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Autore: Be my Sherlock    03/07/2013    17 recensioni
Non durò ancora molto, l’intervista: si esaurì in noiosi discorsi politici che esaltavano la grandezza del presidente Snow o della loro nazione.
«Signore e signori ancora un grande applauso a Seneca Crane, il nostro Capo Stratega quest’anno e si spera per molti anni ancora!»
I due uomini si alzarono in piedi e si strinsero la mano, mentre il pubblico esplodeva. Seneca si mise a ridere e quasi non si sentì, coperto dalle urla assordanti del pubblico di Capitol City presente in studio quella sera. Caesar rivolse al pubblico uno dei suoi sorrisi migliori, aspettando che si calmasse. Poi parlò e lo disse come se fosse la cosa più entusiasmante di sempre. e forse per buona parte di Capitol City lo era davvero.
«Felici Hunger Games. – il pubblico pendeva dalle sue labbra. –
E che la settantatreesima edizione abbia inizio.»
-
Ecco a voi la settantatreesima edizione.
Genere: Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Caesar Flickerman, Seneca Crane
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non aver paura del
buio.

 


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Capitolo primo:
Un anno diverso.

 
 
 «Allora, Capitol, pronta per conoscere i nostri magnifici tributi?»
La voce del presentatore risuonò per tutto l’Anfiteatro Cittadino. Ceasar odiava vedersi riflesso nel maxischermo con quel completo rosa che lo faceva apparire gay più di quanto non fosse. Lui, le mietiture, le aveva già viste. Eppure non poteva fare a meno di sentirsi euforico: quell’anno i tributi erano davvero molto interessanti. Non era come in qualche edizione passata, in cui i favoriti avevano chiaramente dominato il gioco, non lasciando spazio agli altri tributi. Caesar guardava, studiava e commentava mietiture da settant’anni e ormai aveva acquisito una certa esperienza in fatto di tributi. No, quell’anno sarebbe stato più… Interessante.
Dopo il boato dei suoi concittadini, Ceasar Flickerman premette un bottone sul telecomando accanto alla sua poltrona, e il filmato partì.
 



Distretto 1

 
Héloise Liliane Vain aveva sedici anni quando fu estratta alla mietitura. Quel giorno si sentiva bellissima con i suoi capelli biondi e quel vestito che metteva in risalto il suo bel corpo.
 Salì sul palco e guardò l’accompagnatrice del Distretto 1 con disgusto: lei era ridicola con i suoi colori sgargianti, mentre Héloise… Bè, lei era perfetta. E con la vittoria degli Hunger Games la sua ricerca della perfezione universale sarebbe finita: cosa c’era di più perfetto di una vincitrice perfetta? 
Poco dopo si levò una voce tra le file dei sedicenni del distretto: era quella di Jonathan Christopher Mayfair che si offriva volontario. Quello era il suo anno, l’anno in cui avrebbe potutodimostrare quanto valeva. Jace aveva intenzione di offrirsi già dall’età di dodici anni, ma i genitori l’avevano convinto a rimandare. Mentre saliva sul palco coi capelli chiari al vento cercò lo sguardo di suo padre e gli fece un cenno.
 In realtà pensava a suo nonno, morto quando Jace era ancora un bambino: era l’unica persona che avrebbe voluto rendere fiera.
  


Distretto 2

 
 Yara Nikae aveva i Giochi nel sangue: la tredicenne era figlia di due vincitori – anche se lei non lo sapeva. Tutto ciò che conosceva della sua famiglia erano anni di abusi e dolore, coronati dalla fuga che le regalò una vita “serena”.
 Dopo aver mormorato “porca puttana” al destino, salì sul palco col suo sorriso sornione, quasi inquietante.
 «Con me non avete speranze.» annunciò poi.
 Lei non lo seppe mai, ma Capitol tremò alla vista della cinica figlia di Shamyra Lopez e Wiktor Nikae, da cui aveva ereditato capelli ramati e occhi grigi.
 Jeremiah Donnel sperava con tutto il cuore di non finire agli Hunger Games: dopo la morte segreta di suo padre – Joseph, famoso ex pacificatore –, in fondo, la sua vita iniziava a piacergli davvero. Niente Accademia, niente rimproveri o privazioni: solo freccette e divertimento.
 Il primo e unico pensiero, però, che sfiorò la mente del biondo fu sua sorella Jenna, diciannovenne, che, fuori dal recinto, si portò istintivamente una mano sul ventre.
 Jeremy non lo sapeva, ed, in fondo, era meglio così.
 


