Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: topstiel    05/07/2013    1 recensioni
[ZombieApocalypse!AU, Destiel.]
«Samandriel è stato il primo a morire. E' successo perché un qualche pazzo squilibrato l'ha morso.
Ed ecco quindi che accade, che tutto questo incubo diventa reale, ed è proprio in certe situazioni che sei fottuto. Mio caro amico nulla, cos'ho da perdere?
Le mie pistole? Questi disgustosi fagioli in scatola? Il terrore di essere sbranato nella notte? O, forse, la pazzia che si sta lentamente insinuando in me, costringendomi a monologare la mia vita con un ponte? No grazie, ma io non me ne faccio nulla di tutto ciò. E allora mi butto».
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La vita non è come in un film. 
Questo è ovvio, nessuno ha un'esistenza che è tutta un rose e fiori. Ci sono, naturalmente, momenti di spendore e periodi bui. Credo sappiate la differenza tra la parola "momento" e "periodo". E' così, perché, come accennato prima, la vita non è un film.
Anche Dean e Castiel, seduti a bordo di quella Chevrolet del '67 trovata per miracolo, lo sanno. E sanno che il loro attimo di gloria è agli sgoccioli. 
«Però mi dispiace» afferma Castiel, e Dean sa già di cosa parla, perché passare le giornate in macchina è veramente noioso, se non si ha alcun argomento di cui discorrere. L'unica cosa che li fa stare zitti, solitamente, è l'ora dei pasti e l'occasionale momento in cui escono dall'auto per bisogni naturali o cercare benzina nelle altre auto nei paraggi. 
Insomma, se una cosa Dean ha capito, è che Castiel è un tipo chiuso, ma che non tarda mai a dire ciò che pensa, anche se puntualmente i suoi discorsi finiscono per essere un misto di frasi e periodi incentrati su argomenti totalmente diversi tra loro; potrebbe iniziare a parlarti di quanto siano interessanti i gatti e, due minuti dopo, dopo aver elencato inutili informazioni sui loro genitali, passerebbe, senza alcun problema né collegamento, a consigliarti l'ultimo libro che ha letto. 
Dean tende a ignorare i suoi sbalzi di argomento, standolo ad ascoltare pazientemente. Si è rivelato un ragazzo abbastanza vivace, alla fine. Certo, da un dubbioso senso dell'umorismo, ma anche piuttosto intelligente. 
Castiel osserva il paesaggio cambiare più volte fuori dal finestrino. «Insomma, aveva detto di avere gente da sfamare». A quelle parole, il maggiore rotea gli occhi e gli rivolge una breve e seria occhiata. «Fottutissimi cannibali, ecco cosa sono» replica con tono duro e il silenzio piomba nell'auto. 
Dean è forte, Dean è sarcastico, un tipo giusto, insomma. I pensieri su di lui di Castiel sono indefiniti. Tende a non comprendere le sue battute, ma un qualcosa in lui lo porta a ridere. Il modo in cui il Winchester lo guarda quando capisce che proprio non è arrivato a capire il punto della conversazione lo fa ridere. Il viaggio con lui è piacevole e Castiel pensa spesso che se lo avesse conosciuto prima dell'apocalisse, forse sarebbe stato un ragazzo più aperto a socializzare. Non che tutti siano come Dean, ovviamente. 
Dean è Dean. Dean ha quel suo particolare modo di incastrarsi la lingua tra le labbra quando si ritrova a pensare troppo intensamente. Dean ha delle ciglia veramente lunghe. Dean ha l'aspetto di uno che ne ha vissute e viste veramente tante, eppure continua a sorridere. Dean ha quelle lentiggini che diventano evidenti quelle poche volte che un raggio di sole riesce a farsi strada tra le nuvole, e allora il maggiore accosta l'auto ed escono entrambi a prendersi una boccata d'aria, accertandosi che nessun morto vivente stia strisciando verso di loro. Quando sorride, e la cosa capita spesso con Castiel, Dean ha le zampe di gallina ai lati degli occhi. Dean è Dean.
Castiel osserva. L'ha sempre fatto fin da quando era bambino e Anna gli ripeteva spesso quanto fosse inquietante, a fissare le persone con i suoi occhi blu quasi stesse sondando l'anima delle persone. Sta di fatto che per quanto poco confortevole possa essere per le persone, Castiel non ha mai smesso di analizzarle, appuntandosi i minimi dettagli nella mente. Il Winchester non si lamenta di questo particolare del compagno e non sembra nemmeno accorgersene. L'altro gli è grato per questo, anche perché i campi di grano, le case distrutte, il sangue di povere persone innocenti diventa sempre più un panorama noioso da ammirare semplicemente dal finestrino della loro Impala.  
Ad ogni caso, descrizioni minuziose a parte, i problemi non mancano mai. Il più grande problema di Dean e Castiel si rivela essere un fiume e la mancanza di una barca. 
Una volta parcheggiata l'auto, che Dean continua a trattare come fosse viva e a chiamare "baby", i due si avvicinano alle sponde del fiume Mississppi ed entrambi imprecano (Castiel si limita a farlo mentalmente, a lui non piacciono i paroloni). 
Un suono attira la loro attenzione. Il Winchester si porta immediatamente una mano nella tasca dei jeans per estrarre la pistola e l'altro si appresta ad afferrare dal proprio zaino un tubo d'acciaio, con cui si è ritrovato molto più comodo a rispetto delle armi da fuoco. Se la coppia ha imparato a riconoscere un suono, si tratta sicuramente dei gemiti affamati degli zombie. Ed è proprio quello che hanno udito in quel momento e la vista angosciante di figure che strascicano i piedi a terra, strisciano ed allungano le mani in cerca di cibo conferma le loro teorie. 
Certo, potrebbero montare in auto ed allontanarsi dalla zona in fretta, ma sarebbe un rischio troppo alto attirare tutti quegli esseri ovunque se ne vadano in giro. Meglio occuparsi di quei due--tre--quattro, quattro vaganti, che farli aumentare scappando, facendoli diventare un'intera mandria indolenzita.
Dean è il primo a sparare, dopo essersi cautamente sistemato gli occhiali sugli occhi, e centra in pieno lo zombie, facendo passare il saettante proiettile attraverso un suo bulbo oculare. Castiel è ancora incerto su come comportarsi, ma dà subito un forte colpo con la propria arma a quella che doveva essere una donna abbastanza attraente in passato. La fa accasciare a terra e schiaccia subito il suo cranio con il tacco degli anfibi, producendo un disgustoso rumore e odore. «Che schifo» lo sente mormorare Dean, il quale è pronto a occuparsi dell'altro infetto, ma a fermarlo, sono due distinti colpi che centrano in pieno, a distanza di pochi secondi, gli altri due mostri. 
Una quinta figura fa la sua apparsa nell'area, e questa volta è un essere umano vivo
«Dean Winchester, eh? Ci sono sempre io a salvarti il culo, fratello mio»
 
