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Autore: EmmeEnne    03/07/2013    3 recensioni
Thea Petrov, diciassettenne con una vita che vorrebbe cambiare. Avrebbe desiderato solamente vivere una vita normale, invece di essere catapultata in una realtà che non le piaceva. Combattere quelle creature non le piaceva! Ma doveva farlo, non aveva altra scelta.
Dal primo capitolo: "E io non gli avevo detto mai niente, mi sentivo una persona orribile quando dovevo inventare scuse inesistenti per tornare a casa in tempo per gli allenamenti con mio padre, ma cos’altro potevo fare? Prenderlo e dirgli “Hei, la tua migliore amica caccia i lupi mannari!”, immergerlo in un mondo completamente diverso da quello che viveva e mettere a rischio la sua vita? No, non lo avrei mai fatto."
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Isaac Lahey, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“They’ll survive or they’ll die?”
 

Il mattino successivo mi svegliai presto, non che avessi dormito poi così tanto. Mi preparai i vestiti da mettere e scivolai sotto la doccia, sperando che tutti i problemi che si erano creati scivolassero via insieme al getto dell’acqua. Dovetti fare comunque una doccia veloce, anche se avevo tutto il tempo, per via della ferita al braccio che mi bruciava e che non potevo lavare con schiuma e quant’altro. Non era una ferita grande o profonda, ma comunque c’era e dovevo metterci qualcosa sopra. E per fortuna non mi era rimasto segno dello schiaffo, un problema in meno. Dopo averla fasciata perbene, cominciai a pensare se fosse il caso di mettermi una maglietta a maniche lunghe, per nasconderla ed evitare le domande di tutti su cosa mi fossi fatta, ma le giornate si facevano sempre più calde e bocciai l’idea all’istante.
“Sono caduta dalle scale. Sai, quella ringhiera l’ho sempre odiata” avrei detto, ormai con le bugie ci andavo a nozze.
Quindi indossai una maglietta a mezze maniche, finii di vestirmi e presa la borsa mi recai in cucina per fare colazione.
Mio padre era già sveglio, ma non lo degnai nemmeno di uno sguardo, ero arrabbiata con lui. Sapeva quanto fosse stato difficile per me superare la morte di mia madre, e la sera precedente mi aveva fatto ben capire che avrebbe voluto che passassi di nuovo tutto quel dolore permettendo che Alek morisse invece di salvarlo. No, questo proprio non me lo potevo far passare così facilmente.
-Non sapevo che fossi informata su tutto- mi disse, senza ottenere una risposta da parte mia.
-Sai anche di Isaac?- continuò.
-Sì, so tutto. Ma non preoccuparti, non torneremo insieme-
-Bene, perché tu fai parte di questa famiglia di cacciatori e che ti piaccia o no continuerai a fare quello che hai sempre fatto-
-E dov’è finita quella frase che diceva: “Quando sarai maggiorenne potrai scegliere il tuo destino, per adesso sceglierò io per te”?- chiesi, imitando la sua voce.
-Sono cambiate un po’ di cose, e se non vuoi fare la fine di tuo fratello sarà meglio che mi darai ascolto-
-Mi stai dicendo che dovrei mettermi contro mio fratello? Perché io non lo farò mai papà!- gli risposi, scandendo bene la parola “papà”.
-Mettiamola così allora: il destino del branco di Hale è nelle tue mani. A te la scelta: sopravvivono o muoiono?-
-Mi è passata la fame- dissi, raccogliendo le mie cose e uscendo da casa.

Mi resi conto dell’orario solo quando arrivai nel parcheggio della scuola: mancava ancora mezz’ora all’inizio delle lezioni.
Scesi lo stesso dalla macchina e mi sedetti su un muretto all’ombra di una grande pianta.
-Ehi! Anche tu sei arrivata presto, eh?- era Stiles.
-Già, mi sono svegliata prestissimo oggi-
-Ma che ti sei fatta al braccio?- mi chiese, indicandomelo.
-Oh, non è niente. Un piccolo graffio post caduta dalle scale-
-Oh…- disse, trattenendo una risata.
Stavo quasi per tirargli un pugno su una spalla, quando mi arrivò un messaggio. Presi velocemente il cellulare dalla borsa e lo lessi, senza nemmeno leggere il mittente.

