I'm Not Like Him
E mi chiedevo, con il mondo in mano,
perché ci preoccupassimo dei lampadari che cadono...
E del freddo...
Ha un buon odore.
Anche se cammina come se dovesse scavalcare la faglia di San Andrea, ha un buon odore.
Anche se corre, silenzioso, la rabbia che crepitava nell'abitacolo come un deodorante per ambienti troppo dolce, ed è esplosa fuori dalla macchina mentre la sua portiera sbatteva.
Ha un buon odore anche se le sue parole graffiano il prato ad ogni passo deciso, in cui la suola delle scarpe affonda nel terreno innaffiato di fresco
“Devi proprio chiedermelo?” non devi, in realtà. “Mi hai chiamato per venire a prenderti ad un appuntamento con Wyatt!” sapevi che sarebbe venuto. Hai chiamato lui per questo.
“Non c'entra nemmeno Wyatt!” no, infatti.
Hai paura del modo in cui apre gli occhi. Del modo in cui li chiude, e del modo in cui respira. Pensavi che ti avrebbe spaventata vederlo arrabbiato, perché gli uomini arrabbiati della tua vita sono sempre stati violenti e crudeli. Ma non lui.
Lui sembra solo in bilico.
“Non voglio che tu esca con Wyatt perché non voglio che tu esca con qualcuno” e galleggia solo un silenzio ansioso, un respirare angosciato e sincopato. Un cane spaventato abbaia in lontananza.
Non hai telefonato a Stef e Lena, perché con loro non puoi mostrarti davvero fragile.
Ma Brandon...
No, nemmeno Brandon. Perché se sbagli, se ti avvicini troppo, se lo sfiori per sbaglio, è finita.
“Non posso...”
Se lasci che lui ti segua, e ti guardi, arrampicandosi sui mobili e lungo le scale per non lasciarti andare, è finita. Se lasci che ti veda davvero, tu, Callie, con tutti i tuoi Liam, e Jude, e i genitori adottivi, le cose che hai fatto, che hanno fatto a te. Se anche Brandon, che ti guarda come si guardano le cose belle, e pure, e preziose...
Se Brandon vedesse davvero tutto quello che di te crede di sapere, sarebbe finita davvero.
Eppure non riesci a fermarti. Perché è facile con lui, mostrare le cicatrici ricucite male, e i segni dei lividi che non spariranno mai del tutto.
Facile lasciare che le veda, e le sfiori con le sue lunghe dita da pianista pieno di talento, e le guardi, e copra quel dolore di musica e parole, di calma e attenzioni.
Troppo facile.
“Non può succedere. Io l'ho già fatto e...”
Prendersi cura di Jude, è per questo che sei lì. Per Jude. E per te. Per non dover mostrare al prossimo fratello adottivo le stesse dannatissime ammaccature.
Perché se lui ti ferisse, non ci sarebbe sutura capace di rammendare gli orli laceri di quell'affondo.
“Io non sono come lui”
Vorresti che mentisse. Vorresti agguantare la certezza che stia solo cercando di avere quello che tutti vogliono.
Ma non è così.
Brandon non è come lui.
Brandon non è come nessuno.
“Finisce sempre allo stesso modo”
Non è vero.
Con lui, lo sai, sarebbe peggio.
Quando la ruggine che abbiamo addosso
rendeva impossibile abbracciarci.
E sterili i nostri tentativi di ferirci
(Lampadari, Giorgieness)
Note Brallie: alla fine ci sono caduta. Ho rivisto dodici volte la scena, e la riguarderò ancora altre dodici, già lo so^^
Li amo, c'è poco da fare.
La canzone che ho linkato è di un gruppo di cui mi sono innamorata follemente di recente, si chiamano Giorgieness e finora hanno all'attivo un solo EP autoprodotto. Sono valtellinesi e la cantante è anche autrice dei testi.
Sono fighi, amateli con me.
Potete trovarli qui <3