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Autore: Saso_E_Palla    17/01/2008    0 recensioni
All'improvviso un rumore secco scosse la quiete del parco. Ma Sam era pronto. Mise una mano nel suo monospalla e si nascose dietro un albero. Fu allora che tornò ad essere il Sam di sempre quello che ogni notte tornava al cimitero, i sensi vigili, i muscoli tesi. La ronda ebbe inizio. Salve, questa è la prima FanFiction che pubblico e giuro che non sapevo da dove iniziare, è stata un impresa!! Comunque questa storia è di genere gotico-contemporaneo e verrà scritta da me (SasoYeah)e dalla mia amica Palla (XD o Miyara), spero di aggiornare sempre presto e in tempi molto brevi ogni capitolo (vero Palla?? <.<). Grazie a tutti quelli che la leggeranno e o commenteranno, buona lettura! ;D
Genere: Dark, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"La Ronda!"


Che risate, lì sì che sì stava bene! Una così bella serata con gli amici! La luna piena sù in cielo, una fresca brezza estiva, cosa si poteva desiderare di più? Beh se solo avesse potuto evitare la “ronda” per una sera, allora sì che sarebbe stato il massimo, ma purtroppo l’ora si avvicinava e nessuno può sottrarsi al proprio dovere.
<< Scusate ragazzi, e ora che vada >> Disse Sam inventando di avere una specie di “coprifuoco”.
<< Si è fatto troppo tardi, chi la sente a mia madre poi? >>.
Detto ciò tutti si alzarono in fretta accogliendo l’invito dell’amico.
Ognuno raccolse le proprie cose e Sam face particolare attenzione quando prese il suo monospalla; la vista di ciò che vi era dentro avrebbe sicuramente attirato l’attenzione.
La casa di Dafne era veramente bella, mobili antichi e oggettini strani ovunque, ma la cosa più interessante erano le varie armi da collezioni deposte in delle sfarzose vetrine, frutto dei tanti viaggi fatti con i suoi  zii. Alcune erano molto vecchie ma tenute bene, come se non fossero state mai usate. Di certo, pensò Sam, loro non ne fanno l’uso che ne faccio io.
L’ascensore scese velocemente, in men che non si dica aveva già salutato tutti e si era ritrovato solo in mezzo a quell’ enorme strada. Di nuovo, ancora, come ogni sera, Sam percorse la strada che portava al parco vicino al cimitero. Si fermò per un istante e alzando gli occhi una grossa luna piena gli sorrise. Era lì, come sempre, ma Sam, ora, non era più tanto sicuro. Non era stato lui a scegliere questa strada, il destino lo aveva condotto in quel parco. E ora era stanco. Stanco di vivere una vita che non gli apparteneva, che non lo aveva mai entusiasmato davvero, ma che scelta aveva?
All'improvviso un rumore secco scosse la quiete del parco. Ma Sam era pronto. Mise una mano nel suo monospalla e si nascose dietro un albero. Fu allora che tornò ad essere il Sam di sempre quello che ogni notte tornava al cimitero, i sensi vigili, i muscoli tesi.
La ronda ebbe inizio.

Falso allarme, quel rumore era soltanto il vento probabilmente.
Iniziò a vagare per il parco senza una meta fissa, era una serata bellissima! La luna piena emanava una luce così potente da illuminare il parco al completo e questo dava una sensazione di serenità assoluta.
In quella notte così bella estremi ed entusiasmanti ricordi affiorarono nella mente di Sam; ricordò la prima sera di ronda con la madre, anche allora la luna piena illuminava in quel modo il parco e poi come poter dimenticare la sensazione di sicurezza e di protezione che quella donna gli dava, ma d’altronde, era sua madre. Una donna così forte da portare con se quel dono, un dono che anche lei, come Sam, non aveva potuto scegliere, ma aveva imparato a conviverci e ad amarlo perché alla fine era il modo migliore che ci potesse essere.
Ricordò anche che, in quella sera, aveva visto quello che significa essere ciò che era.

