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Autore: Peenguiin    02/07/2013    2 recensioni
Sembra difficile da credere ma tra mesi passano in fretta,troppo in fretta ed è difficile dimenticarli perché per quanto possano essere belli provocano molto spesso delusioni.
Perché non si può mai sapere quanto danno può provocare una scelta fino a quando non si prova sulla propria pelle,si può scegliere di essere liberi e godersi il momento pur sapendo che poi farà male,come si può scegliere di non lasciarsi trascinare sapendo che ne soffrirai per tutta la vita.
Io ho scelto di innamorarmi,di lasciarmi la mia solita vita alle spalle e di buttarmi pur sapendo che non riuscirò a dimenticare quello che ho vissuto e che ho provato il primo giorno di giugno quando arrivai pensando che sarebbe stata una normale estate quando invece,quest’estate mi ha cambiata.Mi ha reso più sicura,più adulta e amata,nella prima volta nella mia vita mi sono sentita amata ma adesso sono qui a fare i bagagli riuscendo a trattenere a stento le lacrime mentre il ragazzo alla porta continua a fissarmi.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sembra difficile da credere ma tre mesi passano in fretta,troppo in fretta ed è difficile dimenticarli perché per quanto possano essere belli provocano molto spesso delusioni.
Perché non si può mai sapere quanto danno può provocare una scelta fino a quando non si prova sulla propria pelle,si può scegliere di essere liberi e godersi il momento pur sapendo che poi farà male,come si può scegliere di non lasciarsi trascinare sapendo che ne soffrirai per tutta la vita.
Io ho scelto di innamorarmi,di lasciarmi la mia solita vita alle spalle e di buttarmi pur sapendo che non riuscirò a dimenticare quello che ho vissuto e che ho provato il primo giorno di giugno quando arrivai pensando che sarebbe stata una normale estate quando invece,quest’estate mi ha cambiata.Mi ha reso più sicura,più adulta e amata,la prima volta nella mia vita mi sono sentita amata ma adesso sono qui a fare i bagagli  riuscendo a trattenere a stento le lacrime mentre il ragazzo alla porta continua a fissarmi.
Dentro quella valigia stavo mettendo via la mia felicità e le mie lacrime,stavo mettendo via l’unica possibilità di amare qualcuno che mi ami per come sono.
Ecco perché ho sempre avuto paura di innamorarmi,so come va la vita e so che appena qualcosa di magico accade nella tua vita,sei costretta a lasciarlo andare.
Mentre ripiegavo lentamente con cura le magliette,come per lasciare che il tempo si impossessi di me e mi faccia perdere quel maledetto aereo,Zayn si avvicina lentamente e prendendomi per la vita mi fa girare in modo da far combaciare in nostri petti.
«Non lasciarmi,non adesso che mi sono innamorato.Non adesso che sono felice per la prima volta..»Soffiò sulle mie labbra per poi poggiare le sue su quest’ultime con una dolcezza inaudita.
«Zayn,non posso.»Dissi lasciandomi trascinare da quel bacio che aveva preso il sopravvento su di me.Lui riusciva a farmi sentire viva come non mai,era riuscito a risvegliare in me emozioni che da ormai erano a me sconosciute.Lui era diverso,diverso da tutti e da tutto,lui era positivamente diverso ed io mi ero innamorata della sua diversità.Incrociai le mie dita alle sue e mi lasciai cullare tra le sue braccia come una bambina,mentre lui mi accarezzava dolcemente le guancie e lasciava piccoli baci umidi sul mio collo.Con lui diventavo vulnerabile e lasciavo da parte l’orgoglio,mettevo via tutte le barriere che avevo messo con il mondo circostante e mi lasciavo guidare dalla sua dolcezza.
«Voglio farti sentire una cosa. » Mi trascinò fuori dove ormai da alcune ore piovigginava,segno che ormai l’estate con le sue belle giornate stava lasciando spazio al cadere delle foglie dell’autunno.
Se c’era una cosa che adoravo era l’odore che si veniva a creare dopo la pioggia,adoravo uscire da casa mentre via via,le goccioline andavano diminuendo e adoravo guardare mentre lentamente scendevano lasciando che ogni pensiero uscisse dalla mia testa e andasse via con loro in un cammino che forse non sarebbe finito mai.