So che diventare licantropo è stato il meglio per me. So che c’è una cura. Fino a ieri nemmeno sognavo di prenderla, ma se dovessi trovarla adesso, io la prenderei. Perché ho realizzato che sarebbe l’unico modo per stare con te. E desidero stare con te più di qualunque altra cosa al mondo” questo era il testo.
Involontariamente un sorriso si dipinse sul mio volto, non potei fare altro.
-Wow, è Isaac?- mi chiese Stiles.
-Sì. Mi spieghi come faccio a dimenticarlo se continua ad essere così dolce?- chiesi, mettendomi le mani davanti la faccia.
-Ci hai parlato da quando… beh, da quando io ti ho detto tutto?-
-L’ho visto ieri e abbiamo parlato per un po’- cominciai, raccontandogli tutto l’incontro per filo e per segno.
-Tutti sognano di incontrare la persona giusta per loro, e tu adesso che l’hai trovata vorresti dimenticarla?- mi chiese.
-Ma vi siete messi d’accordo? Te l’ho già detto: io lo amo, ma non posso metterlo in pericolo così! E poi ci si mette anche mio padre adesso!- dissi con rabbia, con tanta, tanta rabbia.
-Sì, so che ha scoperto tutto quanto-
-Magari fosse solo quello! Ha cacciato Alek di casa- dissi sospirando.
-Cosa? Alek dov’è adesso?- mi chiese, non se lo aspettava nemmeno lui.
-Da Valerie. E c’è di più, io…-
-E’ successo qualcos’altro?- mi chiese, intuendo che c’era qualcosa che non andava.
-Gli avevo promesso di non fare sciocchezze, ma non sto mai a sentire nessuno. Ho discusso con nostro padre, gli ho detto che volevo tirarmene fuori da tutta questa storia e lui me l’ha impedito-
-Ma sei maggiorenne, ormai sei libera di fare le tue scelte! Mandalo al diavolo!-
-Magari fosse così facile, Stiles. Mi ha detto che ora come ora sono io a decidere per la vita del branco di Derek. Se continuo a fare la “cacciatrice” loro sopravvivono, altrimenti…- dissi, mimando le virgolette con le mani e sfumando sulla fine della frase.
-La tua vita è ufficialmente un casino-
-Già. Dai, andiamo dentro-
Ci incamminammo verso l’entrata e ci preparammo psicologicamente per il resto della giornata, che passò molto velocemente.
Alla fine di tutte le lezioni, incrociai mio fratello nel cortile.
-E’ stato stranissimo stamattina venire a scuola da sola- gli confessai.
-Non posso dire lo stesso, ma lo è stato venirci senza di te-
-Che farai adesso?- gli chiesi, alludendo alla situazione con nostro padre.
-Adesso? Ho gli allenamento con Derek- mi rispose, cambiando argomento di proposito.
-Credi che… beh, credi che potrei venire?- azzardai a chiedergli.
-Per me non c’è problema. Ma credi di farcela? Ci sarà anche Isaac-
-Lo so. Ma non mi va di tornare a casa adesso-
-Andiamo allora! Ehi, ma che ti sei fatta al braccio?- mi chiese.
- Sono caduta dalle scale. Sai, quella ringhiera l’ho sempre odiata-
-Mi stai mentendo, cosa è successo?- disse fermandosi e guardandomi preoccupato.
-Tu e i tuoi stupidi sensi da lupo! Non è niente, sul serio-
-Dimmi cosa è successo, adesso!- disse, alzando un po’ la voce.
-Sta’ calmo! Mi prometti di non dare di matto se te lo dico?- gli chiesi, e lui annuì –Ieri sera ho discusso con papà. Mi ha tirato uno schiaffo, ho perso l’equilibrio e mi sono ferita, tutto qui- continuai.
-Dove arriveremo? Papà non è mai stato così violento, non doveva farlo!- disse furioso.
-Ascoltami, non voleva farlo, l’ho provocato io- cercai di farlo calmare.
-Ascoltami tu. Se lo rifà lo uccido con le mie mani, ok?-
Annuii, sapendo che era l’unico modo per troncare il discorso o sarebbe andato avanti per l’eternità, rischiando che Alek andasse sul serio da nostro padre. 

