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Autore: titania77    18/01/2008    7 recensioni
Una festa per capire che si può essere felici. Storia senza pretese, nata per fare gli auguri di compleanno a Themina.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era Natale, anche quell’anno era arrivato il periodo degli addobbi e delle feste

Era Natale. Anche quell’anno era arrivato il periodo degli addobbi e delle feste. Londra luccicava come un diadema di pietre preziose. Tutti sembravano smaniosi di comprare regali e organizzare cenoni, i visi illuminati da sorrisi festosi.

 

Harry adorava questo clima, ogni volta che passeggiava per Londra in questo periodo, non poteva che sentirsi soddisfatto, sapendo che era anche merito suo quella felicità. Lord Voldemort era oramai un ricordo lontano, a volte sembrava solo un incubo di una notte del suo passato, come se in realtà non fosse mai esistito.

 

Quest’ anno aveva gentilmente rifiutato tutti gli inviti, non voleva trascorrere un irreale caldo Natale in Egitto con gli Weasley che erano andati a trovare il figlio maggiore, residente in quell’esotico paese da anni. Non voleva andare da Ron ed Hermione, che festeggiavano il loro primo Natale da marito e moglie. Non voleva nemmeno trovarsi in mezzo ad una chiassosa riunione di Grifondoro, crecando di evitare che qualcuno gli si infilasse nei pantaloni.

 

Sinceramente non aveva fatto progetti e questo gli andava più che bene, anche solo passeggiare nelle vie della città illuminate a festa, lo faceva sentire bene.

 

- Harry! - una voce inconfondibile lo chiamò

 

- Draco - rispose al saluto, non meravigliandosi di come il suo ex ragazzo spiccava in mezzo alla massa per la sua bellezza diafana e la sfacciata eleganza.

 

- Harry, vorrei farti notare che ti ho mandato un invito per la cena di Natale e tu non mi hai degnato di una risposta. Cos’è, ti sei dimenticato anche quel po’ di buone maniere che ero riuscito faticosamente ad inculcare nella tua spettinata testa? -

 

- No Draco, ti ho risp.. -

 

- Non ti azzardare a dire che hai risposto, un rifiuto non è una risposta. Tu la sera di Natale, verrai a cena al Manor. Sono anni che non festeggio il Natale al Manor, tu non puoi mancare … a costo di venire a prelevarti di peso da casa tua! -

 

Harry sospirò, sapeva che sarebbe stato impossibile per lui evitare la cena da Draco. Erano stati insieme per quasi quattro anni, sapeva bene che il biondino non sapeva accettare i rifiuti e se voleva qualcosa. Diventava talmente esasperante che alla fine Harry cedeva sempre.

 

Partendo da questo presupposto Harry accettò. In fondo aveva voglia di rivedere il Manor e di stare un po’ con Draco. Anche se non stavano più insieme, erano rimasti molto legati. ma a causa del lavoro del biondo, che lo portava a viaggiare in continuazione, si vedevano raramente.

 

 

 

La sera della cena, si vide recapitare a casa un pacco, ancor prima di aprirlo, seppe che ci sarebbe stato l’abito per la serata e che sicuramente sarebbe stato nero.

Draco aveva sempre avuto un debole per Harry in nero ed era ancora convinto che il Grifone non era in grado di scegliersi gli abiti.

 

Quando aprì la scatola ridacchiò nel vedere un completo Armani completamente nero, dal taglio classico. Unica nota di colore la cravatta verde come i suoi occhi.

 

Il moro ghignò maliziosamente … aveva dato a Draco la soddisfazione di partecipare alla sua cena di Natale, ma ci sarebbe andato con il proprio stile!

 

Parafrasando la sua ultima fiamma, aveva scoperto i piaceri della pelle e della seta. Decise quindi di mettersi un paio di pantaloni di pelle nera decisamente aderenti, infilati negli  stivali in pelle di drago dello stesso colore, alti fino al ginocchio Per giocare di contrasto indossò una camicia di seta, sempre nera, con un taglio che ricordava vagamente  il ‘600. Le maniche ampie, finivano in stretti polsini più lunghi del normale, non aveva bottoni, ma una scollatura a “V” , ornata di qualche merletto. Aveva comprato quella camicia dopo ave visto il film “ Intervista col Vampiro” e sapeva che non intaccava per nulla il suo aspetto virile, anzi dava quel tocco di ambiguità che lo aveva aiutato a fare molte conquiste.

 Per dare un tocco di colore, aveva scelto una collana di pelle nera con croce gotica d’argento, adornata da uno smeraldo e da un serpente che l’avvolgeva.

