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Autore: raptasum    04/07/2013    6 recensioni
[ZIAM]
- Chi cazzo saresti tu? – la voce vagamente profonda di Zayn, unito ai suoi occhi marrone scuro, fecero scattare qualcosa nel cervello del più basso.
- Ehm, scusami, non volevo arrivarti addosso così, non ti ho visto… - cominciò ad accampare scuse su scuse, sul volto di Malik spuntò un vago sorriso.
- Ti ho chiesto chi sei, non perché mi sei arrivato addosso... guarda che occhioni…– Liam arrossì di botto, si passò le dita tra i capelli.
- Io sono… Liam Payne.
- Nah, il nome Liam non mi piace, penso che ti chiamerò… “begli occhi”. Sì, begli occhi mi piace. E poi si addice a te. Begli occhi. Ciao, begli occhi. – Zayn gli fece un occhiolino e si perse tra gli altri studenti nel corridoio, lasciando il piccolo ed incredulo castano schiacciato contro gli armadietti.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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{per Jade, Ale, Nindia e Clyss che mi hanno sopportato in chat.
Per gli Ziam, l'otp perfetta, che ammiro tantissimo.
Per Erica, non so se riuscirò a tirare avanti senza una sua recensione.
E per tutte le Ziam shipper che conosco. 




- Zayn… - mugola Liam, mentre l’altro si appresta a baciargli il collo.
- Mh? – risponde, staccandosi leggermente dalla pelle chiara e morbida del giovane, che si sta passando le dita  fra i capelli castani per calmarsi un po’.
- Dio, sei bellissimo.
- Oh no, tu di più… - la mano di Zayn scivola verso i jeans del castano, aggrappandosi al bordo di questi appena sopra il bottone. – Mi piacciono i tuoi jeans… e anche quello che celano…
- Che ne dici di scoprire ciò che celano? – chiede malizioso Liam, l’altro annuisce, il ciuffo di capelli mori spettinato e gli occhi marrone scuro più brillanti del solito.
- Non vedo l’ora – Zayn sfila rapidamente il bottone dall’asola, riporta le labbra su quelle dell’altro e…



