Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: T_V_F_B_    03/07/2013    8 recensioni
Tra la fine della guerra e la generazione "19 Years Later" dovrà pure succedere qualcosa, no? Amori, matrimoni, intrighi dei nostri Potters &Co.
*Indicata per gli amanti della Romione e delle coppie ufficiali!”
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Wedding Date(s)
 
Capitolo 5) In Casa Capuleti
 
Entrò titubante, il cuore in gola e le gambe molli.
Fu con una buffissima sensazione che chiuse la porta e, come in sogno, ripercorse la classe fino alla cattedra; posò con calma apparente i libri e si sedette. Solo allora rivolse uno sguardo agli alunni, e il suo cuore perse un battito: erano davvero dei cuccioli, dei primini che non avevano idea di cosa fosse la Trasfigurazione. Si rese conto della sua enorme responsabilità e, per trovare un appiglio, si presentò velocemente e cercò di passare subito all’appello:
-Afterwin, Dalt-
-Lei è Hermione Granger?!- chiese un bambino smilzo della seconda fila.
-Quella Hermione Granger?!- domandò un’altra prima che potesse rispondere.
-La salvatrice del Mondo Magico?!-
Le domande si accalcarono via via più velocemente, tanto che pochi secondi dopo la marmaglia era in delirio.
I primi istanti cercò di rispondere con pazienza anche se successivamente si rese conto del fatto che non potesse continuare a prenderli coi guanti di velluto.
Improvvisamente, la soluzione le si presentò davanti agli occhi, un ricordo rigido e pieno di autorità.
Alzò una mano e il silenzio scese all’istante; era sicura, sapeva che fare. 
-La Trasfigurazione è una delle materie più complesse e pericolose che apprenderete a Hogwarts- disse, ripescando nella memoria il primo discorsetto della McGranitt –Chiunque faccia confusione nella mia aula verrà espulso e non sarà più ammesso. Siete avvisati- concluse, la voce chiara e decisa. 
I bambini la guardavano con estremo rispetto, interesse e un pizzico di timore.
Hermione, soddisfatta del suo effetto, trasformò la cattedra in un maiale e viceversa; notò con piacere che la maggior parte dei volti dei giovani maghi si tinse d’eccitazione e impazienza, e si rammentò dei primi esercizi necessari. Fece l’appello e frugò nei cassetti della cattedra e vi trovò una scatola di fiammiferi, che distribuì tra gli allievi. Ordinò loro di provare a trasformare ogni fiammifero in un ago, scrisse alcuni appunti che potevano copiare dalla lavagna e si aggirò tra i banchi; si stupì di quanto si sentisse a suo agio lì, tra libri e trasfigurazione, a fare un lavoro tutto sommato divertente.
Proprio mentre esaminava un fiammifero un po’ più appuntito degli altri, sentì delle urla provenire dal fondo della classe.
Un ragazzino dai capelli color sabbia fissava con aria sconsolata il suo fiammifero, completamente annerito dalle fiamme, mentre due ragazzine dietro urlavano.
-Che succede qui?-
-Dean ha fatto bruciare il fiammifero, non sa far nulla- l’informò con aria insopportabilmente saccente (in senso negativo) una bambina Serpeverde alla sua destra, prima di scambiarsi una gomitata con la sua compagna di banco e scoppiare a ridere.
-Grazie, signorina Thompson, il suo intervento è stato davvero utile. 5 punti in meno a Serpeverde- replicò fredda Hermione; la ragazzina sgranò gli occhi e ribatté:
-Cosaa?! Non è giusto, professoressa!-
-Decido io cos’è giusto o no. In questa classe s’impara, signorina Thompson, e si fa collaborando gli uni con gli altri senza fare la spia e senza prendere in giro i compagni. Queste sono le mie regole- concluse. Si chinò a guardare il fiammifero bruciato; il ragazzino era sconfortato e aveva gli occhi lucidi.
-Come ti chiami?- chiese con voce calma e materna.
-Dean Finnigan, professoressa- tirò su col naso –Mi dispiace tanto-
-Finnigan!?- ripeté incredula la giovane insegnante –Tuo padre è Seamus Finnigan?-
-Sì, professoressa-
Hermione sorrise con tenerezza –Tuo padre aveva una grande attitudine per la pirotecnica, a scuola, devi aver preso da lui! Non fa niente, tieni un altro fiammifero-
La lezione procedette senza altri intoppi e, alla fine, una ragazzina riuscì a trasformare completamente il fiammifero in ago e fu con grande piacere che assegnò 10 punti a Grifondoro.
 
