7 giorni prima....

Sebastian insieme a Jeff entrarono come una fuori nel palazzo reale.

“Dov'è sua altezza il principe Blaine?”

“Sua altezza è nelle sue stanze, devo annunciare la vostra presenza miei signori.”

“No, faremo da soli.”

I due ragazzi corsero in camera del loro amico.

Sebastian spalancò la porta ed iniziò ad urlare.

“Hei brutto nano che cazzo hai fatto per farci mandare in esilio.”

“Sebastian, non dovresti parlare così al nostro principe- disse con ironia Jeff- devi portargli rispetto anche se ci porta nel nulla.” disse incrociando le braccia.

“Scusatemi vostra altezza. Principe dei nani, che cosa possiamo fare per farci portare con te?” riformulò la frase il biondo.

“Avete finito di fare gli stronzi, mi dispiace ma non è stata una mia idea ma è una decisione di mio amato fratello.

Ha letto quel delizioso articolo quando siamo andati a festeggiare la nostra... fammi pensare 10 espulsione?”

“10? Non eravamo arrivati a 12?”

“No 14 -li corresse Jeff- vi siete scordati i nostri 4 mesi in Italia.”

“Roma, Milano che città piene di divertimento... E gli uomini italiani? La loro fama e ben meritata.” sorrise Sebastian.

“Ed ora per il nostro divertimento dove ci manda? Iowa?”

“No in Ohio..”

“Ma che cazzo c'è in Ohio..”

“Non lo so, ci spediscono in questa accademia, a Westerville. E' una piccola cittadina, non c'è niente. E la scuola è molto rigida per quanto riguarda la disciplina.” si lamentò Blaine.

“Westerville? Posso capire New York, Los Angeles, lì si che ci si diverte. Mi accontenterei di San Francisco... Ma Westerville... Chi l'ha trovato questo bel posto?” chiese il biondo.

“Indovina? E' stato quel bastardo di Jérome.” rispose il moro.

“Strano che non ci metteva bocca quel bastardo, comunque possiamo cercare di sfruttare questa situazione a nostro vantaggio.”

“E come?” chiese Jeff.

“Per non perdere i nostri privilegi dobbiamo tenero un profilo alto sia nella condotta che negli studi, ma nessuno ci impedisce di fare quello che vogliamo di notte.” continuò Seb.

“Di notte?” lo guardò il moro.

“Si sono andato a dare un'occhiata al sito, gli studenti della Dalton devono risiede lì cinque giorni su sette. Potremmo sgattaiolare la notte e andare a divertirci. Sarà facile conquistare il potere.”

Jeff fece il solito un ghigno.

“Prepariamoci per andare al nostro futuro parco giochi.”

Anche i due amici sorrisero.

***

La partenza dei ragazzi venne fatta in gran segreto. Soli poche persone gli venne detta la vera destinazione dei tre.

Cooper non voleva che i giornali scandalistici li seguissero o iniziassero a perseguitare il fratello nella nuova vita.

Aveva scelto una scuola conosciuta per i suoi successi e per la sua disciplina.

Blaine si era basato sempre sul nome, e per questo se n'era approfittato.

Cooper non voleva altri scandali, per onore che aveva ereditato dai suoi genitori, e per la loro memoria e per il cuore di suo fratello.

Sapeva che era ferito nel profondo e sperava che cambiare area l'avrebbe aiutato a guarire, forse avrebbe trovato qualcuno che lo avrebbe amato come merita e no perché era un principe.

L'aveva iscritto con il cognome di sua madre Anderson.

Blaine voleva far ripartire il fratello tranquillo.

Voleva farsi vedere come uno studente modello, per prima cosa mise a

posto i suoi ricci ribelli con del gel ultra forte.

Voleva apparire al meglio.

La Dalton prevedeva che i suoi studenti soggiornassero per quasi tutta la settimana.

Il venerdì potevano ritornare a casa.

Cooper aveva deciso di acquistare una villa.

Se non volevano tornare a Genovia si sarebbero rifugiati lì.

Aveva assunto anche due cameriere e un maggiordomo quest'ultimo aveva il compito di riferirgli se ci erano delle novità.

Sarebbe andato a controllare di tanto in tanto quando gli affari del regno glielo permettevano.

I tre ragazzi, stanchi dal viaggio si riposarono nella nuova casa.

Cooper andò a parlare con la preside ed a completare l'iscrizione dei ragazzi.

Lilian Ramsey era una donna molto comprensiva, ma anche autoritaria.

All'interno della scuola esistevano un determinato ordine e lei voleva che fosse tale.

Aveva sentito i racconti riguardanti i nuovi acquisti, e le preoccupazioni del giovane uomo.

Forse aveva trovato un modo per domarli.

La preside rassicurò che i tre ragazzi sarebbero stati al sicuro e si sarebbero calmati.

Il loro ingresso ufficiale sarebbe avvenuto tra due giorni.

****

Blaine, Jeff e Sebastian arrivarono ai cancelli della Dalton con la loro uniforme. All'inizio quando videro il blaizer i ragazzi iniziarono a protestare.

