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Autore: pillina28    04/07/2013    6 recensioni
Eva: 21 anni,studentessa di psicologia per passione e cameriera in un locale notturno per necessità. È una ragazza bella,solare,timida e sognatrice e ciò che più vorrebbe dalla vita sarebbe un po’ di serenità e….di Amore.
Diego: 34 anni,ricco imprenditore a capo di una catena di alberghi di lusso. È ricco e dannatamente bello,circondato sempre da donne bellissime e di classe,con cui ama divertirsi senza mai impegnarsi con nessuna.
Cosa succederebbe se i due si incontrassero? Se lei fosse in difficoltà e la sua unica speranza fosse accettare l’aiuto di uno sconosciuto? Un uomo che in cambio del suo aiuto vuole solo una cosa: Lei
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Un ricatto per averla: “ti aiuterò, ma in cambio tu sarai mia.. fino a quando non ne avrò abbastanza di te,mi apparterrai!”
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POV: Diego. “Mi aveva colpito dal primo sguardo,dal primo momento che i miei occhi avevano incrociato i suoi,cosi verdi e luminosi.
L’avevo vista e il mio corpo non aveva più risposto ai miei comandi. La volevo. Volevo lei… Eva.. lei era il mio peccato e io il peccatore che avrebbe usato qualunque mezzo per averla al suo fianco,anche un ricatto.”
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 4:  brividi.. e guai in vista.
 
Eva Pov.
 
Ero sempre stata una ragazza stupidamente romantica,di quelle che sognano il principe azzurro e l’amore eterno.
Non mi ero mai dedicata alla ricerca di un uomo,sia per la situazione famigliare ingarbugliata che stavo vivendo,sia perché ero dell’idea che avrei incontrato l’uomo perfetto per caso,senza bisogno di alcuna ricerca,proprio come nelle favole.
Lo so,sono una bambina ingenua che alla sua età continua ancora a credere nelle favole. Ma che c’è di male insomma a sognare? Nulla. Fino a che qualcuno non distrugge i tuoi sogni e le tue illusioni nel modo peggiore. Come? Bè avevo conosciuto un uomo bellissimo,che pensavo essere dolce e gentile, ma che in realtà nascondeva un animo crudele,visto che,sfruttando una mia debolezza,mi ha messo nel sacco con un ricatto,al quale purtroppo non ho potuto far altro che cedere.
Sospirai.
Non avrei mai pensato che la mia prima esperienza con un uomo sarebbe stata con uno sconosciuto che,seppur bellissimo,non possiede un briciolo di dolcezza e di bontà e che mi vuole solo come trofeo e non certo perché mi ama. Sicuramente quando avrà soddisfatto le sue “voglie”,ai  suoi occhi sarò solamente una delle tante con cui è stato e perderà interesse per me. Allora mi lascerà in pace..sarò libera e dovrò cercare di dimenticare questa faccenda,come se sia stata solo un brutto sogno. Sospiro di nuovo pensando che sono passati due giorni e di Diego neanche l’ombra. Ora sono qui nella mia camera,sul letto, a cercare di studiare qualcosa,mentre la mia testa proprio non vuole saperne di apprendere nozioni di psicologia e si dilunga in altri pensieri,per esempio mi viene in mente la reazione che ha avuto mio padre.
 
 
Due giorni prima…

 
Dopo aver preparato le valigie e aver rivolto un ultimo sguardo alla mia camera,avevo lasciato tutta la roba infondo alle scale e mi ero diretta nella camera di mio padre che era sdraiato sul letto a seguire un telefilm alla tv.
Quand’ero arrivata a casa ero passata da lui velocemente salutandolo,dandogli le medicine e dicendogli poi che avevo delle cose da sistemare ma che appena avessi finito,sarei tornata da lui perché avevo delle cose da dirgli.
 Inutile dire che si era spaventato moltissimo nel vedere il livido sulla mia guancia,ma avevo cercato di sviare le domande,dicendogli di aver avuto un piccolo incidente con l’auto perché la sera prima ero molto stanca e alla fine,dopo varie rassicurazioni sul fatto che stessi bene,non aveva indagato oltre.
