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UNTIL
THE END *
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Sono
passati solo
cinque secondi da quando il tuo viso era sorridente, intento a fare una
delle
tue solite battute nei momenti più inopportuni.
Com’è
che adesso sei li
disteso a terra, con gli occhi fissi nel vuoto?
Cinque
secondi Fred.
Cinque
maledettissimi
secondi possono rovinare per sempre una vita; la tua, la mia, quella
dei nostri
cari.
Rimango
bloccato,
immobile, non riesco più a respirare.
In
cinque secondi ho
pensato quello che non ho mai pensato in una vita.
La
mia vita senza te.
Senza
il mio gemello,
il mio più caro amico, il compagno di una vita.
La
persona che più al
mondo riusciva a comprendermi perfettamente, anche quando non proferivo
parola.
Il
dolore mi penetra
improvviso come una lama rovente sulla pelle; la consapevolezza della
tua morte
invade la mia ragione, ma nonostante ciò è come
se una piccola parte di me
stesse gridando, urlando a piena voce al mondo che questo non
può essere
possibile.
Tu
non puoi essere
morto.
Non
puoi aver
abbandonato questo modo così.
Tutto
attorno è
confuso; non ho più la percezione di quello che sta
succedendo: maledizioni volano
come foglie morte nel vento, ma io continuo a fissarti Fred, ti guardo
cadere a
terra e rimanere immobile. Riesco quasi a vedere la tua anima scivolare
via dal
corpo.
Qualcosa
si è sbloccato
dentro di me: inizio a correre.
Non
m’importa di essere
colpito mentre ti raggiungo, fratello mio, anzi quasi lo spero.
Vorrei
raggiungerti
Fred, perché l’idea di rimanere al mondo senza te
è insopportabile.
No
non posso sopravvivere
a questo, non voglio.
Ti
sto raggiungendo, in
questi angosciosi attimi spero ancora di vederti alzare e sentirti dire
che è
tutto ok.
Ma
tu non lo fai.
Mi
piego su di te. I
tuoi occhi…così freddi che mi fissano, senza
davvero vedermi.
Te
ne sei andato Fred,
e con te hai portato via anche il mio cuore e la mia anima.
Mi
hai strappato tutto.
Come
posso andare
avanti adesso, chiuso in questo involucro colmo solo di ricordi di me e
di te.
Ricordi
ormai
dolorosamente lontani.
Ho
paura Fred, adesso come
non mai.
Non
sono mai stato da
solo, senza te al mio fianco, sempre pronto a terminare la mia frase
lasciata a
metà, a compiere il tuo dovere di fratello.
Perché mi sento
come se fossi io al tuo posto?
Mi
sento morto Fred.
Respiro, ma sono morto con te.
Ti
afferro e ti stringo
forte.
“Fred…no…no
no no…”
Gli
occhi mi bruciano,
esplodendomi dentro le orbite.
Sento
delle urla in
lontananza, qualcuno sta gridando il tuo nome.
Non
mi accorgo neanche
che papa,la mamma e i nostri fratelli ci circondano.
Sento
la mano di
qualcuno che tenta di farmi allontanare da te, ma non mi sposto per
nessun
motivo.
Non
voglio lasciarti
solo adesso; so che hai bisogno di me come io ne ho di te.
La
voce spezzata di
qualcuno sembra risvegliarmi.
“George…dob-biamo
al-lontanarci…”
Per
qualche misero
secondo riesco a tornare lucido.
Ti
prendo in braccio e
ti allontano dalla battaglia.
Lascio
che la mamma ti
abbracci e ti pianga, seguita dagli altri.
La
consapevolezza di
averti perso mi colpisce ancora, sempre più duramente.
Scorgo
altri due corpi
in lontananza, mi chiedo chi ti abbia raggiunto.
La
bacchetta mi scivola
di tasca, mi porto le mani al viso.
Perché
diavolo tutto
questo dolore? Perché siamo costretti a subire tutte queste
sofferenze?
Vorrei
poter riaprire
gli occhi e trovarmi a casa, con te affianco, che mi urli contro per
aver
abbassati di nuovo il prezzo delle Pasticche Vomitose.
Vorrei
che le nostre
vite non fossero state appena spezzate e distrutte per sempre.
Ma
non posso, io non
posso impedire tutto questo!
E’
il nostro destino.
Riapro
gli occhi, sono
tutti ancora attorno a te; non riesco a vederti.
Ma…cosa
succede adesso?
Ho perso completamente la ragione?
Mi
sembra di sentire
una mano appoggiata sulla mia spalla.
Non
ho bisogno di
voltarmi per capire chi è; sei tu Fred, ne sono certo.
Ti
prego fratellino,
dammi la tua forza adesso ne ho bisogno per continuare a lottare.
Noi
vinceremo, e così né
tu né gli altri che ci hanno lasciati sarete morti invano.
“Sono
con te…”
Ti
sento Fred. Le tue
parole mi incoraggiano a raccogliere la bacchetta e ad avvicinarmi di
nuovo
alla battaglia.
Ci
sarà un tempo per
gli addi, ma non adesso.
Adesso
devo combattere,
devo farlo per te.
Ti
prometto solo che ti
terrò per sempre dentro di me, al sicuro, dove nessuno
potrà più farti del male.
*