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Autore: taisha    02/07/2013    5 recensioni
Nella 4x18 Katherine ha mostrato un barlume di umanità,di speranza,ha dimostrato di non aver più voglia di fuggire,vuole solamente essere libera di vivere come meglio crede,non ha più voglia di vivere all'ombra,non vuole più aver paura di Klaus.
Vuole vivere con Elijah,essere la sua compagna.
Lei vuole essere se stessa,specchiandosi nei suoi occhi scuri.
Quegli stessi occhi scuri,che più di cinquecento anni fa,le hanno forse mostrato per primi il vero affetto.
L'amore puro e semplice.
La storia si dirama tra New Orleans e New York intrecciando le vite dei due e di altri personaggi.
Potranno ritornare ad amarsi dopo tante difficoltà?
Genere: Dark, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Hayley, Katherine Pierce, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La luce filtrava flebile dalla finestra creando un singolo fascio di luce che illuminava una figura esile e longilinea avvolta ancora nelle lenzuola candide.I lunghi capelli castani erano sparsi disordinatamente sul cuscino bianco e sulle labbra della vampira vi era un broncio dolce.
 
Elijah la osservava da quasi due ore ormai, seduto sulla sontuosa poltrona di velluto rosso della sua stanza, era sveglio dalla notte precedentemente, aveva rimuginato su quella facenda tutta la notte.
 
E ormai era giunto ad una conclusione,o almeno lo credeva.
 
La sua mente era libera.Non più offuscata dal sangue e dall'adrenalina.
 
I ricordi della notte appena passata, erano però ancora vividi nella sua mente.
 
L'originale si ritrovò a corrucciare la fronte e ad assottigliare gli occhi.
 
Il sapore del sangue bevuto dalle sue labbra, l'adrenalina che scorreva veloce nelle sue vene,i vestiti strappati,Il tocco gentile di lei,le unghie conficcate nella schiena, i sussurri d'amore e i sospiri di piacere.
 
Come un flesh le immagini del loro incontro passionale gli si pararono nella mente.
 
Era davvero tutto sbagliato quello che avevano fatto?
 
Doveva davvero sentirsi l'animo così pesante?
 
Si.La voce interna della sua coscenza,quella legata alla morale,rispose per lui.
 
Portò una mano a reggersi il mento e ad osservarla con più attenzione, quella donna era il suo amore più grande, l'unica capace di farlo spingere oltre il limite.
 
L'unica a saper risvegliare , attraverso il suo sussurro ammaliatore, la sua anima nera.
 
Il suo demone era libero di manifestarsi quando si ritrovava con lei.E questo non andava assolutamente bene, per mille anni aveva cercato di vivere secondo un codice d'onore eppure ogni volta che incontrava lei, la sua Katerina, quel codice veniva infranto e mandato in mille pezzi.
 
Viveva sul serio con lei.
 
Si sentiva vivo solo quando era in sua compagnia.
 
Questa era la verità.Non poteva assolutamente negarlo.
 
Lei era la sua compagna oscura.


 
 
Un piccolo movimento di lei lo riportò alla realtà, distogliendolo dai suoi pensieri fin troppo confusionari e contraddittori.
 
Sospirò leggermente e la vide voltarsi su di un lato donando a lui la vista della sua schiena nuda.Era maledettamente bella e sensuale.
 
Ed era la sua maledizione più grande.
 
Distolse lo sguardo da lei e si massaggiò le tempie.Sospirò di frustazione e si alzò dalla poltrona, non poteva rimanere in quella stanza.Doveva poter ragionare senza averla in un letto , nuda, dinanzi a se.
 
Quando raggiunse la porta sentì però un leggero e flebile sussurro.
 
"Elijah." Lei lo osservava con ancora gli occhi semichiusi e un sorriso meraviglioso sul volto.
 
"Sei già sveglio." La vide voltarsi completamente verso di se e aggiustarsi meglio su di un lato, coperta ancora dalle lenzuola candide lo osservava con uno sguardo diverso.
 
Innamorato.
 
Gli si strinse il cuore, come poteva prenderla in giro ancora?
 
Come poteva dirle che quella notte, per lui, era stato un enorme gigantesco errore?
 
"Elijah?" Si sentì chiamare ancora una volta, stavolta la voce di lei era segnata da un leggero stupore.
 
L'uomo se ne restava di spalle.Chiuse per un attimo gli occhi e sospirò leggermente, si voltò finalmente verso di lei e la osservò.
 