Distretto 3

 
Nel Distretto 3 fu estratta per prima Lalyn Flarsteed, sedici anni. La ragazza, figlia di nessuno, sorrise mentre si avviava verso il palco, con i capelli lunghissimi svolazzanti: Lalyn era affascinata dagli Hunger Games e, sostanzialmente era felice di poterne prendere parte.
 La prospettiva di uccidere non la spaventava perché Lalyn aveva già ucciso. Oh, se l’aveva fatto. La ragazza posò gli occhi sui suoi compagni dell’orfanotrofio e con stupore si accorse che avevano tutti la mano alzata, in segno di saluto.
 Julian Arshell fu il secondo tributo del Distretto 3. Salì sul palco con i suoi capelli di un biondo chiarissimo, ignaro del fatto che il fato non era responsabile della sua estrazione. Infatti, se J si trovava su quel palco quel giorno, era perché qualcuno aveva fatto in modo che succedesse. Qualcuno che agiva da dietro le quinte, ma che comunque aveva notato le attività, un po’ insolite per dei diciassettenni, di J e della sua banda.
 Perché se la Capitale aveva dei segreti pretendeva che rimanessero tali.
 
 

Distretto 4

 
Ambra Dearg aveva sedici anni e, quando il suo nome venne chiamato alla mietitura, fu come se il mondo le cadesse addosso. Non era, certo, una Favorita degna delle sue compagne di Distretto: Ambra era solo una ragazza orfana allevata da una pescatrice.
 Ambra non sapeva uccidere: lei era buona.
 Nonostante il fisico robusto e i capelli color sangue, Ambra si sarebbe sentita morire se il suo compagno fosse stato più adulto di lei.
 Prese un sospiro di sollievo quando William Moser salì sul palco con gli occhi scuri terrorizzati. Aveva tredici anni, Will, e da nove non parlava. Precisamente, da quando sua madre era morta per salvarlo durante un’alluvione. Come fosse un meccanismo automatico del suo cervello per proteggersi dal male che il mondo avrebbe fatto ad un bimbo dolce come lui.
 Non sapeva se sarebbe mai sopravvissuto, perciò sperò fino all’ultimo che qualcuno si offrisse volontario.
 Nessuno lo fece – nel suo cuore, sapeva che il suo gemello Zach non lo avrebbe mai fatto e nemmeno ci sperava.
 Non sapendo che fare, Will sorrise.
 
 
 

Distretto 5

 
Abe Forrest Haywood non poteva fare a meno di pensare al suo passato mentre era in attesa sul palco. Il suo nome era stato estratto, proprio come sei anni prima era stato estratto quello della sorella, motivo per cui il fratello Floyd si offrì volontario. Purtroppo morirono entrambi e Abe – come tutta la sua famiglia – ne risentì tantissimo.
 Abe era di natura un ragazzo molto tranquillo, ma quando Ariadne Ishmael McGrover Kurt Dubois, sua migliore amica nonché ragazza di cui era segretamente innamorato, fu chiamata a salire sul palco non riuscì a fermarsi dall’urlare: «Tutto, ma non questo!»
Mentre Ariadne saliva sul palco si sentiva terribilmente a disagio: tutti guardavano le sue gambe nude e magre, spaventosamente magre. Rivolse uno sguardo carico d’odio a tutte le persone che conosceva: ai suoi falsi amici, a sua madre, a suo padre. L’avevano tutti abbandonata alla sua malattia, tutti tranne Abe, che le aveva dato la forza per rinascere, come Ariadne aveva fatto rinascere lui quando erano morti i suoi fratelli.
 I due si abbracciarono perché, in quel momento, sembrava l’unica cosa sensata.
 