Mi invitò a sedermi nel dondolo posto sotto la tettoia della veranda della casa  dove abbiamo trascorso l’estate migliore della nostra vita,dove abbiamo lasciato che il sentimento che provavamo l’uno per l’altra prendesse il sopravvento e ci costringesse a provare qualcosa che entrambi volevamo allontanare,dove abbiamo lasciato che l’amore si impossessasse dei nostri corpi,dove ci eravamo promessi che non avremmo mai dimenticato la notte in cui diventammo una sola cosa.
Prese la chitarra e lasciò che la musica si disperdesse insieme alle promesse che ci eravamo scambiati.

Can’t believe you’re packing your bags
Trying so hard not to cry
Had the best time and now it’s the worst time
But we have to say goodbye.
Don’t promise that you’re gonna write
Don’t promise that you’ll call
Just promise that you won’t forget we had it all
Cause you were mine for the summer
Now we know it’s nearly over
Feels like snow in September
But I always will remember
You were my summer love
You always will be my summer love
So please don’t make this any harder
We can’t take this any further
And I know there’s nothing that I wanna change
To change
Wish that we could be alone now
We could find some place to hide
Make the last time just like the first time
Push a button and rewind.
Don’t say the words that’s on your lips
Don’t look at me that way
Just promise you’ll remember when the sky is grey
Cause you were mine for the summer
Now we know it’s nearly over
Feels like snow in September
But I always will remember
You were my summer love (summer love)
You always will be my summer love (summer love)
You always will be my summer love
You always will be my summer love

 
 
 
Quella canzone rappresentava realmente tutto ciò che stava accadendo,se solo ci fosse  il bottone replay così da poter ripetere all’infinito quell’estate e se ci fosse il bottone della pausa così da riuscire a godermi ogni momento più di quanto non l’abbia fatto senza la paura che possa finire.
Ormai piccole lacrime rigavano il mio viso,dopo aver posato la chitarra si avvicinò e in alcuni istanti che sembravano essere interminabili annullò le distanze tra noi.
Era un bacio diverso,un bacio più passionale,segno di quello che stava succedendo tra noi,segno di quel desiderio che entrambi avevamo,quello di passare l’ultima notte insieme e ricordarla come la migliore perché proprio frutto dell’amore che ci legava.
Inutile dire che passai la notte migliore della mia vita.
 
***
Dall’amore e dalla felicità mi separava uno stupido metaldetector e un mucchio di persone,tante persone che chi come me non voleva andare via e chi era entusiasta di essere finalmente ritornato a casa dalla persona che ama.Non è un addio,dissi sapendo che invece dicendo addio non solo a Zayn ma anche a una parte di me che è voluta restare con lui a quella notte.
Presi posto accanto al finestrino,accesi il mio adorato i-pod e mi lasciai trascinare ormai presa dalla melodia di Give me love di Ed Sheeran,il mio cantante preferito e l’unico che sapeva come capirmi anche se non mi conosceva.
Vidi che accanto a me ,si sedette una ragazza che aveva il trucco tutto sbavato e gli occhi rossi segno che aveva pianto,io al contrario suo ero riuscita a trattenere le lacrime perché era più importante che lui mi ricordasse con il sorriso che aveva caratterizzato quell’estate,quel sorriso che riservavo solo a lui.
Presi un fazzoletto e lo porsi alla ragazza che singhiozzava accanto a me e le rivolsi un sorriso porgendoglielo.
«G-Grazie..»Balbettò prendendo il fazzoletto e asciugandosi le lacrime che uscivano ininterrottamente dai suoi splendidi occhi.
«Come mai piangi?Sempre se ti va di rispondere…» Ero sempre stata un tipo curioso,una di quelle che voleva sempre essere informata su tutto pur sapendo che la mia curiosità,avrebbe portato per nuocere proprio a me stessa.