Katherine era seduta al centro del letto, lo osservava in silenzio e in attesa di una sua risposta.
 
L'originale portò una mano ad aggiustarsi la giacca portandosi l'altra nella tasca, osservò meglio la vampira e sussurrò semplicemente."Ti aspetto di sotto, Katherine."
 
Un brivido freddo attraversò l'intera schiena della vampira.Quel sussurro le aveva gelato il sangue nelle vene.

Si ritrovò a spalancare leggermente gli occhi mentre vedeva l'originale voltargli le spalle e scomparire dietro la porta di mogano.
 
Perchè si comportava in quel modo?Cos'era cambiato in poche ore?
 
Sentì le lacrime pungerle gli occhi scuri.Non voleva piangere.
 
Si voltò verso la poltrona accanto al letto e si rivestì velocemente.Doveva avere delle spiegazioni.Il suo cuore le pretendeva.

Quella freddezza le aveva trafitto l'anima come uno stiletto e adesso sentiva il cuore pesante e pieno d'angoscia.
 
Si erano riavvicinati ma il suo istinto le diceva che forse, quel riavvicinamento, era stato considerato importante solo da lei.
 
Allungò il braccio ad afferrare la maglietta buttata disordinatamente al suolo e si sedette sul brodo del letto,indossandola.Si rivestì anche dei pantaloni scuri e scalza si avviò alla porta.
 
Mano a mano che scendeva le scale, diretta al salotto, dove lui l'aspettava, sentiva il cuore farsi sempre più pesante.
 
L'angoscia la stava assalendo.
 
Lo vide in piedi difronte alla finestra del salotto, osservava fuori assorto in chissà quali pensieri.Non la fissava nemmeno.La vampira si ritrovò a sospirare preoccupata e ad ingoiare a vuoto.
 
Le sembrava di rivivere quella sera in cui lui le aveva brutalmente chiuso in faccia le porte del suo cuore, escludendola completamente dalla sua vita, rinfacciandole che era solamente una stronza manipolatrice ed egoista.
 
Ma lei era cambiata, lei si era piegata a lui, al loro amore.Sembrava così misera sulla soglia di quel salotto, si sentiva costretta ad elemosinare il suo amore, ancora.
 
La felicità va agognata, voluta e desiderata. Conquistata con le nostre sole forze, altrimenti non sarà mai tale da farci sorridere in qualunque momento della giornata senza ragione eppure lei si sentiva messa in ginocchio da quell'uomo che con il suo comportamento freddo e distaccato adesso,forse, le stava per richiudere in faccia le porte della vera felicità.
 


 
Dopo poco lo vide voltarsi lentamente verso lei e osservarla, nemmeno una ruga di sorriso su quel bel volto.Nulla.
 
I suoi occhi scuri la trafiggevano come un paletto in pieno cuore.L'aveva completamente freddata.
 
"Katherine."La sua voce scura e roca la raggiunse."Dobbiamo parlare."
 
Una stretta al cuore.Talmente forte, da farle chiudere per un attimo gli occhi.
 
Katerina urlava dolorosamente da donna innamorata, piangendo e dibattendosi per il dolore che tra poco sarebbe arrivato a spezzargli il cuore ma Katherine, la vecchia e forte vampira le impedì di crollare.
 
Sollevò fiera lo sguardo reggendo i suoi occhi scuri."Che cosa hai da dirmi Elijah?" Il suo tono fu persino troppo indifferente alle sue orecchie contando che invece nel suo animo si stavano agitando sensazioni diverse e contrastanti.
 
Elijah sollevò leggermente un sopracciglio, che stava succedendo?Non si aspettava di veder reagire Katherine così alla sua affermazione.Non dopo quello che era successo la notte prima.
 
"Non farò giri pindarici con le parole.Non sono quel tipo d'uomo,mi conosci Katherine."Infilò le mani nelle tache dei pantaloni e osservò la vampira dritta negli occhi."La notte scorsa..E' stato uno sbaglio.Eravamo presi dal sangue,dall'adrenalina.Non ti ho portata quì per far si che.." Vide la vampira sollevare una mano per zittirlo, scuotendo poi la testa.
 
"No."Lo osservò stringendosi leggermente nelle spalle piccole."Non continuare."Scosse la testa."Non ho voglia di ascoltare le tue scuse,non ho voglia di ascoltarti.Non potrei reggere mai il tuo discorso riguardante questa notte, non mi va di ascoltare le tue scuse."
 
