiono un paio di personaggi del film Centurion

Oook ora la storia!
 

Capitolo 1: Peskypisky pesternomi

“Harry, Ron sbrigatevi! Siamo in ritardo!” urlò Hermione ai suoi due migliori amici mentre correva per il corridoio.

Si stavano dirigendo verso la classe di Difesa contro le Arti Oscure ed erano già in ritardo di dieci minuti.

“Oh Hermione solo perché vuoi vedere quel pagliaccio di Allock!” disse Ron mentre Harry rideva.

“Non è un pagliaccio, è il nostro insegnante e tu sei solo geloso perché tutte le ragazze guardano lui”

Ron non ebbe il tempo di controbattere perché ormai erano arrivati davanti alla porta dell’aula. Hermione la aprì e entrò, seguita subito da Harry e Ron.

“Ah eccovi! Forza sedetevi, stavo giusto per iniziare”

Allock li salutò con il suo sorriso brillante. Hermione sospirò sollevata che non avevano perso nessun punto. Si sedette in prima fila, harry alla sua destra e Ron dietro di loro.

Mentre Hermione preparava i suoi libri notò che sulla cattedra c’era una gabbia coperta con un lenzuolo blu.

“Quindi…” iniziò Allock “Cosa stavo dicendo?”

Un altro sorriso, questa volta rivolto a una ragazza di Corvonero che arrossì leggermente prima di rispondere alla sua domanda.

“Stava per dirci cosa c’è dentro quella gabbia”

“Molto bene. Questa è… la lezione di oggi!”

Con un veloce movimento della bacchetta sollevò il lenzuolo, rivelando circa venti piccole creature blu che stavano volando come matti dentro la gabbia.

“Folletti della Cornovaglia?” esclamò Seamus Finnigan mentre quasi tutti gli altri studenti stavano ridendo.

“Esatto signor Finnigan! Possono essere diabolici se li fate arrabbiare” Allock sorrise “Ora… vediamo cosa sapete fare!”

Con queste parole colpì la gabbia con la mano, facendo agitare i folletti, e poi la aprì.

Venti folletti arrabbiati volarono in giro per la classe, lanciando tutto ciò che potevano raggiungere.

Il caos si scatenò fra gli studenti, molti si nascondevano sotto i banchi e i più coraggiosi cercavano di colpire i folletti con i libri. In mezzo alla confusione Allock gridava di mantenere la calma, ma quando due folletti sollevarono Neville Paciock gli studenti iniziarono a fuggire dalla classe.

Nella stanza ormai rimanevano solo Harry, Ron, Hermione, Neville, il professore e Draco Malfoy, che stava ridendo a crepapelle.

“Professore faccia qualcosa!” gridò Hermione notando che la situazione non era sul punto di migliorare.

“Ok ragazzi, state calmi, ci penso io! Ora aprite bene gli occhi, state per vedere il grande Gilderoy Allock in azione!”

Con questa frase in professore estrasse la bacchetta, si posizionò al centro della stanza e urlò: “PESKYPISKY PESTERNOMI”

All’improvviso dalla bacchetta di Allock scaturì una voragine che iniziò a risucchiare ogni essere vivente presente nella stanza.

Neville fu il primo a entrare nel vortice e scomparì, seguito poi da Ron, Harry, Hermione, Malfoy e infine dallo stesso Allock.

Dopo alcuni secondi di panico dove tutto sembrava girare, Hermione cadde al suolo con un tonfo. All’inizio vedeva tutto bianco e non riusciva a capire dove fosse, il terreno sotto di lei sembrava quello di un bosco, ma come poteva essere?

Poi sentì le voci dei suoi amici e le tornò anche la vista. Erano atterrati in mezzo ad un bosco, vicino poteva sentire anche il rumore di un fiume.

“Dove siamo?” stava chiedendo Harry “professore, dove ci ha portati?”

Hermione si girò verso sinistra e vide Allock guardarsi intorno con un’espressione stupita tanto quanto la loro.

“Ragazzi state tutti bene?” chiese evitando la domanda di Harry.

“Si” risposero tutti all’unisono.

“Ugh, che schifo!” esclamò Malfoy alzandosi e spolverandosi la veste “Che razza di posto è questo?”

Tutti volsero la loro attenzione ad Allock, che stava disperatamente cercando di prendere tempo.

“Ehm… io… l’incentesimo…”

“Professore risponda!” urlò Hermione cercando di non farsi prendere dal panico.

“Io non lo so! L’incantesimo doveva trasportare i folletti, non noi!”

“Che cosa?! Lei non sa dove ci ha mandato? Aarrgh! Aspetti che lo sappia mio padre!”