Come sempre era stato dolcissimo e mi aveva detto come ogni giorno,di non preoccuparmi per lui,perché stava bene e di fare tutto quello che dovevo tranquillamente.
Cosi mi ero affrettata nella mia camera dove avevo preso biancheria intima,scarpe,vestiti,alcuni dei miei libri preferiti,i quaderni e i testi dell’università e l’album delle foto. Avevo fatto tutto a tempo di record,mentre pensavo ad una scusa possibile da rifilare a mio padre,senza che lui si preoccupasse e non era certo un’impresa facile. Lui non si preoccupava mai di se,neanche dopo aver scoperto della malattia. Il mio papino pensava a me,a cosa avrei fatto io senza lui,se me la sarei cavata,se sarei stata bene e mi ripeteva sempre che prima di andarsene voleva essere sicuro che io non fossi sola,senza di lui. Voleva tanto che incontrassi un uomo che mi sposassi e che avessi dei bambini. In quel modo,diceva lui,sarebbe potuto andar via sereno. E ogni volta io mi ritrovavo con le lacrime agli occhi,incapace di dire alcun che,perché la verità era che non ero pronta a perderlo,non ancora.. non ero pronta a star sola,a non vedere più il suo viso,cosi simile al mio anche se maturo..a non poter godere della sua risata roca e delle sua barzellette strampalate che era solito raccontare la sera. Come avrei fatto senza il mio papà? Lui mi aveva sempre capita,anche quando commettevo mille errori lui era li a sorreggermi e a consolarmi sempre. Era un padre fantastico e lo era stato ancora di più da quando la mamma era venuta a mancare facendo anche le sue veci,cosa non facile visto il dolore che anche lui provava per la sua scomparsa e visto che non era per niente facile tirar su una figlia in piena fase adolescenziale. Gli doveva molto e per questo non poteva permettere che il tempo che gli rimaneva di questa vita,lui lo passasse soffrendo e in tristezza. Ed era questo il motivo principale per cui aveva accettato il ricatto di Diego. Non poteva permettere che soffrisse dopo tutto ciò che aveva fatto per lei.
Entrando nella sua camera noto come sempre che ogni giorno sembra essere più pallido e,nonostante provveda io stessa a farlo mangiare regolarmente,sembra anche dimagrito e una fitta dolorosa attraversa il mio stomaco.
-cerca di essere forte papà,non sono pronta a perderti..ti prego – penso,mentre mi dirigo verso di lui che alza lo sguardo su di me sorridendo dolcemente e io cerco di nascondere l’angoscia dietro un sorriso un po’ distorto.
<< allora papà come ti senti? >> chiedo io sedendomi sul letto accanto a lui.
<< tesoro mio,sei passata qui meno di un’ora fa,sto bene te l’ho già detto,non preoccuparti per me >> mi dice sorridendomi bonariamente.
<< ma tu sei il mio papà è normale che io mi preoccupi per te,proprio come tante volte hai fatto tu quando stavo male io.. >> gli dico e vedo i suoi occhi farsi leggermente lucidi ma,cercando di riprendere un contegno mi domanda di cosa volessi parlargli.
Ed ecco che viene la parte più difficile: nell’ultima mezzora avevo ripassato quelle parole mille volte nella mia mente ma ora sembravano faticare ad uscire dalla mia bocca.
Cercando di stamparmi in faccia un sorriso,che sperai fosse sufficientemente brillante e felice,mi rivolsi a lui:
<< ecco papà.. c’è una cosa che volevo raccontarti.. >> cominciai prendendo tempo,per poi fare un respiro profondo prima di continuare << ho conosciuto un uomo.. >> inizio titubante e vedo il suo sguardo accendersi di interesse.
-         ti prego papà perdona la mia bugia – penso mentre continuo con la mia menzogna.
