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Autore: dreamey    05/07/2013    5 recensioni
mai viste prima, non si conoscevano, due persone diverse, donne diverse.. caratteri completamente opposti.. eppure si riconoscono una nell'altra.. le loro vite si ritrovano li, nello stesso posto di lavoro, stesso lavoro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salivano le scale, una dietro l'altra, una, la mora, visibilmente a disagio, l'altra sorrideva.
Erano arrivate al loro piano.
- Ti andrebbe di entrare? le chiese Arizona ferma davanti alla sua porta mentre cercava di far entrare la chiave nella toppa.  Di solito ci riusciva a primo colpo ma non fu così quella sera.
Vedendo che l'altra tardava a rispondere continuò
-Beh, dovrai perdonarmi prima o poi , se non ti sono bastate le mie scuse, magari posso prometterti che farò di tutto per non farlo più accadere.. si fermò un attimo, e inclinando leggermente la testa e alzando le spalle, continuò -beh, almeno con te, posso impegnarmi ad essere meno mostro in sala operatoria almeno con...
Continuava ad infilare una parola dietro l'altra, a sorridere mentre le pronunciava,  cercava di colmare il silenzio di una Callie che la guardava estasiata.
Quell'Arizona un pò impacciata, logorroica, con quell'espressione così tenera negli occhi e quel volto così adorabile in quel momento, piaceva molto di più a Callie.
Non accennava a smettere di parlare, si rese conto Callie, e avvicinandosi sempre di più a lei, spezzò quel logorroico discorso tappandole la bocca con un bacio.
Cogliendo di sorpresa entrambe.
Le cinse la vita con un solo braccio, la fece indietreggiare di qualche passo sospingendola delicatamente contro il muro, e fissando con i suoi occhi magnetici, quelli blu di lei, la baciò.
E l'altra si fece baciare. Non finì più la sua frase, il discorso non se lo ricordava nemmeno più.
Una tempesta, non poteva reggere il confronto con le sensazioni che entrambe provarono in quel momento.
I loro corpi incollati uno all'altro, le loro labbra in contatto, erano come due sorgenti elettriche in interazione, capaci di generare un'elettricità, un magnetismo, tali, da diffondersi nell'aria con una intensità che superava di gran lunga ogni legge della fisica.
E i loro cuori, in quel campo magnetico, stavano viaggiando alla velocità della luce uno verso l'altro.
 
Si staccò da lei qualche istante dopo, fissando ancora il suo volto visibilmente sorpreso.
La lasciò li in piedi, con alle spalle la porta del suo appartamento, e indietreggiò verso la sua porta che era proprio li di fronte.
-Buonanotte ,Arizona- pronunciò aprendo la porta e sparendo dietro di questa.
Così come lo aveva iniziato, improvvisamente mise fine a quell'attimo così magico.
Lasciandola senza parole.
Per la seconda volta, in poco tempo, quella donna l'aveva messa a tacere.
 
Non le restò che girare la chiave che aveva già inserito prima nella toppa, ed entrare nel suo nuovo appartamento.  Di fronte a quello della donna che l'aveva letteralmente rapita.
Rapito il suo cuore, i suoi occhi, la sua mente.
Forse, per la prima volta in vita sua, Arizona Robbins, chirurgo pediatrico senza cuore, si stava innamorando.
O già, le era appena successo.
 
Non si videro per due giorni. Non si incrociarono sul pianerottolo,  non si incrociarono per le scale, sotto al portone,  non si trovarono per strada, la stessa strada che dovevano percorrere entrambe verso il loro ospedale.
E avevano persino turni diversi.
Senza che una sapesse dell'altra, si stavano evitando a vicenda.
 
