“Juddino!”

La voce di Suzette Hartland riecheggiò per tutta la Royal Academy, tanto che, appena il diretto interessato si rese conto della storpiatura del proprio nome, un brivido freddo gli percorse la schiena.

“Juddino, ti hanno mai detto che con la divisa della Royal Academy sei davvero molto affascinante...”

“Probabilmente hai ragione, tuttavia il mio sesto senso mi dice che con questo complimento vuoi ottenere qualcosa da me”

“Non ti sfugge niente, eh”- sottolineò lei - “dunque, lascerai vincere questa amichevole alla Raimon oppure devo continuare a tessere le tue lodi per riuscire a convincerti?"

“I complimenti non mi dispiacciono, ma da soli non basteranno per costringermi a perdere"- commentò serio Jude

"E non cambieresti idea nemmeno se provassi a corromperti concedendoti il mio corpo?"- chiese sfacciatamente la ragazza

"Non ti conviene provocarmi, potresti pentirtene"

"Fammi pentire, allora"

“Poi non dire che non ti avevo avvisato”- si lamentò il ragazzo

Quella strana situazione si stava trasformando in qualcosa di pericolosamente ambiguo, ma “Occhiali e Mantello” riponeva una smisurata fiducia nell'illusione di avere tutto sotto controllo.
Ma l'imprevisto, si sa, è sempre in agguato,così come l'eventualità che passasse di lì gente del calibro di David Samford e Joe King, famosi per la loro particolare abilità di non saper resistere alla tentazione di spettegolare su ogni singola cosa riguardante Sharp.
Sicuro delle proprie convinzioni, Jude prese saldamente Suzette per le spalle, poi la scaraventò contro un muro e gli si parò davanti in modo tale che non gli potesse sfuggire in nessun modo.
Sul volto della ragazza si dipinse un ghigno malizioso: aveva intuito perfettamente le sue intenzioni.
In seguito a quella palese provocazione, il regista la baciò violentemente premendole la testa contro il muro a cui la tratteneva mentre lei, abbracciando forte il ragazzo, ricambiò il bacio in modo appassionato.
Negare che tutto ciò non avesse un lato irresistibile risulterebbe una mera bugia, sebbene quel tipo di circostanze Suzette se le era sempre immaginate con Erik Eagle come protagonista.
Con ormai la certezza assoluta che la ragazza non sarebbe scappata da nessuna parte, Jude allentò la presa e si avvinghiò al ventre scoperto di lei, accarezzandolo dolcemente. Arrivati a quel punto dovettero sciogliere il bacio, dovevano riprendere aria, ma se solo avessero potuto, avrebbero continuato all'infinito.

“Certo che la divisa della Raimon non ti rende giustizia, preferisco quella della Tripla C... lascia più spazio all' immaginazione”

“Pervertito”- affermò Suzette fingendosi lievemente arrabbiata - “mi meraviglia che tu riesca a pensare a questo genere di cose”

"Ho fatto pensieri peggiori"- disse quasi vantandosi lui

“Questa la voglio proprio sentire”

“Beh”- iniziò Sharp- “diciamo che durante le partite contro gli alieni ero.....un po' distratto”

“Mi è dato sapere da cosa, o si tratta di un' informazione top-secret?”

“Sfido chiunque a concentrarsi sulle strategie di gioco quando ti ritrovi davanti le giocatrici delle squadre dell' Alius Academy”

“Ah, così ti preoccupavi ad osservare le ragazze e non a vincere la partita”- lo schernì Suzette

“No, in realtà la mia attenzione era focalizzata sulle divise”- tentò di difendersi Sharp, peggiorando di fatto la sua posizione - “tutte molto aderenti che sottolineano le curve...ti confesso che dopo averle viste ho desiderato ardentemente iniziare a crearmi il mio personalissimo harem”

“Celia sa della tua attitudine ad essere un maniaco perverso....”