“Malfoy stai calmo!” esclamò Hermione recuperando il suo sangue freddo “è inutile litigare, siamo qui insieme. Dobbiamo ragionare e trovare un modo per tornare a casa”

“Hermione ha ragione” intervenne Harry “Ma ora accendiamo un fuoco, sta venendo buio. Vedrete che presto Silente ci salverà”

Ron e Neville radunarono un po’ di legna, poi Harry estrasse la bacchetta e gridò: “INCENDIO”

Ma non successe nulla. Lanciarono a turno l’incantesimo, ma a nessuno funzionò.

“Fantastico, e adesso cosa facciamo professore?” disse Malfoy sputando l’ultima parola “La magia non funziona!”

Allock stava per dire qualcosa ma all’improvviso si sentì un rumore di zoccoli e i cinque videro un uomo con l’armatura a cavallo venire verso di loro.

“E-e q-quello chi è?”

“Non lo so Neville, ma lasciate parlare me. Cercherò di scoprire dove siamo e in che anno”

I quattro annuirono alle parole di Hermione e aspettarono che l’uomo li raggiungesse
.
“Chi siete? Cosa ci fate qui?” chiese bruscamente l’uomo fermando il cavallo di fronte a loro.

“Chi è lei per farci domande in questo modo?” rispose Hermione.

“Io sono Titus Flavius Virilus, comandante della nona legione romana, stanziati in Britannia. Ora rispondi”

Il cervello di Hermione stava lavorando in fretta, se lui era un romano vuol dire che loro erano stati portati indietro nel tempo. Di certo non gli poteva dire che venivano dal futuro, quindi decise di mentire e cercare di farsi portare al suo accampamento per scoprire di più.

“Noi siamo britannici. Un popolo barbaro ha distrutto il nostro villaggio, ora siamo senza casa e siamo gli unici sopravvissuti”

Hermione lasciò cadere qualche lacrima durante il suo discorso, sperando di commuovere il generale.

“Capisco” rispose “Devono essere stati i Pitti, quei bastardi stanno distruggendo tutti…”

Il soldato guardò i ragazzi poi disse: “Bene, seguitemi. Vi porterò all’accampamento. Il governatore Agricola deciderà cosa fare con voi.

I cinque iniziarono a seguire il comandante e dopo un po’ di cammino Harry sussurrò: “Hermione cosa stai facendo?”

“Ci vorrà del tempo prima che Silente riesca a portarci indietro. È meglio stare con i romani visto che ci sono popolazioni pericolose. Loro ci offriranno protezione” spiegò la ragazza facendo attenzione a non far sentire il soldato “Noi siamo giovani e sani. Se tutto va come penso io vi chiederanno di unirvi alla legione, dovete dire di si” finì Hermione.

“Cosa?!”

“Si Malfoy. È il modo migliore per aspettare l’arrivo di Silente… Non vedo l’ora di unirmi all’esercito!”

Dopo l’affermazione di Ron il silenzio cadde fra di loro mentre si avvicinavano all’accampamento.

“Ehi Virilus!” gridò un soldato appena entrarono nell’accampamento “Chi sono? Mi sembrano un po’ troppo puliti per essere Pitti! Ahahahah!”

“Ahahaha! Non so chi sono, li sto portando da Agricola”

Cinque minuti più tardi i ragazzi e Allock erano di fronte ad una tenda più grande delle altre.

“Questa è la tenda di Agricola, lui deciderà il vostro destino. Aspettate qui”

Con questo Virilus entrò nella tenda.

“C-che cosa f-facciamo adesso?”

Neville era nervoso, lui era un Grifondoro ma non si vedeva come soldato.

“Stai calmo Neville, andrà tutto bene” disse Harry.

Neville annuì e subito dopo la tenda si aprì. Comparve Virilus che gli disse  che il governatore li stava aspettando.

Entrarono nella tenda e Hermione si rilassò quando sentì il calore del luogo, era buio ormai e fuori stavano gelando di freddo.

Al centro della tenda c’era un uomo abbastanza vecchio seduto ad un tavolo, con una mappa davanti a lui. Doveva essere il governatore.

“Cosi, voi siete gli stranieri… cosa vi è successo?”

Hermione esitò un momento prima di rispondere alla domanda di Agricola.

“I…Pitti… hanno distrutto il nostro villaggio, non abbiamo più nulla. Vogliamo solo vendicarci”

Hermione sapeva che i romani erano in guerra con i Pitti, quindi pensò che quello fosse il miglior metodo per farsi arruolare nella legione.

“mmm… Vendetta? Io posso darvi l’opportunità di vendicare le vostre famiglie” disse Agricola dopo un minuto di silenzio che sembrò infinito “I ragazzi si possono unire alla legione”

Tutti annuirono.