- Liam? Ehi, Liam! Mi stai ascoltando? – la voce acuta di Louis Tomlinson, il migliore amico di Liam Payne, scosse quest’ultimo dai suoi pensieri poco casti sul ragazzo più bello della scuola, altrimenti detto Zayn Malik: capitano della squadra di lacrosse, amato da tutti grazie al suo comportamento solare ma, al tempo stesso, temuto dalle persone che lo avevano fatto arrabbiare.
Poteva essere tanto simpatico quanto violento, felice quanto depresso, forse il più lunatico del liceo.
E, se si poneva un obiettivo, utilizzava tutti i mezzi necessari a conseguirlo.
- Eh? Ah, sì, naturalmente… - Louis scosse la testa con un sorriso ironico, si scostò i capelli mori dalla fronte e puntò gli occhi azzurro ghiaccio sull’amico, rosso in viso.
- Liam… stavi pensando di nuovo qualcosa di altamente sconcio con Malik?
- N-no… - il moro scoppiò a ridere, battendo le mani di scatto e facendo spaventare Liam.
- Lo sapevo, povero piccolo Payne! Che tenero sei quando sei innamorato?
- Non sono innamorato! E’ solo… qualcosa di passeggero e nemmeno sicuro… - altro che passeggero, visto che la scintilla – almeno da parte del castano – era scattata almeno due anni prima. – E poi lo so che è impossibile che Malik sia… beh, sia…
- … omosessuale. – completò Louis, finendo la mela che stava mangiando e gettandola nel cestino lì vicino.
- Ecco, esatto…
- Cosa te lo fa pensare? Magari potresti anche piacergli, no? – Liam scosse energicamente la testa. – Comunque, negli spogliatoi ha dei comportamenti abbastanza etero, nel senso che parla sempre delle sue “conquiste” e le sue “notti di fuoco”, e che io sappia non è nemmeno bisessuale… comunque la speranza è l’ultima a morire, giusto? – Payne stava per ribattere, quando sentì il suono della campanella che indicava il termine della pausa pranzo: presto gli alunni dell’intero liceo uscirono dalla mensa, andando ognuno in una direzione diversa; mentre il castano, dopo aver salutato Louis, si avviava verso la classe di matematica, si scontrò contro qualcosa, o meglio qualcuno, molto più alto e possente di lui.
Liam sollevò lo sguardo, e per poco non svenne.
- Chi cazzo saresti tu? – la voce vagamente profonda di Zayn, unito ai suoi occhi marrone scuro, fecero scattare qualcosa nel cervello del più basso.
- Ehm, scusami, non volevo arrivarti addosso così, non ti ho visto… - cominciò ad accampare scuse su scuse, sul volto di Malik spuntò un vago sorriso.
- Ti ho chiesto chi sei, non perché mi sei arrivato addosso... guarda che occhioni…– Liam arrossì di botto, si passò le dita tra i capelli.
- Io sono… Liam Payne.
- Nah, il nome Liam non mi piace, penso che ti chiamerò… “begli occhi”. Sì, begli occhi mi piace. E poi si addice a te. Begli occhi. Ciao, begli occhi. – Zayn gli fece un occhiolino e si perse tra gli altri studenti nel corridoio, lasciando il piccolo ed incredulo castano schiacciato contro gli armadietti.
”Devo assolutamente raccontarlo a Louis”.
Ci mancava appena il quattro in matematica” pensò tra sé e sé Liam, chiudendo l’armadietto e appoggiandocisi contro, aspettando Louis.
Ovviamente, l’ultima cosa a cui Payne aveva pensato durante la lezione era la spiegazione della prof: non riusciva ancora a capacitarsi del fatto che Zayn Malik – Zayn Malik! – lo aveva soprannominato “begli occhi”, non sarebbe successo neanche nei suoi sogni migliori.
E mentre vagava col pensiero, ipotizzando baci di tutti i tipi, la prof gli aveva chiesto il risultato dell’equazione che Liam non aveva nemmeno iniziato.
E si era beccato un quattro, rovinando così la sua media quasi perfetta.
- Liaaaaam! – Louis scosse il castano dalle sue riflessioni, capì subito che erano incentrate su Malik. – Che ti è successo di bello?
- Eh? Ah, ehm… mi sono scontrato con Zayn appena fuori dalla mensa, e… mihachiamatobegliocchi – sputò tutto d’un fiato, sospirò rilassato appena finita la frase.
- COSA?  - il moro dagli occhi azzurri non poteva credere a ciò che aveva appena sentito: il ragazzo più etero dell’intero istituto, sogno erotico di tutte le ragazze – e qualche ragazzo, Liam compreso – aveva davvero chiamato così il suo migliore amico?
- Hai capito benissimo, Lou. Oh, stavo per svenire, te lo giuro!
- Magari lo ha fatto solo per prenderti in giro, lo conosco meglio di te. Comunque domani ho lacrosse, posso ascoltare i suoi discorsi e riferirteli, se vuoi. – gli occhi cioccolato di Payne si illuminarono, annuì energicamente. – Ora scusa, devo scappare, se non inizio il progetto di biologia la stronza mi appioppa un tre sicuro…
- Okaaay, ehi, sicuro di non volere una mano? Possiamo farla insiem- - Liam non fece in tempo a concludere la frase che Louis era già scomparso.
Il ragazzo sospirò di nuovo, si avviò verso l’uscita della scuola ripensando, per la milionesima volta, al bel capitano della squadra di lacrosse: dopo due passi, però, si ritrovò completamente schiacciato contro un armadietto, vittima di occhi color marrone scuro.
- Ehi, begli occhi. Ho sentito che sei bravo in scienze. – Zayn assottigliò lo sguardo, una cascata di brividi scosse la schiena del castano che cercava in tutti i modi di non pensare qualcosa di estremamente sconcio, visto la vicinanza tra i loro corpi: Malik portò un braccio contro l’acciaio rosso, lo piegò in modo da appoggiarcisi con l’avambraccio diminuendo ulteriormente la distanza tra le sue labbra e quelle di Liam.
- Ehm, n-no, cioè, sì, me la cavo, non sono tanto bravo, ho voti abbastanza alti, sto tra la B e la-
- Shhh, non ti agitare. – altro che non agitarsi, egli stava letteralmente impazzendo, era davvero troppo vicino alla sua cotta e non voleva, per nessuna ragione al mondo, guardare le labbra di quest’ultimo: poteva quasi avvertire il calore che la pelle scura e inchiostrata di Malik sprigionava, se non si fosse allontanato sarebbe morto sul colpo, ma purtroppo era spalle agli armadietti e Zayn non aveva assolutamente l’aspetto di uno che voleva smuoversi.
- Ehm, no, comunque, perché me lo chiedi?
- Perché avrei bisogno di qualcuno che mi illustri le meraviglie della genetica… - disse a bassa voce e con un tono suadente il più alto, sistemandosi il ciuffo moro e sorridendo di nuovo. – E visto che nessuno dei miei amici è bravo in questo argomento, beh…
- Oh, ehm, o-okay… - balbettò Liam, sentì una mano che si infilava nella tasca dei suoi jeans e Malik che si accostava al suo orecchio, sfiorandolo con le labbra.
- Ora hai anche il mio indirizzo, se vieni da me possiamo rimanere in casa mia… in camera – brividi dopo la parola “camera” - o possiamo andare dove vuoi tu… ciao, begli occhi. – Zayn si staccò, sorrise di nuovo e si dileguò, occultandosi alla perfezione tra gli altri studenti.
Liam si passò una mano sulla fronte, era quasi sudato, e appena infilò le dita in tasca sentì un foglietto, lo estrasse e lesse l’indirizzo, tirando il classico sospiro da innamorato subito dopo.
Poteva ancora sentire il profumo del dopobarba di Zayn, sicuramente qualcosa di marca di cui gli sfuggiva il nome.
E lo faceva impazzire, lo faceva impazzire davvero.