Un'uniforme? Erano impazziti?

C'erano state diverse lamentele.

L'idea di vestirsi tutti uguali li ripugnava ma Cooper li aveva bloccati sul nascere.

I bagagli, per ordine della preside, erano già stati portati nelle loro future stanze.

Quasi tutte le camere erano da due, tranne alcune che erano da tre.

I ragazzi sapevano che sarebbero stati insieme.

La loro nuova alcova...

Vennero presentati alla preside.

La Ramsey si presentò ai giovani ed iniziò a spiegare come funzionavano le cose lì dentro.

“E' piacere conoscervi ragazzi, io sono Lilian Ramsey. Se avrete delle difficoltà o dei dubbi, potete venire da me.

Qui alla Dalton vogliamo che ogni alunno arrivi all'eccellenza. I nostri corsi sono molto duri ma vi preparano ad una vita fuori da qui.

Oltre allo studio agli studenti è chiesto di partecipare ad almeno un club. Una cosa che dovette tenere sempre a mente la Dalton è famosa per la sua politica zero contro il bullismo. Noi non tolleriamo qualunque forma di supremazia, spero di essere stata chiara.”

I ragazzi annuirono.

Sentirono bussare, la direttrice sorrise “E' arrivata la vostra guida. Vieni avanti.”

Dalla porta entrò un giovane diciassettenne di origine asiatica.

Il ragazzo posò gli occhi sui tre giovani, l'uomo e la preside.

Guardò quest'ultima e disse “Mi ha fatto chiamare?”

“Entra Wesley, questo è Wesly Montgomery, è uno dei nostri migliori studenti, vi aiuterà ad ambientarmi. Sono rientrati tutti?”

“No manca l'ultimo gruppo, ma arriveranno presto.”

“Bene, vogliamo fare un giro per la scuola?”

La Dalton era una proprietà molto vasta divisa in 3 zone.

La scuola era l'edificio principale, si trovava ad ovest della proprietà. I dormitori erano a nord. Era diviso per anni, tranne l'ultimo era un piano speciale, ci risedevano solo un gruppo limitato di studenti.

Le altre zone erano dedicate alle attività sportive.

Quella mattina le lezioni erano state annullate.

Il gruppo stava girando per ufficio principale quando arrivarono ad un enorme scalinata.

Wes stava illustrando l'edificio ai ragazzi, mentre gli altri studenti, correvano per la scuola.

Un gruppo d allievi si avvicinarono, uno di loro, un ragazzo di colore, si sussurrò alcune parole alle orecchie di Wes “E' arrivato.”

Il ragazzo asiatico sorrise e fece un cenno.

La preside sorrise disse “E' tornato.”

Cooper, Blaine, Sebastian e Jeff rimasero perplessi, gli altri studenti si bloccarono, alcuni corsero di sopra per chiamare gli altri e si affollarono verso l'aula magna.

“Ma che succede” l'uomo chiese alla donna.

“E' un evento che succede spesso alla Dalton.” avviandosi anche loro nell'aula.

Wes sorridendo “Se mi volete scusare, ho un piccolo impegno”

Dieci ragazzi si misero al centro della stanza, Wes e il ragazzo di colore si misero davanti a loro, e partì una musica.

Wesly iniziò a cantare una canzone.

Uptown girl
She's been living in her uptown world
I bet she never had a back street guy
I bet her mama never told her why

I ragazzi si muovevano con una perfetta sincronia, avevano con una grazia incredibile, lasciando i nuovi arrivati senza parole.

Gli altri studenti sembravano che aspettassero qualcosa o meglio qualcuno, finché alle spalle del gruppo che si stava esibendo si spalancò la porta ed entrarono altri dieci studenti.

Quando videro la scena sorrisero.

Sei di loro si unirono alla folla esultante, due si unirono al gruppo dei dieci.

Uno di origine latine si mise accanto a Wes.

In fondo alla stanza, davanti alla porta, era rimasto ancora un ragazzo.

Wes smise di cantare.

I due gruppi si divisero in due e lo fecero passare.

Quest'ultimo si posizionò davanti a tutti ed iniziò a cantare.

Blaine a quella vista gli mancò il respiro.

Il nuovo venuto era di una bellezza senza limiti.

Aveva i capelli marroni, con riflessi dei biondi, erano acconciati ad arte.

Sembravano esser fatti di seta.

La sua pelle era così bianca e morbida che sembrava fatta di luna.

E i suoi occhi?

Un colore che non aveva mai visto.

Blu come il cielo in una tempesta.

Verde come un prato incontaminato, e dei leggeri riflessi grigi.

Il suo corpo era qualcosa di peccaminoso, in Europa molte sue conoscenze sarebbero caduti ai suoi piedi per avere i suoi favori.

Il Blaizer gli stava in modo incredibile, risaltava le sue curve pericolose.

A quella vista Blaine si leccò il labbro inferiore, lo guardava come un leone che si stava pregustando la sua preda.

