Buttò a
terra la sigaretta e la calpestò con il piede.
‘Una
scopata in meno’ pensò mentre continuava a pesare il mozzicone con cattiveria.
Il fumo.
Un’altra cosa che sottolineava il suo ‘tradimento’
verso la sua famiglia. Accendeva le sigarette con l’accendino,invece
che con la bacchetta, per rendere il gesto ancora più lontano dal suo mondo.
Lui, purosangue e nobile, dipendente da una invenzione
Babbana così volgare, come gli strillava sua madre ogni volta che lui osava
accendersene una in sua presenza. Questo comunque
succedeva anni prima, prima della sua fuga. Ripensare a quelle scenate gli dava
ancora un senso di piacere. Aveva cominciato a fumare proprio per dare fastidio
ai suoi genitori.. e non aveva mai smesso.
Camminava
svelto verso casa di James. Doveva accertarsi che fosse
tutto a posto. Peter non era nel suo nascondiglio, era
preoccupato.
Aveva
lasciato la sua moto volante un po’ distante dalla casa,per
non attirare l’attenzione. La sua moto. Un’altra cosa ‘volgare e babbana’ che sottolineava la sua diversità. Svoltò l’angolo, ecco, era quasi arrivato.
Si immobilizzò.
Metà casa
era in fiamme, il marchio nero era ben visibile sulla
parte dell’abitazione distrutta. Non ebbe bisogno di entrare e vedere i
cadaveri, aveva già capito tutto. Una sola lacrima
silenziosa scese lentamente sulla sua guancia. ‘Peter
ci ha fregati.’ Pensò prima di prendere il pacchetto dalla tasca della giacca.
Cercò l’accendino e accese una sigaretta. Aprirò e si lasciò
cadere seduto per terra. ‘Ci ha fregati’ ripeté tra sé
e sé, cominciando a piangere.
Ok,
ok, non ha senso. Ma avevo voglia di scriverla (sono
senza sigarette e non posso uscire, astinenza pura).