Appena arrivato  a casa, Liam ignorò totalmente il padre, la madre e le sorelle, che gli chiedevano continuamente se stesse bene e perché fosse così strano: ma la risposta era sempre la solita, “non è successo assolutamente niente”.
Si chiuse in camera sua, serrando la porta a chiave per tenere fuori le piccole, e si mise a ripassare l’intero capitolo di genetica: non voleva fare brutta figura, e se Zayn si era affidato a lui ci sarà pur stato un perché.
Mentre si ripeteva nella mente le tre leggi di Mendel, il castano sentì qualcuno bussare insistentemente alla porta di camera sua.
- Cosa volete? – urlò, ricevendo soltanto un “Sono Louis, apri!” in risposta.
Appena girò la chiave nella toppa, il moro si precipitò nella stanza stendendosi sul letto.
- Cosa stavi facendo? – chiese poi, stiracchiandosi e sistemandosi meglio.
- Stavo ripassando, piuttosto, che ci fai qui?
- Dovevo parlarti del tuo amorottolo Malik, ma se preferisci ripassare me ne vado. – già solo a sentire quel cognome, il cuore di Liam cominciò a battere più forte.
Il ragazzo si sedette sul bordo del letto, accanto a Louis.
- Okay, spara.
- L’ho sentito parlare con i suoi amici, la conversazione era più o meno…

- E allora, Zayn? Come va con le ragazze? – si sentono delle risate, Louis decide di fermarsi ed ascoltare.
Non è molto lontano da casa di Liam, anzi.
- Non troppo bene, ormai quelle passabili sono già andate… però mi sto divertendo un sacco con Payne, sapete chi è, no? – l’attenzione del moro dagli occhi azzurri si focalizza sulla voce di Zayn, il ragazzo finge di essere impegnato con il cellulare.
- Sì, quel frocetto innamorato di te da sempre, giusto? – Louis non può credere a quello che ha appena sentito.
- Esatto, guarda che è un ragazzo davvero carino. Comunque, lo sto facendo impazzire, è divertentissimo vederlo arrossire come una ragazzina!
- Uuuh, ed ecco gli istinti animali Malik che compaiono… hai intenzione di sbattertelo e poi abbandonarlo come hai fatto con tutti quanti o…? –
“sbattertelo? Ma non è etero?”
- No, mi piace solamente vederlo in difficoltà, oggi deve venire da me per genetica e ho intenzione di farlo morire.
- Ma quanto siamo cattivi! – e il gruppetto di ragazzi scompare dietro l’angolo, lasciando Louis ancora sconcertato.
”Devo assolutamente raccontarlo a Liam.”

