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Autore: chuki    05/07/2013    6 recensioni
Caro Jake,
voglio raccontarti la storia della mia vita, o per meglio dire la parte migliore e più importante della mia vita.
Chi sono i protagonisti? Beh io, ovviamente, e poi Jess, la mia migliore amica, Zayn, di cui ti parlerò poi, e Niall. Soprattutto Niall. Perché sai in realtà il protagonista della storia, quello che l’ ha cambiata inevitabilmente, è proprio Niall.
Quel ragazzo dalla pelle rosa, gli occhi di un azzurro da far invidia al mare e i capelli biondi perennemente spettinati. Quel ragazzo seduto due banchi dietro di me, di cui non mi ero accorta per nove mesi.
Ancora adesso non capisco come ho fatto. Insomma, il suo sorriso, il suo sguardo, non passano inosservati facilmente. Ma probabilmente ero troppo presa da me stessa per accorgermi di ciò che mi circondava. C’ è voluto lui per farmi finalmente aprire gli occhi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO






Caro Jake,
non posso credere di starlo facendo davvero. Insomma è da più o meno l’ inizio della mia vita che mi riprometto di scriverti. Ci ho sempre pensato eppure lo faccio solo ora che sono arrivata ormai a diciannove anni, e mi ci è voluta la professoressa Edwards per convincermi a farlo. Non che mi abbia spronato lei intenzionalmente, ma se non fosse per quell’ assurda idea che le balenò in mente a fine anno scolastico di due anni fa sicuramente queste pagine resterebbero bianche.
Già perché se lei non avesse improvvisamente deciso di trasformarmi in una “maestrina”, ora come ora non saprei cosa raccontarti. E invece lo so perfettamente. Voglio raccontarti la storia della mia vita, o, per meglio dire, la parte migliore e più importante della mia vita.
Chi sono i protagonisti? Beh io, ovviamente, e poi Jess, la mia migliore amica, Zayn, di cui ti parlerò poi, e Niall. Soprattutto Niall. Perché sai in realtà il protagonista della storia, quello che l’ ha cambiata inevitabilmente, è proprio Niall.
 Quel ragazzo dalla pelle rosa, gli occhi di un azzurro da far invidia al mare e i capelli biondi perennemente spettinati. Quel ragazzo seduto due banchi dietro di me, di cui non mi ero accorta per nove mesi.
Ancora adesso non capisco come ho fatto. Insomma, il suo sorriso, il suo sguardo, non passano inosservati facilmente. Ma probabilmente ero troppo presa da me stessa per accorgermi di ciò che mi circondava. C’ è voluto lui per farmi finalmente aprire gli occhi.
È, forse, soprattutto merito suo se sono qui a scriverti. Perciò lo faccio, perché ne ho bisogno, perché mi fa bene e perché, più semplicemente, sei l’ unico che non mi ha mai deluso, abbandonato. Sei l’unico di cui mi fido davvero, l’unico su cui so di poter contare anche se, molto probabilmente, non mi risponderai mai. Ma fa lo stesso, perché infondo tutto questo serve più a me che a te. Non ho realmente bisogno di una risposta, ho solo bisogno di qualcuno che sappia ascoltarmi senza giudicare. Per questo mi rivolgo a te, perché so che sei esattamente ciò di cui ho bisogno. Adesso, però, voglio raccontarti tutto, da capo. Partendo dalla mattina dell’ undici Giugno di due anni fa.
 Io avevo diciassette anni allora ed ero la migliore della classe di storia. Quella materia mi affascinava, nemmeno io ne conoscevo il motivo. Adesso invece lo so. Sono cresciuta e maturata, diventata più consapevole delle mie scelte e, a distanza di tempo, capisco che la vita di allora non era come la desideravo. Mi stava stretta, in senso metaforico. Ero circondata da parenti e amici che si aspettavano da me grandi cose, cose che in realtà io non volevo. Perché,  diciamocelo, chi a diciassette anni sogna di diventare primo ministro dell’ Inghilterra? Forse qualche patriota che desidera “servire il suo paese fino alla morte”, come diceva spesso mio nonno. Io invece no. Preferivo unirmi a qualche ribelle e far parte di una rivoluzione, piuttosto che fiancheggiare le regina, che, tra l’ altro, ha davvero un pessimo gusto nel vestire. Cioè devi proprio aver fatto a botte con la decenza per indossare uno di quegli orribili completi, giallo canarino per giunta. Infondo è il matrimonio di tuo figlio, non di Titti e Gatto Silvestro.
Ma tornando a noi, amavo la storia perché credevo che conoscendo il passato, avrei potuto migliorare il mio futuro.
Così in quella materia ero insuperabile, non che mi impegnassi più di tanto; mi piaceva così tanto che mi bastava leggerla per comprenderne a fondo il significato. Anche nelle altre materie non me la cavavo male, così mi preparavo a trascorrere l’ estate migliore della mia vita: i miei genitori mi avevano dato il permesso di stare tre mesi nella nostra casa al mare a Miami, con la mia migliore amica Jess. Ero più che euforica; sentivo che quelle sarebbero state le vacanze perfette e, in effetti, lo furono, ma in modo diverso da come lo immaginavo.
