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Autore: YouNeedLOL    03/07/2013    5 recensioni
''Ci vediamo all'una davanti la fontana del campus xx''.
La ragazza rimase infastidita dal fatto che Lui non si fosse firmato, lasciandola ancora all'oscuro del suo nome; però, nel leggere la risposta, una fitta la colpì allo stomaco.
Eccola: l'ansia cominciava a farsi sentire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 So, you are..?

  
Il sole faceva capolino nella stanza dalla finestra e colpiva dolcemente il volto di Jamie con quei deboli raggi che riuscivano ad attraversare le tendine. Erano le nove quando la sveglia cominciò a trillare con il suo fastidiosissimo ''DRIN''.
La ragazza, ridestatasi dal suo sonno, fermò quel suono con un gesto automatico. Nonostante quella notte non avesse dormito bene, si alzò subito dirigendosi alla finestra. Di solito non si sarebbe alzata così facilmente: era una pigrona di prima categoria e dopo aver staccato la sveglia si sarebbe rigirata dall'altro lato e avrebbe ripreso a dormire.
Scostò le tendine facendo entrare nella stanza i caldi raggi primaverili e aprì la finestra; chiuse gli occhi assaporando l'aria mattutina, i raggi che le colpivano il viso e il cinguettio lontano di alcuni uccellini.
Quel giorno però era diverso, la notte prima non aveva dormito bene: era nervosa per l'appuntamento che l'attendeva.
Non sapeva nulla del ragazzo che avrebbe dovuto incontrare quel pomeriggio, non ne conosceva nemmeno il nome, giacché le sue due amiche, Dani ed El, avevano pensato bene di tenerglielo nascosto.
Nessun motivo particolare, puro divertimento.
Erano state loro ad organizzare quell'appuntamento tra Jamie e il ragazzo-senza-nome.
Louis e Liam, rispettivamente i ragazzi di El e Dani, avevano contribuito proponendo un loro amico. Ne avevano parlato bene, ma questo non aveva cancellato il nervosismo che provava Jamie nel dover incontrare un ragazzo di cui non sapeva nulla.
Dopo una doccia che, avrebbe dovuto tranquillizzarla, si vestì velocemente ed uscì.
Jamie non era una di quelle ragazze che passavano ore la mattina davanti lo specchio per truccarsi o per scegliere cosa indossare: amava la semplicità ed era bella così, con la sua camicetta a quadri rossa, un paio di jeans e converse. I capelli, lunghi e lisci, erano stretti in una coda di cavallo con un nastro, rosso anche quello.
Uscita dall'appartamento riservato alle studentesse del college, fece la solita strada per arrivare al bar del campus, punto di ritrovo della maggior parte degli studenti. Quella mattina non dovette fare la strada di corsa e poté prendersela con più calma, dato che si era alzata prima del solito.
Entrò nel locale e  si diresse al bancone.
«Ciao Zayn! » disse allegramente.
 Il ragazzo, che stava riempiendo alcuni bicchieroni di caffè, si voltò sentendosi chiamare e sorrise alla ragazza dagli occhi color cioccolato che aveva davanti a sé.
«Ehi! Che ci fai qui così presto?»
«Oggi mi sono alzata prima del solito. Non ho dormito molto bene stanotte, in verità- disse la ragazza stropicciandosi un occhio e appoggiandosi al bancone.»
«E come mai? Preoccupata per qualche esame?»
«No, no. Il fatto è che oggi ho un appuntamento con un ragazzo e non so niente di lui. E per niente intendo neanche il nome. Sono nervosa. E non posso nemmeno tirarmi indietro, le mie amiche mi hanno incastrato.»
Il ragazzo ridacchiò e per tutta risposta ricevette uno scappellotto in testa.
«Ahia!» si lamentò lui, massaggiando il punto colpito. «Dai, in fondo ti capisco. Anch'io oggi ho un appuntamento con una ragazza. Ma non temere, andrà bene. Di certo il tipo non rimarrà deluso!» Disse Zayn aprendosi in un sorriso spontaneo.