- Ecco, è andata così. – Louis sospirò, mentre Liam era incredulo.
Sembrava che andasse tutto così bene, era troppo bello per essere vero.
- C-capisco… grazie, Lou… - una lacrima rotolò lungo le guance paffute del castano, la asciugò in fretta per non farsi vedere.
- Sei deluso? Te lo avevo detto, Malik fa così con tutti. Ehi, però ha detto che sei carino, insomma, probabilmente non lo faceva per illuderti…
- Lascia perdere. Oggi vado da lui, come avrai scoperto, e non ho intenzione di “morire” – simulò le virgolette con le dita – come ha detto. Resisterò. Dopotutto non ho speranze, Malik è pure etero. Non crederò più a una parola. – Liam sapeva che non avrebbe portato a termine i suoi obiettivi, ma tanto valeva provarci.
- Okay… torno a casa, devo ancora iniziare scienze ma ho preferito passare prima da te. Stammi bene, Lee. – il castano salutò l’amico, che uscì dalla stanza poco dopo.
”Oh, andiamo. Mi sono innamorato del ragazzo più stronzo e bello della Terra.”
Smise di ripassare genetica, non gli serviva e ormai non gli interessava più di tanto: qualcosa, nel grande cuore di Liam Payne, bruciava di rabbia.
Forse l’orgoglio.

Okay, non lasciarti fregare da Malik. Non ascoltarlo. Non guardarlo negli occhi.” Si ripeté Liam, fermo davanti alla porta dell’appartamento di Zayn.
Vattene. Resta. Non ha bisogno di te. Magari ha davvero bisogno di ripetizioni.” Nella testa del castano c’era solamente una gran confusione, non sapeva più che voce seguire, ce n’erano troppe diverse: tutte quante però, si zittirono quando il ragazzo suonò il campanello.
”Bella stronzata, Payne” si disse, non fece in tempo a girare i tacchi e scappare che la porta davanti a lui si aprì.
- Ehi, begli occhi! – esclamò Zayn, con un enorme sorriso stampato sul viso: e in quel momento, tutti i buoni propositi di Liam capitolarono.
- Ciao, Zayn.
- Entra, vieni. – “non pensare male”, in alcune situazioni Payne sapeva essere davvero malizioso.
E il fatto che il moro avesse indosso una maglietta piuttosto aderente non aiutava certo le cose.
- Carina casa tua. – commentò freddo il castano, quando in realtà avrebbe voluto dire che era stupenda.
- Grazie mille, andiamo… in camera. – Zayn si leccò le labbra, movimento mirato a far arrossire Liam, e infatti le guance di questo presero un adorabile colorito.
- O-okay… - seguì il padrone di casa fino nella sua stanza, di cui Payne non memorizzò nemmeno un particolare: troppo intento a trattenersi dal saltare addosso al bel moretto, stesosi in quel momento sul letto. – Ehm… che cosa ti devo spiegare?– Liam si sedette sul bordo del materasso, gli occhi fissi su Zayn che si sistemava a pancia in giù: questo si avvicinò ancora di più a lui, alle sue gambe incrociate, sfiorandole con il mento.
- Tutto.
- Va b-bene… dov’è il tuo libro di scienze? – il moro indicò col mento un punto alle spalle di Payne, questo si girò focalizzando una scrivania, si alzò avvicinandosi al mobile. – P-posso sedermi qui? – indicò la sedia girevole, l’altro annuì.
- Se serve accendi anche il computer – un portatile della Acer grigio – il libro è quello lì verde.
- Ah, okay, perfetto… a-allora io lo accendo, eh? – Liam non era balbuziente, ma in quel momento pareva tutto il contrario.
Il castano si sistemò contro lo schienale della sedia, aprì il libro e premette il tasto di accensione del notebook, che emise una specie di “beeep” subito dopo; mentre cercava la pagina iniziale del capitolo di genetica, però, si sentì girare e subito dopo si trovò gli occhi di Zayn davanti ai suoi.
Il moro sorrise, solo alcuni decimetri li dividevano: serrò le mani sui braccioli in plastica nera della sedia, accorciando quella distanza e portandola a pochi centimetri, il solito sorriso stampato sul volto.
- Allora, da cosa cominciamo? – sussurrò, il fiato caldo si infranse sul naso di Liam, il quale si schiacciò il più possibile contro lo schienale morbido che, in quel momento, rappresentava la sua unica ancora di salvezza.
- D-da quello che v-vuoi… - Zayn ridacchiò, fece rigirare la sedia verso la scrivania e si appoggiò coi gomiti sul bordo superiore di essa, appena sopra la testa dell’altro ragazzo, tremante e rosso come un peperone.
- Oh no, sei tu l’esperto di queste cose, no? – Liam avvampò ulteriormente, cercò di portare tutta l’attenzione sul libro di scienze ma Zayn Malik a pochi centimetri da sé era difficile da ignorare.