-Callie, non puoi evitarla a vita- le ripeteva Mark costantemente,  e l'ultima volta che lo fece, Callie si era appena nascosta dietro di lui vedendola gironzolare per l'ospedale.
-Beh, per ora ci sto riuscendo, sono già due giorni che riesco ad evitarla.
E si rese conto non appena finì la frase, che riuscire nel suo intento non la rendeva poi così tanto felice.
Le mancava.  Quella mezza sconosciuta, che aveva generato un vortice dentro di lei, le mancava.
E questo le faceva avere paura,  pian piano si rese conto che si stava innamorando di lei.
Si rese conto che si stava innamorando di lei, quando pur cercando di evitarla, rimaneva delusa ogni volta che non la incrociava per le scale o per strada, si rese conto che si stava innamorando di lei ogni qualvolta passava davanti alla sua porta e si soffermava per un attimo per cercare di afferrare ogni minimo rumore potesse provenire dal suo appartamento.
-E quando non potrai più giocare a nascondino, quale tattica userai?- le fece presente Mark col suo sorriso divertito, distogliendola dalla realtà così viva dei suoi pensieri.
 
Stava camminando nel corridoio dell'ospedale insieme a Teddy, quando ad un tratto la prese per un braccio e la fece entrare nello stanzino, che per fortuna si ritrovò in quel tratto che stava percorrendo.
- La sto evitando- disse rispondendo alla domanda palese che si era disegnata sul volto dell'amica.
-Era la Torres lì ferma davanti al tabellone degli interventi-  disse l'altra ancora confusa.
-Appunto, lei. Sto cercando di evitare proprio lei, la Torres- Ci siamo baciate, cioè lei mi ha baciata- continuò Arizona per niente in imbarazzo ma in preda all'agitazione.
-E..? rispose l'altra divertita, poi continuò -Ci avete messo un  pò per farlo succedere- e rideva ancora divertita.
Non le fu necessario che Arizona le dicesse che le piacevano le donne, lo aveva capito ogni volta che la vedeva incantarsi spostando improvvisamente lo sguardo da lei, attratta come una calamita da qualcosa, e ogni volta che succedeva, nel campo visivo della sua amica c'era sempre lei, Callie.
Fu Arizona questa volta ad essere confusa.
-Anche un cieco poteva accorgersi dell'alchimia che c'è tra voi due, Arizona- le disse Teddy ,notando la faccia interrogativa della donna che aveva di fronte a sè.
-Ma non capisco perchè la stai evitando- continuò
-Perchè ho paura- le rispose, ammettendolo per la prima volta anche a se stessa.
-Ho paura di essermi innamorata sul serio questa volta. Ho paura di una relazione seria. Non saprei come gestirla, non sono tagliata per queste cose. Mi basta ogni tanto una storia, purchè sia breve, ma non cerco un legame che duri tutta la vita.
Questo, questo mi spaventa, mi spaventa quello che provo per quella donna, ciò che mi succede ogni volta che la guardo.-  Concluse.
-E credi che la soluzione migliore sia evitarla- le rispose l' amica.
- Si- disse di rimando Arizona accompagnando la risposta con un cenno della testa.
-Ma non riesci a far a meno di guardarla-  toccò di nuovo a Teddy.
-Già- ammise l'altra sospirando.
  E si rese conto, che forse si era già innamorata di lei.
 Si rese conto di essersi innamorata di lei ogni volta che i suoi occhi non riuscivano a staccarsi dal suo viso, anche se la vedeva da lontano; si rese conto di essersi innamorata di lei quando doveva lottare con tutte le sue forze per riuscire ad evitarla;si rese conto che si era innamorata di lei quando ,passando dalla sua porta per raggiungere la sua, sentì provenire  dall'interno della musica,la immaginò ballare, e desiderò essere lì dentro a muoversi su quelle note con lei.
 
Erano passati due giorni, ed erano riuscite ad evitarsi.
Erano entrambe degli ottimi medici, e avevano imparato  a tenere sotto controllo ogni operazione, ogni emergenza. E per un pò erano riuscite anche a tenere sotto controllo un aspetto importante delle loro vite, riuscendo a non trovarsi.
 
Ma riuscire a tenere sotto controllo il destino è un' impresa che non si può governare.
 Perchè, le anime sono destinate a trovarsi prima o poi.

E si rincorrono.
 
