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Autore: _Kazuha_Takumi_    03/07/2013    6 recensioni
"...Heiji finalmente aveva capito cosa provava per Kazuha: amore. Ma ancora non riusciva a capire cosa realmente fosse questo sentimento. Ci pensò tutto il pomeriggio, mentre preparava le valigie per il viaggio, tormentandosi di cosa sarebbe potuto accadere se la ragazza avesse scoperto i suoi sentimenti. Ma la cosa che lo spaventava di più era un’altra: e se Kazuha non lo ricambiava? Se fosse stato così, lui non avrebbe avuto più un motivo per vivere, perché la cosa a cui teneva di più al mondo non poteva essere sua per sempre..."
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Nuovo personaggio | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao gentaccia! :3 Allooora... Vi avverto già che questo capitolo è molto ricco e che quindi dovrete leggerlo con molta calma e molto attentamente... Vi prego, se non vi piace, non mi uccidete! <3
PS: Sarete sconvolti da una certa notizia... Ihihih! 



-          Salve, signorina Hashimoto Sakura.
La donna si portò in avanti e si inchinò dinanzi ad Heiji con il suo far da signora ben educata per poi rialzarsi poco dopo fissando il ragazzo dritto negli occhi. Stranamente, la signorina Sakura non guardò il ragazzo con un aria maligna, bensì con uno sguardo sereno, come se desiderasse sin dall’inizio che Heiji la fermasse. E il ragazzo, vedendo i suoi occhi, capì tante cose.
-          Complimenti, signor Hattori. Ha vinto il mio gioco.
-          O… Ok… Adesso può restituirmi Kazuha???
-          Ancora un secondo, per favore.
La signora prese gentilmente le due ragazze per i polsi e, con un colpo secco, le liberò dalle corde che le legavano. Le ragazze fecero per andare dai loro amici, ma vennero bloccate dalla signorina, che ancora le stringeva per i polsi.
-          Per favore… Non andate ancora.
Lo sguardo della donna si fece triste. Non caddero lacrime dai suoi occhi, ma si vedeva che le stava trattenendo a stento. Anche la sua voce, spezzata da singhiozzi impercettibili, confermava cha a momenti avrebbe ceduto al pianto:
-          Certo signora. Le staremo vicino fino a che non si sarà ripresa…
Fu Kazuha a rispondere. Heiji, incredulo, fece per parlare, ma non riusciva a emettere suono. Quindi, in qualità di compagno, fu Aaron a intervenire.
-          A… Aspetta… LEI VI HA RAPITE E HAI ANCORA IL CORAGGIO DI STARLE ACCANTO!?
*Boom!!!* Qualcosa di molto, molto pesante colpì in pieno Aaron. La povera vittima cadde a terra sanguinante e rimase distesa a terra per alcuni secondi. Si rialzò soltanto con l’aiuto di Heiji.
-          Che dolore!.. Ehi, Kazuha! Perché l’hai fatto???
-          Perché ancora non hai avuto modo di ascoltare la storia della signora!!!
-          Qualunque scusa sia, non sarà mai abbastanza commuovente per farsi perdonare!.. Insomma Kazuha, lei ti ha rapita!.. E mi è parso sentire dalla conversazione di poco fa che non vi abbia trattato così bene!..
Heiji, a quelle parole, ricordò gli avvenimenti di poco tempo prima. Lui e Aaron, tornati nella sala del ricevimento per vedere dove fossero finite Kazuha e Yuno, avevano avuto un’interessante conversazione con il rapitore, e fu proprio in quel momento che poterono udire le urla delle due ragazze. Ed Heiji, non avendo avuto l’opportunità di confessare a Kazuha i suoi veri sentimenti, li aveva urlati per tutta la nave. Quel “Ti amo”… Sarà per caso arrivato alla ragazza? Al pensiero, le gote dell’interessato iniziarono a surriscaldarsi, e uno strano senso di disagio gli impedì di guardare negli occhi la sua amata. Kazuha se ne accorse ma, fortunatamente per Heiji, non capì il motivo del suo gesto. A quanto pare, alle orecchie della ragazza non era giunto nessun “Ti amo”.
-          Lascia rispondere me, Kazuha.
Yuno intervenne, rompendo quel silenzio creatosi tra le persone presenti sulla prua.
-          Lo so che da quello che tu ed Heiji avete avuto modo di sentire poteva sembrare che io e Kazuha fossimo in pericolo, ma le urla e le richieste d’aiuto che vi abbiamo mandato non erano altro che reazioni naturali causate dalla paura. La signora Hashimoto e i suoi complici non ci hanno torto nemmeno un capello. Difatti, durante la nostra piccola battaglia nella sala del ricevimento, quelli che potevano sembrare i tirapiedi della signorina Hashimoto non solo non ci hanno attaccato, ma, dopo averci fatto inalare del gas soporifero per portarci via, ci hanno prestato anche il dovuto soccorso.
-          Più semplice, Yuno, PIU’ SEMPLICE!