 

 
Distretto 6

 
 Quando il suo nome fu chiamato, Beatrix Helena Dārayavahush si trattenne dall’urlare per miracolo.
 Hell – come la chiamavano i compagni – aveva perso due anni della sua vita tra un orfanotrofio e l’altro, risultando più giovane di quanto non fosse; li aveva perduti quando aveva quattro anni e suo padre l’aveva chiusa nel forno prima di abbandonarla.
 Da allora, la mora Hell aveva paura del mondo e odiava ogni cosa. Ma, più di tutto, Hell odiava le persone.
 Fatta eccezione per il suo Johnny, il cui nome completo era Vergil John Artaxerses Rossmund.
 Johnny che venne estratto per essere il secondo tributo di quegli Hunger Games.
 Si avviò sul palco senza voltarsi indietro, gli occhi scuri puntati su Hellie. Nonostante fosse il primo ad avere paura, si preoccupava soprattutto per la ragazza che si sarebbe fatta anche uccidere pur di salvarlo.
 Cosa che, ovviamente, Johnny non avrebbe mai permesso.
 Quando Hell iniziò ad urlare, inginocchiata per terra con la testa tra le mani, Johnny le andò accanto, stringendola forte a sé, stampandole un bacio sulle labbra e sussurrandole promesse che avrebbe fatto di tutto per mantenere.
 
 

Distretto 7 


Nel Distretto 7 fu estratta per prima Judith-Anne D’Erin, diciassette anni, che si affrettò a salire sul palco.
 Jude non era, di certo, spaventata: aveva già ucciso più di una volta e non temeva gli Hunger Games. La ragazza era semplicemente scocciata: l’idea di interrompere le sue attività quotidiane solo per i Giochi non le andava proprio giù. Jude aveva alle spalle un passato a dir poco travagliato che aveva contribuito a farla diventare cinica e senza scrupoli. Mentre fissava quegli alberi, in lontananza, che tanto amava dipingere una voce si levò dalle file dei tributi. Era quella di Søren Svend Martin Primus Jesper Køhler, anch’egli diciassettenne, che si offriva volontario.
 Non capiva bene neanche lui perché l’avesse fatto: era stato spinto dall’istinto. La sua non era una famiglia ordinaria e Søren aveva dovuto fin da bambino dimostrare ai suoi genitori di essere eterosessuale. Forse era proprio questo il motivo per cui si era offerto: la finta storia con Jude doveva andare avanti.
 Il ragazzo si avviò sul palco fischiettando annoiato, lasciando tutti gli abitanti del distretto a bocca aperta.
 
 

Distretto 8

 
Quando si offrì volontaria, Xena non prese in considerazione l'eventualità di perdere nemmeno per un secondo: aveva solo dodici anni, certo, ma uccideva gente da tutta la vita. Cos'erano gli Hunger Games confrontati alla sua vita di tutti i giorni?
Nulla, assolutamente nulla. E le sue cicatrici ne erano la prova: lei e i suoi coltelli avrebbero portato a termine quell'impresa, dimostrando di essere rimasta al mondo per essere qualcuno. Sorrise in modo spietato al pubblico, ricordando a tutti degli uomini morti a causa sua e spostandosi i capelli scuri dietro l’orecchio.
Raphael aveva deciso di non offrirsi: non voleva vedersi costretto ad uccidere Xena, la sua compagna, la sua spalla, l'unica che per lui contasse qualcosa. Ma il fato volle che il piccolo Raph venisse estratto alla prima mietitura.
Il ragazzino rachitico coi capelli rossi e le lentiggini salì sul palco, affondando gli occhi blu in quelli azzurro ghiaccio della compagna.
Lui e la sua cerbottana l'avrebbero protetta fino a che la morte non sarebbe arrivata.
La risata di un Pacificatore gelò la folla.
 