Kath era in piedi difronte a lui.Gli si era avvicinata e adesso lo fissava dritto negli occhi."Io non mi sono pentita di quello che ho fatto, io vivo di sensazioni, di sangue e forse anche di sentimenti."Scosse la testa."Se tu vuoi cancellare tutto, fallo." Scosse la testa."Ormai ci sono abituata,Elijah.Tu fai sempre così.Appena vedi che qualcosa va per il verso giusto molli tutto e ti nascondi dietro quella facciata da uomo d'onore.Dietro mille scuse.Questa notte ha significato sia per me che per te,eppure vuoi ignorarlo." Lo fissò negli occhi e sussurrò acida."Tu non vuoi essere felice Elijah." Le mura che aveva innalzato stavano per cedere, Katerina stava premendo, il suo cuore si frantumava ad ogni parola detta.Non avrebbe voluto, ma non poteva dimostrarsi debole.
 
Non con lui.Non dinuovo.
 
Gli voltò le spalle e chiuse gli occhi, le lacrime le pungevano gli occhi castani e se non si fosse allontanata in fretta sarebbe scoppiata come un fiume in piena.
 
Elijah aveva ascoltato in silenzio lo sfogo della vampira.Della sua vampira.Ma prima che potesse risponderle Katherine era scomparsa nella semioscurità del corridoio e anche se poteva non l'avrebbbe ascoltato.

Non più.
 
Il vampiro si ritrovò a scuotere la testa e a portarsi una mano sulla fronte.Lei aveva ragione ,forse.Lui non voleva essere felice.





 
 
 
Katherine sbattè con forza la porta della sua camera e si portò una mano alla bocca cercando di fermare i singhiozzi che ormai implacabili fuoriuscivano dalla sua bocca, aveva le gote arrossate e bagnate dalle lacrime che scendevano ormai copiose.
 
Lacrime amare.
 
Scosse la testa facendo muovere tutti i riccioli castani,era stata un illusa, si disse mentalmente.Che credeva?Che una notte lo avrebbe cambiato?Lui era fatto così.Punto.
 
Lui non si concedeva molto,non si concedeva nemmeno a lei che aveva giurato di essergli fedele d'ora in poi.Sollevò gli occhi ricolmi di lacrime al cielo accasciandosi contro la porta.
 
Il suo cuore era lacerato.Ancora una volta si era persa per colpa sua, lui l'aveva presa in giro.Se n'era stato lì in piedi ad osservarla non aveva detto una parola sola eppure il suo silenzio aveva fatto più baccano di un orchestra.
 
Lui si era pentito di quella notte.
 
Si era lasciato trasportare e lei era stata scema a credere che tutto quello che aveva vissuto quella notte era stato reale.
 
Era stata una stupida a credere di averlo ritrovato.
 
Doveva allontanarsi da quella casa.Andarsene e lasciarsi alle spalle quell'uomo che in più di 500 anni l'aveva fatta dannare d'amore come nessun altro.
 
Sollevò lo sguardo e facendosi forza si sollevò in piedi, il cuore le diceva di riprovarci di correre da lui e obbligarlo, se necessario, a cambiare idea ma la parte più razionale di se la tenne ancorata lì, nella sua stanza.Non poteva piegarsi ai suoi sentimenti, non più.
 
Lui l'aveva ferita ancora con il suo comportamento.Non aveva avuto nemmeno il coraggio di dirle che forse dovevano andarci cauti,che potevano riprovarci.
 
Aveva semplicemente taciuto e aizzato le mura dure intorno al suo cuore.
 
Abbassò semplicemente le palpebre e pianse in silenzio.
 
Lui le aveva spezzato ancora una volta il cuore.


 
Il silenzio della sua stanza intorno a se era assordante.Riaprì stancamente gli occhi castani e osservò intorno a se la stanza scura, era seduta contro la porta della sua stanza da due ore o più.Non si era curata più di tanto del tempo passato, voleva restare sola e così si era barricvata nella sua stanza.
 
Di Elijah nemmeno l'ombra, per due lunghe ore lui se n'era restato al piano di sotto ad osservare il camino acceso e scoppiettante.
 
Poteva sentire il suo respiro lento e rilassato ma sicuramente la sua espressione non era serena, doveva avere quel suo sguardo accigliato e pensieroso.
 