Esausta, dopo un'intera notte passata in ospedale,  Arizona, entrò in ascensore per raggiungere l'atrio e poter finalmente tornare a casa e riposare. Le emergenze di quella notte l'avevano distrutta.
Schiacciò il pulsante e a braccia conserte aspettò che le porte si chiudessero.
Il suono leggerò di un campanello l'avvisò che era arrivata al piano terra.
Rimanendo a braccia conserte, e con la testa abbassata, stava per varcare le porte.
Andò a sbattere contro qualcosa, contro qualcuno. Alzò la testa per chiedere scusa, e rimase senza fiato.
La vista di quella donna riusciva ogni volta a toglierle il respiro.
 
Il suono della sveglia la destò.  Doveva alzarsi e cominciare un nuovo altro giorno di lavoro.
Si preparò la colazione, si vestì e in tutta fretta uscì di casa. Era leggermente in ritardo, il suo turno di lavoro sarebbe dovuto iniziare già da qualche minuto quella mattina.
In pochi minuti raggiunse l'ospedale, e senza passare dal bar, si diresse all'ascensore.
Stava per schiacciare il pulsante, ma qualcuno l'aveva anticipata di mezzo secondo.
Non si preoccupò di cambiare ascensore, la freccia che si illuminò sopra, segnalava che stava scendendo.
Aspettava che giungesse  al suo piano e improvvisamente si rese conto che era uscita di casa di corsa e non ricordava se avesse preso le chiavi.
Era con la testa china a frugare nella borsa, sperando di trovarle,  sentì il campanello suonare e avanzò per entrare nell'ascensore. Ma qualcosa l'arrestò.
Alzò lo sguardo, e si rese conto che era andata a sbattere proprio contro di lei.  Contro la donna che stava disperatamente evitando.
 
Abbozzando un sorriso imbarazzato si chiesero  scusa entrambe all'unisono.
-Calliope-  esordì Arizona non riuscendo ad aggiungere altro.
-Devo scappare, sono in ritardo- esclamò Callie approfittando della pausa dell'altra per eludere qualsiasi cosa stesse per dire la donna di fronte a sè, e poter riuscire a fuggire via.
E  sparì dietro quelle porte.
 
Dopo essersi riposata, approfittando del pomeriggio libero, Arizona sistemò gli ultimi scatoloni rimasti del trasloco.
Si era ormai fatto pomeriggio inoltrato e andò di corsa a prepararsi per il suo turno di notte.
Le capitava spesso di dover affrontare turni massacranti. In chirurgia pediatrica si correva sempre.
Uscì dal portone e osservando il cielo al tramonto, si incamminò verso l'ospedale.
 
Aveva finito il suo turno, che le sembrò interminabile quel giorno, e come ogni volta che finiva di lavorare a quell'ora, uscì dall'ospedale in fretta per non perdersi quello spettacolo che si dipingeva nel cielo.
Adorava camminare al tramonto,  e ogni volta, sulla strada di ritorno per casa i suoi occhi si perdevano tra i colori che si mescolavano all'orizzonte.
 
Si incrociarono a metà strada, la seconda volta in un solo giorno.
Il cuore di Callie accelerò i battiti.
 Le sembrava più bella di come l'avesse mai vista,  i suoi occhi si incollarono su un altro spettacolo della natura. 
 
Camminavano sulla stessa strada in direzioni opposte,  lo sguardo di Arizona non riuscì ad evitarla,il tramonto rendeva la sua Calliope ancora più bella.
 
Si salutarono e ognuna continuò per la propria strada, lasciando dietro di loro una scia piena di cose non dette.
 
Nei giorni successivi si videro solo all'ospedale. Trascorrevano lì la maggior parte del loro tempo.
 
