...I will never bother
you
I will never promise
to
I will never follow
you...
(…Non t’importunerò mai.
Non lo prometterò mai.
Non ti seguirò mai…)
You Know You’re Right
Stanco non rendeva bene l’idea.
Arrancava nella sabbia di quel fottuto deserto e quasi rimpiangeva le grotte di Iwa.
Questo rendeva l’idea.
I filamenti cartacei del copricapo dondolavano reiteratamente sotto il suo sguardo vacuo, spento da ore ed ore di cammino senza meta.
Gettò un’occhiata al compagno, e l’odio gli montò in gola.
Basta così.
“Sasori-danna…”
Lui potrà anche non
sentire, ma io mi rifiuto.
“Muoviti, Deidara.”
Strinse i pugni. Avvertì indistintamente la durezza dei piccoli denti perforargli la pelle sensibile.
Ora basta.
“Io non vengo.”
Si fermò, Hiruko.
Annoiato.
“Come hai detto?”
Il ragazzino raccolse il coraggio per riaffermare quel moto di ribellione: “Ha capito bene. Sono distrutto, non sopporterei un altro passo.”
Riprese fiato.
“Lei starà benone senza di me. In fondo, è qui che è nato, giusto? E in più non sembra una missione difficile.”
Lontani, gli occhi di Sasori sorrisero.
Piccolo, patetico
moccioso.
“Fai male a prendere sottogamba il compito. Il nostro avversario non è uno shinobi qualunque.”
Deidara fece spallucce.
“Lo so bene, ma non è la prima volta che lei fronteggia un Kazekage. Inoltre, questo qui è poco più di un lattante. Sarà un gioco da ragazzi.”
Gli occhi risero.
*-*-*-*
“Visto
l’allontanamento di Orochimaru,
Sasori, il Leader ha ritenuto opportuno trovarti un
nuovo compagno. Itachi-san ed io abbiamo
ricevuto una segnalazione da Iwa. Partiremo domani.”
“Ed
io cosa dovrei farci?”
“Trattandosi del tuo
nuovo partner, sarebbe richiesta anche la tua presenza.”
“Non ne vedo il
motivo. Voi due ve la caverete benissimo da soli. Non sembra una missione
difficile.”
Il volto dello squalo si era addolcito.
Tinto di una sfumatura che solo adesso comprendeva.
Commiserazione.
*-*-*-*
“Fa come ti pare.”
Non si può sempre lottare.
Non ha senso, se hai
già vinto.
Il biondo si accigliò.
Qualcosa non quadra.
Si era aspettato l’ennesimo discorso sul rispetto degli
ordini e il valore dell’autorità. Aveva persino le risposte già pronte.
Ma no. Niente
di tutto questo.
A che gioco stai
giocando?
Al mio, ragazzino.
Ci gioco da anni.
Sono un Maestro.
Ti va
di sfidarmi?
Deidara tacque.
Restò lì impalato, dubbioso, mentre la goffa figura di Hiruko riprendeva il sentiero tra le dune.
Aveva un presentimento.
“Sasori-danna…”
Un grugnito seccato.
Non farò quello che
vuole lui.
Io non ti seguirò, stupido pezzo di legno.
“Ripensandoci, forse ha ragione lei. Sono curioso di conoscere questo bambino prodigio.”
Hiruko accelerò, per quanto consentito dal pesante telaio.
Come mi aspettavo.
“Allora datti una mossa. Non vorrai far attendere il
nostro amico.”
Attendere.
Quanto ancora dovrai aspettare, prima di
comprendere…?
Il giovane artista non aggiunse altro.
Solo, tenne dietro al Maestro, ignorando i grani di sabbia che, insistenti, s’intrufolavano nei calzari scuri.
‘Fa come vuoi’, ha
detto.
E’ così.
Sarà sempre così.
Farò quello che voglio
io, fino alla fine.
Non ti seguirò mai, Danna.
Anche se ti resterò accanto.
Per contrariarti.
Io non perderò, Danna.
*-*-*-*
“E’ così, allora. Te
ne vai.”
“Cosa
vuoi che ti dica, Sasori-san. Non si può
sempre lottare!”
Le labbra di serpe si
erano schiuse in un ghigno beffardo.
“Non ha senso, se hai già vinto.”
*-*-*-*
.Fin.