La vampira scosse la testa a quel pensiero e abbassò le mani facendovi leva, si sollevò dal pavimento e si avvicinò al letto.Si abbassò, tirando fuori da sotto di esso la vecchia valigia scura che Helene le aveva dato nel caso volesse andar via da quella prigione dorata.
 
La appoggiò sul letto e senza far caso a ripiegare le sue cose tirò fuori tutte le sue cose dai cassetti e dal grande armadio buttandocele cdentro con rabbia.Sentiva le lacrime far pressione violentemente, volevano uscir fuori, ancora e ancora.
 
Katherine si sedette sul letto sollevando gli occhi al cielo.Doveva andarsene da quella casa, il più velocemente possibile.E non rivederlo più.
Mai più.
 
Strinse forte gli occhi e sentì la gola riarsa.Aveva fame, per colpa sua non si nutriva da giorni.Per rispettarlo, per far si che lui si fidasse di lei aveva accettato silenziosamente e senza ribattere le sue regole sul non far del male agli esseri umani ma adesso la sua natura di vampiro, di cacciatore, si agitava.Le urlava la propria voglia di sangue.
 
Sentì il suo volto cambiare, portò le mani al volto, accarezzò la pelle intorno ai suoi occhi castani e sentì le vene scure risaltare sotto il suo tocco leggero.Il demone era uscito allo scoperto.
 
Quella sarebbe stata una lunga notte.
 
Se lui non l'avesse lasciata andare, sarebbe persino giunta a scontrarsi con lui.Corpo a corpo, con la consapevolezza di perdere questo si, ma non si sarebbe tirata indietro.
 
Doveva andare via da quella maledetta casa e soprattutto da lui.

 
 




 
 
Helene entrò nel salotto di casa con in mano un vassoio,Elijah era seduto difronte al caminetto con il mento appoggiato ad una mano.Era pensieroso e non si era accorto minimamente che la domestica gli si era avvicinata e gli stava rivolgendo la parola.
 
"Mr Elijah?" Helene appoggiò una mano sulla spalla dell'originale."Sta bene?"
 
Il vampiro come risvegliatosi da un trance si voltò verso la domestica e scosse la testa."Helene.Mi scusi."La osservò meglio."Mi dica."
 
Helene inclinò la testa di lato e lo osservò meglio."Le ho chiesto se le va una tazza di thè.L'ho appena preparato."Gli sorrise amorevole.
 
Elijah annuì."Certo.Grazie Helene."Sospirò sommessamente e spostò lo sguardo dinuovo al camino.
 
"Qualcosa non va?" Helene gli porse la tazza fumante di thè che Elijah afferrò facendo attenzione a non riversare sul tappeto tutto il contenuto.Nonostante la sua mancata risposta Helene non si allontanò da lui.Spostò l'altra poltrona e elegantemente vi si accomodò.

 
Osservò l'originale e sorrise dolce."Ha qualcosa che la preoccupa.Riconosco quello sguardo accigliato."Sospirò."Non provi a mentimi, sa benissimo che so rconoscere una bugia."
 
Il vampiro si ritrovò a sorridere, era vero a Miss Helene proprio non si poteva dire una bugia."A lei non passa inosservato nulla Helene."
 
L'anziana donna continuava a sorridergli materna."La conosco da anni Elijah.Sa benissimo che a me può dir tutto."
 
"Ho bisogno che faccia una cosa per me Helene."La osservò negli occhi.Helene lo osservò meglio, il sorriso era scomparso dalle sue labbra rangrinzite dal tempo.
 
"Ho bisogno che Miss Katherine non lasci questa casa."L'anziana donna alle parole dell'uomo sollevò un sopracciglio e scosse leggermente la testa.
"Mr Elijah,sa benissimo, che io quelle cose non le faccio più." Distolse lo sguardo dall'originale osservando il fuoco del caminetto scoppiettare.
 
Elijah si voltò completamente verso di lei."Helene.Siete una strega, nonostante non pratichiate la magia da anni, voi lo sarete sempre.Vi chiedo solo questa cortesia , Helene.Katherine non può lasciare questa casa, non posso permetterlo.Ora più che mai può essere pericolosa per la gente di New Orleans."
 
Helene voltò lo sguardo verso Elijah spalancando leggermente gli occhi.
 
In silenzio entrambi si fissarono negli occhi.
 