«Sai quando fai la scelta di donarti completamente a lui pur sapendo che è sbagliato e te ne infischi perché sai che non può farti male quanto il rimpianto di non averci provato?» Io annuii sapendo che stava provando la ragazza accanto a me.
«Vorrei poterti dire che si sistemerà tutto e che te ne dimenticarai ma non è vero e lo so perché sta succedendo anche a me.E non mi pento delle mie scelte perché so che se avessi scelto di non soffrire avrei sofferto ancora di più pensando a ciò che mi sarei persa non rischiando.E ho rischiato perché lo amavo e lo amo con tutta me stessa.Magari potremo venirne fuori insieme ma so cosa si prova.. » Dissi cercando di consolare più me che lei.
«Perché non piangi?Se è vero che lo ami perché non provi niente sapendo di lasciarlo qui..?» Mi chiese guardandomi negli occhi come per capire se le stessi mentendo.
«Perché non volevo mi ricordasse con le lacrime agli occhi ma con il sorriso che riservavo solo a lui.Proprio lui mi ha detto che quando sorrido sono più bella e perché lasciargli l’immagine di una me brutta e afflitta e non di una innamorata e contenta e ancora più bella perché nel suo viso c’è il sorriso? » Dissi ricordando quando mi disse  che il mio sorriso era il più bello che abbia mai visto e che quando sorridevo ero molto più bella di quanto non lo fossi normalmente.Lui adorava quando grazie ai suoi complimenti le mie guancie si coloravano di un rosso acceso,perché anche se potevo sembrare una dura non riuscivo a non arrossire davanti a lui.
« Io sono Lucy» Disse finalmente mostrando il suo sorriso.
« Io Emma ma shh non lo dire a nessuno!E’ top secret!Io sono una serial killer e potrei uccidere anche te!» Dissi facendo strane smorfie,lei rise cuore e smise finalmente di piangere.
Continuammo per tutto il viaggio continuando a parlare del più e del meno e imparando a conoscerci,scoprimmo di avere molte cose in comune e di andare molto d’accordo,per quel lasso di tempo che separava Los Angeles dall’Inghilterra non pensai a nient’altro che non fosse la felicità di aver incontrato qualcuno che mi capisca e che si stesse trasferendo nella mia città a causa del padre che si era separato dalla madre,ecco quando si dice che Dio te la manda buona,mi ha mandato un rimedio alla depressione.
Scendemmo dall’aereo e lei si diresse insieme a suo padre verso l’uscita promettendomi che mi avrebbe chiamata l’indomani per uscire  mentre io invece restai ad aspettare mio padre che come sempre si fece aspettare.
Quando lo vidi,gli corsi in contro e lo abbracciai.Da quando era morta la mamma,lui era il mio unico riferimento,l’unico su cui potevo fare conto nei momenti di debolezza perché solo lui poteva sapere il dolore che mi portavo dentro.
« Com’è stata la vacanza.Sei andata dalla zia? » Chiese mio padre.
«E’ stata stupenda ma.. »Dissi interrompendomi per ricacciare dentro le lacrime.
«Sai che puoi dirmi tutto. » Disse guardandomi negli occhi.Scoppiai a piangere e mi lascia cullare dalle braccia che fin da piccola mi avevano sempre tranquillizzata e sostenuta.
«Mi spiegherai a casa mentre mangi patatine come ti è sempre piaciuto fare.. » Disse stringendomi ancora più forte.
«Grazie,grazie davvero papà.Non so come farei senza di te.. » Dissi guardandolo negli occhi.E’ in questi momenti che mi sembra di essere ritornata una bambina un po’ cresciuta.
« Ce la faresti come ce la stai facendo senza la mamma.Sei forte e non hai bisogno di nessuno e se un giorno io dovessi venire a mancare ricordati che io e la mamma siamo lì con te.. » E’ in questi momenti che ti riprometti di non piangere,di mostrare di essere adulta ma ogni volta è sempre una sfida e spesso le lacrime non riescono a restare dentro,ti senti impotente perché ti abbatti e mostri la tua debolezza.