Il gesto non sfuggì a Sebastian, il suo amico aveva scelto il suo nuovo giocatolo... interessante, avrebbe dovuto fare lo stesso....

Blaine continuava a seguire l'esecuzione incantato dalla sua voce, era qualcosa di sublime. Sembrava un angelo.

I ragazzi si avvicinarono alla preside ed iniziarono a mimare una parte della canzone per lei.

She'll see I'm not so tough
Just because
I'm in love with an uptown girl
You know I've seen her in her uptown world
She's getting tired of her high class toys
And all her presents from her uptown boys
She's got a choice

La donna sorrise ai suoi allievi e dette ad alcuni la pacca affettuosa.

I ragazzi si ritornarono al centro della stanza e portarono a termine la canzone.

Lo splendido angelo finì la canzone in maniera impeccabile.

My uptown girl
You know I'm in love
With an uptown girl
My uptown girl

I nuovi arrivati rimasero colpiti dell'esibizione ed applaudirono insieme agli altri.

La preside chiamo cinque ragazzi ed iniziò.

“Ben tornato Hummel, Harwood, Duval ci siete mancati. Com'è andata?”

“Bene, come sempre. Che cosa possiamo fare per lei preside.” chiese il giovane angelo.

“Vi volevo presentarvi i vostri nuovi compagni di stanza.”

I due gruppi di ragazzi si guardarono con occhi spalancati.

“Noi abbiamo già compagni di stanza” provò a parlare il ragazzo latino.

“No, ho deciso di fare nuove coppie, vi presto i nuovi arrivati questi sono Jeff Sterling, Sebastian Smythe e Blaine Anderson. A partire da Wesly abbiamo David Thompson, Nick Duval, Thad Harwood e Kurt Hummel.”

Jeff parlò “noi pensavamo di stare nella stessa stanza..”

“Avete pensato male, accontentatevi di stare nello stesso piano-poi si rivolse all'altro gruppo- Duval sarai in camera con Sterling, Harwood con Smythe, Anderson tu farai coppia con Hummel.”

Blaine non era così dispiaciuto almeno avrebbe avuto un passatempo per la notte. Almeno così credeva.

Kurt lo guardò con lo sguardo di fuoco, non poteva credere, lui era sempre stato insieme a Wes e questa scelta non lo sopportava.

“Wesly tu andrai in camera con David, vi ho messo nella camera accanto a Kurt.”

“Va bene.” disse il ragazzo.

“Potete accompagnarli nei vostri nuovi alloggi? Spiegategli le regole.”

I ragazzi si avviarono verso l'altro edificio.

La donna iniziò a parlare con Cooper.

“Visto quello che mi ha raccontato ho deciso di affidare suo fratello e i suoi amici alle cure dei warblers.”

“I wablers?”

“Si è il glee club della Dalton, è composto dai migliori studenti. A capo ci sono quattro di loro. Le decisioni vengono presi da quest'ultimi. I warblers hanno il compito di vegliare e proteggere la tranquillità e il benessere degli studenti all'interno della Dalton. E' per questo che li ho messi con loro. In altre circostanze non l'avrei mai fatto. Per tuo fratello ho scelto come compagno il giovane Hummel, è un ragazzo molto riservato è difficile corromperlo. Per alcune cose è simile a Blaine credo che possa aiutarlo a sanare le ferite che porta nel suo cuore. L'unica cosa certa sono sicura che lo terrà a bada.”

Cooper a quelle parole sorrise “Spero tanto che ci riesca. Grazie tante per le vostre premure. Né Blaine e né gli altri non devono essere trattati con in maniera speciale. Son fin già troppo viziati”

“Come vuole vostra maestà.”

“Cooper, agli amici più stretti mi chiamo per nome.”

“Sono onorata di questo privilegio. Andrà tutto bene, ci occuperemo noi di loro. Se vuoi andare a salutarlo, ti accompagno nelle sue stanze.”

Il sovrano salutò i ragazzi. Strinse forte il fratellino e gli sussurrò nell'orecchio “Lo so che sembra che ti mandi in esilio, ma non è così. Voglio che tu abbia una vita più normale possibile, come l'ho avuta io-lo strinse ancora più forte a sé- Tu sei la mia famiglia, il mio tutto. Ti amo troppo per vederti perdere negli abissi.”

In fondo Blaine sapeva che l'amavo. “Lo so, anch'io ti amo. Non sarà tanto male stare qui, cercheremo di comportarci decentemente. Ci sentiremo presto. Buon viaggio fratello.”

“Grazie, quando ne avrò l'occasione, verrò a trovarti nei fine settimana con Anne, almeno staremo insieme.”

“Salutamela da parte mia.”

Dopo un ultimo bacio Cooper lasciò la Dalton.

Blaine e company erano pronti ad affrontare una nuova avventura.

N/A:

Siamo al secondo capitolo.. Spero tanto che vi piaccia.

Un grosso grazie a:

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Spero di non deludervi, un grazie a chi ha letto il primo capitolo e Tallutina e Jane The Angel per aver recensito...

Alla prossima settimana.