Furono le due ore più lunghe della storia, almeno per Liam.
Ovviamente Zayn faceva di tutto per provocarlo, e riuscì perfettamente nel suo intento.
- Okay, ehm, allora… hai capito come si trasmettono i caratteri? – chiese il castano per la terza volta di fila. – Zayn, ma mi stai ascoltando? – esclamò seccato, chiudendo il notebook di scatto.
- Non ho più voglia di studiare, begli occhi.  – estrasse un accendino e un pacchetto di Camel da uno dei tanti cassetti della scrivania, si accese una sigaretta aspirando e soffiando fuori il fumo lentamente, e Liam non poté che eccitarsi davanti a quella vista.
- Come vuoi… io allora torno a casa, eh? – il moro annuì, gettò uno sguardo all’orologio a muro: indicava le sei e mezza di una fredda giornata di novembre, il sole era già scomparso da un pezzo, e nel cervello di Zayn nacque un’idea a dir poco geniale.
- Aspetta, Liam. E’ scuro, ti accompagno a casa.
- Da-davvero? – non ci poteva credere.
Liam Payne non poteva assolutamente credere a ciò che le sue orecchie avevano udito.
Zayn Malik, il conquistatore spietato, quello che voleva solo vederlo rosolare di eccitazione, lo voleva accompagnare a casa.
- Davvero davvero, ho bisogno di fare due passi e non amo uscire da solo… e poi potrebbe succederti qualcosa. – e per la prima volta in tutta la giornata, la voce del moro si increspò e le sue guance assunsero un vago colorito rosso.
- Okay, allora… andiamo? – Zayn si alzò, si infilò rapidamente le Nike bianche e una felpa blu, si infilò il cellulare in tasca e prese le chiavi di casa: i due uscirono, immergendosi nel buio autunnale di metà novembre, il moro chiuse la porta e si avviarono.
Liam si sentiva il ragazzo più fortunato della Terra, non capitava molto spesso che al moro importasse la salute delle sue “vittime”e  si sentiva lusingato al pensiero che, dopotutto, Zayn si era preoccupato di lui.
A spezzare il silenzio ci pensò proprio il più alto, che cercò di intavolare una conversazione partendo dalla temperatura, dal meteo, e dai soliti argomenti che si usano per rompere il ghiaccio.
Arrivarono a casa di Liam dopo circa dieci minuti, in cui né uno né l’altro erano stati zitti: un miracolo per il piccolo Payne, che con la sua timidezza si sentiva sempre a disagio.
Si fermarono davanti alla porta dell’abitazione di quest’ultimo, il castano si girò appoggiando la schiena contro l’uscio.
- Eccoci qui, grazie per avermi spiegato scienze… - Zayn si avvicinò, il freddo gli aveva reso le guance rosse, si appoggiò con una mano allo stipite in legno della porta di casa Payne.
- Di niente… s-se ti serve ancora una mano, la prossima volta, io sono sempre disponibile… - il moro annuì, si passò una mano tra i capelli spostando poi le stesse dita sullo zigomo destro di Liam.
- Lo terrò a mente, begli occhi. Ci vediamo a scuola, mh? – il più basso annuì, fece per entrare in casa ma prima si voltò, Malik era ancora lì appoggiato allo stipite.
- A domani, Zayn. – premette la mano sulla maniglia in ottone della porta, la stava per aprire quando si sentì bloccare per un braccio.
- Hai davvero dei begli occhi, sai? – e in un attimo, Liam si trovò Zayn ad un palmo di distanza, che stava diminuendo impercettibilmente ogni secondo.
- Ehm, grazie… anche tu…
- E poi quando arrossisci diventano ancora più luminosi… - il più alto strofinò il naso contro quello del castano più volte, chiuse gli occhi e increspò le labbra in un sorriso, labbra che poi sfiorarono erroneamente quelle morbide e leggermente dischiuse del più basso: quest’ultimo stava tremando, sia di freddo che di emozione, i pozzi color cioccolato puntati sulla bocca così tremendamente attraente di Zayn. – Ora vado. – e come il più bello dei sogni, il giovane scomparve nel buio.
Liam era semplicemente sconvolto.
Sapeva che il bel capitano voleva soltanto vederlo soffrire, ma tutti i suoi tentativi di reprimere l’attrazione erano falliti miseramente: sentiva un principio di erezione premergli nei pantaloni, strinse i denti entrando in casa quasi di corsa.
- Liaaaaaam! – una delle sorelle minori del castano, Nicole, gli saltò addosso stringendolo tra le sue braccia di bambina di nove anni.
- Ehi, piccolina! Adesso vado a fare una doccia, poi facciamo quello che vuoi, d’accordo? – la piccola annuì, schioccò un bacio sul volto del fratello, nel punto in cui le dita di Zayn si erano soffermate solo qualche minuto prima, e corse in cucina; Liam salì in camera, prese dei vestiti puliti e si chiuse in bagno, svestendosi e infilandosi nella doccia subito dopo.
Non aveva realmente bisogno di lavarsi, Payne.
Ma quel fastidioso principio di erezione andava soddisfatto.
Aprì il getto dell’acqua calda, cominciò a masturbarsi focalizzando nel cervello il corpo di Zayn, in particolare mentre fumava, la sua voce, la sua risata… venne con un sospiro, si sciacquò ed uscì dalla doccia, infilandosi dei boxer blu e il pigiama: Liam adorava stare in pigiama,significava che era a casa, ed essere a casa equivaleva ad essere al sicuro.
Rientrò in camera tranquillo, sistemandosi alla meglio i capelli spettinati e ancora umidi, non accese nemmeno la luce e gettò i pantaloni e la maglia sul letto, urlando subito dopo quando quest’ultimo si lamentò.
- Ma che cazzo…? – accese la luce, e per poco non morì di crepacuore quando realizzò che il lamento non proveniva dal materasso, bensì da… - Zayn! Che ci fai tu qui?
- Hai dimenticato questo a casa mia – Zayn estrasse un cellulare dalla tasca dei jeans – e ho pensato di riportartelo. – si alzò dal letto, avvicinandosi sempre di più a Liam finché non lo costrinse contro il muro.
- E chi ti ha fatto e-entrare? – il castano guardava attentamente ogni movimento dell’altro, il quale gli prese una mano e ci poggiò il cellulare dolcemente.
- Tua madre, all’inizio pensava che fossi quella mezza sega di Tomlinson, poi le ho spiegato tutto e mi ha detto di attenderti qui… sai che sei davvero carino con i capelli bagnati? Ti rendono più… - si passò la lingua sulle labbra – attraente.
- Eh? Ah, ehm, g-grazie per il cellulare… - sussurrò il più basso, Zayn si stava avvicinando sempre di più: un attimo dopo sentì la bocca umida del moro sfiorargli l’orecchio, per poi piegarsi in un sorriso.
- Dico solo la verità… - “non lasciarti fregare, non lasciarti fregare…”, l’unico pensiero che Liam riusciva a formulare.
Voleva spingersi avanti, gli piaceva il fatto che Zayn lo stesse facendo impazzire, ma decise di bloccarlo.
- No, Zayn. So che fai tutto questo per vedermi soffrire, so che sai ciò che provo, ti prego, smettila. – non sapeva da dove avesse tirato fuori quel coraggio, ma lo aveva detto, aveva rivelato tutto, e si sentiva davvero molto meglio.
Sperava che ora, dopo esser stato scoperto, Zayn si allontanasse da lui ed uscisse da camera sua, ma avvenne esattamente il contrario: Liam si ritrovò il moro schiacciato addosso a lui, le mani sui suoi fianchi e le labbra vicine alle sue, forse più di qualche ora prima
- Lo so che ti piace soffrire, Payne… te lo leggo negli occhi, i tuoi splendidi occhi… - gli soffiò addosso il più alto, sfiorò con la bocca il suo mento e…