La vecchia governante scosse leggermente il capo deglutendo a vuoto."Non puoi chiedermi di farlo.Sa benissimo che non pratico più la magia,da anni ormai."
 
"Lo faccia in onore della nostra amicizia Helene.Ho bisogno che lei contenga quell'uragano che io stesso, ahimè sto per abbattere su questa città.Come le ho detto, non sarei mai voluto arrivare a questo ma Katherine in questo stato è pericolosa.Non voglio che per un mio sbaglio, ci rimetta tutta la popolazione di New Orleans."
 
"Non saprei da dove iniziare Mr Elijah." L'originario vide la sua vecchia governante in seria difficoltà, saeva di averle chiesto qualcosa di fin troppo grosso.Sapeva benissimo il perchè del suo allontanamento dalla magia.Il suo rinnegare di essere una strega.
 
"Miss Helene."Afferrò la vecchia mano rangrinzita della governante e le sussurrò."Ho bisogno di lei."
 
Helene osservò la sua mano tra quelle del vecchio vampiro originario e sospirò leggermente."Elijah, lei sa perchè mi sono allontanata dalla magia.Mi stava consumando, si era presa tutto il meglio di me."Lo osservò negli occhi."Mi aveva trasformata in una persona molto diversa da quello che ero."Strinse le sue mani."Se lei mi dice che servirà a tutelare la nostra cittadina,io lo farò.Sappia però che lo faccio solo per loro,mi sono tirata fuori dalle faccende dei vampiri."
 
Elijah annuì in silenzio rispettoso alle parole della sua vecchia amica e governante.Nutriva un grosso rispetto per quell'anziana donna, sapeva di averle chiesto troppo e allo stesso modo era sicuro che lei non le avrebbe mai rifiutato il suo aiuto.
 
"Grazie, Helene." Le baciò delicatamente una mano."Le sarò eternamente grato."
 
Miss Helene annuì distogliendo poi lo sguardo dall'originario."Io le sarò eternamente grata Mr Elijah."Sorrise cortesemente e si alzò dalla poltroncina rossa di velluto sulla quale era seduta."Adesso vado.Devo ritrovare il mio grimorio."Sospirò allontanandosi dal vecchio originario che la seguì con lo sguardo fino a quando la vecchia e fedele governante non sparì dietro l'angolo.
 
Era la cosa giusta da fare.Per quanto sia una mossa spregievole nei confronti di Katherine lui aveva il diritto di poter proteggere le persone di quella città.Non poteva lasciarla andare e fare una carneficina.
 
Adesso era più stordita che mai, era una donna ferita e questo significava che era anche molto pericolosa.
 
Katherine aveva sempre vissuto a mille.Tutte le minime sensazioni le aveva sempre vissute in prima persona.Non aveva mai e poi mai spento la sua umanità.Ed era proprio per questo che adesso poteva creare più danni dell'uragano che, guarda caso, portava il suo stesso nome.
 
Elijah si ritrovò a sospirare e a voltare lo sguardo verso la finestra.Si sollevò dalla poltrona e la raggiunse.Era mattino e il sole splendeva alto sulle stradine di quella cittadina a lui tanto cara.Aveva vissuto tanti secoli eppure poteva dirsi vivo solamente quando sostava in quella città.
 
Adesso a tutti i ricordi passati, legati a quella città, c'era anche lei.La sua Katerina.Per quanto avrebbe voluto rinnegare la notte passata non poteva dirsi che fosse stata tutto uno sbaglio.
 
Quella notte trascorsa con lei aveva avuto significato.Era stata importante.Ma quel suo dannato codice d'onore lo bloccava.
 
Dannazione.
 
Lei gli aveva mentito.
 
E lui non era ancora pronto a perdonarla.

Eppure un dubbio si insinuò nella sua mente.E se fosse lui, quello falso in tutta quella faccenda?Era lui che stava mentendo a se stesso.O no?
 
 




 
 
Katherine scese velocemente le scale, in mano aveva solo la valigia scura che molti giorni prima Miss Helene aveva riposto nell'armadio nell'eventualità di una sua imminente partenza.Eppure quella valigia era rimasta nell'armadio per più di un mese.Inutilizzata.
 
Lei era voluta rimanere lì, con lui.Per cercare di recuperare quel rapporto che voleva ricucire con le unghie e con i denti ma lui dopo quella notte le aveva richiuso dinuovo le porte in faccia.
 