Arrivammo in macchina e accesi la radio e senti riprodurre le note della famosa “Summer Love” di Justin Timberlake.E come se ogni volta il mondo si mettesse contro di te e ti faccia ricordare quanto sei stata stupida,a volte,ti ricorda che non bisogna sprecare neanche un’attimo perché il giorno dopo te ne potresti pentire.E’ questo il bello della musica,ce ne per tutti i tipi e per tutte le situazioni e riescono a trovare le parole che tu non riesci a dire.
Ero a casa,devo ammettere che mi mancava però niente è paragonabile ai tramonti in riva al mare insieme a Zayn,devo smetterla di piangermi addosso non servirà a niente.
« Tra poco ricomincia la scuola,non sei contenta di rivedere i tuoi compagni? » Lo guardai facendo una smorfia.
« Dici sul serio? Stai parlando con tua figlia,la stessa figlia che ogni santo giorno non veda l’ora che finisca,la stessa figlia che maledice i professori e che ormai è diventata culo e camicia con il preside. » Dissi sottolineando il concetto più di una volta così da non farglielo dimenticare più.
«Pessima domanda.. » Disse sorridendo imbarazzato.Stetti in silenzio girandomi i pollici con i gomiti sopra le ginocchia.
Lui intanto era andato in cucina e tornò con due pacchi di patatine,risi vedendolo giocare con la sorpresa.
« Ora puoi spiegarmi cosa ti succede.. » Iniziò mio padre.
« Hai mai avuto l’impressione che una parte di te manchi e che tu ti senta incompleto? E quello che mi sta succendo papà.Vicino casa della zia,c’era una casa abitata da dei ragazzi,abbiamo subito stretto amicizia ma è successo che mi sono innamorata.Mi sono innamorata di un ragazzo che abita dall’altra parte del mondo e che ho lasciato lì.Non sai quanto faccia male dover scegliere tra il dovere e il piacere,dover scegliere se stare lì e vivere la mia vita lontana da te e di abbandonare tutto o stare qui soffrendo in silenzio mentre lui faccia chissà cosa lontano da me.Si,c’è il telefono o skype ma fa ancora più male doverlo sentire e vedere da uno schermo e non poter accarezzare i suoi capelli,non poterlo abbracciare e non poter far niente per fargli capire che lo amo con tutta me stessa. » Lui si limitò ad abbracciarmi,mi guardò negli occhi per un lasso di tempo che mi sembrò infinito.
«Posso capirti.. » Ruppe il silenzio.
« Non puoi,perché se potessi davvero capirmi non mi costringeresti a stare qua.»Sputai acida.
«Non ti ho mai costretta a tornare,tu sei tornata perché provi pena per un povero vecchio che è rimasto senza la moglie per uno stupido tumore.Tu provi pena per questo povero disgraziato costretto a vivere senza l’amore della sua vita,fa male piangere silenziosamente la notte.Tu almeno puoi prendere un aereo e raggiungerlo,io devo vivere ogni giorno guardando te che sei la sua copia e sapere che ormai non c’è niente da fare per poterla rivedere almeno 1 minuto per risentire il suo profumo e dirle tutte le cose che non sono riuscito a dire. » Disse mentre un lacrima scese lentamente dal viso.Non posso credere di non aver visto quanto dolore prova ogni giorno mio padre,sputò quelle parole con una rabbia che non era violenta ma era dolorosa.Dolore che piano piano,andava lacerando ogni piccola parte del cuore e che lasciava vuoti incolmabili nella vita delle persone che come mio padre e me,avevano perso qualcuno di davvero importante.
Mia madre era sempre allegra diceva che non bisognava far vedere alle persone la tua vulnerabilità neanche quando non ce la facevi più.Mi preparava la colazione ogni mattina e quando non la mangiavo,ci rimaneva male e quanto rimpiango di non averle detto che l’adoravo e che era sempre stata un’idolo per me.La sua forza e il suo coraggio e l’ottimismo che non aveva mai messo da parte anche quando sapeva che ormai era finita e che non restava che godersi quegli attimi,gli ultimi che gli restavano in attesa che qualcuno lassù proclamasse che ormai per lei era finita.
« Papà io.. io davvero non so cosa dire.. » Dissi con la voce rotta dai singhiozzi.