Aaron non aveva capito molto del discorso di Yuno, però, quando quella ragazza parlava strano, inspiegabilmente provava una specie di piacere nell’ascoltarla, e un caldo tepore gli riscaldava il petto. Ma quello non era il momento di pensare a certe cose. Avrebbe dovuto pensare soltanto alla sua Kazuha.
-          Detta più semplice, la signorina Hashimoto non ha mai voluto far del male a nessuno!!!
E fu di nuovo Kazuha a intervenire. La rivelazione scioccante della ragazza sorprese tutti i presenti, che iniziarono a confabulare tra loro delle possibili spiegazioni, ma solo uno di loro aveva capito quale fosse veramente quella giusta. Heiji, che per tutto quel tempo era rimasto con il volto rivolto verso il pavimento, alzò la testa di scatto, mostrando un sorriso soddisfatto. Quell’annuncio confermò tutte le sue idee.
-          Allora, è come pensavo… Signorina Hashimoto, lei è la vera vittima di tutta questa storia.
-          CHE COSA?! LA SIGNORINA HASHIMOTO SAREBBE LA VITTIMA?! MA NON ERA LA COLPEVOLE?!
-          Oh, Aaron… La signora non è la colpevole, ma soltanto colei che ha preparato tutto.
-          Scusa, ma non vedo la differenza…
-          Sai, nemmeno io prima vedevo questa differenza, ma, dopo averci pensato su, sono arrivato a questa conclusione. Come ho detto prima, tutti gli indizi da me raccolti indicavano che fosse la signorina Hashimoto la colpevole, ma mi mancava qualcosa di molto importante: il movente. Già. Perché questa graziosa donna la cui azienda va a gonfie vele avrebbe dovuto uccidere tutte queste persone con cui non ha legami particolari? Questo, veramente, non me lo spiegavo. Avevo pensato a non so quanti motivi, ma nessuno di questi reggeva. Così ho sorvolato sul dettaglio del “movente”, e avevo intenzione di chiedere il perché del gesto alla signorina in persona. Ma, quando lei mi ha mostrato quell’espressione così felice e malinconica allo stesso tempo, ho capito. La signorina qui presente è stata obbligata da qualcuno più potente di lei a mettere su questo gioco mortale.
-          CHE COSA?!?!
Un urlo di stupore si alzò tra la folla che pendeva dalla bocca di Heiji. Non c’era niente da dire: questa volta aveva fatto centro. Aaron, ancora stupito dalla rivelazione, doveva ammettere la sconfitta, e trascinato dalla curiosità fece ad Heiji un’ultima domanda:
-          Scusami, signorino “Sotuttoio”, allora chi sarebbe il vero colpevole?
-          Aaron… Mio caro, stupido, amico Aaron… Questo non lo so nemmeno io, lo sa solo la nostra qui presente ereditaria della “Hashimoto Company”.
La signorina Hashimoto fece un passo avanti, come se fosse stata chiamata durante l’appello. Ringraziò Heiji della ottima spiegazione, e dopo iniziò a parlare:
-          Lo so che sono stata crudele nei vostri confronti, e giuro che questo non era nei miei scopi, ma sono stata costretta a farvi partecipare a questo stupido gioco. Non posso dirvi chi è questo qualcuno, perché onestamente non l’ho mai visto in faccia, ma vi basta sapere solo che ha rapito la mia famiglia e che mi ha dato ordini su come svolgere questo attentato. In realtà, il suo unico scopo era quello di uccidere un’unica persona tra voi tutte e, per non far riscontrare il suo nome tra i sospettati per la sua morte, ha deciso di allestire questa farsa. Ma perché, vi starete chiedendo? Semplice. Tra tutte le figure importanti presenti nella lista dei morti, il nome della vera vittima sarebbe stato invisibile, solo un nome fra tanti. Questo individuo è insensibile… Non prova nessun rimorso nel coinvolgere persone innocenti in un incidente di proporzioni stratosferiche. Ma fortunatamente, i miei uomini sono riusciti ad arrestarlo in tempo; hanno trovato il suo nascondiglio e le prove necessarie per mandarlo in prigione. Così, io sono potuta uscire allo scoperto…
La signora incominciò a singhiozzare.
-          Scusate… Ma… Non… Non c…ce la… faccio…
 A quel punto, Sakura non riuscì più a trattenere le lacrime. Quei giorni erano stati i più stressanti della sua vita. Il trucco le calò sulle gote leggermente arrossate e si accasciò lentamente a terra, passandosi violentemente le mani tra i capelli. Kazuha e Yuno si  catapultarono verso di lei, aiutandola a rialzarsi, e iniziarono a parlarle dolcemente per tranquillizzarla. Aaron e Heiji avevano assistito alla scena in silenzio, lasciando che la signorina si potesse sfogare: per fortuna, era tutto finito. Ma c’era una domanda che tormentava Heiji: chi era la persona che quell’uomo senza cuore voleva uccidere? La signorina si era dimenticata di dirlo. Così Heiji, sempre con discrezione, si avvicinò dolcemente a Sakura e, mettendogli la mano sulla spalla, le chiese:
-          Signorina Hashimoto, si è dimenticata di dirci chi era la persona in pericolo tra di noi.