 Il pomeriggio in ospedale procedeva tranquillo, fino a quando non iniziarono ad arrivare nuove emergenze.
Ci fu un incidente mortale a pochi isolati dall'ospedale.  L'unico sopravvissuto allo schianto era un bambino di sette anni.
Riportò fratture plurime ed emorragie interne. 
Suonò ad entrambe il cercapersone, e corsero al pronto soccorso.
Arrivarono quasi insieme.  E corsero in sala operatoria per salvare quella piccola vita.
- Non gli è rimasto più niente. Quando si sveglierà, se riusciremo a salvarlo, si renderà conto di aver perso le persone più importanti della sua vita. Di essere rimasto solo. La sua vita non sarà più la stessa, un fottuto istante l'ha stravolta. - Cominciò a parlare Callie, senza rivolgersi a nessuno in particolare. Sarà sballottato da una famiglia all'altra, o rimarrà all'orfanotrofio fino alla maggiore età-
- O troverà una famiglia che lo adotterà, gli vorrà bene, avrà altri fratelli e la sua vita sarà bella lo stesso-  Continuò Arizona notando il tono non casuale di Callie. Aveva percepito qualcosa nella sua voce.
- Il lieto fine esiste solo nelle favole- le rispose Callie con tono cinico. -Il punto è che la realtà non va mai come vorremmo.  Spesso è sempre peggio-
- In ogni istante della nostra vita abbiamo un piede nella favola e l’altro nell’abisso-continuò ancora Arizona- Ma sta a noi scegliere dove camminare. Io credo che possiamo scegliere di vivere la favola, soprattutto se incontriamo sul nostro cammino chi riesce a tirarci fuori dalle delusioni.-
Si guardarono negli occhi. Si persero una nell'altra.
 
-Mi stai evitando-le sopraggiunse da dietro la voce di Arizona.
Avevano appena finito la lunga operazione.
-Mi hai baciata l'altro giorno, all'improvviso sul nostro pianerottolo. E ora mi stai evitando.
- Lo hai fatto anche tu- le rispose Callie non voltandosi a guardarla.
Erano ancora nell'anticamera della sala operatoria ed entrambe si stavano lavando le mani.
-C'è qualcosa che spaventa entrambe- incalzò ancora Arizona.- Ma oggi, insieme, abbiamo dato la possibilità a quel bambino di poter andare avanti. Si deve andare avanti nella vita Calliope.Oggi lo abbiamo dimostrato. Magari la vita non è poi così tanto crudele, magari in un istante può cambiare e se riusciamo a guardare meglio ci accorgiamo che può anche essere più bella di come la vorremmo. La vita ci può sorprendere sempre- Terminò il suo discorso, e si rese conto che si riferiva proprio all'istante in cui i suoi occhi si erano posati su quella donna che le aveva stravolto la vita.
- O magari invece ti delude sempre-le rispose Callie voltandosi a guardarla. -Magari proprio quando speri che stia finalmente cambiando, ti accorgi che ti stava solo prendendo in giro. Dal primo istante in cui ti ho vista, Arizona, ho sperato che tu potessi essere la mia svolta, il mio cambio di direzione. Eri, sei, bella come il sole, e ho sperato che tu potessi essere il mio sole. Ma, quella sera, fuori quel bar, tu eri con un'altra, e con me c'era di nuovo la disillusione di una vita migliore. A me restano solo le delusioni, Arizona.-
Uscì dalla stanza, lasciando l'amore della sua vita ancora lì in piedi a fissarla.
 
 
Arizona si era incamminata verso casa, aveva un'aria triste e vuota.
In quei giorni in cui le era stata lontana, si sentiva persa. E ora, dopo il suo discorso lo era ancora di più.
Si era sentita persa, ogni volta che la vedeva da lontano e non poteva avvicinarsi perchè aveva percepito anche la distanza dell'altra; si era sentita persa ,ogni volta che la vedeva parlare con un'altra persona e quella persona non era lei, si era sentita persa, ogni volta che lei sorrideva e quei sorrisi non erano per lei; ma soprattutto si era sentita persa quando notava che quegli occhi tanto magnetici, distoglievano, in un lampo, lo sguardo dal suo ogni volta che i loro sguardi si incrociavano.
 