«Grazie, sei un tesoro!»
«Facciamo il solito? Offro io!»
«Se continui ad offrirmi cappuccini ti caccerai nei guai, lo sai?» sussurrò lei.
 Il ragazzo le sorrise e si chinò in avanti guardandola negli occhi. Se c'era una cosa a cui Jamie non sapeva resistere erano gli occhi di Zayn: di una tonalità particolare, caldi e ambrati, belli come pochi. Stiratosi sul bancone, anche Zayn parlò solo per farsi sentire dalla ragazza.
«Io adoro cacciarmi nei guai.» Poi ridacchiò. «Cappuccino in arrivo, signorina!»
Il ragazzo si allontanò per preparare il bicchiere con la bevanda richiesta, mentre Jamie prese a guardare i dolci esposti da dietro il vetro. Lei amava i dolci e Zayn non mancava mai di fargliene trovare uno assieme al cappuccino. Quel ragazzo la viziava.
«Ecco il cappuccino!»
Jamie distolse lo sguardo dal vetro che stava guardando e fece per prendere il suo bicchiere, ma un'altra mano si posò sulla sua. La ragazza si ritirò indietro, posando lo sguardo sul ragazzo che aveva di fianco; e quello fece lo stesso sorridendole.
«Scusami, era il tuo forse?»
«Ehm...» balbettò la ragazza, non riuscendo a distogliere lo sguardo dagli occhi di quel ragazzo. Occhi di un azzurro tanto intenso e profondo da potervisi perdere dentro. Jamie si accorse che stava indugiando troppo su quegli occhi mentre lui aspettava che dicesse qualcosa, possibilmente di senso compiuto, così si costrinse a svegliarsi e riprese a parlare.
«Si, credo. Ma se tu avevi ordinato prima di me...»
«Oh, no tranquilla! Prima le signore!» la interruppe.  «E poi non avevo ordinato anche il dolce.» Disse ammiccando e indicando la fettina di torta di mele che Zayn aveva portato assieme al cappuccino.
«Grazie...» la ragazza sorrise timidamente prima di prendere il suo bicchiere e cominciare a sorseggiarne il contenuto.
«Frequenti il corso di arte?» chiese il ragazzo, continuando a starle vicino.
«Si, come fai a saperlo?» rispose lei, sorpresa dalla domanda del biondo. Lui rise, indicando il grande quaderno che Jamie portava sotto braccio.
«Il tuo album.»
«Oh, certo. Che sciocca.» Rise anche lei leggermente in imbarazzo.
«Io invece frequento il corso di musica, sai?» Continuò, prendendo il bicchiere che un altro cameriere del locale gli aveva appena portato.
«Oh, davvero? E cosa suoni?»
«La chitarra.»  Rispose quello con tono scherzosamente fiero.
«Avrò mai l'occasione di sentirti suonare?»
«Solo se tu mi farai vedere i tuoi disegni!»
«Affare fatto allora!»
I due ragazzi decisero di prendere posto in uno dei tavolini del bar e continuarono a scherzare e parlare; non si accorsero nemmeno del passare del tempo.
Posando i suoi occhi sull'orologio nel muro, Jamie si rese conto di quanto, invece, fosse in ritardo. Si era già giocata la prima lezione, ma era ancora in tempo per quella di disegno.
«Oh cavolo! Scusa ma sono in tremendo ritardo, devo scappare! Spero di rivederti!» Disse Jamie, raccogliendo i fogli da disegno dell'album che stava mostrando allo sconosciuto.
«Aspetta, dimmi come ti chiami almeno.» Chiese il ragazzo prendendole la mano prima che lei potesse alzarsi e sfuggirgli.
Jamie si stupì di quel contatto e guardandolo negli occhi ne rimase preda per una seconda volta.
«Mi chiamo Jamie…» Mmugugnò infine, lasciando di contro voglia la mano del ragazzo. «Scusa, devo proprio andare.» E corse fuori.
Il ragazzo, invece, rimase a guardarla mentre andava via con il sorriso sulle labbra e quando Jamie uscì dalla sua visuale, anche lui uscì dal locale, diretto alla sua lezione di musica.
 
