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Autore: JoeyCe    16/01/2008    4 recensioni
Qualche pagina dal diario di Lily Evans, Grifondoro, Sesto anno.
La fine di qualcosa e, forse, l'inizio di qualcos'altro...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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2 ottobre 1976

Caro diario,
mi succede una cosa strana. Tornare a Hogwarts è sempre stato un po' come tornare a casa, ma quest'anno mi sento così sola. E non è solo per Severus, è anche tutto il resto. Ho creduto che ormai fossimo cambiati, che fossimo così diversi, che forse ero molto più simile agli altri, più vicina ai miei compagni di Casa per esempio. E invece non mi sono mai sentita più distante da tutti. Persino da Mary. So di essere molto cattiva a scrivere queste cose, anche perché Mary è sempre così carina con me, e presente, e preoccupata di come sto. Ma non credo che capisca del tutto quello che sento. Non fa che ripetermi che presto lo dimenticherò, che devo andare avanti e altre cose di questo tipo, ma non è affatto questo il punto! Vado già avanti, ero già andata avanti da prima dell'estate scorsa, quell'episodio ha reso solo le cose ufficiali, mi ha solo obbligato a smettere di fingere qualcosa che purtroppo non esisteva più. E quanto a dimenticare, è l'ultima cosa che voglio, sai? Non voglio scordare nulla perché sono stati alcuni dei momenti più felici della mia vita. Solo che sono finiti, tutto qua. E dimenticare non porterà indietro Severus, non lo aiuterà a cambiare, non lo aiuterà a capire. Quindi perché dovrei farlo? Poi, se nel pacchetto ricordi ci stanno in mezzo anche cose orribili,beh, pazienza, si prende tutto o niente, no? E qualcosa mi dice che se dimenticassi sarebbe come abbandonarlo. E io non l'ho abbandonato! L'ho solo...lasciato andare. O lui ha lasciato andare me. Ma era inevitabile. Non eravamo più Severus e Lily. Questo non è Sev che conosco bene. O forse è lui, solo un po' cambiato. Ma non deve andarmi bene per forza, anche quando mi fa soffrire. Lo ha detto anche mamma quest'estate. Non devi concordare con lui a priori, solo perché gli vuoi bene. Anzi, mi ha detto, proprio perché gli vuoi bene era giusto che gli dicessi quello che pensi davvero, soprattutto quello che non ti stava bene. Non sarebbe servito a nulla essere conciliante, lo so. Ma allora perché mi chiedo continuamente se ho fatto la cosa giusta? Perché mi sembra di averlo abbandonato? Ma non ha bisogno di me e dei miei consigli, me l'ha fatto capire a chiare lettere. E di sicuro non riuscirei a stare con lui evitando casualmente ogni argomento che non ci trova d'accordo. Alla lunga, cosa ci resterebbe?
Che scatole, non faccio altro che scrivere di lui, sono davvero stufa di me!
Ma di certo gli altri non aiutano. E nemmeno aiuta vederlo tutti i giorni.
Come questa mattina. Eravamo appena usciti dalla classe di Incantesimi e ci è passato davanti col suo gruppo. Non so perché, ma non riusciamo mai a guardarci. O meglio, io lo fisso per un secondo e poi distolgo immediatamente lo sguardo. E forse lui comincia a guardarmi proprio dal momento in cui io non lo osservo più. Fatto sta che quindi non ci incrociamo mai.
Ma non è questo il punto. Ti dicevo, lui era appena passato, senza che nemmeno uno sguardo fosse stato percepibile da noi stessi figuriamoci dagli altri che erano con noi, e Sirius Black se ne esce con: “Brava Evans, così ti voglio, era ora che smettessi di parlargli, a Snivellus!”, e Remus di rimando: “Vero, Lily, credo che sia meglio così”, e Peter Pettigrew che annuiva da dietro. Ero senza parole! E infatti non ho fiatato, anche perché attendevo il predicozzo finale di James. E invece non ha detto nulla. Allora è saltato di nuovo su Sirius e mi ha detto (pensa!): “Guarda come sei più felice senza Snivellus attaccato alla gonna! E se hai bisogno di rimetterlo al suo posto, James e io siamo sempre disponibili!” Potter è diventano bordeaux, e a quel punto ci si è messa anche Mary zittendo Sirius e dicendogli che era ovvio che ero più felice! (ah, per inciso, prima o poi questi due si scanneranno o si baceranno. Stesse probabilità per l'una o per l'altra ipotesi).
Alla fine li ho lasciati lì e ho continuato per la mia strada, senza dire niente, tanto sarebbe stato uguale, e lo so che anche in mia assenza avranno continuato a dire povera Lily, guarda come l'amico le si è rivoltato contro, chiamarla in quel modo, ma era ora che se accorgesse ecc ecc...
Ecco, è proprio tutto questo che non sopporto!!!

