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Autore: kannuki    04/07/2013    1 recensioni
Non ha alcuna arma con se, non può difendersi e non può neppure replicare il giochetto che ha fatto con Rose a suo tempo. Ora che Katherine ha assunto la cura per l'immortalità, non è certa che torni indietro, una volta morta... ed è piena di verbena, fattore che rende nullo qualsiasi tentativo di salvarla! Resisterà, farà quello che ha sempre fatto con Klaus: ignorerà Marcel e scapperà alla prima occasione... e se proverà a morderla, avrà una bella sorpresa.
Comincia come la seconda parte di 'Meet EM at 2:00 pm', incrocia 'Hannibal' e Will Graham a Baltimora e prosegue con 'The Originals' a New Orleans. Nessun Elijah è stato pugnalato in questa storia. ^^
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Hayley, Katherine, Pierce, Klaus
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Backover'
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Taisha: la visione della serie di Hannibal poteva aiutarti a capire dei riferimenti, ma non è indispensabile.
Annnaterra: non posso risponderti come vorrei =)
In arrivo anche Elijah ed Hayley, tanto per rimpolpare il parco personaggi e dare
pepe alle vicende.
Buona lettura.


Il criminale è un essere atavistico che riproduce sulla propria persona i feroci istinti dell'umanità primitiva e degli animali inferiori”
C.Lombroso

Come, prego?”

Will Graham aveva sempre visto un sacco di film. Poteva citare a braccio La Storia Infinita, conosceva a menadito i riferimenti nascosti di Star Wars e nell'adolescenza, si era interessato agli esseri sovrannaturali come lupi mannari, streghe e vampiri, prima di scoprire che i veri mostri erano peggiori delle creature di fantasia.

Will Graham supportava la teoria fisiognomica di Cesare Lombroso, secondo la quale 'l'origine del comportamento criminale è insita nelle caratteristiche anatomiche del criminale' ed ora era certo, che quello di fronte a lui, fosse un vampiro. Chissà perché, gli ricordava il malinconico Louis di Intervista col vampiro, più del terrificante Nosferatu di Bela Lugosi.

Will Graham si chiese se stesse dormendo e sognando, ma quando batté le palpebre, l'uomo rimase fermo al suo posto e ripeté la domanda.

Sono un... cosa?”

Vampiro” finì di balbettare, distratto dall'orribile pensiero di essere giunto al capolinea della propria salute mentale. L'aveva udito nell'anticamera di Lecter. Quell'uomo che si era presentato come un 'vampiro' e che la donna impaurita aveva sgridato platealmente. L'aveva udito e aveva finito per ripeterlo.

Mi scusi, lei è un vampiro?

La donna che lo accompagnava si teneva in disparte. Gli occhi grandi e il viso a cuore studiavano la triste apparizione malata con sospettosa ritrosia. Will pensò che fosse incinta, quando si accorse di come teneva la mano posata sul ventre un poco sporgente. Un pensiero ridicolo lo fece sogghignare. L'uomo non poteva essere un vampiro perché i vampiri non potevano procreare.

Forse è più complicato di così” sussurrò continuando a fissare la ragazza.

Era incinta e quello era il suo primo figlio.

Era spaventata.

Si fidava ciecamente dell'uomo che l'accompagnava.

Hayley, aspettami in macchina.”

La ragazza si defilò silenziosamente mentre Will la guardava. Il movimento ascendente della mano sulla pancia, l'assenso spaurito.

Aveva paura di perderlo.

Aveva paura che lui glielo portasse via.

Non sei un ibrido di Klaus. Che cosa vuoi da me?”

Will staccò la sguardo dalla portiera che si era appena chiusa e lo riportò sull'uomo bruno. “Un malinteso” mormorò rovistando nelle tasche.

Elijah lesse l'intestazione sul biglietto da visita.

Hannibal Lecter
Psichiatra
*** Road, Baltimora

A seguire, due numeri di telefono. Elijah lo fece roteare fra le dita. Will leccò le labbra riarse e spostò un passo laterale, indicando il biglietto col mento e coprendo la strada di ritorno con passi rigidi e duri. Non era certo di quel che aveva detto e non sapeva dire se fosse sveglio o meno. Il suo emisfero destro bruciava.

Baltimora

Mi sveglio alle tre di notte per la quinta notte di fila. Mi sveglio sempre dopo un sogno che mi lascia languida, bramosa e depressa. Il ricordo di una notte di passione con Elijah, nulla più. E' assurdo come certi particolari ti aggrediscano quando meno te l'aspetti. Un bacio, una carezza... non le noti e poi...

Giro sulla pancia, scivolo la mano fra il cotone delle mutandine e la pelle calda del ventre ma abbandono subito l'impresa. Troppo triste per sollazzare me stessa e ottenere un significativo orgasmo. Non ho bisogno di sesso ma di tenerezza. Kat si era abituata alle 'coccole'. La sciocchina... Mi trascino in bagno per fare pipì e trovo la vasca occupata. Le bollicine schiumose sono sparite quasi del tutto e Klaus si è addormentato. Inclino il collo e lo studio ben bene. Mh. Deve essere gustoso, al palato. Stringo le gambe per trattenerla, in quel momento lui rabbrividisce e si sveglia di colpo, guardandomi come se fossi io, l'intrusa.

Mi hai svegliato” farfuglia stropicciando gli occhi pesti di sonno.

Gli passo il telo voltando la testa. “Non ho fatto alcun rumore.”

Il battito del cuore...” rantola nascondendo la faccia contro l'asciugamano. “Non riesco a liberarmene...”