Non ero mai stata brava con le parole,quando morì la mamma non dissi assolutamente niente per non fare sentire peggio papà e adesso avevo distrutto le corazze che da molti anni ormai papà teneva salde.Avevo parlato,parlato e parlato senza mai ascoltare.
Pensavo soltanto al mio di dolore e non mi rendevo conto che intorno a me,papà piangeva silenziosamente per non svegliarmi.
Papà andò via senza neanche degnarmi di uno sguardo,eravamo rimasti solo io e un pacco di patatine.Mentre ormai fuori pioveva a dirotto,riuscivo solo a sentire le gocce picchierellare sull’asfalto nero e triste.
Decisi che per una volta dovevo essere io a piangere silenziosamente e lasciare spazio ai pensieri di un’uomo che per anni non ha fatto che ascoltare i miei.
Salii in camera trascinando di malavoglia i piedi,mi sdraiai nel mio letto e mi misi a fissare il soffitto bianco come il silenzio,un bianco che non trasmetteva emozioni.
 
***
Era arrivato il primo giorno di scuola,il giorno più odiato da chiunque avesse un’integrità mentale.
Con papà non parlavo dalla “famosa chiacchierata” della settimana scorsa.
Cammino svogliatamente per i corridoi della scuola trascinando i piedi come mio solito fare quando ero triste e aspettai che la campanella suonasse dando inizio alle 5 ore di inferno comunemente chiamate “lezioni”.
Vidi Louis,Harry,Niall e Liam anche loro di buon’umore come me,starsene seduti nei gradini con i gomiti sopra le ginocchia e limitarsi a sbuffare.
Loro erano i miei migliori amici,il motivo per cui continuo a frequentare questo carcare dove solo i popolari restano vivi.Fortunatamente,essendo amica dei ragazzi più popolari non mi prendevano di mira ma molti altri ragazzi che non avevano questa fortuna continuavano ad essere pestati a botte e derisi per le loro imperfezioni.Ricordo che alle medie,venivo presa in giro per le mie grosse coscie e il naso a patata.Proprio finita la terza media decisi di mettere fine a quell’agonia,iniziai a non mangiare fino a quando non trovai il mio perfetto equilibrio e chiesi a papà un naso nuovo.
Conoscevo già i ragazzi,anche loro come me venivano derisi,non erano mai stati d’accordo sul fatto che mi fossi rifatta il naso ma col tempo capirono che era stato un bene.
Al liceo finalmente,riuscimmo a conquistarci fama.Almeno loro,io mi limitavo a seguirli a testa bassa e a sorridere.
Avanzai verso i ragazzi e vidi le loro espressioni cambiare radicalmente quando notarono che gli occhi di quando li salutai per partire verso una nuova avventura estiva erano stati rimpiazzati da due pozze celesti come il ghiaccio e rossi come il sangue,non mi ero neanche truccata e avevo deciso di indossare un semplice pantalone beige e una maglia con un cardigan entrambi bianchi.Insomma,viva l’allegria.
« Buongiorno? » Chiese Harry per poi capire da solo osservando i miei occhi rossi che non era affatto un buongiorno.
«Abbiamo letto i messaggi,anche tu sei caduta in trappola.. » Disse Liam continuando a guardare un punto fisso davanti a lui.
«Ah! L’amore.. che cazzata micidiale! » Proclamò Lou con fare afflitto cosa che non era proprio da lui.Osservai Niall continuare a tenere il volto basso e analizzai ogni minimo particolare di colui che insieme agli altri 3 erano riusciti a vedere la vera Emma colei che piange per la morte della mamma,colei che quando ha un misero raffreddore ne fa un dramma,colei che ride e che non si nasconde dietro la sua immagine da stronza e forse anche Lucy c’era riuscita.
Lucy era riuscita a farmi parlare liberamente,forse perché era una sconosciuta o forse perché in quel momento ero molto più vulnerabile agli occhi degli altri.
Mi sedetti accanto al biondo e gli accarezzai i capelli facendo scorrere le mie dita nel suo ciuffo,posai il viso sopra la sua spalla e sbuffai affranta.