“Domani vi darò le armature e inizierete l’allenamento con gli altri soldati sotto il comando del generale Virilus” poi il governatore si girò verso Hermione.

“Per te invece ho un’altra idea… Soldato!”

“Si, signore?” rispose una guardia.

“Dov’è lei?”

“Chi? La donna Pitta?”

“Ovvio! Chi altro?” esclamò Agricola.

“è al fiume signore”

“Va a chiamarla, portala da me!”

Il soldato deglutì poi rispose “S-si signore” e uscì dalla tenda.

“Intanto che aspettiamo ditemi i vostri nomi”

Questa volta Allock prese la parola e disse i nomi dei suoi studenti: “Questi sono Draco, Harry, Ron, Neville e Hermione” si schiarì la gola “E io sono Gilderoy Allock! Ordine di Merlino Terza Classe…”

Il governatore guardò i ragazzi con una strana espressione.

“Oh non si preoccupi governatore” iniziò Draco “Gilderoy ha preso una botta in testa durante l’attacco dei Pitti”

Agricola annuì e in quel momento entrò il soldato di prima:

“Signore! Ho portato la donna Pitta”

“Bene, falla entrare”

La tenda si aprì ed entrò una donna bellissima, doveva avere circa venticinque anni. Aveva i capelli neri e lunghi, una parte era raccolta sopra la testa in una coda, il resto cadeva in boccoli sulle sue spalle fino a metà della schiena. In mano portava una lancia e sulle spalle una pelliccia bianca. Hermione notò anche che aveva un lupo tatuato sul collo.

“Buonasera Etain” la salutò Agricola.

La donna annuì.

“Vedi questi ragazzi? I Pitti hanno distrutto il loro villaggio, domani loro si uniranno alla legione” poi indicò Hermione “Voglio invece che questa ragazza stia con te, il suo nome è Hermione e non voglio che i soldati… fraintendano la sua presenza qui. Mi capisci?”

La donna annuì di nuovo e Agricola si rivolse a Hermione:

“Vedi Hermione, lei è Etain, la mia migliore inseguitrice. Può scovare qualunque cosa in ogni dove. Va con lei e sarai al sicuro”

Hermione annuì, salutò i suoi amici e seguì Etain fuori dalla tenda.

Etain e Hermione attraversarono quasi tutto l’accampamento, la ragazza notò che i soldati le lanciavano sguardi maliziosi ma nessuno osava avvicinarsi.

Etain si fermò davanti ad una tenda alla fine dell’accampamento e le fece cenno di entrare. All’interno della tenda Etain, sempre senza dire una parola, le diede dei vestiti e l’aiutò a cambiarsi, poi uscì dalla tenda e accese un fuoco.
Hermione la seguì e si sedette in parte a lei, chiedendosi perché non le parlasse.

Devo stare con lei, almeno dovremmo cercare di diventare amiche.

Pensò Hermione e decise di farle delle domande.

“Ti chiami Etain, giusto?”

Annuì

“Sei qui da tanto tempo?”

Annuì di nuovo.

“Sei nata qui?”

Scosse la testa. Adesso Etain la stava irritando, non poteva dirle almeno una parola?

“Senti, non puoi proprio parlare?” disse Hermione un po’ troppo ad alta voce.

Etain la guardò dritta negli occhi, poi scosse la testa e aprì la bocca.

Hermione la guardò poi si copri la bocca con la mano. A questa donna avevano tagliato la lingua!

“O mio dio! Etain scusa, io-io non lo sapevo! Scusami…”

Etain le mise un dito sulle labbra e sorrise facendole capire che non doveva scusarsi.

“Chi ti ha fatto questo?”

Etain indicò un gruppo di soldati li vicino.

“Quando?”

Etain fece un gesto con la mano e Hermione capì che era stato quando Etain era ancora una bambina.

“Io li odio” sussurrò Hermione ignara che Etain poteva sentirla perfettamente.

Etain sorrise ancora, cosa molto strana per lei, poi si alzò ed entrò nella tenda. Hermione la seguì e insieme si prepararono per dormire.

Chi è questa donna? Cosa le è successo per renderla così fredda verso tutti? Beh, quasi tutti… con me è piuttosto gentile.

Pensò prima di dormire.

È così bella…

Fu il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi.
 
Angolo autrice:
ok ecco a voi il primo capitolo!:) un grande abbraccio a tutti quelli che sono arrivati in fondo! Spero vi sia piaciuto e che continuiate a leggere questa storia!

Cosa ne pensate del punto di vista? Preferireste che fosse in prima persona da uno dei personaggi?

Fatemelo sapere in una recensione insieme a tutti i vostri commenti su questo primo capitolo! Un bacio e a presto!
  
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