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Autore: Chuck    05/07/2013    4 recensioni
E se Isabella non amasse Jacob?
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ma le stelle quante sono?

 

Sentivo chiaramente, affianco a me, la presenza di Isabella.

Non tanto per il calore che emanava, non tanto per il suo odore; ma per le parole non dette che vagavano come un’ anima in pena attorno a noi.

Sulla spiaggia di La Push, con la luna e le stelle come unica luce, Isabella interruppe il nostro dialogo non verbale.

“Secondo te le stelle quante sono, Jake?” chiese, iniziando mano a mano con il dito a contare.

“Non lo so, contiamole.” Ed iniziai, assieme a lei, a contare.

Alle cento ventiquattresima stella si fermò, ed io con lei.

Mi voltai e come ogni volta che la guardavo, come da copione, il cuore iniziò a battere più forte.

Cosa mi hai fatto, Bella?

“Cosa succede, Bells? Cosa ci sta succedendo?”

Eravamo così vicine e così lontani, in quella notte buia.

“Jacob, credo che io debba smettere di venire alla Push.”

 Proruppe così, con un mormorio nella notte, a dire quelle parole.

Può bastare un sussurro per spezzarti il cuore?

Licantropo o meno, il mio cuore era più che umano… e lei lo sapeva.

“Perché?”

Perché dici questo?

Perché di punto in bianco mi lasci?

Perché, che cosa ho sbagliato?

Perché, lui è migliore di me?

Perché ami lui e non me?

“Perché ti sto facendo del male Jacob. Perché venendo qua ti illudo e ti faccio sperare in un qualcosa che non avverrà. Perché amo lui.

Un battito in meno.

Una crepa in più al cuore.

“Anche così mi stai facendo soffrire, Isabella.” Un mormorio, solo un pallido ego di tutte le parole e le bestemmie che vorrei dire.

Ma non posso.

Non ci riesco.

Nonostante tutto non voglio ferirti, utilizzando le peggio parole.

Perché poi mi pentirei e so che tornerei da te implorando perdono.

E non voglio, sembrare più debole di quello che già sono.

Non voglio mostrarmi più dipende di quello che già sono.

Perché non voglio, dimostrami più innamorato di quello che già sono.

“ Lo so Jake e… credimi quando ti dico che mi dispiace. Ma soffrirai ora, per mesi o forse anni, ma poi sarai libero. Libero dal mio pensiero, perché io non ti ho fatto sperare. Sarai libero Jake, prima o poi.”

Un altro sussurro triste stavolta da parte sua e, finalmente, trovai la forza di guardarla.

Rimasi stupito nel vedere le lacrime scorrere sul volto di Isabella.

Dovrei essere io a piangere, a urlare, a soffrire… invece è lei.

“Non ci faccio nulla con le tue lacrime, Bells.”

“Lo so, e mi dispiace anche di questo.”

Scoppiai.

“Basta! Io ti amo e tu no, per quale diavolo di ragione devi piangere tu? Tanto hai il tuo succhia sangue pronto a consolarti, nonostante ti abbia lasciata, nonostante ti abbia ferito, tu continui ad amarlo! Quindi, delle tue scuse, non ci faccio nulla. Nulla.”

Urlai, per poi crollare nuovamente sulla sabbia, divenuta improvvisamente rovente.

“Tu dovresti capirmi meglio di tutti, Jacob. Sbaglio o anche tu, nonostante ciò che ti ho detto e fatto, continui ad amarmi?”

Non lo disse con cattiveria, semplicemente con una tristezza tale da farmi sentire in colpa, per averle urlato contro.

Ma aveva ragione.

Mi aveva fatto soffrire.

Mi ha fatto soffrire.

Mi farà soffrire.

Eppure non riesco a smettere di amarla.

“Quindi, questa è l’ultima volta che ci vedremo?” mormorai, rassegnato.

Mi sentii… stanco.

Semplicemente stanco di correre dietro alle persone.

Di correre dietro ad Isabella.

Di correre dietro ad un amore non corrisposto.

Stanco.

“Credo di sì, Jake. Lui mi ha chiesto di sposarlo ed ho detto di sì. Sai Jake, a modo mio ti ho sempre amato ma se con te è stato semplice, con Edward è… naturale. Naturale come respirare.

“Non posso vivere senza la mia vita, non posso vivere senza l’anima mia”, concluse.

“Cime tempestose allora, qualcosa di intelligente lo dice.” Ironizzai.

“Ehi, non offendere quel libro!” mi diede una gomitata sulle costole.

Il peggio era passato.

Avrei sofferto, ma sarei rinato.

 “Cosa siamo Bella, eh?”

 Mi sdraiai nuovamente accanto a lei, con una consapevolezza diversa… non sarebbe mai stata mia.

Aveva ragione, quando diceva che con queste parole avrei smesso di sperare.

Se da una parte stavo in pezzi, dall’altra mi sentii sollevato.

Libero.

“Siamo solo Jacob e Bella.”

E continuammo a contare le stelle, mentre il mio cuore cadeva lentamente a pezzi.

   
 
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