-          Oh!.. Giusto!.. Perdonatemi… La persona che questo criminale stava cercando di uccidere… E’ lei, Yuno Nakano.
-          EH!?!? YUNO???
Aaron saltò in aria come un razzo. Non poteva credere che fosse proprio Yuno la persona che volevano uccidere… Ma.. Perché? Insomma, quella ragazza che sembrava così innocente, in realtà aveva un passato che la legava con un criminale..?
-          Lo immaginavo.
Yuno si limitò a dire solo quello. La stanchezza iniziava a farsi sentire, così la dolce ragazza con i capelli dorati si mise a sedere.
-          Vi prego di potermi perdonare. E’ solo colpa mia se avete rischiato le vostre vite.
-          Ma no… Non è colpa tua…
-          Kazuha, il tuo tentativo di farmi stare meglio è pessimo.
-          S… Scusami…
Tutti volevano chiedere a Yuno perché qualcuno volesse ucciderla, ma sarebbe stato troppo doloroso da spiegare anche per una insensibile come lei. Così, decisero di accantonare il discorso. Però, nonostante tutto, il pesante senso si disagio aumentava di secondo in secondo sulla prua di quella nave. Nessuno riusciva a proferire parola.  Solo Aaron, dopo un lungo minuto di silenzio, tentò di risollevare il morale iniziando a urlare come un ubriacone…
-          ANDIAMOOO! NON DEPRIMIAMOCI FINO A QUESTO PUNTO!!! IN FONDO, L’IMPORTANTE E’ CHE NESSUNO CI ABBIA RIMESSO LA VITA! INSOMMA, TUTTO E’ BENE, QUEL CHE FINISCE BENE!!!
Una risata collettiva echeggiò per tutta l’imbarcazione.
-          Che c’è..? Che ho detto..?
-          Ahahah! Niente, idiota…
-          Ehi! Heiji! Ricominci a insultarmi???
-          Perché no? Mi rilassa!..
-          Ehm ehm… Qualcuno si è dimenticato di noi?
Una voce femminile attirò l’attenzione dei due detective. A chiamarli era stata Kazuha, che se ne stava in piedi accanto a Yuno. Heiji non riuscì a nascondere un dolce sorriso e sarebbe subito corso verso la sua amata, se non fosse stato per la mano di Aaron che lo bloccò all’improvviso. L’istinto fece voltare Heiji verso il rivale, che diretto gli chiese:
-          Adesso che il gioco è finito, che hai intenzione di fare con Kazuha?
-          Perché lo vuoi sapere? A te cosa interessa!
-          Mi interessa e come, dato che anch’io la amo!
-          Ehi ehi! Non urlare! Ci potrebbe sentire!
-          Perché ti preoccupi che ci possa sentire?! Tanto se hai intenzione di confessarti…
-          Io non mi confesserò.
-          COSA?!
-          Parla piano!!! Ti ho detto che non mi confesserò!
-          Perché?!
-          Perché né io né lei siamo ancora pronti. E poi, siamo appena sfuggiti da una catastrofe, non credo che questa sia l’atmosfera giusta per una confessione…
Heiji si voltò verso Kazuha, sorridendole.
-          Ora arrivo, Kazuha!
-          Ehi!.. Stavi parlando con me!..
-          Non mi interessa!.. In questa vacanza, noi due siamo stati troppo vicini… Ho bisogno di staccarmi un po’ da te!.. A forza di starti attaccato, rischio di prendere qualche tua brutta malattia, come la stupidaggine..!
-          Grrr… BRUTTO IDIOTAAAAA!!!
-          AHAHAHAHAHAHAH!..



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Lo so... Ho tagliato il capitolo in una maniera a dir poco orribile... Ma se continuavo a scrivere, avrei rischiato di mettere l'epilogo su questo capitolo!.. ç_ç E dopo la storia sarebbe finita prima... COSA CHE IO NON VOGLIO! xD Comunque, spero che vi sia piaciuto! ^^ E' scritto molto alla svelta, soprattutto alla fine, ma c'è un motivo!.. Volevo far scoprire chi e quale fosse il nome del vero artefice della strage nella prossima storia della SERIE, e con l'identità dell'uomo volevo spiegare anche perché voleva uccidere la mia amata Yuno... D: Quindi, ho fatto un po' di casino! ^^" Spero che possiate perdonarmi! Ci risentiamo nell'ultimo capitolo... L'epilogo... *Depressione* Ma ci sarà la SERIEEEE!!! *Felicità ai massimi livelli* Saluti,
Kazuha Takumi <3
PPS: Lo so che non ho fatto confessare Heiji... Ma c'è un motivo! Non posso dirvi però qual è questo motivo... Quindi evitate di uccidermi! <3
  
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