Una stretta al cuore la obbligò a fermarsi a metà della grande scalinata per riprender fiato.
 
Si sentiva oppressa, adesso quella casa le andava stretta e l'idea di poterlo incontrare in qualsiasi momento della giornata le faceva male.
 
Terribilmente male.
 
Possibile che per lui non fosse contata nulla quella notte?
 
Strinse gli occhi e dopo aver ripreso fiato, scosse la tesa per cacciare quei pensieri che le pesavano solamente come un macigno sul cuore.
Costrinse se stessa a mettere un piede deietro l'altro e a finire quella scalinata che mai prima di allora le era sembrata così lunga da scendere.Sapeva che lui era lì', sentiva il suono del suo respiro e il tintinnio delle sue dita sulla porcellana costosa della tazza da thè.
 
Non sai quanto sei forte, finché essere forte è l'unica scelta che hai. E quando accade, sei intoccabile.Ricordava perfettamente il momento in cui quel vecchio alla tavola calda le aveva sussurrato questa frase, esattamente dopo il suo abbandono.
 
Come se fosse stato il giorno prima ricordava perfettamente le sensazioni che lui le aveva provocato.
 
Lui l'aveva respinta.
 
Ferita.
 
Lui l'aveva lasciata andare.
 
Nel peggiore dei modi, poi.

Si era sentita persa.
 
E adesso, anche dopo quella notte, lui aveva fatto esattamente la stessa cosa.Ma doveva essere forte adesso, dopo quest'ennesima volta sarebbe dovuta esser lei quella dura e dal cuore di ghiaccio.

 
 
Era ai piedi della grande scalinata di quella villa lussuosa, le sarebbero bastati pochi passi per raggiungere la porta e uscire finalmente dalla vita di Elijah.Una volta e per tutte.
 
Sospirò,si riavvivò i capelli e senza voltarsi indietro raggiunse velocemente l'entrata, afferrò decisa il pomello d'ottone della porta bianca e girò sentendo lo scattò duro della serratura.Chiuse per un attimo gli occhi e quando li riaprì aveva completamente spalancato la porta di casa Mikaelson.
Fece per uscire ma fu fermata da qualcosa,sentì il viso e il suo corpo sbattere contro qualcosa di duro e invalicabile.Appoggiò una mano delicatamente a quella barriera trasparente e finalmente capì.
 
Magia.
 
Una strega.
 
In quella maledettissima casa doveva esserci una stramaledetta strega.Ringhiò sommessamente e si voltò di scatto verso una figura scura che la osservava immobile.
 
Elijah la stava osservando,era in piedi ,le mani riposte elegantemente nelle tasche dei pantaloni e nulla sul suo viso che facesse trasparire divertimento o un qualsiasi altro sentimento.
 
"Devo dedurre che hai una strega."Katherine interruppe il silenzio con voce acida osserbando l'originale dritto negli occhi.Aveva lasciato cadere pesantemente la valigia scura ai suoi piedi incrociando poi le braccia sotto il seno."E che non mi lascerai uscire facilmente da questa dannata casa."
Si osservavano negli occhi, Elijah non aveva mosso un singolo muscolo facciale se ne restava ancora immobile e fermo sulla soglia dell'ingresso del salotto.La osservava in silenzio.
 
Arricciò in una smorfia le labbra e sospirò leggermente."Si,ho una strega."La osservò negli occhi castani.Lasciò ricadere una mano lungo il fianco e continuò."E no, non ti lascerò uscire da questa casa.Non con il tuo attuale stato d'animo."
 
Katherine sollevò il sopracciglio destro e rise leggermente."Cosa?Scusami ma non capisco a cosa tu stia alludendo."Scosse la testa e si avvicinò di un passo a lui."Non con il mio attuale stato d'animo hai detto."Sollevò gli occhi al cielo e ridendo teatralmente scosse la testa."Hai paura che io possa fare una strage.Non è così?"Lo osservò acida."Hai paura che io possa seminare cadaveri dissanguati in giro per la tua ridente e affezionatissima cittadina solo per farti un torto?"Scosse la testa facendo ondeggiare i ricci castani."Ti sbagli."
 