“Meglio che non lo scopra, ho una reputazione da bravo fratello maggiore da difendere”

Ripresero a baciarsi, ma ben presto Jude si stancò di quelle azioni tanto monotone.
Scese lungo la linea del collo della ragazza, assaporandone ogni centimetro. Le sue mani si erano fatte più avide, volevano sentire ancora la morbida pelle di Suzette e così si insinuarono delicatamente sotto la maglietta di quest'ultima.
Lei rabbrividiva a ogni tocco del ragazzo, la testa le scoppiava e avrebbe voluto gridare con tutto il fiato che aveva in corpo per quanto tutto ciò che lui le stava facendo le piacesse.
Il geniale regista, sempre forte delle proprie convinzioni, giunse alla brillante conclusione che, sfoderando l'arma segreta di cui disponeva, Suzette sarebbe stata in suo potere: si tolse gli occhialini da aviatore, mostrando due occhi rosso sangue simili a quelli di un demonio, che solitamente teneva celati dietro a quel dono fattogli da Ray Dark.
Quando i loro sguadi si incrociarono, la ragazza perse un battito, pietrificata da uno sguardo che innumerevoli volte doveva essersi posato su di lei.

“Per quanto ancora avevi intenzione di nasconderli”- affermò lei quasi rimproverandolo

“Sai cosa succederebbe se mostrassi i miei occhi a chiunque?”

“Il tuo fantomatico “personalissimo harem” ospiterebbe indistintamente maschi e femmine. Poi li costringeresti a mettersi un qualche tipo di divisa, visto che a te piacciono tanto”

“Per questo commento devo sentirmi offeso oppure lusingato?”

“Lusingato ovviamente”

La nostra storia, se gli sviluppi avessero continuato a seguire la folle strada su cui si stavano incamminando, sarebbe di certo sfociata in una fanfic a rating rosso vietata ai minori e, guarda caso, quello era proprio ciò che volevano i nostri cari protagonisti.
Peccato però che non sempre le cose vanno come si vuole: nel preciso momento in cui Suzette e Jude decisero di dire addio ai loro vestiti e alla loro innocenza, ecco spuntare i guastafeste di turno

“Fratellone!”- lo chiamò Celia - “Fratellone!”

“Ehi, Jude, dove cavolo sei”- gridò David Samford

“Jude, vedi di saltare fuori alla svelta, la partita sta per cominciare!”- urlò Joe King

Voltato l'angolo, i tre si imbatterono nei due ragazzi, i quali sperarono vivamente che nessuno dei presenti facesse loro domande imbarazzanti.

“Qui è avvenuto qualcosa”- disse diretta Celia- “che ci facevate appartati qui da soli?”

“Niente di importante”- si affrettò a rispondere nervosamente Sharp

“Sicuri che non ci state nascondendo nulla?”- chiese poco convinto David

“Certo che siamo sicuri....noi... abbiamo....solo parlato.....”

“Infatti....discutevano sulle varie divise delle diverse squadre di calcio”- concluse Jude con una frase che poteva essere qualsiasi cosa, tranne che credibile.

“Ma siete davvero sicuri di non nasconderci qualcosa?”- domandò Joe perplesso

“Per quale motivo mi state facendo il terzo grado?”- replicò il regista visibilmente irritato

“E solo che ci risulta difficile trovarti assieme ad una ragazza che non sia tua sorella”- gli spiegò Samford

“Fatemi capire”- disse “Occhiali e Mantello” in procinto di perdere la pazienza- “secondo voi io non posso avere dei rapporti interpersonali con rappresentanti del gentil sesso al di fuori di Celia”

“Non sei una persona facile da sopportare”- commentò King

“Sono felice di constatare che possedete un'ottima opinione di me”

“Te la sei presa, vero fratellone?” domandò Celia retoricamente

“Dopo che la Royal avrà vinto questa amichevole, voi, David e Joe, farete i conti con me”

“Dopo che la Raimon avrà vinto questa amichevole, vorrai dire”- lo correse la ragazza di Osaka

“Credete davvero di poterci battere?”

“Ricorda solo una cosa: le squadre in cui gioca Suzette Hartland non perdono mai”

Detto ciò lei si allontanò, seguita poi da Celia, per scendere in campo con gli altri componenti della Raimon. E mentre Jude si prestava nuovamente a vestire i panni di capitano della Royal Academy non poté non ripensare a quanto successo in precedenza

“Se Suzette indossasse le divise delle giocatrici delle squadre dell'Alius durante questa partita, non mi dispiacerebbe affatto”