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Autore: mikaru99    04/07/2013    1 recensioni
“Guanda che succede sempre così: prima escono da amici, poi vanno al cinema, si tengono per mano e, prima ancora di rendersene conto sono già sull’altare!”
Un Thorin come padre: severo, inflessibile, duro, ma essenzialmente di animo gentile.
Un Fili alquanto protettivo e vivace, che è vissuto viziando il fratellino, ma che vuole solo godersi la vita con gli amici e con la sua ragazza.
E infine il più piccolo, un Kili nel bel mezzo della sua adolescenza, ribelle, capriccioso e iper geloso del fratello maggiore.
Insomma…una famiglia assolutamente tranquilla...
Questa è la prima storia che pubblico su “Lo Hobbit” Vi pregherei quindi di perdonarmi qualche erruruccio e di lasciarmi una sincera recensione su cosa ne pensate!
Genere: Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fili, Kili, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: AU | Avvertimenti: Incest
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Da quella notte erano passati esattamente 5 anni.
Ora, se la matematica non è un opinione, Kili doveva avere ben 10 anni.
Anche se continuava indisturbato a comportarsi come quando ne aveva 5.
Crescendo in genere uno matura un senso di dignità e di, questa si sviluppa in genere intorno ai 30 e sempre in quantità minime, responsabilità.
Sé…
Il più piccolo di casa During non la sembrava pensare così.
Anzi in realtà per lui era tutto l’inverso.
Sembrava essere l’unica regola da seguire: la sua capacità di fare più capricci in un’ora doveva essere inversamente proporzionale alla sua età.
Pensava questo il giovane, a suo parere giovanissimo, Thorin mentre osservava la scena venutasi a presentare davanti a lui in seguito a un rigore non parato da suo nipote che ora stava litigando con l’arbitro pretendendo quel punto per chissà quale madornale errore da parte di quest’ultimo nel giudicare.
“Non è affatto giusto!” si ostinava il ragazzino “Solo perché lei non sa giudicare un fallo loro da un mio errore, non può farci perdere la partita, non lo accetto!” rincarò la dose pestando i piedi.
Dalla panchina, fratello maggiore e zio osservavano, preoccupato l’uno e seccato l’altro, la scena.
“Per favore Fili…” disse lo zio prendendosi la radice del naso con pollice e indice “Vai a vedere se c’è un modo pacifico di risolvere la questione, altrimenti la risolvo a modo mio”
Quest’ultima frase suonava più come una minaccia di un’eventualità che il povero biondo ragazzo volle evitare.
Infatti si alzò e raggiunse molto velocemente il campo.
Una volta lì, si limitò a scusarsi con l’arbitro e ad andarsene trascinando con sé un fratello sempre più arrabbiato e offeso dal fatto che non avesse preso le sue difese.
“Avresti dovuto difendermi!” si lamentò appunto Kili, mentre saliva in macchina.
“Mi spiace” si scusò Fili con fare sincero “Dico davvero” aggiunse vedendo lo sguardo scettico del fratellino.
“Sei il mio fratellone…” insistette lui continuando a fare il broncio tenendo le mani incrociate strette al petto.
Fili non poté impedirsi di sorridere constatando che suo fratello era davvero davvero davvero buffo e…carino anche quando faceva i capricci.
“Tuo fratello ha fatto bene a non prendere le tue difese anche se dovevi essere tu, e non lui, a scusarti con l’arbitro” gli giunse la voce dura dello zio al volante.
Il minore sbuffò sonoramente spostando la sua attenzione a qualcosa fuori dal finestrino.
Il viaggio si concluse nel silenzio rotto soltanto dalla musica alla radio.
Una volta a casa Kili si sbrigò a chiudersi in camera e, quando la cameriera lo venne a chiamare per la cena, si limitò a mandarla via con non troppa delicatezza.
Rimase sdraiato a letto per non si sa quando tempo, quando all’improvviso sentì bussare la porta.
“Non ci sono”
“Va bene…allora torno quando ci sei”
Non poté impedirsi di sorridere, pensando che suo fratello era e sarebbe sempre stato l’unica persona in grado di sollevargli il morale in ogni occasione.
Si alzò e aprì la porta trovandosi davanti la faccia sorridente di Fili.
Notò che in mano teneva un piatto con salmone marinato e gamberi.
Il suo piatto preferito.
Con un gran sorriso a trentadue denti si lanciò sul letto facendo segno al fratello di sedersi accanto a lui.
Mangiarono e risero fino a scoppiare e si sdraiarono entrambi sul letto e d’improvviso Kili ebbe un’idea.
“Fratellone?” chiese guardando il soffitto ma rivolgendosi al maggiore che si era voltato verso di lui.
“Sì?” rispose quest’ultimo con una dolcezza infinita nella voce e nel gesto di accarezzare i capelli scuri dell’altro come era sua abitudine fare.
“Mi leggi Peter Pan?”
“Che?!”
Fili era certo di aver sentito male.
“Ho detto: MI LEGGI PETER PAN” ripeté allora il minore scandendo bene le parole.
“Ma...io...”
“Eddai...che c'è di male, l'abbiamo già letta un mucchio di volte!”
Già...quando avevi 5 anni...
“E va bene...ma una volta sola ok?”

Kili annuì convinto, Fili si alzò dal letto e prese in mano il famigerato libro della loro infanzia per poi tornare a sdraiarsi accanto la fratello che, immobile, si preparava all'ascolto, come faceva da piccolo.
Erano davvero...davvero poche le cose che piacevano a Thorin During.
E, di certo, il fatto che il nipote minore si ostinasse a non scendere a cena dopo il suo esplicito e chiaro ordine e che il maggiore lo incoraggiasse di continuo a disobbedire, non era tra queste.
Ogni giorno si domandava come aveva potuto permettere che i suoi protetti crescessero così indisciplinati...dove aveva sbagliato?
Tra tutte queste domande non si accorse di essere arrivato davanti alla camera di Kili se non quando non si trovò magicamente davanti alla porta chiusa.
Dopo interminabili minuti si decise ad aprire piano la porta e a muovere qualche passo dentro la stanza.
Notò che entrambi i ragazzi sembravano dormire molto profondamente abbracciati in quella posizione che defini scomoda.
Ma gli venne una fitta al cuore notando il libro che Fili teneva tra le mani.
A distanza di anni ancora ricordava perfettamente quella sera passata a leggere la fiaba ai due, al tempo, bambini e l’abitudine che aveva preso Fili di leggere quell’insulsa fiaba al fratello prima di andare a dormire.
Sapeva che una frase di quel libro “Unico, primo e solo” era divenuto il modo comune di Fili di appellarsi al fratello.
Con molta delicatezza, tanta che ne rimase abbastanza stupito, e prestando attenzione a non svegliare i nipoti, Thorin tolse il libro dalle mani di Fili, lo appoggiò sul comodino adiacente al letto e, con un sorriso appena accennato lasciò la stanza dirigendosi anch’egli a dormire. 



Angolo Autrice:
Spero che il capitolo vi sia piaciuto...alla prossima!
  
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