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Autore: Nisvlaia86    05/07/2013    1 recensioni
Hikary e' una giovane amazzone molto promettente e dal gran cuore.Ha cominciato ad andare a cavallo insieme alla sua amica d'infanzia Miriam,che pero' e'molto malata e non potra' fare molta strada.le due amiche hanno un sogno in comune:andare alle Olimpiadi.Ma sara' possibile realizzare questo loro sogno,se Miriam ha una malattia molto grave?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le due bambine corsero fuori dalla macchina tutte eccitate. Si guardarono in faccia ridacchiando,osservando nei loro occhi la stessa scintilla. La scintilla tipica di chi ha dei sogni mai espressi ma che stanno prendendo corpo,finalmente.
Marina, la mamma di una delle due bambine,scese dalla macchina e le guardò correre eccitate verso l’ingresso del centro ippico. “Sono così felici ed eccitate” pensò con un moto di commozione “sembra che per loro sia Natale e non vedano l’ora di aprire i regali”. Con calma le segue mentre loro erano già entrate nella scuderia dei cavalli come dei razzi,senza neanche cercare qualcuno con cui parlare. Marina sapeva bene che quel compito sarebbe comunque toccato a lei.  Alle due bambine importava poco di chiedere informazioni, non avevano intenzione di cavalcarli per davvero,volevano solo vedere i loro animali preferiti  da vicino e conoscerli tutti uno per uno.
No appena sentirono trambusto,gli animali uscirono tutti dai loro box con le orecchie diritte e l’aria curiosa per capire se i nuovi arrivati avessero qualcosa per loro.
  • Guarda Miriam!- esclamò una delle bambine rivolta all’amica mentre si avvicinava a un grosso cavallo grigio che subito allungò il collo verso di lei. Miriam seguì l’esempio della bambina e anche lei andò ad accarezzare il grosso muso bianco che accolse i complimenti delle due bambine soffiando loro addosso e piegando un orecchio.
  • Bambine non perdetevi però!- urlò Marina dall’inizio della scuderia, loro però in risposta ridacchiarono e andarono da un altro cavallo.
Un uomo comparve dall’altra parte della scuderia e da prima osservò le due bambine che passavano da un cavallo all’altro riempiendolo di complimenti, poi,vedendo la madre che a stento riusciva a seguirle, sorrise e si avvicinò a lei:- Posso esservi utile?- chiese. Marina annuì tendendo la mano verso il suo interlocutore.
  • Piacere,io sono Marina-si presentò e rivolse un’occhiata alle due bambine alle prese con un cavallo baio:- e loro sono mia figlia Miriam e Hikary, una sua amichetta. Stiamo cercando un maneggio per fare delle lezioni,sono due fanatiche di cavalli,sono anni che ci stressano per fare equitazione. Ora finalmente abbiamo capito che è giunto il momento di accontentare questa loro passione. Per caso qua si fanno lezioni per principianti?- l’uomo guardò Miriam a Hikary che stavano ancora accarezzando e lodando il cavallo baio. Sorrise.
  • Certamente! Ormai quasi tutti i maneggi fanno lezioni anche per i principianti. Noi abbiamo una grande scuola di equitazione tutta incentrata sui principianti,con particolare attenzione ai bambini. Vuole vedere i nostri pony? Sono tutti bravissimi!-Marina tirò un sospiro di sollievo e le bambine drizzarono subito le orecchie. Marina pensava che avrebbe dovuto girare a lungo prima di trovare un centro dove facevano lezioni anche per i bambini principianti.
L’espressione di Marina però si adombrò:- Prima però vorrei parlarne u minuto nel suo ufficio- esclamò. L’istruttore annuì e lanciò un’occhiata a Miriam e Hikary.  
  • Non c’è problema Signora …- Marina disse alle bambine:
  • Voi state qua a guardare i cavalli e non andate troppo in giro, che io devo parlare un attimo con questo signore, va bene?- le due bambine annuirono all’unisono. Marina e l’istruttore del maneggio si avviarono verso l’ufficio,vicino alla Club House quando Hikary li fermò.
  • È molto bello- esclamò indicando il grigio che avevano visto appena arrivate:- come si chiama?-
  • Lui è Possum, è un cavallo privato molto coccolone. E a quanto pare voi gli state molto simpatiche. Guardate pure tutti i cavalli mentre io parlo con Marina- detto questo i due adulti si allontanano e lasciano Hikary e Miriam ad ammirare tutti i cavalli della scuderia.
Marina si lasciò condurre dall’istruttore in un casotto vicino a un’ampia Club House illuminata dove alcuni ragazzi stanno ridendo e scherzando dietro a un caffè.  Sulla porta del gabbiotto c’era scritto in grassetto: UFFICIO. Entrarono e subito l’espressione di Marina cambiò all’istante. Con mani tremanti si prese una sigaretta dalla borsetta e se la portò alla bocca. Lanciò un’occhiata all’istruttore che rispose:- Certo,fumi pure,non si preoccupi- la donna annuì e si accese la sigaretta.
  • Posso darti del tu?- chiese Marina fra una boccata nervosa e l’altra. Lui annuì.
  • Ma certo, io mi chiamo Roberto. Dimmi pure Marina- lei sospirò.
