Guardai la lapide di mio fratello.
No, mi corressi. Non era mio fratello, quello.
Mio fratello non mi avrebbe mai tradito, unendosi ai Mangiamorte, mai. Nemmeno mi avrebbe scagliato uno Schiantesimo, spedendomi a terra, incapace di partecipare all’ultimo attacco.
Mio fratello si chiamava James Potter, sapevamo che nonostante i nostri cognomi diversi, eravamo uguali io e lui. Entrambi Malandrini.
Con quell’altro, quello che portava il mio stesso cognome, no. Nonostante il nostro aspetto simile, o la nostra infanzia passata insieme, a ripetere che non ci saremmo mai lasciati; nonostante il mio sangue fosse uguale al suo, nonostante tutto, eravamo estranei.
Allora perché sto piangendo, Reg?
Angolino dell'Autrice
Personalmente credo che l’amore tra due fratelli, quasi del tutto spezzato per le diverse scelte, sia importante. Sirius (la D è dal suo punto di vista) cerca di convincersi che l’unico suo fratello sia James, non Regulus. Per questo ho cercato di essere quasi ripetitiva, per dare al testo la cadenza quasi di uno studio, di una negazione. Penso si possa ambientare sia dopo il funerale, prima che Sirius fosse incarcerato, sia durante la fuga.
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