<< ecco in realtà l’ho conosciuto tempo fa a.. lavoro e in tutto questo tempo.. ecco lui mi ha fatto.. una corte spietata..  >> continuo io vedendolo sempre più sorpreso dalle mie parole << ed io.. alla fine ho ceduto e .siamo usciti per un po’ e .. ci siamo innamorati >>
Lo vedo sgranare gli occhi mentre dentro di me infuriano sentimenti contrastanti come il sollievo per il fatto che sia contento e che sembra stia credendo alla mia balla; sia rimorso perché non vorrei mentirgli ma purtroppo cono costretta a farlo.
<< la mia bambina si è innamorata? >> chiede con gli occhi lucidi << e chi sarebbe il giovanotto che ti ha rapito il cuore tesoro? Pensi che io possa conoscerlo? >>
A quella domanda mi sento presa in contropiede. Certo immaginavo che mi avrebbe chiesto delle cose ma da qui a volerlo conoscere!
<< ecco papà.. si tratta di .. Diego Santini.. penso che tu ne abbia sentito parlare >> dissi mentre il solo pronunciare quel nome mi creava una strana sensazione allo stomaco << è il proprietario di una catena di ristoranti e di alberghi di lusso,famosa in tutto il mondo >>.
Mi guarda stralunato << stai dicendo che ti sei innamorata di quel Diego Santini? Non so se lo sai ma uno dei partiti più ambiti e più ricchi del mondo tesoro. Non posso crederci,non che tu non sia bella,visto che hai ripreso dalla tua bellissima mamma,ma un uomo come lui mi sembra un tipo che cambia donna molto facilmente.. non vorrei che ti facesse soffrire >> mi dice seriamente preoccupato,mentre i miei occhi si fanno lucidi.
<< sta tranquillo papà .. Diego è seriamente interessato a me,non mi tratta come le altre >> dico mentre sento in bocca il sapore acido della menzogna e anche l’amarezza perché per un attimo ho davvero sognato che le parole che stavo pronunciando fossero vere,reali.
Cercai di scacciare i pensieri amari e continuai la mia scenetta <<  in realtà papà.. lui mi ha chiesto di andare a vivere con lui. Lo so.. che tu non approvi la convivenza e preferiresti che io mi sposassi >> dico conoscendo l’opinione di mio padre che in effetti si è scurito in volto << ma papà lui mi rende .. davvero felice e io sarei contenta di godermi questa possibilità fino infondo e non è detto che presto non ci sposeremo >> mi mordo le labbra a sangue dopo queste parole: se le sentisse Diego di certo non approverebbe ma penserebbe che sono una pazza a sperare che uno come lui sposi me. Non ch e io lo volessi è …
<< tesoro.. >> mi dice mio padre serio e io deglutisco << sei davvero felice con lui? Sei convinta di esserne innamorata? >>
<< si papà.. io.. lo amo da impazzire >> dico cercando di essere il più decisa possibile.
Lui mi scruta per un po’ negli occhi e pian piano il suo viso si rasserena.
<< allora sono felice per te tesoro >> io sgrano gli occhi mentre lui mi fa una carezza sulla mano e la stringe tra le sue.
<< lo so che ho sempre detto che sono contrario alla convivenza e non nego che preferirei vederti sposata.. tuttavia oggi giorno tanti giovani fanno questa scelta e non mi sento di impedirtelo. Non voglio rovinare la tua possibilità di essere felice e poi .. non puoi capire quanto io sia contento del fatto che finalmente avrai qualcuno al tuo fianco. Mi solleva molto che ci sia qualcuno che sta con te e che veglia su di te,ora che io non posso più farlo come prima. E chi lo sa  forse farò in tempo comunque a vedere il tuo matrimonio.. o magari la nascita di un nipotino,prima che io perda totalmente la testa.. >> e mi sorride mentre le lacrime scendono dal mio viso senza che possa fare nulla per impedirlo e lui alza la mano per poggiarla sulla mia guancia << non piangere tesoro.. meriti tutta la felicità del mondo. La tua vita non è stata facile,sei dovuta crescere più in fretta con la morte della tua povera mamma e a soli ventuno anni lavori, studi e ti occupi del sottoscritto in modo meraviglioso. Non sai quanto avrei voluto darti di più tesoro e quanto vorrei liberarti da tutti i problemi che ti ho creato e che continuo a causarti. Sei fin troppo buona… >>
Ha uno sguardo pieno d’amore e io non posso far altro che abbracciarlo più forte che posso. Il mio papà è speciale e la vita a volte è davvero crudele.