- ZAYN JAWAAD MALIK! – la voce di Trisha Malik,la madre di Zayn, destò il bel capitano di lacrosse dal sonno. – MUOVITI!
- Arrivo… - scese dal letto ancora un po’ assonnato, ripensando al sogno che aveva fatto: e il pensiero di esso lo accompagnò per tutta la mattinata, fino a quando non uscì dalla mensa cinque ore dopo.
Zayn Malik, il bello della scuola, l’amato e temuto, era innamorato fuso del piccolo Liam Payne da almeno sei mesi.
I suoi amici lo prendevano in giro di continuo, facendolo imbarazzare e protestare più e più volte.
Aveva perso il conto dei momenti in cui era arrossito per un commento troppo piccante, così come non ricordava quante sere aveva fantasticato su un’ipotetica storia d’amore tra lui e Liam, spingendosi talvolta troppo in là e appagando il suo desiderio da sé.
Mentre ripensava allo stranissimo sogno della notte precedente, Zayn si scontrò contro qualcosa, o meglio qualcuno, molto più basso di lui.
- Chi cazzo saresti tu? – esclamò abbastanza seccato, ma non poté fare ameno di sorridere quando il ragazzo dagli occhi cioccolato davanti a lui accampò un sacco di scuse e si presentò come Liam Payne.