  
Distretto 9

 
Nel distretto del frumento la sorte fece si che i tributi di quell’anno fossero fratellastri. Fu inizialmente estratta la sedicenne Paz Torres, costretta dalla matrigna a vivere nel mulino abbandonato e apparentemente infestato del Distretto 9.
 Solo che l’unico fantasma in quel mulino era lei: la metà degli abitanti del Distretto ignorava la sua esistenza e l’altra metà si era dimenticata di lei.
 Leon Carstairs, figlio del sindaco, nonché fratellastro di Paz, era leone sia di nome che di fatto: muscoloso, forte e con una criniera di capelli biondi piuttosto lunghi. Era irascibile e alquanto violento. Quando si offrì volontario non lo fece per proteggere la ragazza: le sue intenzioni erano completamente diverse. I due tributi si trovavano sul palco l’uno di fronte all’altra ma, quando gli fu detto di stringersi la mano, Leon attirò la sorellastra a sé in un apparente abbraccio. Paz fu lieta di ricambiarlo, ma il ragazzo le sussurrò qualcosa all’orecchio che la fece irrigidire sconcertata.
«Ti ucciderò.»E Leon aveva tutte le intenzioni di mantenere la promessa.
 
 

Distretto 10

 
 Mia Becket aveva diciassette anni quando il suo nome fu estratto alla Mietitura dei Settantatreesimi Hunger Games. Bionda, bella: un fiore di primavera appena sbocciato. 
 Ma l’espressione triste dei suoi occhi verdi diceva tutt’altro: da quando sua madre Ella e sua sorella Fannie erano morte per un incendio nella stalla, Mia non era più la stessa. Aveva cercato di essere forte, come suo padre Jackson, superando il lutto.
 Ce l’aveva fatta, ma bruciava ancora.
 Guardò il suo migliore amico Darren. Le sue labbra gli sussurrarono «Tornerò
 Gabriel Walker non si aspettava di diventare un tributo: la sua vita non era facile, come facile non era sapere che, quando suo padre sarebbe tornato dal ranch, li avrebbe picchiati perché era ubriaco, come ogni sera.
 Il sedicenne, però, riusciva ad andare avanti: nel tempo, aveva sviluppato una sorta di “istinto materno” verso i fratelli e la madre: li proteggeva dal mondo e dall’uomo che li avrebbe dovuti proteggere.
 Salì sul palco senza esitazioni per dimostrare a tutti che era coraggioso.
 I suoi occhi grigi lo dimostravano.
 

 
Distretto 11

 
Il nome Sachasignifica ‘protettore degli uomini’ e Sacha D’Erin lo dimostrò offrendosi volontario a sedici anni, salvando suo fratello Luc.
 Sacha era diverso rispetto ai suoi fratelli: era esattamente uguale a suo padre. Forse era proprio questo il motivo della sua diversità: Sacha e i suoi fratelli non avevano lo stesso padre.
 Il ragazzo salì sul palco con quel sorrisetto sarcastico che era il suo biglietto da visita. Nel silenzio generale una voce risuonò nella piazza: quella di Luc che urlò il suo disappunto.
Kaya Harvest, diciotto anni, non esitò neanche un secondo prima di offrirsi volontaria al posto di Tamara, la fidanzata in dolce attesa di suo fratello Ethan.
 Veniva allenata da tempo ed era la più versata della famiglia nel combattimento. Era forte e robusta e di certo non le mancava la forza di volontà: le avevano insegnato a non temere la morte. Si incamminò verso il palco con portamento poco femminile e guardò i suoi fratelli minori Niyol e Hotah.
 Kaya era sollevata: almeno per quell’anno erano salvi.
 