Dopo essermi ripresa gli ho spiegato che sarei andata a vivere con Diego quella sera stessa ma che “il suo futuro genero”aveva insistito affinché prendessi un’infermiera che si occupasse di lui durante le ore che io non c’ero. Gli avevo comunque assicurato che sarei andata da lui ogni giorno e che se ci fossero stati problemi,anche lui sarebbe stato trasferito nella “nostra” casa.
Mio padre mi aveva rassicurata,dicendo che sarebbe stato meno solo di prima,visto che comunque io lavoravo e avevo l’università,quindi passavamo insieme comunque poche ore.
Alle 18.00  si era presentata a casa una signora di mezza età con tanto di valigia,alla quale avevo affidato la mia camera,perché più vicina a quella di mio padre e l’avevo condotta da lui. I due sembravano andare d’accordo e di questo ero sollevata.
Sofia,cosi si chiamava aveva qualche anno meno di mio padre capelli scuri,sicuramente ritoccati,legati in una crocchia e il viso dolce. Speravo vivamente che si sarebbe presa cura di mio padre al meglio ma lei mi aveva rassicurato dicendo che non era certo una novellina e che era in grado di occuparsi di lui perfettamente e che inoltre,con mia grande sorpresa, era stata richiesta appositamente dal signor Diego,poiché qualche anno prima si era occupata della madre di lui.
Sollevata di poter lasciare mio padre nelle mani di un’esperta avevo preso le mie valige e con l’aiuto di George,l’autista, ero tornata alla casa di Diego in perfetto orario.
Al ritorno però,sono rimasta sorpresa dal fatto che lui non fosse li ad aspettarmi ed Amelia,gentile come sempre,si era affrettata a spiegarmi che il signor Diego era partito da poco e sarebbe stato via alcuni giorni per risolvere alcuni problemi che si erano creati in un suo nuovo Hotel a Barcellona.
Mi ero sentita inspiegabilmente delusa e scocciata dal fatto che avesse tanto insistito perché tornassi puntuale,quando invece lui era partito senza una parola di saluto.
Scacciai via quegli stupidi pensieri,dicendomi che dovevo essere sollevata dal fatto che la mia “tortura” fosse stata rimandata di qualche giorno.
Più tardi,mentre ero in camera mia a sistemare le mie cose,ho trovato un biglietto sulla specchiera con il mio nome. Incuriosita l’ho aperto e avevo trovato poche righe che mi avevano fatto arrossire di vergogna,indignazione e rabbia. Come si permetteva?!
 
“tornerò tra due o tre giorni. Nel frattempo hai la possibilità di sistemarti e ambientarti. È meglio che al mio ritorno tu ti faccia trovare molto più disponibile e malleabile.. non vuoi farmi arrabbiare, vero Eva? Preciso che questa camera che ora stai occupando la potrai utilizzare solo di giorno,perché la notte sarai mia e dormirai quindi nel mio letto… anche se dormire non è certo ciò che ho in mente di fare..”
 


A ripensare adesso a quel biglietto che ho subito provveduto a stracciare, mi saltano i nervi. Ma come si permette di trattarmi in quel modo?! Non sono mica un oggetto pronto per ogni sua necessità!
Mi distendo completamente sul letto abbandonando l’idea dello studio,tanto non riuscivo a concentrarmi. Amelia mi ha riferito che Diego ha chiamato questa mattina dicendo che probabilmente sarebbe tornato in tarda nottata.
Sinceramente pensavo che avrei avuto più tempo per prepararmi al suo arrivo,mentre invece e stato via solamente due giorni!
È quasi ora di cena e cosi decido di farmi una bella doccia rinfrescante.