 
Jamie, arrivata all'entrata, si diresse verso gli ascensori.
 La classe di disegno si trovava al terzo piano, e dopo la corsa appena fatta non le andava di salire a piedi.
In quel momento si ricordò di doversi sentire con il ragazzo-senza-nome per confermare l'appuntamento del pomeriggio. Non aveva voglia di farsi sentire per prima e quasi pensò di annullarlo, ma poi cominciò a scrivere un messaggio.

Sono Jamie, la ragazza dell'appuntamento. Dove e a che ora ci vediamo?'

Era indecisa se mandare un messaggio così diretto o arricchirlo con frasi di circostanza.
 Arrivato l'ascensore vi salì con altri quattro studenti e inviò il messaggio così com'era, non aveva nulla da aggiungere in fondo e dire dell'altro sarebbe risultato artificioso.
In quello stesso istante, un ragazzo dai capelli ricci accanto a Jamie, prese il suo cellulare dalla tasca e sorrise leggendo sullo schermo quello che doveva essere un messaggio di testo. Cominciò a digitare la sua risposta e poi lo ripose nella tasca dei jeans.
Jamie non sembrava essersi accorta di nulla, ma qualche secondo dopo anche lei ricevette un nuovo messaggio:
 
“Ci vediamo all'una davanti la fontana del campus xx'”
 
