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Autore: SmartieMiz    03/07/2013    2 recensioni
Cosa potrebbe mai accadere se due migliori amici si innamorassero, si fidanzassero e si lasciassero per poi rincontrarsi cinque anni dopo, ognuno con la propria vita?
La vita di Nick e Jeff e di Thad e Sebastian a New York sulle note di "The Scientist", dal loro primo bacio alla loro nuova famiglia.
Non importa quanto le cose possano andare male, perché il vero amore trionfa sempre.
«Ah, sì, io me le ricordo!», esultò Jeff entusiasta.
«Davvero?», domandò la piccola Luna incuriosita: «Papà mi ha detto che non eri una cima in chimica».
Jeff fulminò lo sguardo di Nick. Quest’ultimo si limitò a ridere.
«Queste cose me le ricordo proprio perché me le spiegò papà», rispose Jeff con un sorriso.
Genere: Angst, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jeff Sterling, Nick Duval, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Blaine/Kurt, Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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I'm going back to the start


Nick venne svegliato alle nove dal trillo della sveglia di Jeff.
Allungò il braccio e spense la sveglia, cercando di non svegliare Jeff che dormiva serenamente con la testa appoggiata sul suo petto.
A quella visione Nick sorrise e gli posò un tenero bacio tra i capelli.
«Nick…», biascicò Jeff, assonnato, sbattendo le palpebre.
«Hey», rispose il moro.
«Buongiorno», sussurrò il biondo, lasciandogli un bacio sulla guancia.
«’giorno a te, Jeffie».
Quando sentì pronunciare quel nome, Jeff sorrise, nostalgico. «Sei tornato, Nick. Sei tornato da me. Finalmente insieme», disse.
Non sapeva nemmeno perché stesse dicendo quelle cose, ma pronunciare quelle parole gli dava la consapevolezza che Nick non sarebbe più andato via, che non si sarebbero divisi più.
«Sì», confermò Nick, stringendolo a sé con fare protettivo: «Sono tornato… siamo tornati».
Jeff annuì. «Dimmelo», mormorò, accoccolandosi di più al suo petto.
«Cosa?», chiese Nick perplesso accarezzandogli teneramente i capelli.
«Dimmi che mi ami», rispose lui serio, in un sussurro: «Dimmi che mi ami e che non mi lascerai mai più».
«Ti amo tantissimo», rispose il moro, sincero, baciandogli dolcemente la guancia: «Non ti lascerò mai più».
«Promettilo», insistette Jeff: «Non lasciarmi mai più, Nick…».
Quella di Jeff sembrava quasi una supplica. Aveva paura di stare di nuovo senza Nick. Lo amava troppo e non avrebbe mai voluto separarsi di nuovo da lui.
Si completavano, l’uno era la parte complementare dell’altra, e non ce l’avrebbero mai fatta a farne a meno.
«Non ti lascerò mai più. Promesso», rispose Nick. Mantenere una promessa non è semplice, è un qualcosa che richiede consapevolezza e serietà, ma Nick sapeva che Jeff era la sua unica certezza: «Ti amo».
«Ti amo anch’io», rispose Jeff, beandosi dei baci e delle carezze del suo ragazzo.
 
