Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: Chuck    06/07/2013    3 recensioni
"Era bianca. Sembrava realmente morta, difatti non urlava dal dolore, non si muoveva. Era caos statico, nonostante il fuoco divampasse in lei.Ma ciò, i vampiri intimoriti e tormentati dai sensi di colpa, non potevano saperlo.”
E se il lancio dal dirupo di Isabella finisse in un altro modo? What if/New moon.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



-Partecipante al contest "Un prompt per ogni storia" indetto dal gruppo Storie di EFP.

Betata da sugarinlondon.

Image and video hosting by TinyPic

“Born to die”

Si era sempre chiesta come sarebbe stato morire, prendere coscienza del fatto che avrebbe abbandonato il mondo terreno per sempre.

Ora, su quella barella avvolta da voci che si accavallavano e l’accompagnavano verso l’incoscienza, Isabella stava trovando risposta alle sue domande.

Vedeva solo bianco.

«Isabella, Isabella mi sente?»

Ma la piccola umana non aveva la forza e la volontà di rispondere.

Era stanca.

Troppo a lungo aveva combattuto.

Aveva combattuto per l’amore di Edward, andato via chissà dove dopo averla abbandonata nel bosco.

Aveva combattuto per restare in piedi nonostante il periodo di depressione in cui era caduta.

Aveva combattuto per sembrare normale agli occhi di Charlie.

Aveva combattuto per restare aggrappata alla sottile linea bianca della vita.

Quella stessa linea che ora stava cedendo pericolosamente.

Ma era scivolata, nel momento in cui le pallide proiezioni di Edward causate dalla sua mente non furono più sufficienti.

Non aveva senso, secondo lei, vivere senza amore.

Il suo amore.

Per questa ragione la piccola umana si gettò dal dirupo, incurante degli ululati disperati del suo amico licantropo Jake.

Ma prima di morire e chiudere gli occhi per sempre, il destino volle farle un altro regalo.

Un’altra proiezione di Edward.

Lo vide lanciare urli muti disperati, dietro le spalle del dottore che scoprì essere Carlisle.

Cosa ci faceva Carlisle, lì?

Da un angolo della sala operatoria, Alice continuava a mormorare concisa ad Edward la stessa frase, più e più volte.

«Edward, devi trasformarla se vuoi che viva.»

«Non posso costringerla ad una vita che non può accettare, sorella.»

«Vuoi che muoia, allora?» urlò la vampira, mentre con mano tremante asciugava le lacrime invisibili che scivolavano sul suo volto.

Edward, invece, stava impazzendo e vedeva tutto a rallentatore.

Percepiva i pensieri disperati dei suoi familiari.

La mia sorellina sta morendo, sta morendo. Emmett.

Avrei dovuto volerle bene sin dall’inizio. Rosalie.

È solo colpa mia, se solo non l’avessi quasi morsa al suo compleanno. Jasper.

Figlia mia. Esme.

Edward, concentrati. Carlisle.

Salvala. Alice.

Provava tutte le emozioni contrastanti della sua famiglia, sentendosi sempre più debole e in gabbia.

Con passi lenti, ubriaco di sofferenza si avvicinò ad Isabella, e con delicatezza la morse.

Scusami Isabella.

Erano passati tre giorni dalla trasformazione.

Tre giorni in cui Edward guardava la pelle diafana della sua compagna, intristito.

«Sembra morta» la voce del vampiro si spezzò, «Carlisle. Ho fatto tutto bene, non è così?»

La non più umana ma neanche vampira, aveva l’incarnato pallido, quasi emaciato.

Era bianca.

Sembrava realmente morta, difatti non urlava dal dolore, non si muoveva.

Era caos statico, nonostante il fuoco divampasse in lei.

Ma ciò, i vampiri intimoriti e tormentati dai sensi di colpa, non potevano saperlo.

Edward si era sempre immaginato la morte di bianco.

Non a caso, lui e tutti i vampiri del mondo, ormai morti da svariati secoli, avevano la pelle bianca.

Ma Isabella, perché non aveva la pelle rosea come qualunque altra umana?

Perché non urlava, non si dibatteva sulle coltri del letto matrimoniale di Esme e Carlisle?

Nel frattempo, nell’altra stanza Charlie chiamò per l’ennesima volta e, per l’ennesima volta, la famiglia Cullen lo ignorò.

Cosa diremo a Charlie?

Chissà come starà soffrendo Isabella in questo momento.

Edward, fratello, sono giorni che non ti nutri, esci a cacciare, penseremo noi ad Isabella.

Avrà funzionato la morfina?

Poi, all’improvviso, Isabella aprì gli occhi.

Cosa le avrebbe detto?

Come avrebbe spiegato il suo allontanamento?

Non lo sapeva, ma al momento era felice.

Felice di vedere Isabella, viva.

Il bianco aveva perso.


   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Chuck