Presa dall’ansia e l’attesa estenuante accesi il cellulare e capì il motivo della tanta furia. 12 chiamate perse,tante,troppe e nel caso di mia madre varrebbero il triplo.Avevo paura di tornare a casa.
Dentro l’autobus speravo con tutta me stessa che succedesse qualcosa,anche un incidente,tutto pur di non tastare le botte di mio padre e gli insulti di mia madre,anche se sapevo benissimo sarebbe andata così,mi concetrai su una vecchietta.Era così esile che il vento l’avrebbe portata via in un attimo,la morte per lei poteva bussare subito alle porte ma sembrava contenta con i suoi nipotini che gli gironzolavano intorno.Erano dolcissimi e per un attimo pensai a me fra vent’anni con la mia famiglia formata da un padre bravo e inteligente che non picchiava i suoi bambini come faceva il mio e i miei figli dolci e affettuosi,carini e coccolosi e soprattutto io che mi divertivo con loro e l’incoraggiavo a fare nuove esperienze . Ma una cosa in particolare mi ero giurata,quando avranno degli idoli e mi chiederannodi portarli al concerto lo faro subito e gli avrei preso pure il Meet Green fossi la donna più povera del mondo,dovevano assaporare questa gioia,io non potevo perchè i miei genitori dicevano che erano sciocchezze ma non sarei mai stata superficiale come loro.Sarei stata tutto il contrario dei miei genitori,cattivi genitori.
Il bus si fermo’ davanti casa mia.Avevo un passo lento e
incerto e il tempo che prometteva temporale non era di grande
auspicio.Mia madre mi aspettava sul varco della porta e gia’
mi stava uccidendo con lo sguardo,decisi di fare finta di niente e
arrivare davanti a lei sorridendo.La salutai ma non disse niente come
se fosse in ansia per qualcosa,feci per appoggiare la borsa in sala che
una mano mi schiaccio il viso,ecco perchè era inquieta,lo
schiaffo di mio padre e le botte che stava per darmi.
Per istinto scappai in camera mia e presi il mio diario segreto.Avrei potuto accendere il computer ma se sarebbe arrivato mio padre avrebbe avuto il doppio da insultarmi mentre se stavo scrivendo avrebbe pensato a dei compiti di scuola e sarebbe stato zitto.
Lo so’.E’ una teoria complessa.. ma è pure l’unico modo per vivere a casa Lovato.
Nel diario scrissi tutto quello che pensavo ed erano tutto tranne che pensieri positivi.
Visi la lametta ma decisi di lasciare perdere e ripetermi dentro di me la frase I am warrior . Si,perchè sono una guerriera e devo sconfiggere le mie debolezze,da domani si cambia vita,non ne potevo più degli insulti della gente,le delusioni dei genitori il menefreghismo delle “amiche” e della superficialita’ dei miei professori.
Si,perchè nemmeno a scuola ero brava mi mantenevo sulla media del sei per pena e.. no,non dovevo pensare più negativo,ma sai,era molto difficile sentendo le urla di tua madre che si difendeva dalle botte di mio padre.
Una volta pensai pure di chiamare il numero azzurro ma poi mi iniziarono a venire fuori dubbi e incertezze,non sapevo che dirgli e lasciargli perdere ormai io ero una guerriera.
Quella notte non dormì mai da una parte dai tuoni che pervadevano tutto quello che avevo attorno e mi intimorivano e dall’altra il senzo di inquietudine che avevo come se in me stesse cambiando qualcosa , stavo diventando una guerriera.
L’indomani mi svegliai presto presa da uno strano odore che
pervadeva la mia camera era acido e puzzolente,molto puzzolente ,mi
guardai meglio attorno e..
SPAZIO DELL’AUTORE
Ehila’ gente,
come vedete ho dato un forte cambiamento al mio modo di scrivere,
d’adesso in poi prometto che saro’ sempre presente
Che sara’ quell’odore che sentiva ?
Lo scopriremo domani sera sempre verso quest’ora.
Vi ringrazio inoltre delle (per me tante visto che sono sfiggy) recenzioni che ho ricevuto e spero che anche oggi di riceverne altrettante.
Grazie mille e se avete letto scrivete letto scrivetemi un’opinione o un consiglio che come vedete sto cercando di seguire.
Ora vado e a domani,ciaoo