Da qualche parte nello Iowa, oltre il fiume del Mississippi, un giovane ragazzo osserva la porta di un enorme penitenziario. I capelli castani gli ricadono sul volto, il quale è coperto da un leggero strato di sporcizia. Lui non sembra farci molto caso e il sorriso sulle sue labbra è evidente, contrassegnato da due fossette sulle guance. Ha sentito molto parlare del posto e ai suoi occhi lo Iowa State Penitentiary è la salvezza. Non sa di preciso come entrare e la cosa lo mette abbastanza a disagio, in quanto uno dei suoi frequenti dubbi negli ultimi mesi era stato: "Potrò entrare in questa comunità di sopravvissuti?".
L'unica cosa che si porta dietro è un vecchio e malandato zaino, pieno (se così si può dire) delle poche provviste rimaste, un piede di porco e le ultime scatole di proiettili che ha a disposizione. Non molto, comunque. 
Il giovane colpisce la struttura della porta, poi fa qualche passo indietro, terrorizzato dal pensiero che qualcuno possa aver pensato che si trattasse di un infetto. Una voce metallica lo fa sobbalzare.
«Straniero!» dice questa e il ragazzo intravede una sentinella nella torre alla sua destra, si volta e fa un gesto con la mano ad indicare la sua posizione. «Cerco riparo» dice a voce alta per farsi sentire e poco dopo le porte vengono aperte e al suo cospetto si ritrova un ometto dai capelli neri e un completo elegante. Elegante si fa per dire, in quanto il giovane non vede qualcuno in giacca e cravatta da un bel po' di tempo. 
«La fama di questo posto sta crescendo, eh?» lo sconosciuto sorride e nella sua voce vi è un distinto accento inglese, che rende la sua figura ancora più affascinante. «Entra dentro, giovanotto». 
Le labbra dell'altro si piegano in un sorriso riconoscente e, alzandosi lo zaino sulla spalla, segue quello che dovrebbe essere l'uomo che ha reso possibile tutto ciò.
«Ti troveremo subito una sistemazione» dice, ma il giovane non presta molta attenzione alle sue parole. Si limita a guardarsi intorno con aria stupita, notando il verde acceso dei prati che avvolgono il luogo e come l'aria sembri più pulita. La situazione nei dintorni è serena, non c'è quello che può essere definito silenzio, ma un basso brusio e il distinguibile suono della risata di qualche bambino. 
«Ad ogni caso, giovanotto, puoi anche chiamarmi Crowley» si presenta infine l'ometto, dopo avergli spiegato come funzionano le cose nei dintorni. «Come quello del libro?» domanda l'altro e allunga una mano per stringere quella che gli è stata offerta, guardando l'altro annuire compiaciuto dalla conoscenza letteraria del nuovo membro di quella comunità. 
«Mi chiamo Sam Winchester, piacere di conoscerla».
 
 
 
 
Note d'autrice.
ZAN ZAN ZAAAAAAAAN.
Nuove persone che si uniscono al gioco, ehehe.
Oh, ho finito di leggere Good Omens e sto ancora fangirleggiando su quel libro. Damn. 
E il mio amore per Crowley è infinito. -rotola via-. 
Insomma sì, ringrazio tutte le persone belline che recensiscono e che mi seguono, e vi invito a lasciarmi qualche altro pensierino nel rettangolino in basso. 
Lasciate una recensione ed aiuterete una scrittrice disperata, facile e gratis. 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: topstiel