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Autore: LittleMissMaddy    17/01/2008    12 recensioni
Nascondevo il volto nel cuscino, e certe volte mi lasciavo andare a crisi di pianto infinite. Quando Lucius se ne accorgeva mi prendeva il viso tra le mani e mi baciava gli occhi, con dolcezza.
“Cosa farei senza di te, Lucius?” gli sussurravo con il cuore in gola.
“Moriresti” rispondeva.
Quanto aveva ragione.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Genere Romantico e Triste.
Rating Giallo.
Personaggi Narcissa Black in Malfoy / Lucius Malfoy.
Timeline Quinto libro in poi.
Spoiler Nessuno.
Disclaimer I personaggi appartengono tutti, sfortunatamente, alla cara J.K. Rowling.




My worst enemy



Il mio nome è Narcissa Malfoy.
Una volta sono stata una Black, ma sono passati così tanti anni che la mia mente stenta a non scambiare questa verità per una fantasia malata, dettata dai segni lasciati da tutte queste sciagure che si abbattono da sempre su di me. No, non intendo lamentarmi più di tanto.
Dal mio cognome, comunque, se non si fosse capito, si da il caso che io sia la moglie di Lucius Malfoy.
Quando la gente mi definisce la sua "consorte", sono sempre pronta a redarguirli in proposito: Io sono sua Moglie, non la sua Donna, e neanche la donna che condivide la sua sorte.
Lo so: abbiamo uno splendido figlio in comune, un castello e vari possedimenti .. Ma non sono mai stata l'unica donna della sua vita.
Potrei citare mille nomi, e ricordare altrettanti volti, ma mi risparmierò la fatica e la pena di riportarmi alla memoria una lista infinita di ovvi tradimenti che da anni ho deciso di ripudiare dalla mia testa: No, Lucius Malfoy non è mai stato il marito perfetto.
Ha messo spesso e volentieri a repentaglio la mia vita e quella di mio figlio, Draco, e in egual misura ha arrecato macchie di disonore sui nostri nomi e sulle nostre reputazioni: Ma noi lo abbiamo sempre amato e sostenuto.

Mi promisero in sposa alla famiglia Malfoy quando non avevo ancora compiuto undici anni.
Ne venni messa al corrente da mia sorella Bellatrix, per crudele ripicca, durante il mio secondo anno ad Hogwarts.
Lucius era poco più grande di me, e non eravamo in quelli che si possono propriamente definire degli ottimi rapporti: Ci salutavamo in modo freddo, quasi sgarbato, e passavamo il tempo ad evitarci come se l'altro avesse avuto la peste più nera appiccicata addosso.
Mia sorella si dilettava a scherzarci su, ma io non lo trovavo affatto divertente: Quale ragazzina avrebbe trovato divertente il fatto che la sua vita fosse stata legata a quella di un altra persona senza che neanche le venisse richiesta anche la più misera opinione a riguardo?
Col tempo, comunque, mutai pensiero.
Lucius non era nè brutto nè stupido: Negli anni successivi ci ritrovammo ad instaurare un rapporto di aperta simpatia. D'altronde, io ero una delle più belle ragazze del mio anno, a Serpeverde, e lui deteneva il trono del più bello tra i maschi. E dettaglio più importante, eravamo quasi sempre della stessa opnione.
Non fu difficile innamorarmi perdutamente di lui.
Durante i nostri primi anni di matrimonio eravamo la coppia più richiesta nei salotti da bene del mondo magico: Nessuno poteva lasciarsi scappare l'occasione di averci come ospiti. Eravamo una splendida accoppiata. Già allora, s'intende, Lucius aveva iniziato ad abbandonare il nostro letto per concedersi ad altre donne.
Pazientavo.
Sapevo che sarebbe tornato da me, dopo. In ogni caso.
Le prime volte trovai insopportabile il dolore del tradimento, ma poi mi ci abituai, tanto che cominciai a liquidare la gelosia e ad accogliere a braccia aperte l'indifferenza. Sfiorai l'apatia per mesi.
Tornava da me, e io sentivo il profumo delle altre sulla sua pelle bianca. Mi prendeva tra le sue braccia e facevamo l'amore, e a lui mi concedevo in modo furioso, pieno di rancore.
Non c'era più imbarazzo, da parte mia. Non ero più la ragazzina impacciata che la prima volta si era fatta catturare dai suoi modi gentili e cauti.
Facevamo l'amore per ore e poi ci fermavamo, stremati, senza più forze o rabbia. Mi sfogavo, e poi crollavo accanto a lui.
Nascondevo il volto nel cuscino, e certe volte mi lasciavo andare a crisi di pianto disperate.
Quando Lucius se ne accorgeva mi prendeva il viso tra le mani e mi baciava gli occhi, con dolcezza.
“Cosa farei senza di te, Lucius?” gli sussurravo con il cuore in gola.
“Moriresti” rispondeva.
Quanto aveva ragione.
E per noi quella era diventata una specie di Buona Notte.
Ci auguravamo sogni d'oro con quelle parole, e finivamo per addormentarci l'uno tra le braccia dell'altra.

