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Autore: drunkwithwords    05/07/2013    0 recensioni
Li chiamò tutti a raccolta attorno al tavolo e, sebbene fossero davvero molti e sebbene il tavolo fosse solo un piccolo tavolo da biliardo, tutti i Signori (e la Signora) avevano preso posto ai suoi lati, in ordine, trepidanti.
Genere: Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*piccola nota dell'autrice: questa breve 'novella' ha come protagonisti persone molto speciali, che forse potresti trovare sgradevole pensare come esseri viventi, pensanti, e beventi limonata.*




Attorno ad un lungo tavolo verde, nel seminterrato di un bar, alcuni distinti Signori stavano prendendo le loro stecche e le palle del biliardo.

Il più imponente di loro svolazzò tranquillo sopra il tavolo, richiamando con le mani grassocce l'attenzione dei presenti.

" Forze dovremmo cominciare... Ho una gran fame, Zignori. I miei pranzi mi azpettano "

sibila la dea Kalì, in direzione del burbero Zeus. Sà di poter contare su di lui, riguardo al cibo, sono entrambi delle buone forchette, o meglio lo sarebbero se le forchette fossero state inventate.

Buddah, dal suo trono d'aria sopra il tavolo annuisce lentamente alla dea, rivolgendosi poi alla sua destra, dove in un angolo Jahvè, Dio, o quello che per i futuri clienti del bar si sarebbe chiamato semplicemente Signore, si stava accendendo una sigaretta, osservando allegro la riunione attraverso le folte sopracciglia candide.
Annuì, in segno di approvazione, e s'avvicinò agli altri Signori (e Signora), prendendo la sua stecca del biliardo, posizionandosi accanto al tavolo. Fece uno squillo al collega mediorientale.

"Allah, vogliamo cominciare? No, non mi interessa dove sei, manchi solo tu.
Sù, ti aspettiamo. "

Chiude la chiamata, osservando il dio-ragno Anansi stuzzicare un membro dei Grandi Antichi, insieme a tutti gli altri Signori dalle fattezze animali. Li chiamò tutti a raccolta attorno al tavolo e, sebbene fossero davvero molti e sebbene il tavolo fosse solo un piccolo tavolo da biliardo, tutti i Signori (e la Signora) avevano preso posto ai suoi lati, in ordine, trepidanti.
Chi stava bevendo della limonata, chi dell'ambrosia, chi stava giocando a carte, ognuno di loro stava lasciando l'occupazione ed era andato al tavolo da biliardo. 
Le discussioni riguardo a quel che sarebbe successo /dopo/ erano state tante, e l' unica cosa che era emersa era un'evidente confusione dei Signori riguardo l'argomento.
Quando arrivarono tutti, un lampo scosse l'etere.
Tutti si voltarono verso Zeus con sguardo di rimprovero, anche se, per amor di verità, nessun Signore aveva i nervi saldi in quel momento.
Tornarono alla loro occupazione, il tavolo verde sotto le loro mani, o pinne, o tentacoli.
Jahvè, un sorriso nascosto dalla barba bianca, alzò lo sguardo agli altri Signori, nel momento in cui ognuno di loro si chinava verso la pallina bianca, unica palla sul tavolo, e prese la mira, accostando la punta della stecca alla pallina.
Anche Jahvè li imitò, andando ad accostare la pallina dal suo lato con la stecca.

"Sarà meraviglioso," mormora, e per gli altri quello era il segnale.

E il miracolo accadde.

La pallina venne colpita da ciascun lato allo stesso tempo, e in ciascuna direzione si mosse, colpendo e mettendo in moto a sua volta altre, infinite palline...in un solo momento, checché ne dicano le diverse 'religioni' venutesi puoi a formare, in un sol momento (e con un modico utilizzo di limonata e ambrosia) tutto, al di fuori di quella sala da biliardo, fu creato.

   
 
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