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Autore: lups_    05/07/2013    12 recensioni
"Giocava a poker,il ragazzo. Era uno svago: gettava soldi sul tavolo con quelle piccole tessere,gettando anche la sua vita lì dentro.
Zayn Malik,era un gioco."
Genere: Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ero appena uscita da scuola,il vento era ancora forte.
Mi avviai lentamente verso casa mia.
Iniziai a rallentare quando decisi di ascoltare un po’ di musica.
accesi l’Ipod e inserii gli auricolari.
poggiai un dito sullo schermo e scesi fino a scegliere  una delle mie canzoni preferite.
chiusi gli occhi,appena partii,e ritornai a camminare.
non sentivo altro che le voci di quel gruppo che tanto adoravo.
il vento mi scompigliava i capelli e mentre cercavo di godermi la canzone,ero costretta a contorcermi per aggiustarli dal giusto lato.
sbadatamente feci cadere la cartella con i libri a terra,rovesciando tutto sul marciapiede.
mi girai attorno,sperando di non aver fatto una brutta figura.
per fortuna ero sola.
mi accasciai a raccoglierli e mentre ero impegnata a inserirli nello zaino con attenzione,sentii una presenza dietro di me.
quasi un leggero peso su di me.
mi girai di scatto e non c’era nessuno.
spaventata raccolsi tutto con velocità e accelerai il passo e girai l’ angolo.
solo poco dopo mi accorsi di aver sbagliato strada e di essermi ritrovata in uno scuro vicolo.
imprecai dentro di me mordendomi il labbro inferiore.
sentii di nuovo quello strano rumore dietro di me,sobbalzai.
“cosa vuoi?”
urlai.
iniziai davvero a spaventarmi.
sentivo quella presenza sulle mie spalle,sentivo il respiro pesante di qualcuno sul mio collo.
all’improvviso mi irrigidii e rimasi immobile.
roteavo gli occhi cercando di vedere chi avevo dietro.
avevo il cuore a mille,quasi non respiravo.
gesticolai con le mani cercando di liberarmi,per poi scappare.
ci riuscii e svelta riuscii ad uscire da quel vicoletto.
stavo correndo così velocemente.
sentivo il vento andare controcorrente e capace di essere più forte sulla mia pelle,raffreddandomi completamente il viso.
sentivo un formicolio ai piedi e le braccia si scontravano con qualsiasi cosa che mi trovavo davanti,così facendomi male.
tremavo dal terrore.
speravo davvero fosse solamente frutto della mia immaginazione.
con difficoltà mi appoggiai ad un muro e notai che dietro di me non c’era nessuno.
sospirai soddisfatta.
Prima di girarmi,mi scontrai con qualcuno.
In quei piccoli secondi sentii la sua corporatura ferma e dura,era un uomo.
Caddi e velocemente alzai lo sguardo; vidi un ragazzo fissarmi divertito.
Cresta nera,un accenno di barba,degli occhi color nocciola,sopracciglia folte e un corpo robusto e muscoloso.
Impaurita,mi alzai e scappai.
Lui continuava a fissarmi,era puntato sul mio corpo. Mi mangiava con lo sguardo,mi guardava dall’alto al basso e continuava anche mentre correvo via da lui.
Era strano,cosa voleva? Chi era? Mai visto.
Faceva paura.
Il suo sguardo era perso,sembrava quasi malato.
aveva qualcosa?


Era appoggiato ancora sul bancone del bar quando roteo gli occhi per poi aprirli.
Vedeva sfocato,era debole,non capiva nulla.
Sentiva solo voci ovattate e musica altissima.
Infastidito,cercò di alzarsi e vide moltissima gente cominciare a spingerlo.
Fumo,droga,musica.
Era in un brutto circolo.
Era Zayn Malik,il solito ragazzo senza una vita,con solo droga e soldi per scoparsi qualcuna le notti insonni.
Era Zayn Malik,solo. Senza nessuno.
Aveva perso la famiglia in un incidente all’età dei 13 anni,fu affidato allo zio subito dopo,ma lui non era capace di prendersene cura,così lasciandolo vagare per strada con persone non buone.
All’età di 18 anni si ritrovava ogni giorno in un bar,magari con qualche amico o qualche amica a divertirsi.
Giocava a poker,il ragazzo. Era uno svago: gettava soldi sul tavolo con quelle piccole tessere,gettando anche la sua vita lì dentro.
Zayn Malik,era un gioco.
Non aveva una vita,anzi lui stesso diceva..che prima o poi sarebbe finita.

Sentiva ancora la puzza di fumo addosso e l’alcool mangiarsi il cervello.
Aveva un gran mal di testa quella sera,era ubriaco.
Spinse forte la porta del bar,uscendone e si incamminò verso quella che odiava chiamare ‘casa’.
Barcollava,si appoggiava ai muri e a volte cadeva senza accorgersene.
Non sapeva dove si trovava,come sempre.
Ogni giorno usciva di casa e il primo bar che trovava ci si intrufolava.
Non sapeva poi quando sarebbe ritornato o uscito da lì.
Entrava deciso e ne usciva drogato.
Il primo che lo prendeva,lo spingeva tra la folla,e lui rideva..si divertiva.
Fino a quando trovava una stanza esatta dove trovare quella polverina bianca che tanto adorava.
Cominciò a vedere doppio,fino ad addormentarsi su quel marciapiede sporco.

Il giorno dopo,cosa fece? Era ancora lì,lo zio forse era a lavoro,ma non s’era preoccupato di ritrovarlo.
Il solito,pensò a quel punto il ragazzo.
Aprii piano gli occhi,quel mattino. Con una spinta si alzò,si girò attorno e non si ricordava cosa fosse successo e non si ricordava neanche cosa ci facesse lì.
Prese ed iniziò a camminare,senza una meta.
Camminava a capo basso,giocherellando con quelle piccole tessere che aveva ancora nelle tasche del giubbotto.
Non pensava mai ad un futuro,ad aggiustarsi,a ritornare a vivere.
Non gliene importava,ormai s’era rovinato e voleva continuare così. Voleva morire,solo,senza nessuno.
Non voleva compassione,non voleva altro che arrivare ad una fine.
Alzò il capo,appena sentì una bella ventata d’aria. Cominciò a vedere meglio,ma continuava ad esser stanco.
Ma la sua voglia di divertirsi non s’era ancora spenta.
Girò l’angolo di quel vicolo troppo pulito per lui  e davanti a sé si trovò una ragazza con un paio di converse,libri in uno zaino aperto e due paia di cuffie.
Sorrise al sol pensiero di quanto fosse carina…e innocente.
Zayn Malik,non era cattivo. Voleva solo giocare,come un bambino.
Piano si avvicinò,senza farsi vedere.
La lasciò passare avanti,ma lui continuò a seguirla.
E’ solo un gioco,continuava a pensare.
Voleva condividere quel gioco.
Zayn Malik,non se lo ripeté due volte. 
  
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