Draco prese per mano Astoria e le mostrò il Giardino in tarda mattinata.
Più parlava con lei, più si rendeva conto della sua estrema intelligenza; la sua grazia nel parlare e nel muoversi era strabiliante, oltre ad essere ella stessa di una bellezza accecante. C’era però qualcosa, in lei, che non era ancora stato del tutto scoperto.
Si sedettero su una panchina di marmo poco lontano da un laghetto e stettero in silenzio per qualche minuto. Improvvisamente, Astoria parlò:
-Perché l’hai fatto?-
-Cosa?-
-Perché l’hai abbracciato, quel giorno?-
Draco temeva quella domanda: era il ricordo più bruciante della Guerra; ci pensò su.
-Ho avuto paura- confessò –Non sai come sia avere inciso nel braccio quel segno. Non sai come sia avere la morte come compagna di vita. Non sai come sia essere braccato da te stesso, ogni sera e ogni mattina, ricordi di morte che ti tempestano la mente. Mio padre era cieco e mi ha trasmesso la sua malattia. Ci sono tanti modi di essere Purosangue, e ho capito che quello non fosse l’unico- lei pendeva dalle sue labbra –per questo ora lavoro al San Mungo: sono consapevole dell’inferiorità dei Mezzosangue e dei Nati Babbani, ma anche loro provano paura. E non auguro a nessuno quello che ho provato io.
Astoria non disse nulla. Lo baciò e basta, le lacrime agli occhi e il corpo scosso da brividi.
Draco, inizialmente confuso, si abbandonò a quel bacio che sapeva di nuovo, di vita. Si sentì leggero, per la prima volta in vita sua, senza più pesi e peccati, perché li stava espiando con quel bacio…
 
“Romeo: Ecco, le tue labbra hanno purgato le mie del loro peccato.
Giulietta: Allora è rimasto sulle mie labbra il peccato che esse hanno tolto alle vostre.
Romeo: Il peccato dalle mie labbra? O colpa dolcemente rimproverata! Rendimi dunque il mio peccato.” 
 Romeo e Giulietta, W. Shakespeare.
 
 
La guardò con una dolcezza che mai, avrebbe immaginato, i suoi occhi avrebbero potuto trasmettere: occhi di un peccatore, occhi di un assassino, occhi di un Mangiamorte; ma anche occhi di un amante, di un reietto, di colui che fa la carità per un po’ di perdono.
-Scopri il tuo braccio sinistro- sussurrò lei. La guardò, spaventato –Ti prego-
Piano e con mano tremante, l’uomo si scoprì il braccio sinistro; il Marchio Nero, sbiadito ma presente, sembrava una vecchia e inguaribile cicatrice.
Lei lo prese tra le mani e lo baciò. Alzò lo sguardo verso il ragazzo, che la fissava confuso.
-Non è odiando il tuo passato che lo accetti- spiegò –Tutti commettiamo degli errori. Siamo Purosangue e quello che abbiamo fatto è colpa di tutti noi, non solo tua. Devi lasciarti alle spalle tutto questo. Solo così potrai amare- arrossì –Mi potrai amare- aggiunse.
L’altro sorrise –Devo aver lasciato alle spalle tutto, allora.
-Perché?-
-Perché io già ti amo-
 
      
 