«Zio Thaaaaaaddy! La colazione è pronta!».
La vocina di Harry fece svegliare Thad quasi di soprassalto.
Il ragazzo si sistemò meglio sul divano dove aveva dormito; Harry aveva insistito affinché dormissero tutti e tre insieme, e Sebastian aveva suggerito di dormire sul divano.
Appoggiò la testa sullo schienale del divano, finendo per riaddormentarsi.
«Aspetta», disse Sebastian a Harry con un occhiolino. Harry sorrise: Sebastian non era poi così male.
Sebastian andò in salotto, e si sedette al fianco di Thad, senza far rumore. Avvicinò le sue labbra sulla sua guancia e…
«Svegliati, cialtrone!», quasi gli stordì un orecchio.
«Sebastian!», si lagnò Thad: «Che risveglio brusco…».
«Sei un fannullone! Vergognati, persino Harry si è svegliato prima di te».
Si sentirono le risatine di Harry sin dalla cucina, e a Sebastian non poté non sfuggire una risata. Thad incrociò le braccia, cupo. «Ho sonno», bofonchiò: «Quando hai sonno tu io non ti disturbo».
Sebastian sorrise, divertito, per poi catturare immediatamente le sue labbra in un bacio. «Dormi troppo. Prova a dormire qualche volta il pomeriggio e riserva tutte le tue energie per la notte… che cosa ne pensi?», scherzò, malizioso.
Il broncio di Thad non durò a lungo. «Non hai mai avuto bisogno di una scusa per portarmi a letto…», mormorò, con un sorriso malandrino.
«Smettila con questo sorriso da sgualdrina, Harwood, rischio veramente di non rispondere più delle mie azioni», disse Sebastian: «e con questi capelli scompigliati, poi… sei estremamente sexy».
Thad lo attirò a sé. «Ti amo, Seb», gli sussurrò sulle sue labbra, con un bellissimo sorriso che sciolse il cuore di Sebastian.
«Lo so, piattola».
«Piattola? Ancora con i nomignoli del liceo…», mormorò Thad con uno sbuffo, ma non poté non sfuggirgli un sorriso.
«Non lo ammetterai mai, ma adori quel soprannome», disse Sebastian convinto: «e poi ti si addice alla perfezione. Sei sempre stato il rompiscatole, fastidioso, scocciante ragazzo per il quale ho perso la testa».
«Ogni giorno mi meraviglio di quanto tu sia sempre più romantico, davvero», disse Thad sarcastico, lasciandosi andare ad un sorriso.
«Beh, avevo pensato di portarti la colazione, che cosa romantica, ma poi ho pensato che mi avresti potuto sporcare il divano, quindi ora fai poche storie ed alzati. Basta il pensiero, no?», fece Sebastian, esortando il ragazzo a seguirlo in cucina. Thad rise, scuotendo il capo, divertito.
«Buongiorno, zio Thaddy!», Harry gli sorrise, radioso.
«Buongiorno, tesoro», rispose Thad con un sorriso. Harry gli corse incontro e gli schioccò un bacio sulla guancia.
«Credo che dovrei inviare un messaggio a Duval», asserì Sebastian, prendendo il cellulare.
«Perché chiami mio padre Duval? Si chiama Nick», domandò Harry incuriosito.
Thad sorrise. «Sebastian ha una fissa per chiamare tutti per cognome, è come se fosse una cosa più formale e riservata».
 
«Andiamo da Harry, Thad e Sebastian?», propose Nick.
«Certo», rispose Jeff, versando del caffè nella sua tazza: «Facciamo velocemente colazione, ci prepariamo e poi scendiamo, okay?».
Nick annuì. «Sai, saresti un ottimo padre per Harry», disse improvvisamente, con un sorriso.
Jeff arrossì, sorridendo imbarazzato. «Oh, ti ringrazio, ma non voglio dar problemi ad Harry… non penso che la situazione possa fargli piacere…».
«Anch’io mi preoccupavo di questo, ma Harry ti adora», disse Nick.
«Sì, mi adora, ma come amico di suo padre, non come il suo compagno», spiegò Jeff serio.
«Hai ragione», fece Nick, poi cercò di rasserenarlo: «Tranquillo, vedremo come fare».
«Qualsiasi cosa, ma voglio che Harry sia felice», fece Jeff, profondo: «Voglio che sia lui a scegliere».
«E sarà così», concordò Nick.
 
Per le dieci e mezzo, erano tutti a casa di Sebastian.
«Papi! Jeffie!», esultò il piccolo Harry quando li vide, precipitandosi nelle loro braccia.
I ragazzi sorrisero. «Tesoro», disse Nick, prendendolo in braccio: «Hai fatto il bravo?».
Thad rispose al posto suo. «È stato bravissimo, come sempre», sorrise.
«Mica hai fatto arrabbiare Sebastian?», gli chiese Jeff, con un sorriso curioso.
«No, anzi, mi sono fatto tante risate con Sebby!», sorrise Harry.
Sebastian trattenne una smorfia per quel soprannome.
«Posso avere un bicchiere d’acqua?», chiese Jeff gentilmente.
«Certo», rispose Sebastian, conducendo il biondo in cucina. Nick e Thad restarono in salotto con Harry a parlare.
«Sterling caro, allora?», domandò il francese, incuriosito, porgendogli il bicchiere d’acqua.
«Cosa allora?», chiese il biondo perplesso, bevendo un sorso.
«Com’è stato?», ammiccò il francese.
L’acqua gli andò quasi di traverso. Arrossì tremendamente. «Bellissimo», disse, infine, con un sorriso timido.
Sebastian sorrise, compiaciuto. «Finalmente, sarà strano detto da me ma non sopportavo l’idea di vedervi separati. Siete come un’unica entità, lo dicevano anche alla Dalton».
Jeff rise. «Anch’io non riuscivo a vedere te e Thad divisi. Siete perfetti insieme, credo di non aver mai visto Thad così felice come lo è con te».
 