Era l’una dell’ undici Giugno. Mancava poco meno di un quarto d’ ora alla fine definiva della scuola. Io ero seduta al mio solito banco nella classe di storia, intenta ad osservare dalla finestra ciò che succedeva nella caotica Los Angeles, quando la voce della Edwards chiamò il mio nome.
La guardai sorridendo, confusa e completamente allo scuro di ciò che era successo.
“ Allora siamo d’accordo signorina Adams?”
Un momento, d’accordo su cosa?
“ Certo prof!”
Ok, lo so. Forse non avrei dovuto risponderle senza sapere nemmeno di cosa parlava. Ma infondo cosa poteva aver detto di così importante? Non importava, lo avrei chiesto poi alla mia amica.
Quel giorno la campanella suonò prima, così alle tredici e dieci una calca di studenti impazziti si riversò nei corridoi. Raggiunsi il mio armadietto, svuotandolo da tutto ciò che vi avevo lasciato. Chiusi l’ anta e mi trovai faccia a faccia con una Jess alquanto sorridente. Mi scrutò per qualche secondo con i suoi occhi blu, prima di decidersi a parlare.
“ Hai intenzione di portarlo con noi a Miami?”
“ Portare chi?” risposi piuttosto incerta, avviandomi verso l’uscita.
“ Horan”
Presi un sorso d’acqua, che si riversò inesorabilmente al suolo non appena sentì quel nome.
“ Chi, quello della classe di storia? Perché mai dovrei portarlo a Miami?”
“ Come altro pensi di poter conciliare le ripetizioni e le vacanza?”
“ Non si risponde a una domanda con un’ altra domanda. E comunque, quali ripetizioni?”
Mi fermai improvvisamente nel mezzo del corridoio, inchiodando con lo sguardo Jess. Un’ improvviso pensiero mi raggelò il sangue.
“ Aspetta, su cos’ è precisamente che eravamo d’accordo io e la professoressa?” Chiesi, sperando vivamente che non era come credevo.
“ Non hai ascoltato niente?” Il suo sguardo era perplesso, ma al contempo divertito.
Prima che potessi fiatare mi interruppe.
“ Non si risponde a una domanda con un’ altra domanda, lo so lo so. Hai appena promesso alla Edwards che avresti dato ripetizioni di storia a Horan”
Oh no. No no no. Com’è possibile che appena mi distraggo combino guai? Dovevo assolutamente trovare un modo per riparare a quel disastro.
“ Andrò a parlare con la prof!”
Annunciai fiera, dirigendomi verso il suo ufficio. Tuttavia, prima che potessi fare un’ ulteriore passo, una mano mi afferrò il polso e, come mi voltai, un paio di occhi azzurri si puntarono nei miei. Non era Jess. Horan.
“ Allora dolcezza, quando si parte?” Domandò con il solito sorrisino strafottente.
“ Scusa?”
Era impazzito, forse?
“ Ho ascoltato la conversazione con la tua amica. Non ho intenzione di rovinare i tuoi programmi per le vacanze, quindi, dato che il mio amico ha una casa a Miami, pensavo che potresti darmele lì le ripetizioni”.
Ok, adesso stavamo davvero esagerando. Non solo dovevo cercare di fare entrare nella stupida testa di Niall cose di cui quasi sicuramente non gli importava granché, ma avrei dovuto farlo in vacanza, rovinandomi inevitabilmente l’ estate.
“ Non se ne parla”
Sfoderai uno dei miei più adorabili sorrisi e, approfittando del fatto che avesse allentato la presa sul mio polso, mi allontanai. Non riuscii comunque ad andare molto lontano, poiché la mia amica mi raggiunse e mi bloccò.
“ Jess, che vuoi?” Tutta quella situazione cominciava a stancarmi, e ad innervosirmi.
“ Lola vuoi una D in storia per caso? – aprì la bocca per chiederle spiegazioni, ma mi anticipò – La Edwards è stata chiara sul fatto che ti avrebbe messo una D, nel caso in cui Niall non dovesse superare l’esame di riparazione”
“ Oddio!”
Non mi ero mai trovata in un casino del genere. Infondo, pensai, avrei facilmente recuperato una D, ma non volevo rovinarmi la media di storia, ne andava della fiducia che i miei genitori riponevano in me.
Chiusi gli occhi e respirai a fondo, per calmarmi. Non servì a molto, comunque.
“ Dai Lol – o no, usa il nomignolo ergo vuole chiedermi qualcosa – Horan è un figo e poi si da il caso che l’ amico in questione è Zayn Malik, e tu non vuoi rovinare l’ unica occasione che ho per conoscerlo, vero? Perché tu sai che ho una cotta per lui da più o meno sempre, giusto?”
Senza nemmeno risponderle mi voltai, raggiunsi Niall e tirai fuori dallo zaino carta e penna.
“ Noi partiamo domani, tu fa un po’ come vuoi. Qui – continuai porgendogli il foglietto, puntandogli i miei occhi nei suoi – ci sono il mio indirizzo e numero di telefono. Ci si vede” aggiunsi poi girando i tacchi, per uscire definitivamente da quell’ inferno che chiamano scuola.
A un passo dalla porta, però, mi voltai e: “ Porta i libri e cerca di imparare in fretta: non voglio sopportarti per tre mesi”.
Stavolta uscii davvero, lasciandolo senza parole con lo sguardo fisso su di me.
Perfetto: amavo le uscite di scena trionfali.
 