« Già,chi l’avrebbe mai detto che proprio noi,ci saremmo innamorati e che adesso soffriamo per qualcuno che non faccia parte del nostro gruppo.Soprattutto chi l’avrebbe mai detto che Emma Hale si sarebbe innamorata di qualcuno che non fosse lei.. » Sospirai mettendomi dritta e guardando un gruppo di cheerleader sculettare davanti tanti menomati mentali.
Nessuno parlò,si limitarono ad annuire assenti e continuare ad ignorare il mondo esterno.
                                                                                     ***
I giorni passavano e continuavo a guardare il telefonino in cerca di una chiamata che non arrivava e sembrava come aspettare il treno in un aereoporto,come aspettare un diluvio in un periodo di siccità,completamente inutile.
Si,eravamo d’accordo di non cercarci per non peggiorare le cose ma non sentire la sua voce fa molto più male che non sentirla affatto ma ormai è troppo tardi per tornare indietro e forse adesso sarei felice e contenta a cazzeggiare con i miei amici ma non avrei mai provato l’emozione di innamorarsi,di avere delle coliche ogni volta che lui mi guardava,di sentire le gambe cedere quando dolcemente faceva combaciare i nostri petti per dare il via ad una danza di emozioni senza fine.Mi sarei persa tre mesi di purà felicità.
Mi girai nel letto e fissai insistentemente il soffitto bianco che ormai era diventato una tela dove mille emozioni venivano dipinte  dalla mia mente e cancellate dalla stessa che li aveva dipinte,lasciando in me il vuoto.
Il bianco significava il nulla,il silenzio,il vuoto ed era per questo che non lo sopportavo ma allo stesso tempo riusciva a capire come mi sentivo quando ero triste.
Perché la mia tristezza aveva un colore ed era il bianco,il bianco di una lettera mai scritta,il bianco di un foglio mai consegnato,il bianco di una stanza d’ospedale.
Odiavo il fatto che la mia stanza fosse bianca.
Avevo voluta lasciarla bianca perché non volevo scegliere un colore,perché scegliere significava escludere qualcosa per prediligerne un’altra e io non volevo sbagliare,non quella volta oppure per dare io stessa un colore secondo il mio umore.
Anche se si trattava di una parete che poteva cambiare colore da un momento all’altro come la nostra vita.
Decisi finalmente di dare un colore alla parete che ogni sera dava spazio a immensi pensieri senza fine.
Camminavo per strada pensando a che colore dare ai miei pensieri.Molte persone avrebbero scelto a caso che colore scegliere anche basandosi sulla maglietta che indossavano ma non io.
Guardai distratta la gente passare di fretta perché in ritardo per qualche appuntamente e altra camminare sorseggiando un caffè o addirittura trascinare una trentina di buste qua e là aspettando un taxi stile Sex and the City con l’unica differenza che non eravamo a New York ma nella piovosa Londra.
Entrai nel negozio e osservai le mille tonalità che proponevano ma nessuna riusciva a convincermi,uscii desolata per non aver trovato il colore adatto alla mia parete e ritornai a casa mentre un temporale stava per cominciare.
Ormai ero fradicia e camminavo per le vie di Londra come una senza tetto e dopo che  alcune persone che mi avevano fatto l’elemosina ritenendomi davvero una senza detto decisi di tornare a casa.
Non parlavo con papà da una settimana ormai,e mi mancava terribilmente ma non riuscivo  a guardarlo negli occhi quindi entrai dirigendomi a passo veloce dritto in camera mia.
La stessa camera che non aveva colore.
                                                                ***
Non era stata una buona idea girovagare per le vie desolate di Londra sotto la pioggia anche perché adesso mi ero beccata una bella influenza.
Mentre stavo per chiudere gli occhi dato il terribile malditesta,papà fece la sua entrata in camera.
«Babà..» La mia voce nasale sintomo di un tremendo raffreddore.
Lui non parlò,si avvicinò al mio letto e mi strinse a se come non faceva da tempo facendomi sentire finalmente bene.
«Ti boglio tabto bebe.. »« Anch’io piccola mia,anch’io»
La serata passò normalmente,io e papà avevamo chiarito e ci siamo consolati a vicenda davanti a una bella cioccolata calda.