 

Si diede un’occhiata allo specchio e annuì contento. Si era reso conto di avere un fisico niente male, perché non sfoggiarlo? Lo aspettava una serata piena di ex Serpeverde, meglio far capire subito che non intendeva essere preso in giro come ad Hogwarts.

 Il risultato finale era decisamente erotico/aggressivo, avrebbe dato loro qualcosa di cui parlare!

 

Come ultimo ritocco, si legò i capelli in una stretta coda sulla nuca, in modo che aderissero alla testa. In questo modo sapeva benissimo quanto risaltavano la sua cicatrice e sapeva anche che effetto faceva ai ragazzi, in particolar modo ad un ragazzo... che sperava fosse presente alla festa.

 

 

Quando si smaterializzò, sapeva di essere in ritardo, ma Draco l’aveva contagiato con la sua mania delle entrate ad effetto, da buon allievo si preparava per la sua!

 

A Malfoy Manor, c’erano già tutti coloro che Draco considerava amici : Pansy e suo marito Neville ( come diceva il padrone di casa, solo un martire Grifondoro avrebbe potuto sposarla) Theo e il suo compagno Viktor Krumm ( e così il biondino aveva scoperto perché la storia Hermione era andata a rotoli, secondo lui Theo era molto più femminile della Zannuta!).

All’ultimo momento, aveva convinto anche un recalcitrante Blaise ad unirsi alla festa. Stavano tutti sorseggiando l’aperitivo, quando fece il suo ingresso Harry Potter.

 

A Pansy scivolò il bicchiere che si infranse per terra, Theo iniziò a sudare, Viktor sentì un fremito sottopelle, Blaise arrossì vistosamente, Draco, che dava le spalle all’ingresso, non riusciva a capire cosa stesse succedendo, finché non si girò e vide Harry.

 

In modo poco Malfoy, si fece andare di traverso l’aperitivo e tossì fino a quando il moro in questione non risolse il suo quasi soffocamento con un incantesimo. Naturalmente non fece neppure la fatica di fingere di usare la bacchetta, cosa che impressionò tutti. Giravano voci sul fatto che Harry non dovesse usare la bacchetta per focalizzare la propria magia, ma sembravano talmente esagerate che la maggior parte delle persone, preferiva non crederci!

 

- Cavolo Harry, ma da dove salti fuori? -

 

- Scusami Draco, ma non avevo voglia di farmi vestire da te, mi hai mandato un completo che sembra quello di un becchino! -

 

- A parte il fatto che è un Armani, pura qualità italiana, ma non credevo che fosse cambiato così il tuo modo di vestire ... hai fatto partire gli ormoni a tutti qua dentro! -

 

Il moro rise e andò a salutare il resto della comitiva. Quando fu il turno di Blaise, questi gli rivolse giusto un cenno, prima di rintanarsi in un’altra sala con una scusa riguardo ad affari privati che doveva assolutamente chiarire con Draco.

 

Quando il biondo si degnò di calcolarlo e lo seguì nello studio, Blaise lo aggredì

 

- Non sarebbe stato meglio dirmi che c’era anche Potter? -

 

- E perché scusa? D’altronde siete anche colleghi di lavoro al San Mungo, anche se in reparti diversi. Forse è ora che tu ti decida a farti avanti ! -

 

- Draco, sai che non sopporto di parlare con te di certe cose. -

 

- Non vedo dove sia il problema, tra me ed Harry è finita da un bel po’, perché devi metterti degli scrupoli? -

 

- Forse perché quando vi vedo,non sembra veramente finita ... -

 

- Davvero Blaise, non so più cosa inventarmi per dimostrarti che è finita! Te lo ripeto ogni volta che ci sentiamo, te l’ho scritto quasi in ogni lettera. Basta, non ne posso più!-

 

Blaise non sembrava per nulla convinto di quanto l’amico stava dicendo. Si era sempre sentito in colpa perché la sua cotta per il Grifone era iniziata quando questi faceva ancora coppia fissa col biondo. Nel tempo le cose erano peggiorate e Blaise evitava in ogni modo il bel morettino, accontentandosi di mangiarselo con gli occhi.

 

Era stato spettatore silenzioso di ogni relazione che l’Eroe aveva avuto, soffrendo ogni volta, senza trovare il coraggio di avvicinarsi. Non riusciva a dimenticarsi di essere il figlio di un Mangiamorte, lo stesso che aveva torturato il giovane quasi fino alla morte, prima della battaglia finale.