«Che fine avevate fatto?», chiese Harry curioso quando Jeff e Sebastian uscirono dalla cucina.
«Ah, niente di che, piccole confidenze», sorrise Sebastian, facendo arrossire Jeff.
La giornata passò tranquillamente e Sebastian invitò Nick, Jeff e Harry a restare da loro per pranzo.
Trascorsero le ore a parlare e a ridere, esattamente come cinque anni prima. Nick, suo figlio e Jeff andarono via verso sera, e Sebastian e Thad restarono soli.
«È tutto tornato come prima», fece Thad, emozionato: «È tutto giusto, ora… è così che deve andare».
Sebastian lo baciò con passione sulle labbra. «Ti amo», disse, semplicemente, prendendogli il viso tra le mani.
Thad si perse in quegli incantevoli occhi verdi che ormai erano il suo mondo. «Anch’io», gli sussurrò Thad, baciandolo.
«Mi vuoi sposare?».
Thad restò felicemente sorpreso da quella proposta.
«Quando vuoi», continuò Sebastian, serio: «magari tra qualche anno… quando vuoi tu, se lo vuoi, ovviamente…».
Thad lo abbracciò, stringendolo forte a sé, mentre lacrime di gioia incominciarono ad inumidire i suoi occhi. «Certo che lo voglio, sì, sì, sì…», mormorò, entusiasta: «Ti sposerò, Sebastian… sì».
Sebastian sorrise. Thad lo baciò con sicurezza: era pronto ad iniziare la sua nuova vita con il ragazzo che amava più di ogni altra cosa al mondo.
 
Erano tutti fuori la casa di Nick. Quest’ultimo inserì le chiavi nella serratura della porta: sembrava piuttosto nervoso.
«Harry», lo richiamò Jeff che finalmente si decise a parlargli.
Il piccolo si voltò, sorridente. «Dimmi, Jeffie».
«Io… io volevo sapere se…», farfugliò Jeff, poi disse: «… se ti piacerebbe che io venissi a vivere qui, con te e papà».
Harry sorrise, entusiasta. «Certo che lo voglio!», fece il bambino, poi disse: «Papi cosa ha detto?».
«Sceglierò quello che vuoi tu, piccolo», rispose Nick, ma era palese che fosse d’accordo.
«Sì, allora!», fece il bambino contento, abbracciando forte Jeff: «Da oggi in poi sei uno di famiglia! E comunque zio Thaddy e Sebby mi hanno detto tutto, anche se l’avevo intuito, non sono stupido. Papà, me lo potevi dire anche tu: per me è un onore avere Jeffie come papà!».
Nick divenne paonazzo. «Harry, te lo avrei detto», disse.
«Ma Sebby è stato più veloce», Harry sorrise, facendogli la linguaccia.
Jeff pianse sommessamente, commosso. Nick strinse Harry e Jeff a sé in un forte abbraccio.
«Vi amo», disse, emozionato: «Siete le cose più belle e preziose della mia vita».
Erano tornati all’inizio.

 


Angolo Autrice

Buona serata a tutti! :D
Non sono per niente convinta del finale, non sono brava a scrivere i finali >__< ma don't worry, anche se è l'ultimo capitolo - ovvero quello che conclude l'intera vicenda - ci sarà un epilogo che, sperando bene, dovrei scrivere/postare domani :D 
Niff is on, finalmenteee! <3
Sebastian fa una proposta importante a Thad *---* Thad accetta, ma non si sposeranno subito: Sebastian non vuole dare nessunissima fretta a Thad.
Dylan ormai è soltanto un fantasma del passato, e Brandon... beh, Brandon tornerà nell'epilogo! ;)
Nick, Jeff, Harry... Seb e Thad hanno ritenuto opportuno raccontare tutto ad Harry, e il bambino sembra essere felice della svolta tra Nick e Jeff. Ricordatevi che Harry ha tre anni e che questa è soltanto una fanfiction, pura invenzione, quindi non so quale può essere la vera reazione di un bambino così piccolo come lui.
Tuttavia, Harry adora Jeffie <3 e ovviamente ama anche suo padre. c:
Ringrazio Melipedia che ha recensito lo scorso capitolo e tutti coloro che leggono!
All'epilogo! :') *scende la lacrimuccia*

   
 
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