Sotto il getto dell’acqua parte delle mie preoccupazioni sembra scivolare via con essa. L’acqua calda mi rilassa e starei sotto il getto per chissà quanto tempo,se non fosse che in questa casa sono tutti puntualissimi e che alle 20.30 serviranno la cena e io ho una fame da lupi,quindi non posso perdermela.
Come le due sere precedenti,mangio in cucina con George ed Amelia e non in sala da pranzo mi sentirei troppo sola. Con loro invece mi sento a mio agio sono due persone davvero squisite e adoro il modo in cui si guardano e interagiscono tra loro: traspare tutto l’amore che provano l’uno per l’altra anche dopo tanti anni insieme ed è davvero commuovente.
Più tardi mi ritrovo nel mio letto a girarmi e rigirarmi senza riuscire a prendere sonno: è l’ansia per il ritorno di Diego che mi fa rimanere sveglia.
Che intenzioni avrà? Tornando a notte fonda probabilmente ci incontreremo domani a colazione e non so davvero che atteggiamento aspettarmi da lui.
Non riesco a credere alla situazione in cui mi sono cacciata!
Sbuffando,dopo essermi rigirata per l’ennesima volta,decido di scendere nel salone a guardare un po’ di tv. Forse mi avrebbe aiutato a farmi prendere sonno e,inoltre,non correvo il rischio di svegliare Amelia e George visto che le loro camere erano nel seminterrato.
In ogni caso,cercando di non fare rumore mi dirigo giù per le scale,verso il salone,appurando che tutto è in silenzio.
Mi avvicino al divano,prendo il telecomando e gettandomi sui morbidi cuscini cerco qualcosa di interessante da vedere.
Alla fine trovo su un canale il film “Dirty Dancing”. L’avranno trasmesso mille volte e l’avrò visto in altrettante occasioni ma purtroppo dovrò accontentarmi ed è sempre un bel film.
A man mano che le scene si susseguono comincio ad essere stanca e cosi mi distendo,allungando il plaid appoggiato sulla poltrona di fianco,sulle mie gambe.
Ad un certo punto a causa della stanchezza devo essermi addormentata,ma all’improvviso,non so di preciso quanto tempo sia passato,sento un tocco leggero che sembra riscuotermi un po’ dal torpore in cui mi trovo. Sento un calore assurdo diffondersi sul mio collo e d’istinto,inclino la testa per permettere maggior accesso a qualunque cosa mi stia provocando quei brividi caldi sulla pelle. Nello stato di semi-incoscienza mi sembra di sentire una risatina leggera,ma non me ne curo perché sento quel calore spostarsi sulla mia guancia,mandandola in fiamme e,avvicinarsi sempre di più alla mia bocca,per fermarsi all’angolo di essa.
Aggrotto la fronte stranita. Che cosa sarà mai questa strana sensazione che mi sta avvolgendo? Qualunque cosa sia,spero non se ne vada mai perché mi sento perfettamente bene.
All’improvviso cosi come è arrivata,quella meravigliosa sensazione scompare,lasciandomi in preda al freddo e,impulsivamente,allungo le braccia cercando la fonte di quel calore mentre borbotto agitata << non andartene.. torna qui.. da me >>
Sento una nuova risatina che questa volta si fa largo con maggiore decisione nella mia mente e cerco di aprire gli occhi che sembrano essere sigillati.
Non faccio in tempo però ad aprirli del tutto,prima che quel calore tanto agognato fino a poco fa,non va a posarsi sulle mie labbra rendendole bollenti.
Spalanco finalmente gli occhi e mi ritrovo a specchiarmi in quelli bellissimi di lui. Diego. Che mi sta baciando.
Il tempo di elaborare questa situazione e velocemente faccio pressione sul suo petto con le mani,affinché lui si allontani da me e dalle mie labbra.
Si allontana di qualche centimetro lentamente,continuando a fissarmi e sfoderando un sorriso malizioso che mi incanto ad osservare come una cretina.