 

- Lascia perdere, vedo di farmi passare la rabbia per il tuo tiro mancino. Torniamo di là prima che ci diano per dispersi. -

 

Naturalmente Draco non aveva intenzione di lasciare perdere. Era da troppo tempo che si sorbiva le lettere di Blaise che puntualmente finivano su di un solo argomento: Harry Potter.

 

Proprio il moretto in questione, fece il commento giusto, appena li vide rientrare, per mettere di mezzo il povero Blaise.

 

- Oh, finalmente siete tornati. Sto morendo di fame. Già valutavo di venirvi a recuperare. -

 

- Caro Eroe del Mondo Magico, sai che io me la cavo sempre, però se sei in astinenza da salvataggi, puoi sempre pensare a Blaise ... sai, la tua presenza lo mette a disagio e naturalmente io ho infierito il più possibile. -

 

Il Serpeverde in questione, arrossì maledicendo Draco e valutando di scavarsi una fossa nell’elegante marmo di Palazzo Malfoy e suicidarsi per poi tornare come spirito a dannare colui che al momento classificava come ex migliore amico.

In realtà Draco aveva notato che il grifone era su di giri e che nel suo sguardo, si accendeva una luce predatrice, ogni volta che guardava Blaise. Perché non dare una mano al destino?

 

Harry da bravo Grifondoro si sarebbe certamente fatto avanti, ma un piccolo incoraggiamento non guastava. Draco sapeva che l’Eroe del Mondo Magico non reggeva bene l’alcool e lui aveva provveduto a fargli avere un aperitivo che lo avrebbe scaldato un bel po’. Infatti il moro in questione si avvicinò a Blaise e gli mise un braccio sulle spalle.

 

- Draco è perfido quando vuole, non preoccuparti, ti terrò sotto la mia protezione stasera! -

Le guance di Blaise erano ad un passo dal prendere fuoco - Gr.. Grazie -

 

Il viso di Harry era a pochi centimetri da quello del Serpeverde e poteva notare quanto fossero blu gli occhi di quest’ultimo. Lo stava fissando in maniera alquanto indecente a dire la verità. Complice l’alcool, i pensieri di Harry stavano prendendo una piega molto poco casta.

 

- Blaise, ti confido un segreto: tutti questi Serpeverde mi mettono a disagio, ma sono contento che ci sia tu. A lavorare non abbiamo mai avuto occasione di conoscerci. -

 

Il moretto era decisamente agitato, l’estrema vicinanza di Potter aveva la capacità di fargli perdere la ragione, si sentiva un imbecille mentre balbettava cose assurde.

 

- Ma ... non saprei ... Draco ... tu sei suo ospite. -

 

- E questo cosa significa? Penso di essere libero di chiacchierare con un mio collega … o forse hai paura che ti morda?-

 

- No, No .. - Blaise sussultò a queste parole, mentre immagini di Potter che lo mordeva si facevano strada nella sua mente.

 

- Ehi, tranquillo,stavo scherzando! - lo tranquillizzò Harry, vedendolo sussultare e sbiancare.

 

Improvvisamente Potter lo lasciò per andarsene da Draco.

Blaise li guardava, mentre parlavano fitto fitto ghignando e valutò che non poteva avere speranze. Questo perché non sentiva i discorsi dei due.

 

- Dimmi Draco, è un caso che tu abbia invitato anche me a questa rimpatriata di Serpeverde .. o centra Zabini? -

 

- Cosa vorresti insinuare? -

 

- Nulla, è che provo da una vita ad avvicinarlo sul lavoro, ma lui mi sfugge come se avessi la peste. Ma non sono stupido, mi sono accorto di come mi guarda … -

 

- Oh, il caro Blaise è terribilmente timido, dovrai sfoggiare un po’ della tua intraprendenza ... ed è convinto che tra di noi non sia veramente finita. -

 

Harry rise talmente forte da far girare mezza sala e si guadagnò una dolorosa gomitata nelle costole dal padrone di casa. Dopo avergli lanciato contro qualche improperio, Harry decise che era il momento di sfoderare coraggio Grifondoro e capacità Serpeverde, per conquistare il suo bel collega.

 

Inutile dire che lo corteggiò per tutta la cena con incredibile maestria, d’altronde quattro anni insieme a Draco lasciavano il segno.

 

Dopo la cena lo tenne d’occhio, e quando lo vide uscire in terrazzo, lo seguì, con la scusa di offrirgli un calice di champagne.

 

- Blaise, come mai tutto solo? -

 

- Oh, Harry ... volevo prendere una boccata d’aria. Le feste di Draco sono un po’ troppo affollate per i miei gusti. - rispose il serpeverde che durante la serata aveva iniziato a prendere confidenza con il ragazzo.