La vide ferma vicino al piccolo muretto a qualche metro dal loro portone.
Aveva la testa rivolta in alto a guardare la luna piena.
E guardandola stare lì da sola, capì che quella donna era stata fatta per lei, aveva incontrato l'altra parte di sè.
 Tutti i suoi dubbi all'improvviso svanirono in qualche modo...  le si mosse incontro,ogni passo  più vicina.
 
-Ok, immagina solo questo- cominciò a parlare giungendole alle spalle.
Callie sussultò sentendo la sua voce e si girò per guardarla.  E in quel momento si perse nei suoi occhi lucidi, un vuoto improvviso le si formò nello stomaco, non riusciva ancora ad abituarsi all'estrema bellezza di quella donna, non riusciva a mettere a tacere ciò che provava per Arizona.
Era entrata dentro di lei con prepotenza, in un attimo, e si rese conto che non sarebbe riuscita a farne a meno per tutta la sua vita.
-Sono cresciuta con un colonnello a casa, mi ha educata per essere forte e determinata, a sapermi difendere, ed essere indipendente. E sono diventata tutto questo, ambiziosa, forte, determinata.
Il mio lavoro era tutto quello di cui mi importava, la mia passione, la mia vita.
Non cercavo legami, non cercavo storie serie. Avevo tutto quello di cui avevo bisogno.
Ma non sapevo di desiderare qualcos'altro, per me, per la mia vita.
Ma tu, tu Calliope, mi hai aperto gli occhi, mi hai fatto scoprire che voglio di più, che mi mancava qualcosa.
E non sapevo nemmeno di volerlo così tanto prima di incontrare te, Calliope.
Non sapevo di volere l'Amore per me.
 Fino a quando ho capito che tu sei tutto quello che mi manca. Sei tutto ciò che voglio.
Ed eccomi qui, sarò coraggiosa,per entrambe.
Ogni respiro, ogni ora, ha portato a questo, Il tempo ha portato il tuo cuore da me.-
 
Non riuscì a ricacciare indietro le lacrime. Aveva assorbito ogni parola che aveva pronunciato quella donna,  in piedi di fronte a lei, con quegli occhi così intensi, con la voce tremante. Quella donna, che aveva parlato senza mai fermarsi a respirare.
 E non aveva respirato nemmeno lei per l'intera durata del suo discorso.
-Ti amo ,Arizona-  era solo riuscita a dire.  Le lacrime cominciarono a rigarle il volto.
- Penso che ti abbia amata dal primo istante in cui i miei occhi si sono posati su di te, ti ho amata sempre di più ogni volta che ti vedevo, ogni volta che sbucavi all'improvviso e mi facevi bloccare il respiro, ogni volta che mi sorridevi e mi perdevo in quella magia che il tuo sorriso  riusciva a sprigionare.
Ma avevo paura, avevo paura che ciò che provavo per te mi potesse fare male, volevo con tutta me stessa che tu fossi per me, ma ti ho visto fuori al bar con quella ragazza, e mi è sembrato di morire dentro sapendo che invece ti aveva lei. E non potevo innamorarmi di nuovo e soffrire. La mia vita è caduta in pezzi troppe volte.
 E non ho fatto altro che evitarti, e nessuno può capire quanto mi sia costato fare a meno di te.-  Parlava, e i suoi occhi non smettevano di cercarla.
-Sono qui per te, Calliope solo per te.  E lo sarò sempre e per sempre.
Questa volta fu lei a baciarla. Non resisteva più dal farlo, sotto il riflesso della luna,  si scambiarono il bacio più intenso che in tutta la loro vita erano riuscite mai a dare o ricevere.
Ed entrambe rimasero per più di qualche minuto senza fiato.
Il loro cuore batteva veloce, e i loro battiti erano pieni di colori e promesse.
 
 

 Ci completiamo l'un l'altra con la perfezione consentita
solo a coloro che pongono l'amore al di sopra di ogni cosa.
Te lo ripeto: senza di te, io non esisto.
 Paulo Coelho.
 

 Arrivata all'ultimo capitolo della storia..
Ci terrei a ringraziare tutte voi che avete letto, e tutte voi che avete letto e recensito.
Sperando che per voi sia stata una buona lettura :)
  
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