Scordavo.
Accantonavo tutto in un angoletto della mia anima, e dimenticavo ogni torto che il suo corpo mi faceva mentre si donava ad altre.
Certe volte però non riuscivo a frenare la mia lingua: Lo vedevo tornare e sentivo ancora il profumo di altre sui suoi vestiti, sulla sua bocca che si avvicinava alla mia tentando di baciarla - lo respingevo, e con cattiveria sibilavo “Ti ha intrattenuto bene, stavolta, la signora Zabini?” oppure “Trovi eccitante saltare da una sorella all'altra? Dimmi, che differenza trovi tra me e Bellatrix, a letto?”.
E lui sorrideva.
Mi lasciava da sola ed io scoppiavo a piangere, distruggevo vasi e lo odiavo con tutta me stessa.
Lo vedevo chiaramente mentre le accarezzava o affondava in loro: Sentivo il loro respiro sul suo collo e vedevo il loro seno andare incontro alla sua magnifica bocca.
Sentivo la sua voce mentre dava loro direttive su come muoversi, e su cosa non fare. Sapevo che con loro era solo sesso, o quello che si può fare quando non si ama una persona, e sapevo che quello che a me riservava era qualcosa di più.
Ma lo detestavo lo stesso.

Poi, un giorno, accadde qualcosa.
Una sera venne incaricato dall'Oscuro Signore di recarsi al Ministero della Magia. Era una trappola per Harry Potter.
Lui avrebbe dovuto rubargli la profezia. Anche Bellatrix era coinvolta.
Restai in piedi per tutta la notte e continuai a misurare Manor Malfoy a grandi passi agitati: Avevo paura.
Nonostante fosse stato il marito peggiore, il più gran traditore infame del mondo, io lo amavo. Ed avevo paura per lui.
Temevo il giorno della sua morte.
Ma lui tornò. Rientrò mentre ero seduta sul nostro letto, con le mani occupate a stropicciare dei lembi del mio abito e il volto chino che, a sentire i suoi passi, alzai subito ad incontrare la figura che si era appena stagliata sull'uscio.
Balzai in piedi e lo guardai, non sapendo cosa dire o pensare.
Aveva una faccia stravolta.

“Lucius..?”
“Vieni qui, Narcissa. Fatti baciare.”

Mi prese tra le braccia e mi baciò.
Ci spogliammo e finimmo sul letto a fare l'amore con passione, come poche volte negli ultimi tempi prima di allora ci era accaduto. Il suo odore mi avvolse tutta, ed io allargai le braccia per stringerlo a me; respirai il suo respiro agitato e baciai un numero infinito di volte la sua bellissima bocca.
Quando concludemmo, crollai stravolta con il volto rifugiato contro la sua spalla, e riposai serena.
Il giorno dopo mi svegliai e lo trovai seduto ai piedi del nostro letto, mentre mi guardava con aria assorta, già vestito e pronto.
“Dove stai andando?”
“Ssht. Stanno arrivando.”
Nessuna delle mie domande valse a convincerlo a mettermi a parte dei pensieri che lo turbavano:
Mi alzai e mi aiutò ad infilarmi la vestaglia per coprirmi dal freddo pungente del mattino.
Ricordo tutto come fosse stato ieri, mentre ormai sono passati mesi da quel giorno.
Al piano di sotto sentii delle voci sconosciute che parlavano coincitate. Alcuni Elfi Domestici stavano urlando disperati.
Guardai mio marito e capii che gli Auror erano venuti a prenderlo ..
Non ebbi neanche il tempo di rivolgergli una sola parola, una sola domanda, perché gli Auror irruppero nella nostra stanza quasi fosse stata di loro proprietà.
Puntarono la bacchetta contro Lucius, e io puntai la mia contro di loro: “Che cosa contate di fare, signori?”
“Metti giù la bacchetta”
Era stato lui ad ammonirmi.
La abbassai senza esitare, e la buttai sul letto. Mi avvicinai e gli posai una mano sul braccio.
E per la prima volta in vita sua, fu lui a dire:
“Cosa farei senza di te, Narcissa?”
“Sopravviveresti.”
  
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