  • L’ho voluta portare lontana dalle bambine perché..- la voce le si incrinò.
  • Miriam, mia figlia, è appassionata di cavalli da sempre,come ti avevo già detto prima.  Sa,nessuno di noi è mai stato così appassionato,anzi, io e mio marito non abbiamo mai avuto neanche un animale domestico. Un giorno per caso siamo andati a una festa di paese dove facevano delle gare coi pony.  E da allora è nata la passione:aveva gli occhi di fuori e la bocca aperta vedendo cosa potevano fare quegli animali cosi enormi ma allo stesso tempo così eleganti. Quando siamo tornati a casa non faceva che parlarne. Vede,non avendo mai avuto nessun contatto con questo mondo siamo molto apprensivi, è uno sport molto pericoloso e i cavalli sono così imprevedibili …- Roberto annuì. Quella in cui si trovava era solo una delle innumerevoli conversazioni che aveva con genitori troppo apprensivi ma logorati dai figli che volevano cavalcare.
  • Quanti anni hanno le bambine?- chiese. Marina sospirò.
  • Tutte e due hanno otto anni,Hikary è una compagna di classe di Miriam,si conoscono praticamente dalla culla. Condividono tutto, ora anche la passione per i cavalli. Sai Roberto,non mi devi prendere per una di quelle madri che alla propria figlia non fa fare nulla. Tengo molto alla salute,soprattutto quella fisica, dunque Miriam ha sempre fatto dello sport. Solo che adesso … - Marina ebbe un sussulto. Si portò subito una mano alla bocca ma non potè bloccare una lacrima che le rotolò giù dalle guancie.  Roberto la guardò preoccupato.
  • Qualche problema?- chiese avvicinandosi alla donna.  Lei scosse la testa riprendendo il controllo.  Si schiarì la voce e disse:
  • Qualche mese fa Miriam è stata molto male, l’abbiamo dovuta portare in ospedale. Là le hanno fatto un’infinità di analisi perché aveva dei valori sballati. Alla fine l diagnosi è arrivata: leucemia- Roberto ebbe un sussulto che quasi lo fece cadere dalla seggiola.  Marina annuì e continuò:
  • È ancora nella fase iniziale della malattia, per ora sembra essere abbastanza leggera, mas i medici sono pessimisti e anche se ora la stiamo curando con tutti i mezzi possibili e immaginabili pare che non ci sia una cura efficiente al 100%. Non sanno dirci quanto le resterà ancora da vivere, ma non credono arriverà alla maggiore età. Così… dopo una lunga discussione con mio marito …. Abbiamo deciso di accontentarla e farle fare equitazione,così che se dovrà lasciarci troppo presto avrà almeno realizzato il suo sogno più grande…- Marina non ce la fece più a trattenere tutto il dolore che ogni giorno doveva tenere dentro di se per non far vedere la sua preoccupazione alla figlia e scoppiò a piangere.  Roberto guardò la donna senza riuscire a dire nulla. Fra tutte le situazioni a cui si era trovato davanti nel suo maneggio quella era sicuramente la più tragica.
Prese un fazzoletto di carta da un pacchetto e lo porse a Marina che lo accettò senza ribattere e si asciugò gli occhi.
  • Mi dispiace- disse sincero qua noi mettiamo il divertimento dei ragazzi davanti a tutto.  I bambini sono sempre tutti molto entusiasti delle nostre attività e spesso si creano dei bei gruppi. Sua figlia e la sua amica staranno benissimo,vedrà- Marina annuì e d’istinto lanciò un’occhiata alla scuderia illuminata.
  • Ne sono sicura. Se dio vorrà portarsi la mia bambina via prima del dovuto,vorrei che almeno sia felice. Anche perché lei non ancora nulla …. –
 
Miriam e Hikary stavano passando da un cavallo all’altro leggendo i nomi degli animali e accarezzandoli tutti uno a uno.
Pensa che bello sarebbe montare questo cavallo!- disse Miriam accarezzando un cavallo baio. Per dare un nome al suo amico si sollevò per guardare il nome:Gipsy. La bambina soddisfatta abbracciò il possente collo del cavallo.
  • Sì. Mi sa che sei un cavallo fantastico Gipsy- disse stringendolo forte. Hikary gironzolava a salutare tutti i cavalli senza soffermarsi su uno in particolare. La sua passione era nata esclusivamente per seguire Miriam, non si rendeva ancora conto di quale fosse il significato di legarsi a un cavallo in particolare. Ma quegli animali così belli e possenti l’affascinavano.
  • Sì Miry, noi saremo le più forti.. sapremo cavalcarli TUTTI questi bellisismi cavalli, saremo le migliori amazzoni italiane e .. andremo alle Olimpiadi!- Miriam guardò l’amica con una scintilla ambiziosa negl’occhi.
  • Sì Hikary, saremo le migliori,andremo alle Olimpiadi, e LE VINCEREMO!!- si avvicinò a Hikary e sollevò il mignolo. :- promettimelo! Prometti che andremo alle Olimpiadi e insieme trionferemo!- sollevò il mignolo. Hikary fece un risolino eccitato.
  • Sì, ci arriveremo. Io e te Miry, per sempre- e con il suo mignolo strinse quello dell’amica sigillando la loro promessa.
  
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