Bella a tutti...


SCUSATEEEEE >.<
E' da mesi e mesi che non pubblico più niente, mi dispiace tantissimo, chiedo umilmente perdono in ginocchio sui ceci.
Il fatto è che ho avuto un po' di casino casa-scuola, ma ora è estate e si ricomincia (spero)!
Allora...

So che come ritorno su EFP non è sta gran cosa, anzi, a dir la verità questa OS non mi convince molto.
Lo so, in teoria i pensieri iniziali di Liam, se il sogno era di Zayn, non centravano nulla; in teoria sarebbe dovuto essere Ziam POV; in teoria di qui e in teoria di là, in teoria non doveva nemmeno finire così.
Anzi, non sapevo proprio come farla finire.
Mi è stato consigliato da Tomlinshope, alias la Daxus, e la ringrazio infinitamente per questo.
Scusatemi di nuovo, avrei dovuto trovare la voglia prima, ma... chi si accontenta gode, no?
E dovrei anche mettere il sequel di "Any ideas for the name?", chissà se troverò un minimo di voglia. çç

Aggiungo un saluto alle Belvia, che insieme agli Ziam sono le mie otp, e tutti e quattro mi hanno letteralmente fatto sciogliere.

Se la OS vi è piaciuta mettete una recensione, cercatemi su Twitter se volete (sono @favijshair), se non mi seguite ancora su EFP aggiungetemi e noi ci sentiamo nella prossima OS, bella ragazzi. <3

(adatt. FavijTV (oh my idol))

Amy xx

  
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