                                                                    28 Giorni Dopo
 

-Una festa?- domandò Hermione incredula a Neville Paciock, insegnante di Erbologia.
In quel mese Neville le era stato d’aiuto per molte cose ed era stato una spalla su cui piangere e confidarsi.
-Sì- rispose gioviale l’altro –La McGranitt ha deciso di dare un ballo per Halloween, quindi domani. Potranno partecipare anche gli insegnanti!-
La giovane sorrise –Meglio prepararsi, allora. Non ho nulla da mettermi! Tu con chi vai?-
-Oh, credo che inviterò Luna qui- rispose pensieroso –Ci siamo lasciati ma siamo rimasti grandi amici! E tu?-
Hermione si fece scura in viso –Già, vorrei saperlo anch’io! Al massimo verrò da sola, non ho bisogno di nessuno- mentì –Ora vado nella mia stanza, sono parecchio stanca… a domani, Neville!
-Ciao, Hermione-
La donna, una volta giunta nella sua camera, si gettò sul letto e fissò per parecchi minuti il soffitto; quel mese era davvero volato ma non aveva ottenuto l’effetto che desiderava: pensava con sempre maggiore frequenza a Ronald e ciò la faceva soltanto soffrire.
Dopo aver rimuginato a lungo, prese una decisione: sarebbe andata alla festa da sola, anche perché la sua vita non poteva andare a rotoli a causa di un ricordo.
 
-Ne sei sicuro?- chiese Ron al caminetto –Davvero sicuro?-
-Sì, Ron, domani sera Hermione viene alla festa. Da sola-
L’immagine paffuta di Neville spuntava dalle braci del caminetto di casa Potter.
-Grazie mille, Neville, davvero! Senti, se Hermione dovesse trovare un accompagnatore, trattienila, eh!-
-Sarà fatto. Ora scusa, devo proprio andare. A domani, Ron!-
Il volto di Neville sparì e al suo posto rimasero soltanto le braci ardenti.
-Hai deciso che fare?- chiese Harry, che leggeva in poltrona.
-Sì- rispose deciso l’altro.
-Allora sarà il caso che andiamo insieme a comprare un abito da cerimonia che non sia come quello del Ballo del Ceppo- scherzò il moro.
 
Quella sera la Sala Grande di Hogwarts era spettacolare: candelabri fluttuanti, addobbi arancioni e neri, festoni floreali di piante carnivore.
I Nati Babbani e alcuni dei Mezzosangue erano travestiti da creature spaventose, mentre i Purosangue e molti Mezzosangue indossavano semplicemente vesti eleganti e sfavillanti.
Hermione per quella sera aveva preparato un vestito rosso scuro e nero, lungo fino ai piedi, il corpetto nero pieno di paillettes dello stesso colore.
Neville indossava un semplice Smoking, accompagnato da una Luna Lovegood impacchettata in un vestito verde ramarro con bitorzoli e sporgenze.
-Voleva ricordare una pianta carnivora- spiegò a Hermione con voce sognante –Tra gli umani ci si traveste anche da piante, o no?-
-Ehm…- cominciò esitante –Più o meno…-
-Noi andiamo a ballare- intervenne Neville, salvando la situazione –Buona serata, Hermione-
-Grazie, ragazzi, divertitevi-
Sedette in un angolo a guardare coppie giovani e meno che ballavano sulle note delle Sorelle Stravagarie, non senza una punta d’invidia.
Una ventina di minuti dopo si alzò e si diresse verso il tavolo del buffet per prendere del succo di zucca freddo, quando le si parò davanti agli occhi un individuo poco più alto di lei in smoking, con un cappello che gli copriva la testa e una maschera nera sugli occhi.
Non disse nulla: fece semplicemente un inchino e un baciamano e la portò sulla pista.
Hermione, piacevolmente confusa, lasciò che facesse: un po’ di distrazione era ciò che le serviva.
Giunsero al centro della pista da ballo, circondati da altre coppie, e cominciarono a danzare.
C’era qualcosa di buffo nel modo di ballare dell’uomo mascherato: era un po’ goffo e ogni tanto mancava un passo.
-Ahi!- esclamò Hermione: il giovane le aveva pestato il piede sinistro.
Il piede sinistro.
Lo guardò incredula, cercando di scrutare qualcosa oltre la maschera; in silenzio, anche se con sospetto, riprese a danzare con lui: più ballavano, più si diceva che era impossibile…
-Ahia!- esclamò per la seconda volta. E fu sicura.
 