La ragazza rimase infastidita dal fatto che Lui non si fosse firmato, lasciandola ancora all'oscuro del suo nome; però, nel leggere la risposta, una fitta la colpì allo stomaco.
Eccola: l'ansia cominciava a farsi sentire.
Le porte dell'ascensore si aprirono e Jamie uscì seguita dal ragazzo alto e riccio che le era stato vicino in ascensore.
Si diressero entrambi nella stessa direzione, fermandosi difronte l'aula di disegno assieme ad altri studenti, segno che l'insegnante non era ancora arrivato.
Nell'attesa la ragazza si appoggiò al muro e prese a sfogliare il suo album per rimetterlo in ordine dato che al bar, per la fretta, aveva raggruppato disordinatamente i fogli che aveva poggiato sul tavolo.
«Caspita, sei davvero brava!» Disse all’improvviso una voce leggermente roca di fianco a lei.
 Jamie alzò lo sguardo e trovò due occhi verdi e vivaci che la fissavano.
«Scusa, ma non potevo non dirtelo!» Il riccio le dedicò uno splendido sorriso, che formò due adorabili fossette ai lati delle labbra che rendevano il suo viso simile a quello di un bambino.
«Posso vederli?» continuò lui.
Lei annuì, porgendogli timidamente il suo quaderno.
Dopo aver esaminato tutti i disegni di Jamie, il ragazzo si complimentò nuovamente con lei dei suoi lavori.
«Grazie, sei un nuovo studente?»
«No, non sono uno studente. Mi ha chiamato il vostro professore per farvi da modello.»
A quelle parole Jamie abbassò lo sguardo cercando di nascondere il sorrisetto che le si stava formando sulle labbra.
Il ragazzo, intuendo ciò che la ragazza stesse pensando, si affrettò a chiarire.
«Oh no. Non è come pensi! Patti chiari: solo viso e addome!» Poi prese a ridere di gusto, indicandola con un dito e cercandone gli occhi, che la ragazza continuava a tenere bassi.
«Pensavi avrei posato nudo, vero?»
«In effetti si..- ammise infine ridendo anche lei.
«E dimmi: la piccola artista maliziosa ha un nome?» Chiese il riccio provocandola con un sorrisetto sfacciato.
«Mi chiamo Jamie.»  rispose lei porgendogli la mano.
Il ragazzo sorrise calorosamente e ricambiò la stretta.
«Io sono Harry, piacere.»
«Quindi, Harry, fai il modello o ci stai concedendo un'esclusiva?» lo provocò lei.
«Beh, si in effetti di solito poso solo per Valentino e Dolce&Gabbana.» Scherzò lui facendola ridere,  poi continuò: «No, no. Studio legge.»
«Caspita, deve essere pesante!»
«Abbastanza, anche se non sono proprio il tipo che si ammazza di studio.»
Risero entrambi di gusto e continuarono a parlare e scherzare fino a quando non arrivò il professore, con ben mezz'ora di ritardo.
Per tutte e due le ore di lezione Harry, dalla sua posizione, guardò Jamie alle prese con il suo disegno.
Lei, benché ne fosse lusingata, ne era anche intimidita e cercava di ignorarlo concentrandosi sul suo lavoro. Di tanto in tanto le capitò di arrossire, soffermandosi un po' più del dovuto a fissare i suoi occhi o il suo petto leggermente muscoloso e sperò che lui non se ne fosse accorto.
Era mezzo giorno quando tutti gli studenti conclusero i loro disegni.
A Jamie sarebbe piaciuto poter fare vedere ad Harry il suo lavoro concluso ma il ragazzo, subito dopo la fine della lezione, era scappato via. E in effetti anche per lei si era fatto tardi, doveva sbrigarsi: mancava poco al suo appuntamento.
E quindi eccola lì, a camminare per le stradine del campus per vedersi con un ragazzo di cui non sapeva nulla.
 A ogni passo che faceva, il cuore accelerava i suoi battiti e le fitte allo stomaco diventavano più frequenti. Mentre camminava cominciò a torturarsi le mani e a pensare a cosa dire e fare. Nella sua mente cominciò anche a farsi spazio l'idea di tornare indietro; ma se da un lato voleva andarsene, dall'altro era curiosa di conoscere quel ragazzo. Quel poco che Liam e Louis le avevano detto sul suo conto era positivo, ne avevano parlato molto bene… e poi non poteva tirarsi indietro proprio ora, non sarebbe stato giusto.
Fu leggermente sollevata nel non trovare nessuno ad aspettarla quando arrivò nel luogo nell'appuntamento. Attese qualche minuto e si ritrovò a pensare che magari a non presentarsi sarebbe potuto essere lui e sebbene lei stessa avesse pensato, giusto pochi minuti prima, di mancare all'appuntamento, quella possibilità le diede fastidio.
«Jamie…?» Una voce la chiamò alle spalle, interrompendo i mille pensieri che le frullavano in testa. La ragazza cominciò a voltarsi lentamente ma si bloccò incrociando lo sguardo del ragazzo difronte a sé. Rimase in un silenzio che sapeva essere imbarazzante, ma era troppo sorpresa per riuscire a dire qualcosa. Si ritrovò solamente a sorridere.
«Ciao! A quanto pare ci rivediamo.» Fu lui il primo a parlare, aprendosi in un sorriso spontaneo, e a rompere quel silenzio, misto a stupore e contentezza, che si era creato.
«E già...» Assentì lei sorridendogli a sua volta.
«Se devo essere sincero, sono felice che la ragazza dell'appuntamento sia tu.» Aggiunse il ragazzo, portandosi una mano dietro la nuca, leggermente in imbarazzo per quello che aveva appena detto.
«Si, lo sono anch'io.» Rispose lei sorridendo.
Ed era sincera, lo era davvero.
«Comunque, io sono Niall.» Disse il biondino dagli occhi azzurri porgendole la mano; lei gliela strinse. Sembrava che le loro mani si incastrassero perfettamente, come i due pezzi di un puzzle.
«Lo sapevi, vero? Che ero io?»
«L'avevo intuito quando mi hai detto il tuo nome, prima di andare via. Ma non volevo rovinarti l'effetto sorpresa.» Rispose Niall ridacchiando
«Adesso abbiamo più tempo: mi avevi promesso che ti avrei sentito suonare - disse Jamie indicando la chitarra che Niall teneva sulla spalla destra, di ritorno dalla sua lezione di musica.
 Il ragazzo prese a ridere di gusto e, con Jamie, si sedette sul prato all'ombra di un albero. Cominciò ad intonare le note di una canzone che, aveva detto, aveva composto lui stesso. Oltre a suonare, Niall, prese anche a cantare; non era solito cantare in pubblico, si limitava a strimpellare con la sua chitarra, e a cantare soltanto quando era da solo. Ma con Jamie era diverso, sebbene la conoscesse solo da poche ore, con lei non provava vergogna.
La ragazza chiuse gli occhi, poggiandosi al tronco e avvicinandosi di più a Niall, lasciandosi cullare dalla sua voce. Felice di non essersi tirata indietro e con la sensazione di trovarsi nel posto giusto, con il ragazzo giusto.
 
 

Hi guys!
Allora, io sono Giuls!
Questa è la prima OS che pubblico qui e mi sto vergognando da morire, tanto che vorrei nascondermi lol
Ma oramai quel che è fatto è fatto, quindi: cosa ne pensate? vi piace, vi fa schivo, scrivo male..? scrivetemi i vostri pareri in merito o qualche consignlio!
Sarebbe bello se mi lasciaste una recensione con scritto con chi pensavate che si sarebbe vista Jamie :) sono curiosa di sapere su chi scommettavate :D
adesso non so che altro scrivere quindi.. sì.
Bye! xx
  
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