<< ma come piccina… prima mi chiedi di non andarmene e poi mi allontani da te? Non pensi di essere un po’ ridicola? >> mi chiede ridendo sotto i baffi,mentre io ringrazio la penombra della stanza,perché altrimenti avrebbe visto il mio viso,che ha assunto una tonalità leggermente violacea e non per via dei lividi.
<< sei un maniaco come hai osato baciarmi mentre dormivo? >> lo so, sto gridando come un’isterica in piena fase mestruale,ma sono davvero sconvolta e scocciata dal fatto che abbia approfittato di un momento in cui non ero del tutto cosciente.
Lui smette di sorridere immediatamente e riavvicina il viso al mio. Cerco di allontanarlo con le mani,ma lui è più forte e le stringe tra le sue portandole sopra la mia testa.
<< piccina… >> soffia sulle mie labbra << forse non hai ancora capito che tu sei mia.. e che un bacio,non è niente in confronto a quello che ho intenzione di fare con te.. quindi cerca di moderare bene le parole tesoro.. perché sai bene quali sono i patti e io mantengo sempre la parola data. Sarai mia,non dubitarne.. >> si interrompe un attimo per avvicinarsi ancora,fino a trovarsi a un paio di centimetri dalle mie labbra << non vedo l’ora di assaggiarti tutta.. Eva. Ti farò conoscere il vero peccato e vedrai che alla fine sarai tu ad implorarmi per essere toccata da me >> conclude poggiando le labbra sulle mie. E io sono immobile,totalmente shoccata dalle sue parole,mentre dei brividi mi percorrono la schiena.
 
Ma la cosa che più mi turba sapete qual è?
I miei non sono certo brividi di paura.
Sono eccitata.
E lui lo sa. Eccome se lo sa.Lo vedo dal suo sorriso malizioso,quando dopo un tempo per me interminabile,si stacca dalle mie labbra e si alza in piedi,lasciandomi una sensazione di nostalgia. Nostalgia del suo calore,della morbidezza delle sue labbra e del suo sapore che ho appena intuito,a causa del contatto lieve tra le nostre bocche.
E mi manca,tanto.
E lui lo sa,mentre se ne sta li a fissarmi con il suo sguardo penetrante e la sua bocca tentatrice atteggiata in una smorfia superiore.
Lo sa.E io ho paura.
Perché?
Perché anche io so. So che adesso sono in un mare di guai.
Come faccio a saperlo?
Bè sono per forza nei guai,visto che quello che vorrei fare ora sarebbe alzarmi,avvicinarmi a lui e baciarlo come si deve,per sentire veramente il suo sapore.
Sono nei guai.
Ve l’avevo detto no?
 






Angolino autrice
Salve! Ed ecco il 4° capitolo,che ve ne pare?
Vi prego non odiatemi per il finale un po’ strano,ma ho dovuto tagliarlo ed è uscito cosi. diciamo che mi ha fatto un po’ penare in alcuni punti,spero che sia almeno sufficientemente decente xD
Abbiamo visto che cosa è accaduto dopo la loro discussione,le parole del papà di Eva che rivedremo nei prossimi capitoli in un incontro con.. il futuro genero ahahha xD
È stato molto dolce con la figlia,non trovate? E che dire poi della scenetta finale? Vi è piaciuta? Spero vivamente che qualche lettrice mi faccia sapere la sua opinione sulla storia con una recensione,ne sarei davvero contenta!
Ringrazio comunque chiunque abbia letto la storia (siete in tantissimi) e chi l’ha aggiunta tra preferiti,ricordate e seguite. Aumentate ogni giorno e non ho parole per esprimere la mia felicità *____* grazieee.
Vi dico che nel prossimo capitolo ci saranno due scenette particolari.. una
riguardante…l’acqua xD
lo so è un indizio un po’ piccolo,ma magari potreste provare a immaginare che cosa accadrà.. sarebbe carino vedere cosa vi aspettate e a chi si avvicina di più alla verità potrei lasciare uno spoilerino :D
 
A presto,grazie ancora di cuore
Pillina28
   
 
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