Titolo: Il ragazzo della giungla!
Allora…ho aggiornato abbastanza in fretta! Voglio i
complimenti almeno per questo, che poi si vede se li merito per il
contenuto…l’ho scritta in pochissimo tempo con un lampo d’ispirazione,
nonostante questo lampo l’abbia aspettato per una
settimana…
Buona lettura!
La lunga corsa fece sudare Harrison, e i capelli gli si
appiccicavano alla fronte. Ansimando si voltò alle spalle per vedere se l’essere
da cui scappava era ancora alle sue spalle. Quando si voltò si accorse di
essere…dove?
“Cazzo, mi sono perso!” esclamò il ragazzo.
Si guardò intorno molto a lungo. Era circondato da
alberi e cespugli; l’erba alta gli arrivava alle caviglie, e poco lontano
sentiva lo scroscio di un ruscello che finiva nello sfociare in un probabile
lago. Si incamminò senza una meta. “…ehm…Angela!” cominciò a chiamare il ragazzo
senza sperare in una risposta. “Devil” continuò mentre continuava a passeggiare
verso l’ignoto. “…Jin?!”. Nessuna risposta ovviamente! Ma forse da Jin neanche
la voleva…
Poi sentì quel rumore. Come boati lontani, quasi fossero
cannonate sparate chissà dove lontano da lì. Un altro rombo, e la terra tremò
leggermente. A distanza vide un albero cadere distrutto da chissà cosa.
“Beh…sempre meglio fare un tentativo…” disse senza
convinzione, e si incamminò in quella direzione.
Quei rumori non finivano, e rombi di ogni tipo, come di
bombe, riempivano l’aria. Più si avvicinavano e più erano forti alle orecchie.
Poi la calma. Sembrava che tutto si fosse fermato. E
all’improvviso…
“AAAAAH!”
Quando i due ragazzi si trovarono faccia a faccia
urlarono all’unisono. Harrison dopo lo spavento, guardò bene il ragazzo che
aveva di fronte. Era una ragazzo probabilmente della sua stessa età, molto alto,
con capelli molto lunghi e poco curati, una folta barba da quale spiccava un
enorme naso adunco, vestito semplicemente con una maglietta e un jeans
sottostante. Anche il ragazzo lo guardava impaurito e allibito al tempo
stesso.
“C-Chi sei? Che ci fai in…” si guardò intorno spaesato.
Tornò a guardare Harrison. “Che ci fai qui? …e che ci faccio IO qui!!!”.
Harrison non rispose; si limitò a fissare il ragazzo come se fosse di un altro
pianeta. Poi guardò oltre la figura alta, fino a scorgere qualcosa di non
identificato che si avvicinava a loro a una velocità impress“A
TERRA!!!”.
Harrison si lanciò addosso al ragazzo, facendolo cadere
sul manto erboso rovinosamente. Si voltò dietro per vedere cos’era quella strana
persona, che si divertiva a volare a bassa quota a quella velocità…”Ma che sto
pensando?! Le persone non volano!!!” sbottò il ragazzo.
Ma non fece in tempo a girarsi, che ecco che un altro
missile passò sopra le loro teste.
“…ehm…non vorrei deluderti, ma…non bacio mai al primo
appuntamento!”. Harrison aprì gli occhi, trovandosi a qualche centimetro dal
viso del misterioso ragazzo apparso all’improvviso. Si rialzò di scatto tutto
rosso in viso, dandogli le spalle. “S-Scusa…”.
Il ragazzo si rialzò lentamente senza distogliere lo
sguardo da Harrison. “Di niente, e poi…non sei esattamente il mio tipo…”. Si
pulì i pantaloni battendo le mani su di essi. “Allora?! Mi dici cos’è questo
posto?”. Harrison guardò con la coda dell’occhio il ragazzo. “Come ti chiami?”.
“Che c’entra adesso questo?! dimmi che sta succedendo qui! Ero fermo davanti al
mio computer a rileggere una mia vecchia storia su efp, quand’ecco che
>puff< gira che ti rigira mi sono trovato in questa specie di bosco con
quelle contraeree che girano a bassa quota!”. Per un breve istante tacque. “DOVE
DIAVOLO SONO USCITE DUE CONTRAEREE?!?!”.
“Senti, amico, non so cosa ci è successo! So solo che
per colpa del mio stramaledettissimo computer mi sono ritrovato nella rete di
Internet con la compagnia di due programmatori stramboidi e di un Hacker della
peggior specie! Siamo stati attaccati dai virus, e ci siamo separati, e io mi
sono perso, e poi sei spuntato dal nulla e due contraeree hanno cercato di farmi
saltare la testa!”. … .”CHI DIAVOLO PUO’ SCRIVERE UNA STORIA CON DUE
CONTRAEREE?!?!?”.
“Aspettaspettaspetta…mi stai dicendo che sono anch’io
intrappolato in Internet, e che questa…è la mia STORIA???”. Harrison annuì
mestamente. Un altro rombo invase l’aria facendo voltare i due ragazzi nella
stessa direzione. “Fico!” disse allora il ragazzo facendo strabuzzare gli occhi
del povero Harrison. “Fico?! Come sarebbe a dire Fico? AIUTAMI A TROVARE UNA VIA
D’USCITA!!!”. “E che bisogno c’è di urlare? Avevo bisogno di risposte! Questo
posto è pieno di domande! Se non vuoi darmi delle risposte, dillo subito! Le
cercherò altrove!”. Detto questo incrociò le braccia e puntò gli occhi addosso
al giovane con fare offeso. Harrison lo guardò dritto negli occhi, digrignando i
denti. Poi si calmò. “E va bene…scusami, sono un po’ nervoso per la
situazione!”. Il ragazzo tornò a sorridere. “Bene, ora cerchiamo di uscire da
qui!”. “…hai qualche idea…”. “Leonardo! Mi chiamo Leonardo; scusa se prima non
ti ho risposto.”. “Ah, Leonardo…” esitò un attimo, poi tese la mano verso di lui
“Harrison!”. Leonardo sorrise, e strinse la mano di Harrison con entusiasmo.
“Bene, Harrison! Troviamo un modo per uscire di qui!”.
Si voltarono per via di un altro boato. “Ma cosa sono
quei…cosi?”. Leonardo esitò prima di rispondere. “…beh…se questa è davvero la
mia storia…quelli dovrebbero essere…un sayan e un ninja.”. “COSA?!”. “È una
storia lunga…spero la leggerai! Ma adesso pensiamo a trovare i tuoi amici…dunque
se questo è internet, qui dentro è possibile quasi tutto, no?!”. Detto questo
cominciò ad arrampicarsi nel cielo, quasi volasse, diretto chissà dove, e
lasciando Harrison sbigottito alle sue spalle. Quando si voltò sembrò quasi
sorpreso di trovarlo ancora lì. “Beh?! Non vieni?!”.
Ci volle un po’ per insegnare ad Harrison a volare (era
un’azione tipicamente formata da un programma di grafica!) ma riuscirono
comunque ad arrivare al pulsante “Torna Indietro”, riuscendo a tornare nella
schermata iniziale.
Beh?! Che ve ne pare?! Spero di essere alla vostra
altezza…
Bene, visto che il giro d’autori è finito, mi tocca
passare la palla e consegnarla a S Nity…buona fortuna e aggiorna in
fretta!!!