Mi svegliai a causa della calda luce dell’alba che entrava dalle finestre che fino a ieri sera erano state chiuse a causa del mio malumore.
Notai con felicità che la pioggia era stata sostituita dalla calda luce del sole che andava a riflettere su un disegno che notai solo dopo,sulla parete bianca.
 

“You always will be my summer love..”

 
Era stata scritta sopra la sabbia e a coronare il tutto lo stupendo tramonto simile a quello che avevo visto le ultime sere con lui.
Ero totalmente ammaliata che solo dopo mi accorsi del bigliettino sopra il comodino.
“Scendi di sotto,apri la porta e segui il sentiero”
Feci come indicato e nonostante mi sentissi fiacca da morire decisi di seguire il sentiero che era fatto da orsetti gommosi,le mie caramelle preferite.
Il sentiero portava all’albero del bosco dietro casa mia,l’albero in cui c’era scritto E+L+H+L+N=best friend ever,quell’albero che aveva visto crescere me e i ragazzi e con noi la nostra amicizia.
Sopra era attaccato una foto,scattata lì a Los Angeles.Nell’obiettivo c’ero io che assaporavo un gelato e che avevo il cioccolato dappertutto.
Quella foto era stata scattata da Zayn quando mi portò a visitare Hollywood e risi come una scema ricordando quel giorno,il giorno del nostro primo bacio.
Il sentiero continuava,continuai a percorrerlo fino a quando non mi abbattei in altre foto che ritraevano noi due.Quando stavamo quasi per incendiare la casa dei suoi nonni,quando facemmo la battaglia con la farina e le uova nell’intento di preparare una torta,tutto fotografato da lui che non voleva perdersi neanche un momento di quella insolita vacanza al mare.
Continuando a camminare trovai una foto di quando cercavo di risolvere un’enigma sul giornale.
Dietro la foto c’era scritto “Sei bella anche quando ti sforzi per trovare un soluzione che anche  un bambino di 5 anni saprebbe dare.”
Risi e maledissi quel giorno in cui accettai quel libro di enigmi dal nonno di Zayn che mi aveva convinta dicendomi che suo nipote era attratto dalle ragazze che sapevano risolvere gli enigmi complicati.
«Erano dibbicili..»Mi giustificai mettendo il broncio.
«Si,certo! E quella voce così adorabile?Non ti sarai presa l’influenza,piccola mia..»
Piccola mia..
Era la sua voce,la sua risata cristallina.Mi girai attorno ma di lui niente.Decisi di continuare a seguire il sentiero fino a quando due braccia forti mi abbracciarono da dietro.
Erano le sue braccia,era il suo profumo.
Lo avrei riconosciuto tra mille.
Mi girai facendo combaciare le nostre labbra dando il via alla danza tra due lingue che si erano mancate,feci salire la mano dalla sua schiena alla nuca mentre la sua mano si faceva salda dietro la mia schiena.
«Zayn.. » Dissi guardandolo negli occhi color nocciola che sapevano entrarmi dentro e farmi sentire bene.
« Mi sono trasferito a Londra.. » Non lo feci continuare a parlare,mi fiondai su quelle labbra che mi erano mancate.
Quel bacio divento molto più che un semplice bacio,i nostri corpi diventarono uno solo  sulla stessa casetta sull’albero che mi aveva vista diventare donna.
« Sarai sempre il mio amore estivo e spero anche autunnale,invernale e primaverile. » Soffiò sulle mie labbra.
Eravamo solamente  io e lui,due anime e un solo corpo.

 
 
 
GEEENTE BELLAAAA
Sono contenta che tu sia arrivata/o fino a giù.
Io adoro questa one-shot nata da un momento di depressione,e se devo essere sincera ero indecisa se farla finire bene o con un suo eventuale suicidio ma non sono così pazzoide quindi ho optato per questo Happy Ending.
Spero vi piaccia il banner fatto con le mie manine e mi farebbero piacere alcune recensioni.
Un bacio.
 
 
 

 
 
  
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