Mi ero dimenticata come fosse fatto questo posto, la vecchia ferrovia che avevo ceduto a Derek intendo. Loro adesso si allenavano lì, proprio come facevamo noi all’inizio. Solo che non era un posto sicuro al cento per cento per poter contenere armi e tutte quelle robe da cacciatori e quindi il covo si era spostato nella nostra cantina. Arrivata, avevo gli occhi di tutti puntati addosso.
-Che ci fa lei qui?- mi chiese Erica, l’unica ragazza del branco.
-Vengo in pace- dissi alzando le mani al cielo –me ne starò seduta e in silenzio- continuai.
-Sei un licantropo? Ci aiuterai con gli allenamenti? Che ruolo hai qui?- cominciò con la raffica di domande. Capii solo pochi secondi dopo che a lei non interessava una vera risposta, lo aveva fatto solo per provocarmi. Stavo per risponderle, ma qualcun altro lo fece al posto mio.
-Chiudi il becco, Erica!- era Isaac.
-Ah, già! Lei è la cacciatrice della quale tu sei innamorato e che potrebbe ucciderci tutti anche adesso- cantilenò lei.
Con uno scatto fulmineo Isaac la prese per il collo e la sbatté al muro, stringendo sempre di più la presa.
-Ho detto chiudi il becco- le ripetè.
-Smettetela all’istante!- la voce di Derek riecheggiò per tutta quella vecchia stazione, mettendomi quasi i brividi.  
-Non ho problemi che tu stia qui, ma se ti azzardi a spifferare qualcosa alla tua squadra di cacciatori ti squarcio la gola, sei avvertita- mi disse.
-Va bene, ma non ne ho la minima intenzione. Mi sono stancata- gli risposi.
-Che vuol dire?- mi chiese suo zio, Peter Hale.
-Niente… Ma state tranquilli, a quanto ho capito la cosa più importante è il codice, quindi se non uccidete nessun essere umano o quant’altro potete vivere una vita tranquilla- dissi, guardando per lo più mio fratello.
-Bene, cominciamo!- disse Derek ai suoi e senza nemmeno battere ciglio cominciarono ad allenarsi mentre io me ne stavo zitta ad osservarli.
-Davvero non hai niente di meglio da fare?- mi chiese Peter, sedendosi accanto a me.
-Tu non ti alleni?- gli chiesi a mia volta.
-No, non ne ho bisogno- mi rispose. Lo guardai per un po’ per poi alzare un sopraciglio e riprendere a guardare loro che sia allenavano. E il mio occhio su chi doveva cadere? Isaac, ovvio. Non lo avevo mai visto sotto questa luce, era interessante guardarlo allenarsi dopotutto.
-Posso chiederti una cosa?- domandai a Peter. Così, improvvisamente.
-Ma certo- mi rispose gentilmente.
-Conosci un certo Deucalion? So che è un licantropo e forse…-
-Stanne fuori, fidati- mi rispose.
-E perché?-
-Te lo dico per il tuo bene. Sei una ragazza giovane e carina, e quel ragazzo laggiù sembra aver perso la testa per te, non cercare guai- mi disse, indicando Isaac -A proposito, perdonalo! E’ una supplica la mia, credimi- continuò, facendomi sorridere.
Eppure tutti lo descrivevano come una persona antipatica, e adesso non capivo proprio il perché sinceramente.
-Ok, ma…- cercai di dire, ma Alek m’interruppe.
-Alzati- mi disse.
-Ma non ti stavi allenando?- gli chiesi.
-Voglio combattere un po’ con te, è tanto che non lo facciamo-
-Sono un po’ fuori allenamento…-
-Oh, andiamo!- disse, tendendomi la mano.
-E va bene!- dissi sbuffando.
Ci mettemmo al centro, sotto gli occhi di tutti ovviamente, e cominciammo a combattere insieme. Non mi aspettavo di continuare ad essere così agile anche dopo un mese di completa inattività e soprattutto contro un Alek decisamente più forte adesso.
-Lo so perché l’hai fatto- gli dissi dopo un po’ -Bella la scusa del tanto tempo- continuai dopo aver schivato un pugno in pieno volto.
-Devi smetterla di domandare in giro, è pericoloso-
-E’ il tizio che ha ucciso nostra madre, non ci credo che non t’importi- gli risposi, mollandogli un pugno nello stomaco. Uno abbastanza forte.
-Ti ho detto che è pericoloso!- urlò, facendo fuoriuscire gli artigli e le zanne e colorando gli occhi di un giallo acceso. Mi bloccai all’improvviso e indietreggiai, non avevo mia visto un licantropo da quella distanza e il fatto che fosse mio fratello mi aveva spaventata ancora di più.
-Scusa- mormorò, tornando normale.
-Però ha grinta la ragazza- commentò Peter, mentre lanciava uno sguardo d’intesa con suo nipote –Potrebbe aiutarci- continuò.
-Aspetta, cosa?- chiese mio fratello.
-Ok, sono arrabbiata a morte con mio padre e tutto il resto, ma non lo farò. Non farò il doppio gioco, e poi…- dissi, fermandomi di colpo –Niente, e poi niente- conclusi.
-Tu sai qualcosa, parla!- mi ordinò Derek.
Accorgendomi che non potevo fare altrimenti, cominciai a parlare.
-Devo stare per forza dalla parte di mio padre, va bene? Devo continuare ad allenarmi con lui e fare quello che ho sempre fatto! Devo per forza-
-E se non lo fai?- mi chiese Isaac.
Aspettai un attimo prima di rispondergli, chiudendo per un po’ gli occhi.
-Voi morirete. Tutti voi- 




Emme's corner:
Ed ecco che Emme torna con un nuovo capitolo dedicato ai suoi splendidi seguaci. Ok, seguaci è esagerato xD
Ho appena finito di scriverlo e ho già alcune idee per il prossimo capitolo, preparatevi emotivamente (e basta sennò faccio spoiler)
Volevo ringraziare tutti voi che leggete silenziosamente, anche solamente vedere le visualizzazioni mi rallegra (:
Ci tenevo però a ringraziare anche quelle buone anime che hanno recensito il capitolo precedente: jussdrewbieber, taranana e Cassie Forbes
No man, non mi sono scordata di te! A te va un ringraziamento speciale u.u
babudoiu97. Questo tizio è stato assente per un po' e appena tornato cosa fa fino a notte fonda? Continua a leggere i capitoli che aveva in sospeso e invece di lasciarmi un'unica recensione alla fine mi recensisce ogni capitolo che ha saltato, sei come una caramella zuccherosa fattelo dire :3 GRAZIE davvero tanto :D
Beh, ci sentiamo allora. Un bacino a tutti :3
#Emme#

  
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