Si avvicinò al suo viso e sussurrò acida."Voglio solo andarmene da questa casa e non rivederti mai più Elijah."Assottigliò gli occhi continuando a riversargli il suo odio addosso."Mi hai ferita,ancora.Come pensi che io possa rimanere sotto il tuo stesso tetto?Come puoi solamente sperarlo?!Voglio allontanarmi da te,il prima possibile.Sei talmente doloroso per me da farmi sentire il corpo in fiamme!Ho pianto e sofferto per te Elijah ma adesso non mi va più di farlo."Sentiva le lacrime pungergli gli occhi e fu costretta ad abbassare lo sguardo per non mostrarsi troppo debole e innamorata ai suoi occhi.
 
"Sono ed ero innamorata di te.Ma tu non lo vuoi il mio amore, mi reputi una stronza egoista capace solo di corromperti per avere il proprio tornaconto.Per te non è valsa nulla questa notte,me l'hai dimostrato stamattina."Sollevò finalmente lo sguardo su di lui, le lacrime le rigavano gli occhi.
 
L'originario si ritrovò a splancare gli occhi,appariva così fragile e indifesa in quel momento.La sua Katerina.Come aveva potuto infliggerle ancora così tanto dolore?Chiuse pe un attimo gli occhi,lui era maledetto.Il suo amore,anci il loro amore lo era.Lei non meritava di esser presa ancora in giro.
 
"Lasciami andare."Katherine asciugò con un gesto di stizza una lacrima che le colava sul viso."Te lo chiedo io adesso, lasciami andare."Scosse la testa."Lasciami andare via da te."Sentiva il suo cuore frantumarsi in tanti piccoli pezzi che non facevano altro che far ancora più male alla sua anima frastagliata.
 
Elijah si ritrovava come fossilizzato.Aveva davanti la donna della sua vita,la sua eterna compagna eppure non era capace di dirle nulla.Non era capace di dirle quanto l'amava.Di chiederle scusa per quella mattina,per quei mesi persi.L'aveva fata soffrire molti mesi prima e adesso lo stava rifacendo.E tutto questo solo per colpa del proprio orgoglio e del proprio codice d'onore.
 
Possibile che lui non meritasse di essere felice?
 
Si,solo che una parte di se stesso proprio non voleva concederglielo.
 
Lui non poteva essere felice.
 
Il silenzio di lui valse più di mille parole.Katherine tirò su col naso e scosse la testa."Non hai mai creduto in noi."Afferrò la valigia dai suoi piedi e si voltò di spalle."Fammi uscire d quì Elijah.O giuro che la azzanno alla gola sul serio."
 
"Helene.Rompi il sigillo."Una singola frase, l'ultima lacrima sul suo volto.L'ultima che lui vide.Sollevò lo sguardo quando ormai la figura esile della sua vampira non era più dinanzi a se.

Lei se n'era andata.


 
Per sempre.
 
 






















 
 
 
Angolo Autrice.

 
Sono IMPERDONABILE ancora una volta ho tardato di secoli quest'aggiornamento!>.< 
Scusatemi tutte ragazze, una ad una, ma in queste settimane non c'è stato un giorno in cui mi sia sentita libera di potermi sedere e scrivere questo maledetto capitolo!=( Settimane trooooppo stressanti.Scusate ancora!
Passando al capitolo, penso di aver scritto una mezza ciofeca e nel caso concordiate con me scusatemi anche di questo!L'ho riletto velocissimamente anche perchè tra poco devo uscire, di nuovo!>.< 
Elijah e Kath si sono riallontanat, ancora.Ma l'amore c'è e quindi la speranza non è persa ma mi sa che stavolta toccherà al "My favourite Original's" muovere il sederino e ritrovare l'amore della sua Petrova.
Inoltre voglio avvisarvi che questo sarà,forse, l'ultimo capitolo prima delle vacanze estive.Agosto sarò via tutto il mese e Luglio lavorerò fino a tardi!Quindi mi sarà decisamente difficile poter aggiornare ma comunque continuerò a scrivere!Don't Worry!xD
Ringrazio comunque tutti coloro che continuano a leggere e seguire la mia storia!Siete la mia forza!Vi mando un abbraccio virtuale uno ad uno! <3
Ancora mille grazie, per tutto!
 
Tay
 

P.S Grande novità!Eheh Anche io sono su FB!Quindi, per chiunque voglia aggiungermi vi lascio l'indirizzo!-----> https://www.facebook.com/taisha.efp.1 
In questa pagina lascerò anticipazioni, foto e tutto quello che riguarda la mia fanfic!Spero di ritrovarvi in molti!Bacioooo!
   
 
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