 

Al grifone scappò una risata sincera - Ti capisco bene, non ti dico quante ne ho dovute sopportare -

 

- Come ha fatto a convincerti a venire ? -

 

- Il nostro caro Draco ha i suoi metodi .. -

 

Blaise arrossì - Capisco ... - bofonchiò

 

- Ehi, frena. Non sono “quei” metodi!  -

 

- Non mi devi spiegazioni! -

 

- Io credo di sì -

 

- Perché? -

 

Era il momento che il grifone aspettava. Senza dare tempo a Blaise di poter capire rispose - Per questo -  e lo baciò.

 

Blaise si sciolse come cera tra le braccia del ragazzo, aveva sognato tante volte di baciarlo, ma la realtà superava ogni fantasia. Quando entrambi furono a debito d’ossigeno il grifone si staccò, tendendo però  abbracciato l’altro.

 

- Mi giudichi molto sfacciato se ti chiedessi di abbandonare questa festa e seguirmi? -

 

- Dove? -chiese con un filo di voce Blaise.

 

- Ha importanza? -

 

- No  -

 

- Allora tieniti a me, ci penso io a smaterializzare entrambi. -

 

Pochi secondi dopo ricomparvero a casa di Harry, ma Blaise non vide nulla di quello che lo circondava, troppo intento ad assaporare le labbra del ragazzo tanto desiderato. Le mani improvvisamente divennero più esigenti e si trovarono entrambi a petto nudo.

 

- Blaise, ti voglio -

 

Il ragazzo non rispose, ma si impegnò a slacciare i pantaloni dell’altro e a fargli capire con la propria passione quanto anche lui lo desiderasse. Non c’era spazio per la razionalità, avrebbe pensato a tutto il giorno seguente. Ora sapeva solo che era lì, con Harry che lo reclamava e lui desiderava solo lasciarsi prendere.

 

L’alba del giorno dopo li sorprese ancora abbracciati. Blaise era felice, ma preoccupato. Lui sapeva di voler stare con Harry, ma l’altro cosa provava per lui? Improvvisamente il ricordo di cosa aveva fatto suo padre lo investì, gelandogli il sangue nelle vene. Il Grifone sentì il compagno irrigidirsi e cominciò ad accarezzargli un fianco per rassicurarlo.

 

- Blaise, cosa c’è che non va? Ti sei pentito di quello che è successo? -

 

- No Harry, non potrei mai pentirmi di tutto questo. Era molto che lo desideravo ma … -

 

- Ti prego, non dirmi che c’entra Draco! Mi ha raccontato che credi ci sia ancora qualcosa tra di noi, ma ti posso assicurare che non è così. Se sono qua con te è perché voglio te! -

 

- Ma Harry, ti rendi conto di chi sono? -

 

- Certo, sei Blaise Zabini. Ex Serpeverde, valido guaritore al San Mungo, ragazzo dolce e simpatico … nonché terribilmente bello e desiderabile. -

 

- Appunto Zabini .. - mormorò tetramente il giovane, come se quel cognome cancellasse tutte le qualità che il Grifone aveva appena enunciato.

 

Harry capì qual’era il problema e stringendoselo al petto gli disse -

 

- Blaise, la guerra è finita. Ci siamo guadagnati il diritto di essere felici. Io non ti guardo pensando a cosa ha fatto tuo padre, vedo solo te. E mi piace quello che vedo, mi piace come mi fai sentire. -

 

Harry fissò Blaise negli occhi, che si sentì come ipnotizzato da quei bellissimi smeraldi.

 

- Perché non proviamo a mettere da parte l’Eroe ed il figlio del Mangiamorte e restiamo solo Blaise ed Harry? -

 

Il Serpeverde annuì, mentre le dolci parole del Grifone sembravano cicatrizzare ferite aperte da anni.

 

- Harry, posso rimanere con te oggi? -

 

- Certo … Che ne dici se rimani a basta? Non diamoci limiti di tempo … Perché non  proviamo il rischio di essere felici insieme? -

 

- Insieme. - ripetè Blaise.

 

Magari non era ancora Amore, ma perché non darsi la possibilità di scoprire se lo sarebbe diventato?

 

 

 

NOTE PERSONALI

 

Questa storia è nata per augurare Buon compleanno a Themina ( ho letto che compi gli anni su NA) .

E’ una storia senza troppe pretese, leggera, che mi auguro faccia passare qualche minuto rilassante a chi si fermerà a leggerla.

 

Baci XXX

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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