Un altro rumore scosse la quiete del parco, ma stavolta non era semplicemente il vento, una donna scarna ed ossuta con un lungo e putrido vestito bianco correva per il parco come se inseguita da qualcuno o qualcosa.
Sam iniziò a correre verso di lei e le si puntò davanti. La donna vista la figura di Sam si bloccò. Aveva un viso colmo di paura ma allo stesso tempo qualcosa di strano, come se fosse senza vita, senza anima.
Essa si lanciò verso Sam per abbraccialo ma cadde a terra, Sam si era scansato.
<< Aiutami ti prego! >> implorò la donna da terra << Mi prenderà, mi ucciderà >> disse con un’espressione di puro terrore.
<< Oh beh, non so cosa sia ma deve essere davvero terrificante >>  disse Sam con un ghigno, non sembrava più lui, il Sam dolce e simpatico con tutti che non si sognerebbe mai di negare un aiuto, specialmente se a chiederlo fosse un’ indifesa e terrorizzata ragazza  nel mezzo della notte, era come trasformato come se fosse una persona totalmente diversa da ciò che era in realtà.
La donna sentite queste parole si mise le mani al viso e incominciò a piangere disperata, ma Sam la guardò e con una piccola risata le disse << Smettila di fare scena e alzati! >>
Passarono alcuni secondi nei quali la donna smise di piangere pur rimanendo con le mani sul volto. Ormai era stanco di aspettare e le chiese con aria perfida  << Finito? >> ed essa sbottò verso di lui, non era più quella donna gracile e indifesa, strane rughe le cambiarono il viso e gli occhi divennero di un rosso fuoco, lunghi canini uscirono dalle labbra carnose e anche i suoi capelli sembravano più lisci e neri di prima.
<< Traditore!! >> le gridò a Sam che rimase lucido e impassibile a gustarsi la scena. << Come osi farti ancora vedere da queste parti? Come fai a guardarti in faccia tutti i giorni senza pensare a ciò che fai e che hai sempre fatto? Sei un traditore, proprio come lo era tuo padre! >>.
Queste parole trafissero Sam come un lama, fredda ed aguzza, che però rimase impassibile, la sua vendetta sarebbe arrivata e nemmeno così tardi.
I due rimasero a guardarsi per un po’, quando lei spezzò quel silenzio che si era venuto a creare << Non dici nulla sporco traditore? Cos’è? non hai il coraggio di difenderti? Proprio come tuo padre, uno sporco traditore senza spina dorsale >> le disse con cattiveria inaudita , ma Sam rimase lo stesso in silenzio sapendo che facendo ciò provocava ancor di più quella donna.
Essa si alzò con calma sistemandosi i capelli che le erano caduti sul viso, aveva una pelle liscissima ed estremamente bianca.
La donna prese a girare attorno a Sam, lo guardava con aria diversa da quella di prima, adesso sembrava calma e rilassata. << Ma sai vero che non tutto è perduto? >> disse con un voce sensuale e seducente << Puoi ancora farcela, potrei mettere una buona parola >> disse le ultime parole sussurrandole all’orecchio di Sam che, con estrema velocità,  scattò verso di lei fino ad arrivare ad essere faccia a faccia e ad avere la sua mano sinistra stretta alla sua gola. Anche l’espressione di Sam mutò, nel suo viso qualcosa cambiò soprattutto negli occhi che divennero di un azzurro ghiaccio, freddi e lucidi da far paura.
<< Oh beh certo che ce la farò! Ma un passo alla volta! >> Finite queste parole infilò un paletto di legno nel cuore della ragazza che sbarrò gli occhi e iniziò a sgretolarsi, la sete di vendetta per le parole ascoltate prima stava avendo luogo. Mentre guardava la donna sgretolarsi Sam mollò la presa e, come se potesse ancora sentirlo, gli disse con freddezza  << Questo è da parte di mio padre, che tu non conosci e non conoscerai mai! >>.

Rimase un po’ lì, a fissare quel mucchietto di cenere per terra. Non sapeva spiegarsi come certe cose avvengano, ma in fondo nulla di tutto quello che faceva aveva molto senso, lo faceva e basta!
  
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