 

Distretto 12

 
 Daffodhil Sunshine salì sul palco con la bionda testa bassa, senza degnare il Distretto 12 di uno sguardo. Non era sempre stata così spenta ma, da quando sua sorella Lizet era morta due anni prima ai Giochi, Dhil era stata obbligata a prendersi cura del padre Brock che, avendo perso le gambe in miniera, necessitava di aiuto costante.
 Il suo carattere si era incupito: la quindicenne pensava solo a come avrebbe fatto l’uomo, a cui aveva dedicato corpo ed anima in quegli anni, senza di lei.
 Si diceva che Mitchell Lynn Lowell, invece, un’anima non l’avesse: i suoi occhi color ghiaccio ne erano la prova. Hazelle aveva dato al ladruncolo orfanello di Sae un nome importante: quello di un uomo che raccontava di aver visto grandi cose.
 Mitch, invece, non raccontava niente: parlava poco, ma era il suo aspetto a parlare per lui. Raccontava una bella storia, che si perdeva nei capelli neri per poi scivolare sulle spalle e sul resto del corpo.
 Il bello e dannato del Giacimento non si sarebbe dato per spacciato.
 
 
 
Gli uomini della Capitale erano ancora con gli occhi attaccati allo schermo quando divenne improvvisamente buio. Ci fu uno sbuffare generale, seguito dai passi seccati dei Capitolini che tornavano nelle loro case.
 Anche per quell’anno, le mietiture c’erano state. Anche quell’anno, ventitré ragazzi sarebbero morti per la gloria e uno avrebbe vissuto per il potere, diventando leggenda.
 Sarebbe stato solo un anno come tutti gli altri, quando ventitré famiglie avrebbero pianto e una avrebbe riabbracciato il figlio quasi perduto; quando undici Distretti avrebbero visto la situazione invariata e uno sarebbe annegato in mezzo alle ricchezze concesse dalla Capitale alla patria del Vincitore.
 Un anno come a Panem ce n’erano stati tanti.
 Seneca Crane rise a quel pensiero: lui lo sapeva bene, che quell’anno sarebbe stato diverso.



 


 


 




 




 






Note delle Autrici

Prima di tutto siccome non in tutte le mietiture l'età è espressa facciamo un punto della situazione qua sotto.
D1 
Jonathan  Christopher Mayfair - 16 anni
D1 
Héloise Liliane Vain - 16 anni
D2 Jeremiah Donnel - 17 anni
D2 Yara Nikae - 13 anni
D3 Julian 'J' 'Mendax' Arshell - 17 anni
D3 Lalyn Flarsteed - 16 anni
D4 William 'Will' Moser - 13 anni
D4 Ambra Dearg - 16 anni
D5 Abe Forrest Haywood - 15 anni
D5 Ariadne Ishmael McGrover Kurt Dubois - 15 anni
D6 Vergil John 'Johnny' Artaxerses Rossmund - 18 anni
D6 Beatrix Helena Dārayavahush - 20 anni
D7 Søren Svend Martin Primus Jesper Køhler - 17 anni e mezzo
D7 Judith-Anne D'Erin - 17 anni
D8 Raphael - 12 anni
D8 Xena - 12 anni
D9 
Leon Carstairs - 18 anni
D9 Paz Torres - 16 anni
D10 
Gabriel Walker - 16 anni
D10 Mia Becket - 17 anni
D11 Sacha D'Erin - 16 anni
D11 Kaya Harvest - 18 anni
D12
Daffodhil Sunshine - 15 anni
D12 Mitchell Lynn Lowell - 18 anni

Bao. Questo è il capitolo. Ci siamo mantenute su una media di parole che varia intorno alle 175 per mietitura e la Kalore ci tiene a dire che è stata una tortura scrivere così poco.
Anyway. I distretti pari sono stati scritti da Arii, quelli dispari dalla Kalore (così sapete a chi rivolgervi se dovete dire qualcosa).


  
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