"Certo è un peccato per il tuo fratellino. Adesso sei l’unico membro del clan Uchiha."
"No. Non è ancora morto." Non finché io sono ancora in vita. 
Piove. Il cielo cupo riflette il mio stato d’animo.
Ti sento, sei vicino. Sei venuto a cercarmi.
Presto riavrò la mia pace.
Cosa pensa un uomo condannato nel suo ultimo giorno di vita? Rimpianti? Innumerevoli. E’ una strana sensazione. Mi sento sollevato, ma allo stesso tempo la malinconia mi uccide. Più di quanto lo faranno le tue parole. Più di quanto brucia la mia malattia.
Ogni notte, dopo quella notte, ho sperato che arrivasse questo momento. Ho atteso paziente, aggrappandomi alla vita –come dissi a te di fare, non è ironico, fratellino?- per essere pronto ad offrirtela quando tu fossi stato pronto a prenderla.
Ho vissuto come un reietto, solo, nell’angoscia di starti lontano e saperti in preda ai miei stessi demoni, se non maggiori.
 Ma tu eri puro. Non eri pronto alla malvagità del mondo. Non eri pronto al mio tradimento.
Tra tutte le cose orribili che ho fatto quella notte, negarti il mio affetto è stata la peggiore. Nei miei incubi vedo ancora il tuo viso contorcersi nella paura, vedo che cominci lentamente a capire. Vedo la tua ingenuità mutare in dolore. Io ho rubato la tua infanzia.
Chissà se guardandomi negli occhi vedrai la mia angoscia.
E’ tutto un mio errore, fratellino.
Avrei dovuto credere in te. Tu avresti potuto cambiare mamma e papà. La tua purezza, il tuo sorriso, avrebbero potuto cambiare le sorti di questa faida.
Un’ambizione. Per una stupida, bacata ambizione, il tuo sorriso è stato portato via.
Sorriderai ancora, come facevi una volta? Col viso raggiante, ogni molecola di te sprizzava gioia. Un’altra colpa sulla mia coscienza.
Alzo il viso al cielo. Ringrazio tacitamente la pioggia, che maschera le mie lacrime. In essa annego il rimpianto. Come vorrei adesso, poco prima della fine, aver passato più tempo con te, anziché rimandare. Non ti ho visto crescere, fratellino. Non ti sono stato accanto quando il mondo ti è crollato addosso. Quando io te l’ho fatto crollare addosso.
Avrei dovuto proteggerti dal mondo e invece ti ho consegnato alle tenebre più oscure. Che razza di fratello sconsiderato sono. Non merito il tuo amore, eppure vorrei manifestarti il mio.
Vorrei sentirti chiamarmi ancora fratellone, vorrei abbracciarti e dirti che il peggio è passato. Invece il peggio deve ancora arrivare.
Come farò a guardarti ancora negli occhi, a scontrarmi col tuo odio? Riuscirò a mentirti ancora, dopo tutto il male che ti ho fatto?
Ho sempre vissuto sotto l’ombra del vero me stesso, mascherando i miei veri sentimenti sotto un’apparente calma. Sono un’ombra, sì, e tu sei la mia luce, Sasuke. L’una senza l’altra non esiste.
 
E la tua luce sarà così forte da cancellarmi.






Nota: ho scritto questa flash per cercare di valorizzare le emozioni contrastanti di Itachi, che è il mio personaggio preferito. Spero che sia di vostro gradimento e che riesca a toccare i vostri sentimenti, come ha fatto emozionare me mentre la scrivevo. 
Adesso posso andare nel mio angolino a deprimermi per il prossimo mese T_T