Tua,
Lily

***

5 ottobre 1976

Caro diario,
giornata lunghissima, tra l'altro sono stanca morta perché ho passato tutto il pomeriggio in biblioteca a finire il compito per il professor Slughorn. Ma credo di aver centrato il bersaglio, forse ho trovato il modo di combinare le foglie di valeriana con la radice di escolzia senza che provochino lo svenimento (il professore ha detto che poteva essere un fastidioso effetto collaterale della pozione!), domani in classe vedrò se funziona.
C'era anche Severus in biblioteca. E' stato tutto il pomeriggio col naso sul libro di Pozioni Avanzate, a leggere e scrivere come se non importasse altro al mondo. Era da solo, a un certo punto è arrivato Avery e gli ha detto qualcosa, ma lui non si è mosso.
Comunque non ci siamo parlati. Niente di nuovo insomma.
Credo davvero che ormai non ci sia più nulla da dire.
Ah, quando sono uscita ho incrociato James Potter nel corridoio. Credo che fosse appena rientrato dall'allenamento, perché aveva la sua scopa e i capelli scompigliati. Intendo più del solito, tanto che in un'altra occasione non avrei mancato di fargli una battutina a riguardo, ma questa volta non mi è venuta.
Lui non mi aveva ancora visto e così l'ho salutato io per prima. Mi ha detto: “Hey,” facendo un cenno col capo e poi ha tirato dritto. Non so perché, ma gli sono andata dietro e l'ho fermato. Ma dopotutto era giusto che glielo dicessi. Gli ho detto: “Hey, grazie per l'altro giorno, sai, quando non ti sei unito al coro del Salviamo Lily Evans dal terribile Snivellus”. Lui è sembrato imbarazzato e mi risposto solo: “Prego”. Non so, si è creato un silenzio un po' imbarazzante, dopotutto non è che ci siamo mai detti chissà che cosa, anche se sono cinque anni che siamo a scuola insieme i nostri discorsi sono sempre stati molto superficiali, compiti, partite, cose così, il mio gruppo di amiche non si è mai incrociato molto col suo gruppo.
Ma, visto che avevo cominciato io, mi sono sentita in dovere di spiegare e così gli ho detto che mi dava un po' fastidio che tutti si sentissero in diritto di dire la loro, da cinque anni a questa parte, su come dovevo o non dovevo comportarmi con Severus e quindi avevo apprezzato il cambiamento, una volta tanto.
E a questo punto lui ha detto una cosa che non mi sarei mai aspettata. Mi ha guardato tutto serio e ha detto: “Mi sembravi triste”. E cosa gli potevo rispondere? Niente ovviamente, sono rimasta lì come una scema. E lui: “Non mi piace vederti triste”. E poi è andato via!
Sai, ho pensato che forse l'avevo giudicato troppo superficialmente. Non intendo ora certo giustificarlo per i modi del cavolo che ha la maggior parte delle volte, ma pare che James non sia solo questo, dopotutto.
E pare che ultimamente io non faccia altro che sbagliare i miei giudizi sulle persone.
Chissà, se gli avessi dato una possibilità prima, forse saremmo potuti anche diventare amici.

Tua,
Lily



Fine

  
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