 
 
Camminai verso casa osservandomi attentamente intorno; quel giorno non volevo perdermi nemmeno il più insignificante particolare della mia città, che, tra l’ altro, adoravo e avrei rivisto tre mesi dopo.
Los Angeles, come ogni giorno del resto, era movimentata e incredibilmente trafficata, anche a causa dell’ ora di punta.
Mille macchine colorate e diverse fra loro, sfrecciavano davanti ai miei occhi, oramai abituati a quella scena consueta, mentre centinai di gruppi di persone in uniforme da lavoro attraversavano agilmente le strisce pedonali.
Arrivai a casa ancor prima di accorgermene, troppo presa dai mille pensieri che si stavano facendo strada nella mia testa e che, quella mattinata, ruotavano intorno a una sola persona: Niall Horan.
Cercai di fidarmi di Jess e di darle ascolto: forse davvero non era così male e, probabilmente, ci saremmo divertite ugualmente, con o senza di lui.
Tuttavia le voci che giravano su quel biondino con la faccia da angelo, non mi confortavano per nulla.
Si diceva che fosse spesso coinvolto in risse tutt’ altro che giocose, che fosse sua “buona” abitudine fumare e ubriacarsi e che, soprattutto, fosse stato a letto con più ragazze lui, e non l’ intera squadra di rugby messa insieme.
Il sua amichetto, poi, non era certo da meno; d’ altronde passavano praticamente ogni minuto libero insieme e non era quindi difficile immaginare che facessero le stesse, identiche cose.
Come facessero ad ammaliare così tante ragazze, non era certo un mistero. Horan aveva degli occhi azzurri a dir poco stupendi, di quelli in cui ti perdi ogni volta che li guardi, e la sua aria spensierata e sbarazzina trasmetteva, non conoscendolo, fiducia e simpatia. Malik, dal canto suo, aveva quell’ aspetto da duro e cattivo ragazzo, che, da tempo immemore ha un certo effetto sulle ragazze, per non parlare dei suoi occhi color cioccolato, capaci di catturarti con un solo sguardo, e della sua magnifica pelle ambrata. Entrambi, inoltre, avevano una reputazione non proprio eccelsa, ma in grado comunque di attrarre qualunque sgualdrina e, a volta, anche brave ragazze.
Era il caso di Jess, che dal primo superiore era completamente e, per me , stupidamente, persa per Zayn. Tuttavia non ci aveva mai provato poiché sapeva, primo che avrebbe ricevuto varie minacce di morte dalle adulatrici del ragazzo e, secondo che, molto probabilmente, sarebbe stata soltanto una della tante con cui se la faceva e poi lasciava.
Scossi la testa per liberarmi da quei pensieri, senza ottenere comunque grandi risultati. Armeggiai un po’ con le chiavi e, non appena riuscii ad aprire, mi fiondai in cucina. Dopo aver mangiucchiato un toast e del gelato, preparai le ultime cose per il viaggio e poi mi buttai supina sul divano. Neanche il tempo di infilare le cuffiette e mi addormentai, pronta ad affrontare la miglior vacanza della mia vita.





EHI BELLEZZE!
I come back, hahahahahahahaha.
No vabbè, non fateci caso da ricoverare.
Coooomunque, eccomi di nuovo qua con una nuova storia, che spero vi possa piacere.
Ci tenevo solo a dire che io ci tengo molto. Non so perché, ma ho particolarmete a cuore questa storia quindi mi auguro davvero che a qualcuno piaccia.
Come credo si sia capito la protagonista è Lola e scrive una lettera (o forse è qualcos' altro?) hahahahaha. Si capirà solo alla fine chi è Jake, quindi spero abbiate pazienza.
Per il momento non so cos' altro dirvi, solo che ci terrei a sapere che ne pensate perciò recensite miraccomando. 
Poi... niente.
Vi lascio i volti di Lola e Jess.
Lola: 
http://weheartit.com/entry/67152321/via/NickSkell
Jess: http://weheartit.com/entry/67053710/via/Cafe_Lo
Se mi cercate sono su twitter, per qualunque cosa contattatemi: https://twitter.com/chukj_
Baci e, spero, alla prossima.
  
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