“-Ronald, è tanto difficile?! Un, due, tre, un, due, tre, qui in senso orario e al terzo cambi… Ahia, per Merlino, imparerai mai il Valzer?- scoppiò  a ridere col suo imbranato ragazzo, spensierata…”
 
-Togliti la maschera- ordinò con voce tremante.
Il ragazzo, in tutta risposta, le fece un inchino e si diresse verso il palco, dove fece un cenno d’intesa all’orchestra e prese un microfono.
Tolse maschera e cappello, e sotto i riflettori i capelli si accesero di un rosso intenso.
La ragazza si portò una mano alla bocca.
Ronald.
Il rosso cominciò a parlare, accolto dagli sguardi stupiti di tutti.
-Ci sono giorni in cui sconfiggi il mago Oscuro più grande di tutti i tempi- cominciò –Altri in cui realizzi di aver fatto grandi cose. E altri ancora in cui tutte le certezze crollano come un castello di carte…
La folla stette in ascolto col fiato sospeso.
-Perché non conta quello che hai fatto in passato, conta il presente, conta la perseveranza e la lealtà- il suo sguardo vagava tra i ballerini e le ballerine in pista –E tutti, compreso me, possiamo fare degli errori. È il passato. Ora io chiedo a una persona di vedere il presente, il nostro presente- la guardò fisso negli occhi –Hermione, io non so ballare il Valzer, sono una frana a cucinare e mi abboffo. Sono distratto, lascio le cose in giro per casa, e tra calzini e ciabatte sembra che sia passata una schiera di Nargilli- scese dal palco con un salto, facendosi strada tra la folla, dirigendosi verso la donna –C’è qualcosa, forse, che sono bravo a fare- si fermò a un paio di metri da lei –Io ti amo, Hermione, non posso vivere senza di te. Imparerò il Valzer, metterò a posto le mie cose e cercherò di essere più attento. Perché ti amo-
Il pubblico esalò un sospiro sognante.
La ragazza, con le lacrime agli occhi, si avvicinò di qualche passo.
-Comunque sia, scusami- continuò lui –Se lo volessi, sparirei dalla tua vita- disse con rammarico –Se invece vuoi perdonarmi…- si mise in ginocchio e tirò fuori una scatola di velluto blu -….Questa è la mia richiesta: Hermione, vuoi sposarmi?- 
Lei sorrise e stette in silenzio per qualche secondo; poi si buttò tra le braccia di lui e caddero entrambi. Tra le lacrime di felicità, la giovane esclamò:
-Sì, Ronald Bilius Weasley, per tutta la vita!-
 
Angolo dell’Autrice:
Tadaaaaaàà io ve l’avevo promesso, o no? ;)
Ho voluto inserire un po’ di Romeo e Giulietta sia in Draco e Astoria, con la scena del bacio, sia tra Ron e Hermione, con la storia del ballo in maschera :D Spero sia piaciuto questo chappy!
Come al solito ringrazio Queila(eccoti accontentata)       this is magic_lovefirehp (puntuale ù.ù) LumaClub97 (grazieee *-*) crazy99 (ecco il 5°!! :D) Writing_Magic (Silvia :*) e la mitica Giuly Everdeen (ripeto: Barbone a chi!? xD)
Se vi è piaciuto, recensit*le puntano una lama alla gola* okok xD
Credo che aggiornerò tardino perché parto per l’inghilterra, quindi non so esattamente quando!
Baci!! T_V_F_B_
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: T_V_F_B_