Ma certo... la lupacchiotta ha giocato sporco. Mi siedo sul bordo della vasca, lasciando piovere i capelli da una parte. Accavallo le gambe. “E' stata furba.”

Hayley è scontenta quanto me.”

Ponete rimedio.”

Klaus abbassa l'asciugamano e mi guarda dritto negli occhi. “Credi non ci abbia pensato? Ho incaricato Elijah di farlo ma ha rifiutato.”

E perché non l'hai fatto tu stesso? Hai perso il manico?

Klaus mi afferra e mi trascina nella vasca. L'acqua tracima dal bordo e do una ginocchiata non indifferente al bordo. Posso sentirlo respirare contro la mia guancia. Sono troppo debole per combatterlo. Perdonami Kat, non sono capace di proteggerti. Respiro a tratti, il cervello infiammato dai ricordi. Dal suo odore. Inspiro troppo profondamente. Mi sfugge un gemito. “Lasciami...”

Klaus mi prende per il mento e mi volta, costringendomi a guardarlo. “La uccideresti tu stessa se sapessi dove si nasconde...”

Lo farei eccome” sussurro cattiva, infilandogli le unghie nei pettorali. “Proveresti quel che ho provato io quando hai sterminato la mia famiglia!”

Era diverso, allora combattevo per la mia vita. Ora ho creato la vita!”

E ha paura di fare schifo come Micheal. Mi lascia andare, furibondo. “Demonio!”

Solo il mostro che hai creato.”

Saresti capace di affogare anche tuo figlio nell'acqua del bagnetto, perfida come sei!”

Un ricordo che ho abbandonato trecento anni prima, mi frusta improvviso il cervelletto. Ho smesso di pensare a lei quando salvarmi la vita è diventato così pressante da cancellare tutto il resto. Se questo è il secondo fottuto momento epifanico della giornata, non ho più bisogno di andare dall'analista. Pago mille dollari a seduta per rispondere a domande stupide e ho le rivelazioni alle tre di notte nella vasca da bagno. “Non ho fatto in tempo. Me l'hanno portata via prima che potessi vedere il suo volto” mormoro e mi puntello per rialzarmi, scivolo sul bordo e gli finisco addosso un'altra volta. Ahioahioahio il gomito porcamiseria!!

Di chi stai parlando?”

Ho avuto una figlia. Per cinque minuti. Mio padre l'ha portata via appena nata. Mi hanno impedito di cercarla. Poi ho dimenticato di averla avuta” concludo, massaggiando la rotula dolorante. “E' stato meglio così.”

Che massa di bugie ci raccontiamo per sopravvivere...” sussurra stringendomi contro di se ed uscendo in un baleno dalla vasca.

La velocità mi fa girare la testa e perdere i punti di riferimento, mi aggrappo a lui e lo sento trattenere il respiro. C'è sempre quell'attimo che...

Klaus prende l'accappatoio appeso dietro la porta e lo appoggia sulle mie spalle, strofinandomi con le mani. “Come si chiamava?”

Non ho alcuna voglia di rispondere alla domanda, ne di essere 'coccolata' da lui. “Quando nascerà, le streghe te lo porteranno via. Ignorerai la cosa, al principio, ma non potrai fare a meno di chiederti dov'è e se sta bene.”

Klaus mi allontana, infastidito. Non ne vuole parlare, non vuole neppure pensarci.

Credi non te ne importi niente ora, ma quando...”

Taci, per l'amore di dio!” soffia afferrando un asciugamano e tamponando le spalle e il torace. “Non fate che ripeterlo! Siete fatti della stessa pasta, tu ed Elijah!”

Mi umetto le labbra, distogliendo lo sguardo dal suo. “Noi siamo fatti della stessa pasta... è per questo...” che mi sono innamorata di te mille anni fa. Sul serio, Kat? Vuoi dirlo davvero? “Non vuoi responsabilità perché sei uno stronzo egoista, Niklaus.”

La ritrovata umanità ti ha addolcito il carattere, Katerina?!”

Spezzi una lancia a favore della logica e questo è il bel risultato. “Quell'esserino ti amerà di amore incondizionato. Dipenderà da te in tutto e per tutto, si affiderà a te senza riserve...”

Balle! Mio padre non mi amava!” urla all'improvviso, facendomi trasalire. Mi insacco nelle spalle, spaventata.

Nessuno dei due è stato amato o benvoluto! Ti hanno strappato una figlia dal ventre mentre eri svenuta, e hai ancora il coraggio di desiderare l'amore nella tua vita?!”

Non ero svenuta. L'ho implorato fino all'ultimo di non portarmela via.”

Klaus si guarda intorno e la mascella ha quel guizzo che testimonia un serrare di denti. “Bei genitori del cazzo” conclude con voce roca. “Vieni qui.”

Prima ancora che abbia modo di interpretare il suo 'vieni qui', mi sento abbracciare. La maglietta è fradicia e lui non emana alcun calore. Rabbrividisco tanto è freddo e spigoloso. Il cuore batte in fretta e non ragiono lucidamente. Marianne, l'avrei chiamata... la mia piccolina... scanso Klaus con una spinta e l'asciugamano che ha attorno ai fianchi scivola via, lui lo ferma con un gesto repentino ed io guardo giù. La linea degradante del ventre è la cosa più sexy...

Il telo cade in terra ed io alzo di scatto la testa, trattenendo il respiro. E' stato come un ceffone in pieno viso. Klaus si china a raccoglierlo, mi lancia un'occhiata e lo riaccomoda per bene, uscendo dal bagno in silenzio.

Poi, starnutisco.


  
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